E' dolce quello che tu mi dici,
ma più dolce è il bacio che ho
rubato alla tua bocca.
| cit. Heinrich Heine |
||
CAPITOLO Ⅴ▪
stolen
kiss ~ tarte aux pommex. ―
Quel Natale era bellissimo, pensò
Alec, perché c’era Magnus.
I suoi genitori erano ad Alicante, ma
nonostante tutto sul viso del ragazzo l’espressione serena durò per tutta la
serata, mentre i festeggiamenti proseguivano tranquilli in una sala nella parte
sconsacrata dell’Istituto, in modo che anche Simon potesse partecipare –
Isabelle ci teneva molto ed Alexander teneva alla felicità della sorella. Più
della sua.
Gli addobbi erano stati disegnati da Clary, fatti apparire magicamente
da Magnus e messi sulle pareti da Jace, mentre Isabelle
andava in giro con la Fairchild a fare compere e
quindi trovare il vestito ad entrambe più adatto all’occasione.
Ma su qualsiasi cosa Alec
concentrasse la sua attenzione, i suoi pensieri finivano sempre su Magnus che,
in mezzo alla sala, ballava un fin troppo sensuale tango con sua sorella mentre
il festone che sarebbe dovuto finire sull’albero era attorno al collo dello
stregone. Il più grande dei Lightwood affondò il viso
tra le spalle portandosi il bicchiere di plastica pieno per metà di spumante
alle labbra, svuotandolo.
Era geloso, certo che era geloso.
In altre circostanze, ovvero se
Magnus fosse stato assolutamente e completamente gay, non si sarebbe certo
comportato così. Ma ricordava ancora quella definizione che il suo ragazzo aveva dato di sé stesso: spensierato bisessuale. E, insomma,
anche Isabelle aveva i capelli scuri e gli occhi chiari.
Si alzò per andare a versarsi dell’altro
champagne, sentendo le ultime note di Libertango suonate da Jace (Magnus
aveva fatto in modo di far apparire un pianoforte nella stanza) scivolargli giù
come acqua.
Prese la bottiglia scura per il collo
inclinandola e perdendosi nello scrutare le bollicine galleggiare sul liquido
giallognolo, poi ritornò a sedersi sulla sua sedia.
Ma, nonostante la gelosia e quel suo
comportamento da ragazzina mestruata,
Alec poteva considerarsi fortunato.
Sì, quello era un bel Natale.
Un altro brano suonato dal suo parabatai e
stavolta a ballare assieme furono Magnus e Clary, la
rossa ridacchiava divertendosi come una matta e Alec la immaginò da piccola
mentre ballava con i piedini sui quelli di Luke, volteggiando nel suo bell’abitino
rosa confetto.
Sorrise un po’ amaro, un po’
sconsolato e un po’ – perché no – anche addolcito, accorgendosi di aver finito
anche quel bicchiere.
Si alzò nuovamente, stavolta deciso a
non riempire il suo bicchiere, ma semplicemente metterlo sul tavolo e poi
rimanere appoggiato al muro, magari andare a scambiare qualche parola con Simon
o qualcosa del genere.
Ma proprio mentre posava il bicchiere
sulla tovaglia verde e bianca e constatava che la torta alle mele fosse finita,
una mano lo prese per un braccio trascinandolo fuori la stanza, appoggiandolo
al muro adiacente, nella penombra, Alec riusciva a vedere gli occhi
scintillanti di Magnus e i riflessi del festone al suo collo.
«Ciao» mormorò il Cacciatore, accennando
ad un sorriso.
«Ciao pasticcino» rispose l’altro in
modo dolce, sottovoce.
Non ci fu bisogno di dire nulla,
Magnus si allungò verso di lui baciandolo con le labbra morbide e umide,
delicatamente e senza quella foga caratteristica invece del Nephilim,
si staccò dopo qualche secondo, sorridendogli in modo dolce e premuroso.
Magnus sapeva di torta alle mele –
quella che era finita – e di dolcetti alla vaniglia.
«Buon Natale, Alec» gli sussurrò
piano.
Isabelle gridava nella stanza
chiedendo dove fossero finiti i due fidanzatini.
Alec sorrise guardando la camera.
«Dovremo rientrare» disse e Magnus si
stacco da lui, deciso a ritornare nel luogo dei festeggiamenti, ma Alec lo
afferrò per la sciarpa improvvisata e se lo riportò vicino, tenendolo per la
giacca verde abete e giocando con le pailette, «senti…
potresti far comparire delle meringhe? Sono buonissime», chiese arrossendo appena.
Bane ridacchiò piano, schioccando le dita
e facendo apparire davanti ad Alec un vassoio pieno di spumiglie che levitava
all’altezza del suo naso.
Il Cacciatore afferrò il piatto con
entrambe le mani, gli sorrise e si allungò per lasciargli un bacio sulla
guancia, «Buon Natale, Magnus».
Note d’Autrice ◊ «viviamo e respiriamo parole»
Ok. L’ho finita.
Siamo arrivati alla fine e sì, ho
voluto concludere con la festa di Natale – l’ispirazione (l’unica) mi è venuta
così e non volevo sprecare l’occasione di poter completare questa raccolta che
è stata un’ardua impresa. Ma posso ritenermi fiera del mio lavoro, nonostante
gli alti e i bassi.
Non ho citato il “bacio rubato” perché
inserirlo nella narrazione era pessima― ma è chiaro che il bacio dato ad
Alec è chiaramente uno stolen kiss, Magnus
lo ha praticamente rubato dalla sua tranquillità da osservatore!
Nonostante tutto però, spero che
questa ultima shot vi abbia lasciato la stessa dolcezza
che cercavo di trasmettere mentre la scrivevo. Ho deciso di farla corta e dolciosa(??), esattamente come speravo che fosse, come volevo che fosse. Lo stesso sweet ending che
prego ci sia in CoHF, ma che tanto so non ci sarà
mai.
Solo un libro ha avuto la fine
felice, e infatti ringrazieremo sempre Città di Vetro per questo, no?~
Ma dopo questa, ci tengo a
ringraziare tutte le persone che hanno recensito o messo tra le
preferite/seguite/ricordate queste fan fiction:
3ragon,
Bright Blue Eyes, laughs, Le streghe di
Salem, MikyLoi, mockingjay____, M_vtp,
OrPatrickOrNothing, RiaJ, Wild_Demigods, athira_14, adamsavedme,
Akiram Shadowhunter, Akisan, baileyzabini90, Cat_17, Ginny_Potter,
Katniss Mellark, Laughing Out Loud, redeagle86, RuboLaVitaDentroDiMe, solisoli_17, Tsuikihime
di Pendragon, vaals,
Vaniglia_28, Nic01, pink hair.
(se ho sbagliato a
scrivere qualche nick, mi dispiace! ç//ç ma avendoli
messi tutti a mano per non fare copia/incolla e via dicendo è probabile che
abbia sbagliato ç///ç)
Dovrei avervi citati tutti e
ricordatevi che vi adoro per aver sorriso almeno una volta durante questi
cinque racconti ♡
Un abbraccio!
radioactive,