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Autore: Chica Anonima    15/09/2013    2 recensioni
Amber è una cacciatrice, la sua vita gira intorno alla sua comunità di cacciatori, alla scuola e alle sue stressanti ronde notturne, fino a quando un giorno, a sole due settimane del suo diciottesimo compleanno un nemico potente sconvolgerà la sua vita. Amber dovrà andare incontro ad una scelta, cambiando le sue alleanze e scoprendo verità fino a quel momento nascoste, il tutto, naturalmente, mentre l'amore bussa alla sua porta!
Dal primo capitolo:
Non avevamo bisogno di parole, io sapevo benissimo che lui era un demone e lui sapeva bene che ero un cacciatrice.
“ Ti conviene sparire subito, se non vuoi guai”
“ Mi dispiace piccola Buffy, ma non vado da nessuna parte, la città non è vostra”
“ Vediamo se la penserai ancora così quando ti avrò ucciso con uno dei miei pugnali" pugnale che tra l’altro avevo nascosto nello stivale come ogni mattina, anche se non potevo di certo usarlo in una classe piena di alunni.
“ Non ci scommetterei fossi in te”
Genere: Mistero, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi svegliai ancora più stanca di quando ero andata a dormire, il motivo? le mie ronde notturne che finivano verso le quattro del mattino e più i giorni passano, più è difficile alzarsi per andare a scuola.
Sinceramente non auguro a nessuno la mia vita e sapete perché? Perché essere una cacciatrice è uno schifo e questo non smetterò mai di pensarlo, ormai da più di tre anni è il mio pensiero fisso.

Mi alzo dal letto con i muscoli a pezzi e mi dirigo lentamente verso il bagno comunicante con la mia stanza per buttarmi letteralmente sotto il getto rilassante dell’elegantissima e sicuramente costosissima doccia, uno dei vantaggi di essere una cacciatrice è proprio questo, il governo sborsa milioni di euro per accontentarci in tutto, ovviamente senza che i cittadini lo sappiano.

La nostra sicuramente non è una vita facile ne felice e io credo di esserne la prova vivente, i miei genitori, entrambi cacciatori, sono morti dieci anni fa, uccisi da un demone che è morto per mia stessa mano due mesi fa, se questo credete mi possa far sentire meglio non è così, non l’ho ucciso per vendetta l’ho ucciso per quello che era, ogni volta che qualcuno in questa città muore io ne sento il peso e questo non è di certo un dono.

Esco dalla doccia finendo di prepararmi e scendendo a fare colazione nella sala principale, davanti a me venticinque cacciatori stanno facendo tranquillamente colazione, non sono gli unici che esistono al mondo, ma al momento compresa me, siamo gli unici di questa città e per questo che viviamo tutti insieme, per proteggerci, nell’ultimo anno la nostra stirpe è stata decimata e questo ci ha portati a restare i più uniti possibile.

Mi avvicino a mia zia, che ormai per me è come una madre, salutandola con un bacio sulla guancia. Lei e mio zio non hanno avuto figli e quando i miei sono morti hanno deciso di occuparsi di me, anche loro sono cacciatori se ve lo state chiedendo, anzi credo che  avrete sicuramente notato che ogni componente della mia famiglia di cui vi ho parlato finora è un cacciatore, beh qui funziona così, possiamo sposarci solo con altri cacciatori per trasmettere il gene, sembra una cosa brutta e in un certo senso lo è ma so anche che bisogna mantenere il nostro sangue puro per il bene di tutta l’umanità e io non posso di certo lamentarmi visto che il mio promesso è anche il mio migliore amico, nonché figlio dei migliori  amici dei miei genitori.

Vado a sedermi proprio vicino a lui che ha già iniziato la colazione da un bel pezzo, Luca è quello che molte ragazze definirebbero un figo, in effetti è un bel ragazzo, alto con capelli di un biondo grano e dolcissimi occhi marroni, ha un fisico scolpito grazie ad anni di allenamento, ma la cosa che adoro di più è il suo carattere, credo sia la persona più dolce e disponibile di questa terra.

“ Buongiorno, raggio di sole!” che vi dicevo? Semplicemente un amore, se non fosse che sta mentendo visto che questa mattina mi sono guardata allo specchio e fidatevi ero tutto tranne che un raggio di sole.

“ Buongiorno sono-allegro-anche-di-prima-mattina” sento alcuni intorno a noi ridere, la mia ironia pungente è molto nota tra i cacciatori, che non fanno altro che provocarmi solo per sentire le mie battutine.

