Fanfic su artisti musicali > Austin Mahone
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Autore: alessia_directioner2000    15/09/2013    7 recensioni
Quando sono venuta a Miami con mia madre avevo poche speranze di fare amicizia o di innamorarmi, chi si innamorerebbe mai di una persona problematica come me?
Ma poi è successo, mi sono innamorata dell'ultima persona di cui dovevo innamorarmi, il mio fratellastro.
Austin è un ragazzo scorbutico, ma lui mi ha salvata. Lui mi ha fatto capire cosa vuol dire essere amata.
Miami mi ha aperto la strada per la felicità.
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tratto dalla storia:
-Austin se ci scropono ci uccidono- dico preoccupata
- non mi importa, voglio stare con te e non mi interesa se sei la mia sorellastra, io ti amo Bree, tu mi fai sentire diverso.-
Aspettate, riavvolgiamo il nastro. lui, il ragazzo più bello dell'intero universo mi ama... ama me!
- ti prego dillo, dimmi che mi ami, perchè mi sento un'imbecille a dire queste cose cosi' sdolcinate- dice lui con tono disperato
-ti amo- dico guardandolo neglio occhi e baciandolo.
Genere: Erotico, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Bondage
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                       5. Tutto come prima

 
  
P.O.V Bree
 
 
 
La debole luce che entra dalle tapparelle alzate inizia a darmi fastidio agli occhi. Li apro piano, ho paura di trovarmi in compagnia del mio aggressore. Tutte le mie paure svaniscono quando vedo che mi trovo nelle mia stanza e nel mio letto.
Mi tiro su guardandomi in torno in cerca di Austin, sono convinta che ieri abbiamo dormito insieme, ma tutto quello che vedo è un biglietto, sicuramente lasciato da lui.
 
Dobbiamo parlare, più tardi. –A
 
 
Rabbrividisco al solo pensiero di parlare ancora di quello che è successo ieri. Mi alzo dal letto dirigendomi verso il bagno, mi ci vuole una doccia calda prima di andare a scuola.
 
Mi spoglio dei miei vestiti ed entro nel box doccia, sperando che l’acqua elimini anche tutto il dolore che porto dentro. Mi insapono il corpo e dopo pochi minuti me lo risciacquo.
Esco dalla doccia infreddolita, visto che ho lasciato la finestra aperta, ma anche un  po’ più rilassata di prima.
 Esco dal bagno con un asciugamano che fascia dolcemente il mio corpo e mi dirigo verso l’armadio, prendendo una felpa grande e un paio di jeans non troppo attillati.
 
Mentre sto per infilare la felpa mi fermo un attimo e mi guardo allo specchio, i miei occhi si soffermano sul mio fianco coperto dalla piccola pellicola che ho usato per andare in doccia. La ferita si sta rimarginando piano piano, ma non credo che il pensiero quelle mani sul mio corpo svanirà dalla mia mente.
Scuoto vigorosamente la testa, non devo fare questi pensieri, ormai è tutto finito, Austin è arrivato in tempo.
Già Austin… chissà dov’è adesso.
 
Scendo le scale andando in cucina dove trovo mamma e Rob, Austin è con loro ma non alza lo sguardo.
-Buongiorno tesoro, dormito bene?- Dice mia mamma mettendomi la colazione davanti.
-Si benissimo mamma- rispondo arricciando il naso al sapore delle uova fritte.
-Non ho fame ‘sta mattina, mangerò qualcosa a scuola, non preoccuparti mamma, adesso vado che è tardi- dico tranquillizzando la donna davanti a me.
-Aspetta ti accompagno, fammi prendere lo zaino.- Guardo sbalordita Austin, sicuramente mi vuole parlare, penso.
 
Ci dirigiamo alla macchina di Austin e partiamo per andare a scuola. Nessuno fiata nell’abitacolo e io mi sto torturando le mani dall’ansia.
Di cosa dovrà parlarmi? Di quello che è successo ieri?
Persa  nei miei pensieri non mi accorgo neanche che non stiamo andando  scuola, ma stiamo andando verso l’autostrada.
 
-Austin la scuola è dall’altra parte-
-lo so, ma io e te dobbiamo parlare e non possiamo farlo a scuola, quindi adesso andiamo da qualche parte-. Dice continuando a guidare, lanciandomi un’occhiata di sfuggita.
Abbiamo appena imboccato l’autostrada quando vedo Austin accostarsi nella corsia di emergenza.
Bene ci siamo, adesso mi farà il terzo grado,penso. Non ho voglia di ricordare quei momenti, non voglio.
Guardo Austin in attesa di un segnale, ma lui guarda la strada, perso nei suoi pensieri. Sono quindi io a rompere il silenzio.
 
