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Autore: meyer    15/09/2013    3 recensioni
Dal secondo capitolo:
"Non voglio che quello che stai per fare,significhi troppo per te."
Affermai convinta.
Se poi avrebbe sputtanato a tutti di essere il mio ragazzo,lo avrei bruciato vivo.
"Al diavolo i significati."
Mi prese il viso tra le mani e mi baciò delicatamente.
Era dolce,passionale prima di diventare pura foga.
Mi divertivo,e nonostante sapessi che Michael baciava benissimo,lui era sempre più tenero.
Sorrisi sulle sue labbra,e lui mi baciò la punta del naso. Poi raggiunse il lobo dell'orecchio,scese al collo e lì succhiò.
Lo scansai,mettendo il broncio.
Un succhiotto non ci voleva proprio,cazzo.
"No,cazzo. Non il succhiotto!"
Quasi gli sferrai un pugno,poi però mi bloccò.
"Fare sesso col primo che capita però si!"
Quasi mi sputò queste parole. Rimasi pietrificata e gli puntai un dito contro. [...]
"Forse non lo sai,ma l'amore che ti fà soffrire,è quello più vero."
"Quando ami e 'sei innamorato le lontananze non esistono, esistono solo due cuori sempre vicini e uniti."
"L'abbraccio è il punto di contatto tra due cuori e un sublime scambio di battiti."
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Triangolo
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Chapter Two:
 
 
 Quando non c'è più amore subentrano i dubbi e nascono le freddezze.
-cit.
 



 

Durante tutto il viaggio, provai imbarazzo, non sapevo come comportarmi,era come se la parte più forte di me se ne fosse andata in vacanza. Nel frattempo quella divinità si concentrava sullo sterzo,sorrideva e i suoi occhi s’illuminavano come se stesse portando un bambino. Improvvisamente mi sentì come fiera di me e del mio mezzo.
 
«Io sono Eleanor,è un piacere conoscerti.»,gli sorrisi in modo gentile.
 
«Io so esattamente tu chi sei.»,non capì perché ma mi guardò come se mi volesse spaventare.
 
«Non mi sembra di averti visto prima.»
 
«Oh certo,cretino che sono..»,ora parlava anche da solo,forse aveva seri problemi.
 
«Tu sei il suo gioiellino,ci parla molto di voi.»,lo guardai scandalizzata,era così tranquillo ed io mi preoccupavo.
 Poi mi sorrise,ed io curvai le labbra in una smorfia.
 
«Tu sei territorio di Ash,piacere io sono Calum.»,lo guardai scocciata,ecco di chi parlava. Mi limitai a stringergli la mano,pensierosa.
 
«Ashton..sempre lui.»,mormorai qualcosa per poi lamentarmi. Lui si limitò a deridermi.
 
«Guai se qualcuno di noi ti tocca,lo ripete spesso.»,lo guardai alzando gli occhi al cielo.
 
«Spero che non ascolterai seriamente.»,lui mi rivolse uno sguardo investigatore.
 
«Mi piacerebbe ignorarlo,ma è mio amico,non voglio deluderlo..»,sbuffai incredula che quel cosino andasse a dire ai suoi amici più belli,di non toccarmi,affari suoi?
 
Arrivammo davanti al suo appartamento e prima che potesse salutarmi,misi in moto. Purtroppo si era fatto odiare per le sue parole,perché non sopportavo,essere definita territorio di qualcuno.
Dal finestrino lo guardavo rimanere sul marciapiede a fissare la mia manovra. Aveva una mano nei jeans,con l'altra si aggiustava i capelli sbuffando. Non so per quale motivo ma avrei voluto vedere quel ragazzo sorridermi,di nuovo. Quando tornai a casa,mi buttai sul divano,nella speranza di essere sola. Però risentì le urla dei miei,stavano litigando,ancora e ancora. Uscì in giardino,avrei fatto un pisolino da quelle parti,pur di non sopportarli nelle orecchie.
Mio padre non era uno dei migliori,anzi mi offendeva dalla mattina alla sera. Mi odiava,m’insultava e amava mio fratello. Fin da piccola sono sempre stata legata a lui,ma crescendo mi sono allontanata,perché ho riconosciuto i suoi modi bruschi,che a me sembrava amore paterno. Piangevo ogni giorno,ricordavo ancora quando mio padre mi distruggeva,e lui veniva a casa a consolarmi.
 
