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Autore: titti6493    21/03/2008    9 recensioni
Di Cenerentola ha ben poco.
Non ha capelli biondi, nè occhi azzurri.
Non ha una matrigna e nemmeno le due sorellastre.
Ma anche lei è alla ricerca del suo principe.
Tra tradimenti e delusioni, festini privati e baci da ubriachi riuscirà la nostra Hermione a trovare il suo principe azzurro?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vorrei essere Cenerentola





Capitolo 1: scoperte…


"Eddai, Herm…”
Ron continuò a passarle una mano su e giù per la gamba, provando a rilassarla.
“No Ron! Ti ho detto di no, e ancora no!! Non sono pronta!”
Il viso di Ron cambiò e da cucciolone in cerca di coccole diventò freddo e arrabbiato.
“Ok, allora vado a prepararmi. Dopo ho l’allenamento di Quiddich.”
Senza darle la possibilità di rispondere le girò le spalle e uscì dalla sua stanza, sbattendo la porta.
Hermione rimase distesa sul letto, con la gonna un poco alzata e la camicetta sbottonata. Ma lei cosa doveva farci se non si sentiva pronta? Non poteva costringersi a provare una sicurezza che non aveva! Con un sospiro si raddrizzò la gonna e si riabbottonò la camicetta, prendendo la borsa e dirigendosi in biblioteca.
Era circa a metà strada quando incontrò Malfoy.
“Granger”
“Malfoy”
Si guardarono negli occhi e… scoppiarono a ridere.
Erano cambiati. Dopo la guerra, tutti ad Hogwarts lo erano.
Con tutto il dolore che li avvolgeva si erano riuniti, conosciuti, in un certo senso… legati.
“Ciao Herm!”
“Ciao Draco.. dove stavi andando?”
“Ti cercavo… avrei un piccolissimo problema con il compito di trasfigurazione”
Hermione alzò un sopracciglio
“L’hai iniziato?”
“Ehm… veramente no”
“Ok dai, ti do una mano io, andiamo.”
Insieme si dirisero verso la biblioteca.
I primini ancora li guardavano con occhi sgranati, dopo le loro gesta di guerra. Gli altri li guardavano semplicemente perché era ancora strano, nonostante tutto, trovare un Grifondoro e un Serpeverde, per di più uno del Trio Miracoli e l’altro del Trio delle Serpi, girare tranquillamente insieme ridendo e scherzando.
“Ehi Herm… hai sentito?”
“No, cosa?”
Un altro urletto, seguito da una leggera risatina, raggiunse le loro orecchie. Insieme andarono verso l’aula da cui provenivano quei… rumori. Senza pensarci due volte Hermione spalancò la porta e vide Ron, abbracciato a Lavanda, in un posiziono molto equivoca.
Lo guardò prima con dolore, poi con infinito disprezzo.
“Mi fai schifo Ron.”
Sputò ai suoi piedi e se ne andò, dopo aver scoccato a Lavanda un’occhiata raggelante.
Uscì tranquillamente dalla stanza, come se tutto quello che aveva visto non l’avesse scalfita minimamente.

La cosa peggiore che ti possa capitare quando ottieni quello che vuoi è scoprire che non è come te lo eri immaginato.

L’aveva scritta nel diario quella frase.
Cazzo, se lo era anche scritta!
Attraversò di corsa il parco, fino ad arrivare sotto l’albero in cui, una cinquantina di anni prima, si incontravano i Malandrini. E dove, fino a qualche ora prima, si incontravano il Magico Trio e il Trio delle Serpi.
Sempre insieme, inseparabili.
Fino a quel momento.
Sentì qualcuno che le si sedeva accanto, ma non si girò per guardare chi fosse.
“Scusami Herm… non sapevo che… è tutta colpa mia…”
Hermione sorrise.
Draco Malfoy che si scusa? Di una cosa per cui non ha nessuna colpa, tra l’altro… utopia!
E invece… Draco era proprio di fianco a lei, e si stava scusando.
“Da quando un Malfoy si scusa?”
“Da quando una Grifondoro parla a un Serpeverde?”
Hermione rise, ma non era felice.
Non si era neanche accorta che le lacrime le stavano bagnando il volto.
“Perché Draco… perché?!”
Lui la tirò a se, e la abbracciò stretta, per non farla scappare, anche se sapeva che non lo avrebbe fatto. Non dopo tutto quello che avevano passato insieme.
“Non c’è un perché… cioè sì: potrei cominciare a dirti tutto quello che penso della Donnola, ma dubito che ti farebbe stare meglio”
Hermione rise, tra le lacrime.
Rimasero abbracciati, senza dire una parola, senza rendersi conto del tempo che passava.
Non sapevano quanto tempo rimasero così, ognuno immerso nei propri pensieri, molto simili a quelli dell’altro.
Seppero solo che quando Hermione parlò ancora il sole era tramontato da un pezzo, e un’arietta gelida aveva cominciato a soffiare.
“Lo amavo, Draco”
“Se usi già il passato vuol dire che non lo amavi così tanto come credevi”
Lei sopirò.
“Un giorno, avrò avuto sì e no sei anni, mia mamma mi raccontò la storia di Cenerentola ed io ne rimasi incantata. Mi convinsi che quando un ragazzo mi avrebbe regalato un scarpetta sarebbe stato il ragazzo giusto, quello per la vita. Che stupida sono stata…”
Lui non rispose.
“Com’è fatto l’amore Draco? Dov’è?”
Draco la guardò in un modo strano. Le diede un bacio sulla fronte e la allontanò un poco da se. “Và a dormire Hermione, è tardi.”
Lei gli sorrise con il volto ancora bagnato da lacrime che ormai non scendevano più e senza rispondergli si alzò, e andò a dormire.

Draco rimase lì, in quella posizione, per tutta la notte.
Si alzò solo quando il sole era sorto e gli uccellini avevano ricominciato a cinguettare.
Era già ora di colazione.



SPAZIO AUTRICE
Bene, eccoci (ancora!) qui… questa volta ho già delle idee precise su come far continuare questa fic, e sarà diversa dalle altre. Insomma, per chi già ha letto altre cose scritte da me: non sarò deprimente, e non ci metterò dei millenni ad aggiornare (credo). Ah sì, vi prometto l’happy ending!!
Bacini a tutti, titti
  
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