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Autore: TheSandPrincess    15/09/2013    8 recensioni
{Raccolta ispirata alle PJO Shipweeks}
#1. Thalia/Luke ~ Erano stati gli occhi a colpirlo. Occhi troppo brillanti, troppo elettrici, troppo vivi per poter appartenere a un mostro.
#2. Charlie/Silena ~ Non c’era stato giorno, da quando Percy era tornato con la notizia che Charlie non ce l’aveva fatta, in cui non avesse desiderato di essere morta.
#3. Grover/Juniper ~ Juniper era giunta alla conclusione che essere una driade fosse una grandissima fregatura.
#4. Chris/Clarisse ~ Perché lei se lo ricorda Chris, com’era prima, e non riesce a credere che se ne sia semplicemente andato.
#5. Frank/Hazel ~ Frank adorava avere il turno di guardia.
#6. Leo/Hazel ~ Leo, suo malgrado, era incuriosito da quella ragazza silenziosa.
#7. Jason/Reyna ~ C’era stato un tempo in cui lei e Jason erano stati come una cosa sola.
#8. Jason/Piper ~ La mente umana può giocare brutti scherzi.
#9. Sally/Paul ~ Gli dei greci non esistevano. Era un dato di fatto.
#10. Percy/Annabeth ~ Ogni mattina, alle sette e quarantacinque in punto, c'era la Telefonata.
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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#2. Charlie/Silena



 Rimpianto





 
Silena non avrebbe mai immaginato che sarebbe uscita di scena in quel modo.
Aveva sempre pensato che sarebbe invecchiata con Charlie. Che, nonostante tutto, ce l’avrebbero fatta. Aveva sempre pensato che se ne sarebbe andata dopo aver vissuto una vita piena, senza rimorsi. Eppure, eccola lì.
Stesa per terra, sull’asfalto insensibile di New York, con indosso un’armatura non sua, e un dolore lacerante che le pervadeva tutto il corpo.
Non si sarebbe mai sposata. Non avrebbe mai avuto dei figli. Non avrebbe mai fatto tante, tantissime cose.
Le sembrava addirittura di vederli, i suoi sogni infranti, mentre le vagavano attorno, come a volerle rendere tutto più difficile. Li sentiva sussurrare parole tristi, piene di rammarico, mentre le danzavano attorno con grazia e malinconia, come se volessero evitare di fare troppo rumore.
Erano tutti lì. Sarebbero morti con lei.
E, accanto a loro, sfilavano i ricordi. Ricordi di momenti felici, momenti tristi. Attimi che erano rimasti impressi nella sua mente come fotografie.
La gita in canoa con Charlie, quella in cui erano finiti entrambi in acqua, perché non avevano idea di come esattamente si pagaiasse.
La sera del 4 luglio, passata a guardare i fuochi d’artificio e a fare progetti irrealizzabili.
Le fughe notturne, fatte giusto per poter passere un po’ più di tempo insieme, nonostante le arpie fossero pronte a punire severamente il minimo sgarro.
Sfilavano elegantemente, intrecciando la loro parata con la danza dei sogni distrutti.
E fu allora che si rese conto che erano tutti già morti. Erano morti assieme a Charlie.
Ed era stata lei a distruggerli tutti.
Lei, che si era lasciata abbindolare da Luke, e aveva tenuto informato Crono di ogni singola mossa del Campo Mezzosangue. Lei, che non aveva saputo dire di no, perché aveva avuto troppa paura.
Lei, che aveva sbagliato, forse in modo irrimediabile. E che aveva pagato a caro prezzo il suo errore.
Perché non c’era stato giorno, da quando Percy era tornato con la notizia che Charlie non ce l’aveva fatta, in cui non avesse desiderato di essere morta. Non c’era stato giorno in cui non avesse pensato di farla finita, e basta. Ma non l’aveva fatto, perché ogni volta le era mancato il coraggio.
Coraggio che era riuscita a tirare fuori solo in quella sua ultima impresa, assolutamente folle e indubbiamente suicida, nella quale si era imbracata nella speranza di poter, almeno in parte, rimediare a ciò che aveva fatto.
E, adesso che la sua anima si accingeva finalmente a lasciare quel corpo di cui una volta era andata tanto fiera, ma che si era rivelato essere solo una prigione inespugnabile, Silena si sentiva finalmente in pace.
Perché non ci sarebbero stati né rimorsi né rimpianti, nel luogo in cui sarebbe andata.
Ma Charlie.. Lui sì, che ci sarebbe stato.
E, mentre le ombre attorno a lei sfumavano, sciogliendosi in un’unica foschia nera, decise che l’avrebbe ritrovato, a qualsiasi costo.
Perché forse non era tutto perduto.
Forse, avevano ancora una possibilità.


 

[492 parole] 

 





















Yaw.

Dato l'immenso successo del capitolo precedente, ho deciso che avrei pubblicato oggi. E, quindi, eccomi di nuovo qui, con la speranza che qualcuno, prima o poi, noti questa storia (a proposito, ringrazio tantissimo oneselmidejuylorbros per aver recensito: mi hai ridato un po' di fiducia!) :D
Diciamo che questo capitolo è abbastanza triste. Ma che ci volete fare, è un periodo che l'angst mi viene naturale. Aspettatevi tante altre flash piene di malinconia, nei prossimi capitoli ;)
Il tema qui è il rimpianto, che con l'amore praticamente ci va a braccetto, perchè sono tante le volte in dovremmo agire, ma non facciamo nulla, pentendocene poi amaramente.
La coppia Charlena è, senza dubbio, una delle mie preferite. Proprio per questo, spero che quasta flash non sia tanto obbrobriosa quanto io penso che sia, altrimenti avrei rovinato questo bellissimo piairing *^*
Come si può ben capire, questi sono gli ultimi attimi di vita di Silena, ma forse non è altrettanto charo il passaggio in cui dico che i sogni e i ricordi erano già tutti morti.. Se vi è risultato contorto, non vi preoccupate, capita spesso, con me xD
Quello che volevo cercare di dire era che tutto quello per cui valesse la pena vivere, ossia i sogni e i ricordi, era già morto, se n'era già andato via con Charlie.
Ok, spero che ora sia più chiaro. Sennò, scusatemi per tutto l'ingarbugliamento xD
Spero comunque che il capitolo vi sia piaciuto, e aspetto fiduciosa qualche recensione :D

-TheSandPrincess-


 

 
  
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