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Autore: ILoveItBaby    15/09/2013    1 recensioni
[STORIA IN REVISIONE]
"Come cadere dal cielo e atterrare in piedi...più o meno...diciamo che atteriamo senza troppi danni...no, atterriamo e siamo già fortunati a respirare ancora...ma questa non é fortuna, é il destino che non si fa mai gli affari suoi!"
******************************
Saaalve a tutti!!!
Questa è una cosa (non saprei come altro definirla) che mi è uscita così, un giorno di Settembre! Spero che vi intrighi!
******************************
"Guardai la lista dei Pro-Suicidio.
Ora dovevo solo confrontarla con quella dei Contro."
[...]
"Era una lista decisamente piccola.
La giuria aveva deciso: prima avrei completato la lista dei Contro e poi avrei mandato tutto a quel paese."
******************************
Beh, per la nostra Cathy, il suicidio da lei premeditato non sarà così facile da attuare, si sa, il destino agisce quando uno meno se lo aspetta e, accidenti lei proprio non se lo aspettava.
Perchè il fato metterà sulla sua strada una persona con la testa dura e un adorabile tendenza per le cause perse.
Spero che vi piacerà questa piccola odissea, alla ricerca di un motivo per non buttare tutto all'aria.
Perché c'é sempre qualcosa per cui vale la pena vivere, anche solo per sè stessi.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Punto 4: Sedotto e (a breve) Abbandonato
...e (inaspettatamente)...
Punto 5: Carol
 
Punto 1: Completed
Punto 2: Completed
Punto 3: Completed
Punto 4: 74% Completed...(ovviamente ci sto lavorando....)
Punto 5: Inaspettatamente In Caricamento...

 
11 Dicembre
Aprì gli occhi di scatto, come se mi fossi svegliata dopo un brutto sogno.
Doveva essere davvero presto.
Mi godetti per un secondo il sole, che mi accarezzava la pelle. E man mano che i miei muscoli si scioglievano dal torpore del sonno, anche il cervello si riattivò, proponendomi immagini della sera prima.
Non ero certa che non fossi totalmente impazzita.
Io non abbraccio la gente. Non dico parole dolci e non mi emoziono per un cielo stellato...o almeno non lo do a vedere al resto del mondo.
Mi dissi che mi ero comportata così solo per farmi baciare, che era stata tutta una farsa...ma cominciavo ad avere delle riserve perfino su quella scusa ormai, non credendoci davvero.
Decisi di accantonare la mia ricerca di motivazioni valide e mi concentrai sul suo viso.
Era davvero bellissimo. Stava sbavando. Bleah.
All'improvviso la sua tasca prese a vibrare e io, pur di toccarlo ancora e sentire il suo corpo contro di me, per continuare ad osservarlo con quell'aria rilassata, perché mi piaceva stargli accanto di non farlo svegliare, sfilai il cellulare in vibrazione dalla tasca e me lo portai davanti al viso.
“CARLO B.G.”
BG? Body Guard? Bello Gnocco? Boston Gangster? Bambolone Giripiricoccolo? Baywatch G...
Alex inconscentemente mi abbracciò mi ritrovai a pochi centimetri dal suo viso disteso dal sonno.
Era così vicino che anche lui avrebbe potuto ascoltare chiunque fosse dall'altra parte della linea.
Risposi.
“Alex? Alex, ci sei?”
Il ragazzo, quasi sentitosi chiamato in causa fin dai recessi della mente addormentata emise un grugnito e quello che il cellulare mi aveva presentato come CARLO lo pese per un suono d'assenso.
Prima che potessi bloccare il mio interlocutore e spiegare la mia situazione, questo scemo partì a manetta a parlare.
Una mitragliatrice, si potrebbe definire.
“Abbiamo un problema! Hanno trovato un bossolo...”
Ok...avrei potuto fermarlo, ma....eddai, voi non sareste curiose????
“...nei pressi del corpo di quel bastardo. C'è il rischio che qualcuno ci identifichi e dica loro che ci hanno visto bazzicare lì intorno! O meglio, che MI, visto che tu eri impegnato a...”
Uohhhh, rallentiamo....si sta parlando di morti? Magari...mai sentito dire Le apparenze ingannano? Era in quello che speravo spassionatamente.
“...a tentare di stare più tempo possibile con lei! Non capisci?...”
Perché poni una domanda se tanto poi rispondi tu? Avrei dovuto chiedere io.
“...Se hanno trovato una prova potrebbero ripescarne altre! Come le briciole di pane, che li porterebbero direttamente ai nostri culi, e che prenderebbero a calci senza ritegno!...” era decisamente incazzato e...aspettate un attimo...la frase prima! Con lei????
“E tutto per quella lì, Cathy, ora ci troviamo nella merda! Prega iddio che non ci becchino o siamo fottuti!!!”
Me? O un'altra? E cosa centro? Che cavol...
Sospirò “Senti, capisco che l'amore è cieco, ma....proprio lei?! Non una con meno problemi e che non ti avrebbe spinto a farti venire proprio queste idee del cazzo, come commettere un omicidio?! Ti concedo che quel pezzo di merda meritava molto peggio della morte, ma...E se qualcuno riferisse della tua piazzata all'InternerCaffè?! E se ricollegassero i puntini?! Insomma, va bene che quel tipo la molestava pesantemente, ma...”
Finalmente il mio cervello riuscì a ricostruire i fatti ed ad ordinare di dire qualcosa.
“L-lui ti ha detto di ucciderlo?”
Non potevo ancora crederci.
Silenzio.
Silenzio.
Silenzio.
Silenzio straziante.
Doveva essere shoccato quanto me.
Silenzio.
Silenzio.
Abbassai lo sguardo e incontrai gli occhi di Alexander.
Era terrorizzato, tesissimo.
Gli passai il cellulare senza dire nulla.
“Carlo? (Era lei?)...Sì...(Ora sa tutto, vero? Ed è shoccata.)...Sì...(Richiamami dopo.)...Ti richiamo.”
E mise giù.
Ora eravamo stesi, l'uno davanti all'altra, occhi negli occhi, mente nella mente, dubbi su dubbi.
Lui aveva ucciso...per me.
O meglio, aveva mandato uno delle sue guardie del corpo più fidate.
Dovevo esserne felice? Ormai non lo sapevo più...veramente non sapevo più nulla.
Aveva fatto un cosa del genere, quindi mi voleva sul serio bene.
Io l'avevo spinto a macchiarsi...per colpa mia ora poteva essere accusato di solo-dio-sa-cosa.
Io ero un mostro. Ero riuscita a tirare anche lui nel mio lurido mondo, fatto di odio, morte, droga e chi più ne ha più ne metta.
Altro punto in più per i PRO:
  1. Ho spinto Alex, l'essere più buono del pianeta, ad essere un assassino.
 