-Senti Austin per quello che è successo ieri io… io volevo ringraziarti-
-mi spieghi cosa ci facevi lì?- dice cambiando discordo e alzando la voce. Sobbalzo sul posto, ma lui sembra non accorgersene perché continua a parlare.
-se non fossi arrivato in tempo… se solo fossi arrivato qualche minuto dopo hai idea di quello che sarebbe successo?- chiede e dal suo sguardo vedo che è… tormentato.
-mi dispiace  per quello  che è successo, è che tu mi hai fatto incazzare e io sono andata al parco a calmarmi. Stavo tornando a casa quando è arrivato q-quel q-quel…- non riesco a continuare la frase che scoppio subito a piangere.
Sento due braccia circondarmi la vita e Austin mettermi a cavalcioni su di lui per abbracciarmi meglio.
Mi sussurra parole dolci all’orecchio per calmarmi e riesce nel suo tentativo. Appoggio la testa sulla sua spalla mentre i miei singhiozzi diminuiscono e lui continua a cullarmi e a sfregare la mano sulla mia schiena.
 
Sollevo la testa e lo guardo negli occhi. Non avevo mai visto gli occhi di Aus così vicino. Sento di poterci annegare dentro. Mi danno un senso di sicurezza. Piano passa i palmi delle sue mani sulle mie guance mantenendo sempre il contatto visivo con me. Lo vedo spostare il suo sguardo dai miei occhi alle mie labbra. Mi guarda ancora una volta negli occhi e poi succede tutto velocemente.
 
Le sue labbra si appoggiano piano sulle mie, quasi timorose di un mio rifiuto. Animata da un’improvvisa voglia di sentirlo più vicino inizio a ricambiare il bacio. Lui quasi incoraggiato dalla mia reazione passa la punta della lingua sulle mie labbra chiedendo un accesso maggiore. Accesso che non nego.
Le nostre lingue si incontrano per la prima volta e iniziano a lottare tra loro, facendo una danza passionale. Passo le mie mani nei suoi capelli, arruffandoli un po’. Una sua mano è sulla mia guancia, mentre l’altra la sta passando sulla mia schiena provocandomi tanti piccoli brividi per tutto il corpo. Lo sento sorridere nel bacio.
 
Ci stacchiamo troppo presto  per riprendere fiato, mantenendo le nostre fronti a contatto. Ci guardiamo negli occhi e lo vedo sorridere.
-e questo?- chiedo riferendomi al bacio di poco prima. Scuote le spalle non dandomi una risposta precisa e – dovremmo andare- dice solo dandomi un altro bacio a stampo. Mi rimetto al posto del passeggero e partiamo per tornare a scuola, entreremo alla terza ora.
Durante il viaggio nessuno dei due parla, io sono troppo impegnata a pensare a quello che è appena successo poco fa per fare conversazione e Austin… beh lui penso sia troppo impegnato a guidare per parlare.
 
Arriviamo davanti a scuola appena in tempo per l’inizio dell’ora e ci precipitiamo nei corridoi, correndo come matti per arrivare in orario.
 
-oggi vieni a casa con me ok?-mi chiede Austin mentre ha il fiatone per la corsa appena fatta.
Annuisco e basta. Sto per entrare in classe quando sento Aus trattenermi per il braccio e appoggiarmi delicatamente al muro.
 
-quello che è successo oggi, bhe dimenticalo ok? Volevo solo darti solo un po’ di conforto- dice evitando il mio sguardo.
-Va bene, da domani tornerà tutto come prima, io e te torneremo ad odiarci e dimenticheremo quello che è successo oggi.- Dico guardandolo negli occhi. Lo vedo annuire e andare verso la sua classe, mentre io mi appoggio al muro chiedendomi perché ho sentito quei brividi quando Austin mi ha baciato.
 
 
Mi sto dirigendo in mensa con Hanna,  che ho incontrato nell’ora prima. Ci siamo scambiate i numeri di telefono e abbiamo parlato un po’ di cosa è successo ieri. Ovviamente non le ho detto tutto, ma le ho detto che sono stata al parco.
Arrivate al tavolo saluto tutti e mi siedo vicino ad Hanna, quando vedo una scena che mi fa rivoltare lo stomaco.
Austin sta pomiciando insieme ad una biondina tutta tette e niente cervello.
Prima mi bacia e poi ficca la lingua in gola a ‘sta biondina dei miei stivali? Penso con un moto di rabbia.
D’altra parte ha detto che dobbiamo dimenticare quello che è successo oggi, quindi perché dovrei prendermela?
 
- Ciao Bree- dice Robin alla mia destra riscutendomi dai miei pensieri.
- Ciao Robin- dico ricambiando il saluto.
- Senti venerdì sera fanno un film carino al cinema e beh, stavo pensando… ti andrebbe di venire con me?-
- Oh ehm… io non saprei- dico,consapevole di avere tutti gli sguardi dei presenti addosso, incluso quello del mio fratellastro.
-devi dire si o no, non è difficile-
-va bene, passami a prendere alle otto- dico facendo un sorriso a Robin, che ricambia subito.
Torno a mangiare e parlare con Hanna, consapevole di avere lo sguardo di Austin ancora addosso.
 
 
 Ciaoooo
Scusate il ritardo, ma ho avuto la settimana piena, poi è iniziata la scuola e non ho avuto un attimo libero.
Come state? Cosa ve ne pare il capitolo?
Ringrazio le 4 persone che hanno recensito lo scorso capitolo, grazie siete fantastiche! Ringrazio chi ha messo la storia tra le preferite/seguite/ricordate e ringrazio i lettori silenziosi! Grazie a tutti davvero.
Aggiorno alle 7 recensio un bacio
 


 
  
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