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Autore: Ely_fly    15/09/2013    5 recensioni
Dunque, salve a tutti :)
Sono tornata, stavolta con una song-fic ambientata al liceo.
Garfield e Rachel fanno parte del club di canto e il ragazzo cerca di sfruttare l'occasione per esprimere i suoi sentimenti, con una canzone, appunto. Anzi, più di una. Ma saranno sufficienti ad aprire gli occhi alla ragazza?
Genere: Commedia, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beast Boy, Raven
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Mentre Rachel si tormentava in camera sua su quanto aveva appena scoperto, anche Garfield, nel buio della sua stanza, pensava.

Ripensò alla conversazione avuta con Rachel e a quella via computer, subito dopo, con  Tara. Appena era rientrato in camera, dopo la sua solitaria passeggiata, aveva acceso il pc e avviato il programma di messaggistica istantanea. Voleva soltanto parlare con Victor e Richard, ma Tara l’aveva salutato prima che potesse disconnettersi.

 La conversazione era stata piuttosto pesante: Tara aveva rinnovato la sua dichiarazione e lui si era trovato costretto a ripeterle i motivi del suo rifiuto. Questo l’aveva fatta infuriare non poco, lo si vedeva chiaramente dal suo modo di scrivere. Poi la ragazza era passata al contrattacco: aveva iniziato ad elencare i difetti di Rachel, difetti iperbolicamente esagerati, con il chiaro intento di provocarlo.

Ma lui non aveva ceduto a quel gioco meschino e si era rifiutato di raccogliere le insinuazioni, chiudendosi in un mutismo che aveva finalmente fatto cedere la bionda, dall’altra parte del paese. L’aveva salutato in un modo che sembrava più minaccioso che amichevole, ma il ragazzo non ci aveva fatto troppo caso. La sua mente era già attorno all’orbita del pianeta Rachel.

Si rigirò nervosamente nel letto, aggrovigliandosi dentro le lenzuola. Tentò di prendere sonno, ma proprio non ce la fece. Allora si alzò e raggiunse l’iPod sul comodino.

Tornò a sdraiarsi nel letto e accese il riproduttore di mp3.

 

Chiuse gli occhi, mentre le note familiari della sua canzone preferita lo avvolgevano.

 

I think I'm drowning
Asphyxiating
I wanna break the spell
That you've created

I Muse erano davvero geniali… Quella era l’esatta sensazione che provava in quel momento: era sotto l’incantesimo di Rachel, nulla riusciva a liberarlo. Era una strana sensazione, come di asfissia, ma era una bella sensazione. Non l’avrebbe scambiata per nulla al mondo.


You're something beautiful
Acontradiction
I wanna play the game
I want the friction

Rachel era… Bellissima.

Semplicemente bellissima. Una cosa che andava contro quello che diceva il resto della scuola, che la riteneva semplicemente un tipo, una fra tante. Tale opinione derivava probabilmente anche dal suo comportamento, schivo, quasi minaccioso, nei confronti di chiunque tentasse di avvicinarla.

Ma lui aveva accettato questa sfida ed era riuscito ad avvicinarsi a lei e a superare la barriera che si era creata.


You will be
The death of me
Yeah, you will be
The death of me

Ne era certo, quella ragazza lo avrebbe distrutto, a lungo andare. Doveva assolutamente fare qualcosa.


Bury it
I won't let you bury it
I won't let you smother it
I won't let you murder it

Qualcosa che prevedeva l’annullamento dei pregiudizi della ragazza nei suoi confronti. Avrebbe fatto breccia nel suo cuore, non le avrebbe permesso di schiacciarlo sotto il peso del suo rifiuto. Non le avrebbe permesso di uccidere l’amore.


Our time is running out
And our time is running out
You can't push it underground
We can't stop it screaming out

Il tempo stava correndo veloce. Tre mesi erano pochissimi, doveva agire. E Rachel non sarebbe riuscita a soffocare i suoi sentimenti. In tre mesi, Garfield ne era certo, sarebbe riuscito a farla capitolare.