Stava aspettando una mia reazione.
Per la seconda volta nelle ultime 12 ore stavo piangendo a dirotto, un bel record per una che non versa mai una lacrima.
Spinto da un istinto più forte della sua paura mi attirò a sé con slanci, cingendomi la schiena protettivo.
Mi stava consolando.
Mi stava proteggendo.
Mi chiedeva perdono.
Mi supplicava di amarlo come lui amava me.
Mi implorava di volergli bene per questo.
 
Mi faceva sentire in colpa.
Era stato macchiato per una che voleva solo usarlo.
Mi sentì sporca.
Meritavo davvero di morire.
Abbassai lo sguardo, ancora pieno di gocce salate.
“T-ti prego...” aveva un tono così dolorante “...g-guardami.”
Mi pregava di farlo. Ogni parola gli costava puro dolore.
Feci come mi chiese.
Sembrava così perso...quegli occhi, erano...spenti.
“Perdonami, ti scongiuro...” sussurrò.
“P-perché?” mi schiarì la voce “Perché lo hai fatto?”
Avevo la voce che tremava.
“Ti avrebbe perseguitata per sempre...era già scampato ad un accusa di stupro di un 15enne...e chissà quante altre...io...”
Posai una mano sul suo viso, per dargli coraggio, per sentire la sua pelle sulla mia.
“...Non volevo ti facesse del male...”
Stava fissando l'albero dietro di me intensamente.
“...tengo troppo a te...io...”
No, non dirlo.
Accoccolò i suoi occhi nei miei.
No, non guardarmi mentre lo dici...ti prego...
“...io...ti amo.”
L'aveva detto.
Le lacrime fluirono copiose.
Come potevo continuare a produrre una così smodata quantità di lacrime?? Come???
E io? Cosa avrei dovuto rispondere?
Posò le sue labbra calde sulle mie.
Erano così morbide...
Mi invitò ad aprire la bocca, e ubbidì. Mi guidò, approfondendo dolcemente il bacio.
Più imparavo, più la sua voracità aumentava, quasi disperatamente. Quasi volesse convincermi con quel bacio stupendo a dire che anche io provavo lo stesso.
Era vero?
A prescindere dal fatto che non vi riguarda, ma facciamo finta per un attimo che questo non conti, anche se avessi provato qualcosa, e sottolineo l'anche se, ora come ora, cosa sarebbe valso?
Io stavo per morire, porco cane! Non serviva a nulla legarmi, anzi, prima gli spezzavo il cuoricino, prima si sarebbe rammendato, sarebbe andato avanti felice, magari anche con un'altra.
Si staccò, e mi fisso speranzoso.
Avevo smesso di piangere ed ero riuscita a rimettermi la maschera d'indifferenza che ero tanto brava a portare e che in quei giorni mi era tanto difficile rimettere.
“Mi dispiace, ma io NON ti amo.” Misi particolare enfasi nel dirlo, come per prenderlo in giro che avesse formulato anche solo un pensiero del genere.
Mi tirai via dalle sue braccia e alzatami in piedi mi voltai verso di lui nuovamente.
Era nella stessa posizione di prima, immobile, congelato in quell'attimo.
Si voltò.
Ignorai le grosse lacrime sul suo viso.
Per un attimo mi chiesi come sarebbe stato buttarmi tra le sue braccia, dire che mentivo, e farmi amare da lui, continuare a vivere.
Ma come potevo, ormai? Io lo avevo cambiato...in molto, molto, molto, mooolto peggio.
E non lo meritava.
“Addio.” e dicevo sul serio.
Mi voltai e me ne andai.
Quella fu la cosa più difficile che dovetti fare fino a quel momento. Perché?
Semplice, perché anche io lo amavo.
 
