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Autore: DaughterOfAthena    15/09/2013    2 recensioni
Era il giorno della Grande Guerra. Era il giorno in cui tutto sarebbe andato avanti o finito. Il giorno in cui tutto sarebbe stato deciso.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un’estate in un country club... un sogno! Sì, il peggiore del mondo! Tre mesi tra persone snob, golfisti in bianco e signore piene di siliconi e intrugli vari. Tutto un altro mondo rispetto al mio mondo!
Il taxi mi lascia davanti all’enorme cancello d’entrata con la scritta Westchester Country Club. Non appena varco l’inferriata, tutto è come lo ricordavo, forse un po’ più noioso, se possibile. Abbasso le cuffie sul collo, stoppo Midnight Memories e proseguo dritto verso i miei zii e i miei cugini che mi aspettano alla reception del club, vestiti di un bianco accecante e sorridenti. Un sorriso che piano piano svanisce non appena mi avvicino. In effetti il mio aspetto sembra urlare “non appartengo a questo posto”: maglia dei Ramones, jeans corti, converse alte, capelli raccolti disordinatamente in una crocchia, monsters al collo, tracolla usata piena di spille e matita nera sugli occhi.
“Emily, come sei... cambiata” dice mia zia abbracciandomi.
“Tu invece sei sempre la stessa” rispondo ricambiando l’abbraccio.
“Tiffany, Paul, mostrate a Emily il  nostro posto riservato” conclude mia zia scomparendo con suo marito e lasciandomi tra le grinfie di queste due sottospecie di esseri umani.
Appena arriviamo al gazebo riservato alla famiglia, Tiffany mi guarda rabbiosa ed esclama in tono di sfida.
“Tu non mi conosci e io non conosco te, chiaro? Mi rovineresti la reputazione”
“Limpido come l’acqua, cara” le rispondo con tono scocciato.
La ragazza alza i tacchi e se ne va via lasciandomi con Paul che ripete quasi la stessa scena della sorella e se ne va lasciandomi finalmente sola. Metto le cuffie e faccio partire Famous dei Big Time Rush. Recupero il mio taccuino dalla borsa e inizio a fare i miei soliti disegni finche i miei zii non arrivano.
“Emily, tesoro, dove sono Paul e Tiffany?” chiede mia zia stupita.
“Immagino a fare quello che fanno di solito” rispondo togliendo le cuffie.
“E ti hanno lasciata sola?”
“Beh... si”
“Quei due mi sentiranno. Un po’ di educazione per l’amor del cielo” esclama falsamente irritata.
“Calmati tesoro” le dice mio zio.
“Sì zia, tranquilla, ho detto loro di andare. Volevo stare sola”
“Oh... davvero? Allora, in questo caso,ti lasciamo sola. Christopher, tesoro, andiamo”
Detto questo, salgono sul loro golf kart, rigorosamente bianco, e spariscono tra le colline del Club. Mi rimetto le cuffie e continuo a disegnare, finche mia cugina non mi passa davanti con le sue amiche, sghignazzando come oche. Preferirei mille volte un gruppo di figlie di Afrodite!
Ecco, ci risiamo, devo cacciare il pensiero del Campo dalla mente prima che... troppo tardi. Una lacrima scende silenziosa sulla guancia. La caccio con la mano e mi concentro sulla musica e sui disegni.
Verso l’ora di pranzo vedo arrivare Paul con il suo gruppo di perfetti golfisti in bianco, ovviamente troppo sicuri di sé per pensare di appartenere a questo mondo. Aspetta Tiffany e le ochette in gonnellino per poi dirigersi verso di me. Poco dopo arrivano anche gli zii che si siedono al tavolo e a quel punto sono costretta a togliere cuffie e musica, nonostante Invisible, una delle mie canzoni preferite, sia solo a metà.
“Emily, spero gradirai il menù: riso al burro e pollo al limone. Sai, qua ci teniamo alla linea” dice mia zia.