«Cos'è questo toast? Fa più schifo di te!»
 
Sentì le urla di mio padre,anche da fuori. Stava sgridando mia madre,io pregavo per lei. Era diversa,da giovane era scappata di casa,solo per stare con lui,ed è un perfetto stronzo.
Li vidi scendere per le scale,decisi così di evitarli e risalire in camera mia.
Aprì lentamente la porta sentendo mia madre salutarmi e sorridermi,cosa che ricambiai,poi vidi mio padre sbattere il piatto a terra,sia io che lei sobbalzammo. Ora urlava tantissimo.
 
«Sei una perfetta idiota,tu fai schifo,cucini come una merda,guarda cosa sono costretto a a mangiare.»
Disse rivolgendosi a noi due,sentì gli occhi bruciarmi,poi vidi io fratello scendere incazzato. Gli rivolsi uno sguardo da salvatore.
 
«Papà! Urla di meno.»
 
Lui cessò di parlare e sbatté la porta,andandosene. Mi buttai tra le braccia del biondino e cominciai a piangere.
Malata mentale,così apparivo a lui.
Davvero lo consideravo la mia unica debolezza,l'unico uomo che può farmi soffrire davvero.
Quel pomeriggio passò in fretta e una volta arrivata la sera mio fratello uscì. Cercai di cenare,ma fu inutile. Avevo lo stomaco completamente vuoto. Mi chiusi nella mia camera,indossai dei jeans corti che lasciavano scoperto metà sedere. Indossai una maglia larga,ed ero pronta a fare qualche esercizio di box. Stavo per entrare nella mia sala allenamento,quando sentì picchiettare alla finestra. Sbuffai,e la aprì.
 
«Chi diavolo è?»
 
Ero pienamente infastidita,era l'unico momento della serata dove non volevo essere disturbata,e lo facevano.
 
«Piccola..io..»,era di nuovo lui,dio santissimo. Qualsiasi divinità stesse in cielo o mi odiava,oppure l'avevo tradita in qualche modo.
 
«Ma muori.»,mossi la finestra per poi sbatterla e chiuderla. Lo sentì picchiettare nuovamente,ma stavolta lo ignorai. Poi fui colta di sorpresa,sotto una dolce melodia. Scesi le scale ed uscì in giardino. Lo ritrovai lì,con una chitarra in mano che mi sorrideva.
 
«Ti dai da fare,a quanto pare.»,sospirai sarcastica. Poi mi stesi vicino a lui,e sentì tutti i miei muscoli rilassarsi. Sentì le sue mani spostarmi i capelli,ma non glielo impedì. In quel momento ero bisognosa di coccole.
 
«Sei molto lunatica.»,affermò convinto,sorridendomi. Il cuore mi stava picchiando,voleva uscire e scappare,tipo come il video dei green day,e sono sicuro che mi avrebbe anche fatto il dito medio.
 
«Non so,può darsi.»,risposi indifferente,poi posai la testa sulle sue gambe e mi rigirai completamente. Socchiusi gli occhi,rilassandomi per qualche secondo.
 
«Come va con tuo padre?»,sbarrai gli occhi a quella domanda,era proprio vero che mi conosceva meglio di chiunque altro. Stavo per alzarmi dalle sue gambe,ma mi stese di nuovo,accarezzandomi.
 
«Come sempre..»,fui travolta dalla verità delle mie stesse parole,non era mai cambiata la situazione,sempre la stessa.
 