I wanted freedom
But I'm restricted
I tried to give you up
But I'm addicted

Aveva provato a non pensare a lei, sul serio. Ma non ce l’aveva fatta. Aveva anche tentato di farsi piacere Tara, per non doverle dare una delusione, ma era stato tutto vano. Rachel era la sua droga.


Now that you know I'm trapped
Sense of elation
You'll never dream of breaking this fixation
You will squeeze the life out of me

Aveva quasi confessato tutto a Rachel, quella sera.

Si mosse con uno scatto nervoso, ripensando a quello che le aveva detto. C’era mancato pochissimo: ancora due minuti e lei avrebbe scoperto tutto.

Quella cosa l’avrebbe fatto impazzire!


Bury it
I won't let you bury it
I won't let you smother it
I won't let you murder it

Our time is running out
And our time is running out
You can't push it underground
We can't stop it screaming out

How did it come to this

Lo sapeva benissimo, come ci era arrivato a quel punto.

Era stato un processo lento, di corrosione interna. Eppure era una corrosione positiva. Era contento di quel sentimento.


You will suck the life out of me

Anche se gli sembrava che lei gli stesse rubando tutta la sua vita, come un vampire che succhia il sangue.


Bury it
I won't let you bury it
I won't let you smother it
I won't let you murder it

Our time is running out
And our time is running out
You can't push it underground
We can't stop it screaming out

How did it come to this

 

Anche una volta terminata la canzone, Garfield continuo a risentire le parole risuonargli nel cranio: il tempo stava scivolandogli attraverso le dita, aveva solo tre mesi.

Colpito da un’illuminazione, si alzò a sedere sul letto e quasi si strappò le cuffiette dalle orecchie. Dopodiché balzò in piedi e accese tutte le luci della stanza, strillando: «Ragazzi! Ho bisogno di voi!»

Kota e Dimitri si nascosero sotto le lenzuola con dei mugolii che volevano essere dei rimproveri.

Notando la loro scarsa attitudine a collaborare, il ragazzo biondo si avvicinò ai loro letti e gli strappò via le lenzuola. I due, indifesi, dovettero aprire gli occhi.

 

«Garfield? Che succede?» bofonchiò assonnato il russo, gli occhi semiaperti.

«Ragazzi, mi serve una mano!» gridò entusiasta il biondo, prendendo la sua sedia e portandola accanto a quelle dei compagni, creando un circolo. Poi, con estrema impazienza, trascinò i due poveri ragazzi sulle rispettive sedie.

«Una mano con cosa? Garfield, che stiamo facendo alle… Tre e mezza del mattino?!?» esclamò Kota, guardando l’orologio e sgranando gli occhi.

«Stiamo facendo, mio ingenuo ragazzo, un consiglio di guerra» dichiarò serio Garfield, fissando tutti e due.

I due si guardarono con un’espressione che diceva chiaramente che lo credevano ammattito.

«Ragazzi, ho solo tre mesi di tempo per conquistare Rachel. Ho bisogno di voi!» gemette il ragazzo, accasciandosi sulla sedia e prendendosi la testa tra le mani.

Dimitri e Kota si guardarono, poi il ragazzo giapponese si sporse verso il compagno americano e disse: «Se ci fai tornare a dormire, domani ti aiuteremo. D’accordo?»

Il biondo si rialzò immediatamente dalla depressione e con un sorriso enorme guardò i due amici: «Davvero?»

«Davvero» confermò Dimitri. «Ma adesso fammi tornare nel mio letto.»

«Ragazzi, grazie mille!» esclamò Garfield, facendo per abbracciarli. I due, però, si erano già prontamente allontanati ed erano tornati nei loro letti, così il biondo si ritrovò ad abbracciare l’aria.

Si ricompose, spense la luce e si infilò nel letto.

 

Rachel sarebbe stata sua.

  
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