“ Allora i tuoi programmi per oggi?” se proprio dobbiamo parlarne…
“ Direi che tra mezz’ora devo essere a scuola e nel pomeriggio o gli allenamenti seguiti da un'altra stupenda ronda notturna, un gran bella giornata vero?” al solo pensarci mi viene voglia di lanciarmi da un ponte, peccato che posso morire solo per una causa sovrannaturale e il ponte, purtroppo per me non lo è.

“ Mi dispiace piccola, vuoi che ti porto io a scuola? ho la giornata libera” già Luca è un anno più grande di me e per sua fortuna ha finito la scuola, un'altra cosa che odio e che noi cacciatori non possiamo andare all’università e quindi lui non fa nulla la mattina, che fortuna! Io invece una volta finita la scuola dovrò aiutare nei lavori domestici!

“Mm.. va bene! Vado a prendere la giacca e scendo!” butto giù di corsa quello che è rimasto del mio succo di frutta e corro su per le scale dritta in camera mia, l’inverno ormai è quasi finito e marzo è sempre più vicino, ma nonostante questo a Torino fa ancora molto freddo. Come ormai da mia routine prima di dirigermi a scuola apro la finestra e mi giro verso la mia destra, un enorme piercing è attaccato al palazzo, da un lato una lunga striscia blu dall’altra una rossa, per i cittadini di questa città è solo semplice arte moderna, per noi cacciatori rappresenta ben altro.

 Sedici anni fa durante una delle riunioni mondiali dei cacciatori vennero scelte tre città: Torino, Lione e Praga esse divennero le città al vertice di un triangolo di magia bianca creata con l’aiuto delle streghe, nostre alleate, purtroppo non tutte le streghe sono buone e i nostri nemici fecero lo stesso, creando un triangolo di magia nera con ai vertice Torino, San Francisco e Londra, il nostro triangolo non solo aumenta i nostri poteri, ma ci permette di spostarci nelle tre città ai vertici del triangolo attraverso un portale, per quanto riguarda il triangolo oscuro viene usato dai demoni, ma ancora non sappiamo per cosa venga usato o dove sia.

Tornando al piercing, fu creato da mio padre diciassette anni fa, è il simbolo che identifica non solo la città di Torino come uno dei tre portali, ma anche il palazzo come sede del portale stesso, io non ho ancora avuto il piacere di vedere o attraversare il portale ma so che si trova qui ed è ben nascosto, quando tra due settimane farò diciotto anni avrò il permesso di vederlo e se sarà necessario attraversarlo, Luca l’ha descritto come un esperienza unica! Anche se non ha potuto dirmi altro.

Sorrido tra me e richiudo la porta finestra, sto per girarmi e scendere di sotto quando vedo un ragazzo o forse un uomo che mi osserva dalla via, non riesco a distinguere il suo volto a causa del cappuccio nero della felpa calato sul viso e ai quattro piani d’altezza.
Mi fissa e anche se non vedo i suoi occhi, percepisco il suo sguardo, sto quasi per riaprire la porta e chiedergli che diavolo vuole quando questo scompare, sono sicura di averlo visto, eppure è sparito troppo in fretta per essere un umano, di sicuro è un demone e deve essere anche abbastanza forte se l’energia del portale non l’ha ucciso.

Scendo di sotto incurante della brutta sensazione che il ragazzo o qualunque cosa fosse mi ha lasciato e raggiungo Luca all’ingresso, sembra passata un eternità invece l’orologio sul mio polso sinistro segna solo le sette e quaranta.

“Allora andiamo?” Luca apre il portone del palazzo e lo tiene aperto mentre io esco fuori, l’aria fredda mi arriva in faccia proprio come pochi minuti fa quando ero sul mio balcone, il piercing ora si trova qualche metro sopra la mia testa e visto da qui sembra ancora più imponente.

“ Che dici? Prendiamo la moto?”

“ Si certo” mi avvio distratta verso la moto nera di Luca, nonché il mio regalo per i suoi diciotto anni, per fortuna i miei genitori erano pagati molto bene, come me del resto e mi hanno lasciato un grosso patrimonio, non uso quasi mai i loro soldi per il semplice fatto che non ne ho bisogno, visto che ho i miei, ma quella moto costava veramente troppo e non ho potuto farne a meno. Salgo su e infilo il casco pronta a partire, ma Luca rimane fermo e sospira, so già a cosa sta pensando.

“ Credo che dovremmo parlarne prima o poi, con le nostre famiglie intendo…” sospiro anch’io intuendo il discorso, ormai è da un anno che va aventi questa storia.