“Sì, sembra buono”
“Perfetto, io e Christopher andiamo ad avvisare la cucina che da oggi siamo in cinque” esclama lei e se ne va via.
“Cuginetta, tutto bene?” chiede Tiffany fingendosi interessata.
“Perfetto”
“Altrimenti potresti tornartene a casa” conclude Paul.
“Sentite, ho tanta voglia di stare qua quanta voi ne avete di avermi tra i piedi, ma mamma mi ha detto che devo stare qua e qua starò. Spiacente, dovrete sopportarmi”
“E sentiamo, cosa ascolti da mattina a sera?” chiede mia cugina scocciata.
“Qualcosa chiamato pop-rock con un pizzico di R&B. Ma tu non sai di cosa si tratta quindi è inutile”
“E che scrivi su quel taccuino? Le tue memorie?” domanda Paul ridendo.
“No, disegno e non sono affari vostri” rimetto il taccuino a posto e prima che possano ribattere arrivano i miei zii sorridenti.
“Tra poco inizieranno a portare i piatti”
Per tutta la durata del pasto non si fa che parlare di golf, di moda e della festa di entrata in società di Tiffany, di cosa indosserà, di chi inviterà e di che cibo serviranno.
“Oh, Tiffany mi faresti il piacere di dire alla reception che questo pomeriggio partecipiamo tutti al torneo di golf... tranne Emily” dice mia zia con un sorriso a 32 denti.
“Non importa, vado io, in fondo è tutta la mattina che sto seduta qua, devo sgranchirmi le gambe” mi alzo e inizio a girare a vuoto senza trovare la reception. In effetti non è così male, se togliamo le persone spocchiose, i vestiti bianco ottico che sotto la luce del sole risplendono di luce propria e il fatto che ci siano severissime regole che per una come me sono inconcepibili, come il divieto di tuffarsi in piscina o non poter bere qualsiasi tipo di bevanda dopo le 18. Che senso ha?
Finalmente trovo la reception e il ragazzo dietro la scrivania mi fissa allibito per poi riprendersi e chiedermi come mi può aiutare.
“La famiglia Morgan dice che parteciperà al torneo di golf di oggi pomeriggio. Tutti e quattro”
“Bene, grazie per l’informazione. Questi sono i loro numeri e questo il programma del toneo”
Mi porge delle spille con dei numeri e dei fogli scritti elegantemente.
“Grazie, riferirò”
“E tu? Vuoi iscriverti?”
“No  grazie, non so giocare a golf”
Sorridendo me ne vado. Inizio a leggere il più noioso programma di un torneo mai visto. Arrivata a metà vado a sbattere contro un gruppo di ragazzi tra cui vedo mio cugino che mi fulmina.
“Scusate non guardavo dove stavo andando”
“Non fa nulla tranquilla”
Ho già sentito quella voce.
Mentre il gruppo si dirige alla reception il ragazzo che ha parlato rimane lì con me e dice qualcosa.
“Come scusa?”
Scoppia a ridere ed è la cosa più bella al mondo. Quel sorriso mio è mancato.
“Volevo sapere quale era il tuo nome”
“Emily”
“E’ un nome stupendo. Io sono Josh. Devo andare, scusa, se vieni, sono al torneo”
Sorride e se ne va lasciandomi annegare nei ricordi.
Quel sorriso. Quegli occhi. Quella voce. Quelle parole. Tutto uguale. Uguale a lui. Uguale ad Alex.






ANGOLO DELL'AUTRICE
Finalmente ce l’ho fatta a riscrivere questo capitolo. Mi ronzava da un po’ in testa ma ancora non ero riuscita a buttare tutto su carta, dato che il precedente non mi ispirava molto. Perdonate per l’assenza ma recupererò, lo giuro. Ho gia qualche asso nella manica e qualche nuova storia. Spero recensiate e mi facciate sapere che ne pensate.
Un bacione
DaughterOf Athena
   
 
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