“Cathy? Che ci fai qui a quest'ora?” sbadigliò Carol “Sono le 7 del mattino!”
“Oggi non c'è scuola.” dissi a mo' di scusa.
“E allora ti presenti qui alle 7 del mattino?” mi chiese.
Era intelligente. Non mi credeva per niente.
“È tanto che non passiamo una giornata insieme.”
“Ripeto: 7 DEL MATTINO!”
“Ripeto: VORREI PASSARE DEL TEMPO CON LA MIA MIGLIORE AMICA!”
Mi guardò stupita.
Sapeva di esserlo, ma io non glielo avevo mai detto chiaramente.
“Stai male?” chiese improvvisamente apprensiva.
“No!” dissi esasperata “Ma se non mi fai entrare subito credo che mi si congelerà il cervello, e allora sì che saranno guai!”
Si spostò per farmi entrare, ancora squadrandomi preoccupata.
Mi sedetti in cucina.
Ci fissammo un paio di minuti, in silenzio. Ognuna stava valutando l'altra.
E scoppiai a piangere.
Ormai Carol mi guardava come se fossi un alieno, un clone della vera me.
E poi capì: se stavo addirittura piangendo voleva dire che la cosa era grave. Tremendamente grave.
Mi saltò praticamente addosso, avvolgendomi rassicurante tra le sue braccia.
“Shhh, tranquilla, raccontami.”
Mi staccai.
E mi asciugai infastidita quelle stupide goccioline che continuavano a tradirmi. Era da deboli piangere!
“Ok, ti ricordi di Alex?”
E le raccontai ciò che avevo scoperto lui aveva fatto per me, la dichiarazione e la mia fuga.
Non le spiegai i perché, altrimenti avrei dovuto esporre anche ciò che aveva causato tutto: la mia decisione di suicidio.
E lei non mi fece domande.
Le volli bene come non mai.
Era davvero mia amica, e ogni giorno me lo dimostrava, ma quella volta mi dimostrò anche quanto rispettava i miei spazi e quanto, nonostante le costasse, rispettasse le mie scelte.
E le volli ancora più bene.
Immensamente.
“Provi qualcosa per lui?”
“No.” Bugiarda.
“So che stai mentendo ma va bene.” sospirò “Starai facendo ciò che è meglio per te.”
“Sì.”
“Allora ok.”
“Cathy?”
Mmh, questo richiamo mi ricordava conversazioni scomode. Forse era la formula fissa per dire all'interlocutore che stava per avere uno scambio di battute mooolto serie.
“Non ci sono.”
“Allora costringiti a ritornare.”
Sbuffai. “Eeccomiii!” dissi con finto entusiasmo.
“Promatti che non farai mai nulla che possa fare del male a te stessa...prometti di non fare sciocchezze.”
Sbarrai gli occhi.
Se non sapeva, per lo meno sospettava.
Le mie mani in grembo si contorsero.
Feci passare due minuti, in cui tentai di sembrare più in difficoltà di quanto non fossi.
Doveva pensare che stessi per fare una vera promessa, anche se sotto al tavolino rotondo le mie mani si piegavano in uno spergiuro dei più terribili: quelli ad un'amica così preziosa.
Alla fine cedetti (o almeno finsi).
“Sììì, prometto.” sembravo scocciata “E poi cosa dovrei fare?! Io non posso mica rovinarmi, sono troppo importante per questo mondo!”
BUGIARDAAAAAA!!!!.
Sorrise, sollevata.
“Va bene...e ora vattene! Ho un sonno tremendo!” tentò di sembrare scocciata, ma con scarsi risultati.
Ero io quella brava a mentire, non lei di certo.
Mi alzai di slancio e l'abbracciai.
“Ti voglio bene, sussurrai tra i suoi capelli ricci.
E prima che potesse rimanere nuovamente shoccata uscì di nuovo e corsi via.
Perché stavo di nuovo piangendo?!













Angolino Autrisssse!
Holaaaa!
Siamo quasi alla fineee!
Due capitoli e l'Epilogo! Spero di avervi emozionate e che i prossimi faranno lo stesso!
E grazie mille per le recensioni, chi ha lasciato un parere una volta ogni tanto, e chi si è spacato le balle per lasciarne uno per capitolo, chi legge e chi passa solo per sbaglio!
Uhhh, sono emozionata!
Tanti baci!
La vostra strampalata Julie (TheStrange)!!

Ps: Visto che ho finito di scriverla, credo che metterò un capitolo ogni giorno, circa, se riesco!
In ogni caso ve lo dirò anche sulla mia pagina Fb, ILoveItBaby Fanfiction Page!

 
 
   
 
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