“ I tuoi ti hanno detto qualcosa?” Luca soffre molto per il fatto che siamo promessi, forse più di me, lui mi vede non solo come la sua migliore amica, ma anche come una sorella, quindi per lui una cosa del genere e impensabile, come lo è per me, ma io per fortuna non devo subire genitori come i suoi.

“Non sai che discorso mi hanno fatto, vogliono che ti chieda di sposarmi dopo il tuo compleanno! Capisci? Io mi sono rifiutato naturalmente e loro hanno tirato fuori la storia dei cacciatori che siamo rimasti in pochi e bla bla” sorrido contro la spalla del mio amico e cosi strano vederlo arrabbiato che quelle poche volte che succede non sembra neanche credibile.

“Stai tranquillo, se anche ti costringessero a chiedermelo, rifiuterei.”
“Grazie Amber ”

Quando Luca si ferma davanti al mio liceo tutti gli sguardi dei miei compagni sono fissi su di noi, diciamo che siamo quelli strani che non parlano con nessuno, anzi ora la strana sono solo io visto che lui non viene più e la cosa è abbastanza scocciante, per fortuna o sfortuna vedo arrivare Mirko, anche lui è un cacciatore e insieme a me è il più piccolo, anche se io farò il compleanno per prima. Quando sono nata era destinata a sposare lui, ma i miei genitori e quelli di Luca si erano opposti, perché entrambi volevano che noi stessiamo insieme ed è inutile dirvi che la famiglia di Mirko la prese come un affronto, infatti anche se collaboriamo loro non vivono più con noi al palazzo.

“ Dolcezza buongiorno” eccolo qui in tutta la sua immensa arroganza.
“ Se non l’avessi notato, Mirko, ci sono anch’io” adesso sarebbe iniziata la solita discussione. Come lo so? Fanno così ogni volta che Luca mi porta a scuola, ovvero quasi ogni giorno.
“L’ho notato, Luca, ma non mi importa, ora se non ti dispiace io e Amber dobbiamo andare in classe.”
“ Senti brutto..” mi misi in mezzo interrompendo la discussione sul nascere.
“Basta! Sono stanca! Ogni volta la stessa storia, tu, torna a casa e tu muoviti che non voglio fare tardi!” mi voltai verso l’entrata senza più calcolarli, naturalmente i due ripresero a litigare senza darmi retta.

Quando entrai in classe mi accorsi subito che qualcosa non andava, le ragazze erano tutte intorno al mio banco e i ragazzi avevano una faccia infastidita e borbottavano.
Facendomi spazio tra le mie compagne riuscii finalmente a vedere il motivo di tanta agitazione, un ragazzo della nostra età stava seduto nel banco vicino al mio, al posto di Mirko sorridendo a tutte fino a quando non incrociò il mio sguardo.
Non avevamo bisogno di parole, io sapevo benissimo che lui era un demone e lui sapeva bene che ero un cacciatrice, mi venne in mente la figura di quella stessa mattina, ma la scartai subito, nel mentre le ragazze erano sparite sotto richiesta del demone che ora mi fissava.
I suoi occhi erano qualcosa di stupendo, di un inteso blu oceano che venivano accentuati dai suoi capelli scuri, il fascino dei demoni era qualcosa di risaputo, ma lui superava di molto gli standard.

“ Ti conviene sparire subito, se non vuoi guai”
“ Mi dispiace piccola Buffy, ma non vado da nessuna parte, la città non è vostra”
“ Vediamo se la penserai ancora così quando ti avrò ucciso con uno dei miei pugnali” pugnale che tra l’altro avevo nascosto nello stivale come ogni mattina, anche se non potevo di certo usarlo in una classe piena di alunni.

“ Non ci scommetterei fossi in te” non feci neanche in tempo a rispondere che Mirko, appena entrato in classe, aveva sentito la sua presenza e si era lanciato verso di noi prendendomi per un braccio e tirandomi verso di lui.

“ Stai indietro Amber , lascia stare” mi girai fulminandolo con lo sguardo, la nostra prima regola era proprio di non mostrare la nostra paura al nemico e lui che faceva??

“ Da quando hai paura di un demone da quattro soldi?” vidi il suo volto infuriarsi, ma cercò di trattenersi, l’avevo umiliato e lo sapevo, ma perché si comportava così davanti a quel tipo?

“Ne parliamo dopo, dobbiamo andare a casa” quello che successe dopo fu troppo veloce anche per me, i genitori di Mirko mi portarono alla sede ed entrano con me, ma mentre loro si diressero da mio zio, ovvero l’attuale capo, a me venne detto che potevo andare a riposare nella mia stanza.

