Mentre Rachel si tormentava in camera sua su quanto aveva appena scoperto, anche Garfield, nel buio della sua stanza, pensava.
Ripensò alla conversazione avuta con Rachel e a quella via computer, subito dopo, con Tara. Appena era rientrato in camera, dopo la sua solitaria passeggiata, aveva acceso il pc e avviato il programma di messaggistica istantanea. Voleva soltanto parlare con Victor e Richard, ma Tara l’aveva salutato prima che potesse disconnettersi.
La conversazione era stata piuttosto pesante: Tara aveva rinnovato la sua dichiarazione e lui si era trovato costretto a ripeterle i motivi del suo rifiuto. Questo l’aveva fatta infuriare non poco, lo si vedeva chiaramente dal suo modo di scrivere. Poi la ragazza era passata al contrattacco: aveva iniziato ad elencare i difetti di Rachel, difetti iperbolicamente esagerati, con il chiaro intento di provocarlo.
Ma lui non aveva ceduto a quel gioco meschino e si era rifiutato di raccogliere le insinuazioni, chiudendosi in un mutismo che aveva finalmente fatto cedere la bionda, dall’altra parte del paese. L’aveva salutato in un modo che sembrava più minaccioso che amichevole, ma il ragazzo non ci aveva fatto troppo caso. La sua mente era già attorno all’orbita del pianeta Rachel.
Si rigirò nervosamente nel letto, aggrovigliandosi dentro le lenzuola. Tentò di prendere sonno, ma proprio non ce la fece. Allora si alzò e raggiunse l’iPod sul comodino.
Tornò a sdraiarsi nel letto e accese il riproduttore di mp3.
Chiuse gli occhi, mentre le note familiari della sua canzone preferita lo avvolgevano.
I
think I'm drowning
Asphyxiating
I wanna break the spell
That you've created
I Muse erano davvero geniali… Quella
era l’esatta sensazione che provava in quel momento: era
sotto l’incantesimo di
Rachel, nulla riusciva a liberarlo. Era una strana sensazione, come di
asfissia, ma era una bella sensazione. Non l’avrebbe
scambiata per nulla al mondo.
You're something beautiful
Acontradiction
I wanna play the game
I want the friction
Rachel era…
Bellissima.
Semplicemente bellissima. Una
cosa che andava contro quello che diceva il resto della scuola, che la
riteneva
semplicemente un tipo, una fra tante. Tale opinione derivava
probabilmente
anche dal suo comportamento, schivo, quasi minaccioso, nei confronti di
chiunque tentasse di avvicinarla.
Ma lui aveva accettato questa sfida ed
era riuscito ad avvicinarsi a lei e a superare la barriera che si era
creata.
You will be
The death of me
Yeah, you will be
The death of me
Ne era certo, quella ragazza lo
avrebbe distrutto, a lungo andare. Doveva assolutamente fare qualcosa.
Bury it
I won't let you bury it
I won't let you smother it
I won't let you murder it
Qualcosa che prevedeva l’annullamento
dei pregiudizi della ragazza nei suoi confronti. Avrebbe fatto breccia
nel suo
cuore, non le avrebbe permesso di schiacciarlo sotto il peso del suo
rifiuto. Non
le avrebbe
permesso di uccidere l’amore.
Our time is running out
And our time is running out
You can't push it underground
We can't stop it screaming out
Il tempo stava correndo veloce. Tre
mesi erano pochissimi, doveva agire. E Rachel non sarebbe riuscita a
soffocare
i suoi sentimenti. In tre mesi, Garfield ne era certo, sarebbe riuscito
a farla
capitolare.
I wanted freedom
But I'm restricted
I tried to give you up
But I'm addicted
Aveva provato a non pensare a lei, sul
serio. Ma non ce l’aveva fatta. Aveva anche tentato di farsi
piacere Tara, per
non doverle dare una delusione, ma era stato tutto vano. Rachel era la
sua droga.
Now that you know I'm trapped
Sense of elation
You'll never dream of breaking this fixation
You will squeeze the life out of me
Aveva quasi confessato tutto a Rachel,
quella sera.
Si mosse con uno scatto nervoso,
ripensando a quello che le aveva detto. C’era mancato
pochissimo: ancora due
minuti e lei avrebbe scoperto tutto.
Quella cosa l’avrebbe fatto impazzire!
Bury it
I won't let you bury it
I won't let you smother it
I won't let you murder it
Our time is running out
And our time is running out
You can't push it underground
We can't stop it screaming out
How
did it come to
this
Lo sapeva benissimo, come ci era
arrivato a quel punto.
Era stato un processo lento, di
corrosione interna. Eppure era una corrosione positiva. Era contento di
quel
sentimento.
You will suck the life
out of me
Anche se gli sembrava che lei gli
stesse rubando tutta la sua vita, come un vampire che succhia il sangue.
Bury it
I won't let you bury it
I won't let you smother it
I won't let you murder it
Our time is running out
And our time is running out
You can't push it underground
We can't stop it screaming out
How
did it come to
this
Anche una volta terminata la canzone,
Garfield continuo a risentire le parole risuonargli nel cranio: il
tempo stava scivolandogli
attraverso le dita, aveva solo tre mesi.
Colpito da un’illuminazione, si
alzò a
sedere sul letto e quasi si strappò le cuffiette dalle
orecchie. Dopodiché
balzò in piedi e accese tutte le luci della stanza,
strillando: «Ragazzi! Ho
bisogno di voi!»
Kota e Dimitri si nascosero sotto le
lenzuola con dei mugolii che volevano essere dei rimproveri.
Notando la loro scarsa attitudine a
collaborare, il ragazzo biondo si avvicinò ai loro letti e
gli strappò via le
lenzuola. I due, indifesi, dovettero aprire gli occhi.
«Garfield?
Che
succede?» bofonchiò assonnato il russo, gli occhi
semiaperti.
«Ragazzi,
mi
serve una mano!» gridò entusiasta il biondo,
prendendo la sua sedia e
portandola accanto a quelle dei compagni, creando un circolo. Poi, con
estrema
impazienza, trascinò i due poveri ragazzi sulle rispettive
sedie.
«Una
mano con
cosa? Garfield, che stiamo facendo alle… Tre e mezza del
mattino?!?» esclamò
Kota, guardando l’orologio e sgranando gli occhi.
«Stiamo
facendo,
mio ingenuo ragazzo, un consiglio di guerra»
dichiarò serio Garfield, fissando
tutti e due.
I due
si
guardarono con un’espressione che diceva chiaramente che lo
credevano
ammattito.
«Ragazzi,
ho solo
tre mesi di tempo per conquistare Rachel. Ho bisogno di voi!»
gemette il
ragazzo, accasciandosi sulla sedia e prendendosi la testa tra le mani.
Dimitri
e Kota si
guardarono, poi il ragazzo giapponese si sporse verso il compagno
americano e
disse: «Se ci fai tornare a dormire, domani ti aiuteremo.
D’accordo?»
Il
biondo si
rialzò immediatamente dalla depressione e con un sorriso
enorme guardò i due
amici: «Davvero?»
«Davvero»
confermò Dimitri. «Ma adesso fammi tornare nel mio
letto.»
«Ragazzi,
grazie
mille!» esclamò Garfield, facendo per
abbracciarli. I due, però, si erano già
prontamente allontanati ed erano tornati nei loro letti,
così il biondo si
ritrovò ad abbracciare l’aria.
Si
ricompose, spense
la luce e si infilò nel letto.
Rachel sarebbe stata sua.