«Mi dispiace,io ci sarò sempre.»,mi disse debolmente lui,poi cercò di avvicinarsi alle mie labbra,ma lo bloccai. Solo in quel momento notai quanto i suoi occhi castani fossero chiari,quasi..verdi?
 
«Non voglio che quello che stai per fare,significhi troppo per te.»,affermai convinta. Se poi avrebbe sputtanato a tutti di essere il mio ragazzo,lo avrei bruciato.
 
«Al diavolo i significati.»,mi prese il viso tra le mani e mi baciò delicatamente.
Era dolce,passionale prima di diventare pura foga.
Mi divertivo,e nonostante sapessi che Michael baciava benissimo,lui era sempre più tenero. Sorrisi sulle sue labbra,e lui mi baciò la punta del naso.
Poi raggiunse il lobo dell'orecchio,scese al collo e lì succhiò. Lo scansai,mettendo il broncio. Un succhiotto non ci voleva proprio,cazzo.
 
«No,cazzo. Non il succhiotto!»,quasi gli sferrai un pugno,poi però mi bloccò.
 
«Fare sesso col primo che capita però si!»,quasi mi sputò queste parole. Rimasi pietrificata e gli puntai un dito contro.
 
«Tu sei un perfetto cretino,cazzo. Un succhiotto no,non con un fratello come James che rompe i ciglioni anche a chi non li ha!»,sbraitai senza sosta. Sentivo la rabbia e la nervatura salire dentro di me. Lui si avvicinò e mi lasciò teneri baci sulla parte dolente.
 
«Mi mancano i nostri bei momenti.»,sussurrò una volta giunto al mio orecchio. Sobbalzai e lo scansai. Poi però,mi venne spontaneo sorridere.
 
«Sai vero,che i tuoi cambiamenti d'umore mi fanno girare la testa? Sei la ragazza più lunatica che abbia mai conosciuto!»,lui mi sorrise,per poi farmi il solletico. Ma fu in quel momento che mi resi conto di quanto fosse tardi,eravamo rimasti lì per una mezzoretta,che a me erano sembrati dieci minuti.
 
Ora mio fratello era tornato,ed io dovevo scappare in casa della porta del retro. Lo salutai con un cenno di mano che lui trasformò in un bacio tenero e veloce. Ritornai nel letto facendo finta di essere stanca per l'attività.
 
«Sorellina..oggi dormiamo insieme?»,ricordai del succhiotto e feci finta di dormire,così quando lui aprì la finestre e mi vide occupare tutto il letto con le mie strambe pose,sospiro e se ne andò.
 
Sentì il cellulare vibrare,notai il numero sconosciuto.


Sconosciuto 00:30:
“Piccola,notte,domani ti devo parlare,mi raccomando:sognami xx"
 

Capi subito che era lui.
Così rispose in fretta:
 
Eleanor 00:32:
"Domani parliamo? Da quando in qua ti piace parlare?"

 
Mi stesi sotto le coperte e nonostante sentì il telefono vibrare,mi addormentai dolcemente.













Spazio autrice:
beh,pare che il ragazzo misterioso sia Ashton.
allora,vorrei commentare questo cpaitolo dicendo cha me non piace molto lol,però posso assicurarvi che nel prossimo capitolo..capirete la vera storia di questa ragazza.

Ora spiego un po' perchè lei parla male della ragazze che si tagliano,nell'espressione: "una di quelle che si tagliano",la ragazza le disprezza,ma perchè lo fa?
Non vorrei proprio anticiparvelo,ma vi dico solo qualcosa,notate i suoi problemi familiari,possibile che anche lei lo fosse?
Poi riflettete quando lei dice "dopotutto a lui piacciono quelle indifese",magari lei era così.
Stop,non vi dico più niente ahahahaha.

anyway,grazie alle fan silenziose,che visualizzano.
grazie a quelle che recensiscono e seguono la storia,vi amo.



Eccomi col secondo,a breve posterò il terzo,perchè la scuola mi rallenterà.

 
  
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