Ancora confusa mi diressi nella mia camera, volevo sapere, ma ero anche stanchissima e stando sveglia non avrei comunque concluso nulla, decisi quindi di riposare un paio d’ore visto che ne avevo l’occasione.

Quando mi svegliai erano ormai le quattro del pomeriggio, avevo addirittura saltato il pranzo ed era strano che nessuno mi fosse venuto a cercare, ancora confusa dalla strana giornata mi alzai dal letto e uscii dalla stanza dirigendomi nella sala principale, come previsto le cose non quadravano, la stanza era vuota come sembrava anche il resto del palazzo, decisi quindi di salire al piano superiore per cercare mio zio, lui era sempre nel suo ufficio e sicuramente avrebbe saputo darmi spiegazioni.

Quando arrivai davanti alla sua porta però, sentii diverse voci, inclusa quella di mio zio e un'altra che probabilmente apparteneva al mio insegnante di combattimento, un secondo padre per me. Cercai quindi di fermare il rumore dei miei pensieri e riuscii finalmente a concentrarmi sulla discussione.

“ Abbiamo bisogno di tutti, questa è una cosa che va oltre  tutto quello che abbiamo affrontato fino ad ora” questo era sicuramente il mio insegnante, ma a cosa si riferiva?

“La penso come te Marco, ma come ben sai mia nipote ancora non ha compiuto diciotto anni, non è ancora a conoscenza di molte cose e io non posso metterla in pericolo, ne come cacciatore ne come zio, organizzerò tra quattro giorni un congresso per radunare i cacciatori, ma Amber ne starà fuori”  

Non sapevo se essere più offesa per la poca fiducia che il capo riponeva in me o essere lusingata dal bene che mi voleva, ma tutti i miei pensieri furono messi da parte quando Marco sospirando riprese parola.

“Sai benissimo che lei non è una qualsiasi, è una delle più brave e le streghe hanno parlato chiaro alla sua nascita, molto probabilmente e la diretta discendente, ti ricordo che se l’essere verrà risvegliato non cadrà solo Torino, ma tutto il mondo, non dovremmo sottovalutare l’equilibrio della natura.”

Decisi che avevo ascoltato abbastanza e entrai nella stanza senza bussare, tutti i presenti si azzittirono, come avevo intuito il mio insegnante e mio zio erano all’interno, insieme a Carlo e Diego, i membri più anziani del concilio dei cacciatori, purtroppo io non conosco ancora la nostra storia, ma so che mio zio, il membro più anziano di tutti, a quasi ottocento anni, pur essendo immortali il nostro mestiere non ci permette di assicurare a tutti una così lunga vita e molti muoiono molto prima, io spero di non essere tra quelli.

“ Zio voglio sapere, cos’è tutta questa storia? Compirò gli anni tra sole due settimane e se la situazione è grave come ho sentito sono sicura che nessuno si offenderà se organizzeremo prima l’iniziazione.”

“ Se questa è la tua scelta Amber, la rispetterò, come ho sempre fatto. La situazione è molto grave d’altronde e tu sei più che pronta, Marco vai pure a chiamare le streghe, faremo tutto questa stessa sera.” Quella stessa sera??? Perché non stavo mai zitta??



Spazio Autrice ^-^
Ecco qui la mia terza storia! Allora… che dire?
Torino come avrete capito, penso, è la mia città, il palazzo che si vede nel banner a destra ( palazzo con il piercing) esiste veramente, come anche i luoghi che verranno citati nei prossimi capitoli, esistono anche i triangoli di magia nera e bianca a cui, si dice, sia al vertice Torino, non so sinceramente se sia vero o no, ma in questa storia ho deciso di parlare un po’ dei misteri della mia città.
Spero che questo primo capitolo, anche se non siamo ancora nel vivo della storia, vi sia piaciuto,  fatemi sapere se vale la pena continuare!
Baci
Nian07

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Light & Darkness:
Stefania è una ragazza normalissima, se non fosse per le sue visioni, proprio così, lei riesce a vedere episodi che accadranno in un lontano o vicino futuro, nonostante questo però, la sua vita continua normalmente fino a quando una sera, in una visione vede un ragazzo che sta per scassinare una famosa gioielleria vicino a casa sua, stupidamente decide di non chiamare la polizia ma di intervenire lei stessa...
Questa non è solo una storia d'amore, ma anche di bande rivali e di una Milano completamente diversa da quella di oggi.
Dal secondo capitolo:
“ ma come? E il nostro fine serata piacevole?” scherzava vero?
“ ah si! Ma sai ..non mi piacciono i ladri”
“ hai paura che ti rubo il cuore?”
Link: http://efpfanfic.net/viewuser.php?uid=162858
 
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