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Sapere di essere in linea di successione, a causa della cattiva salute del sovrano, il prossimo re di Loreto non rallegrava in alcun modo Joshua. Sapeva di essere un ragazzo serio, ma come avrebbe potuto governare ed essere responsabile di un intero regno, pur considerando la sua piccolezza?
Come avrebbe dovuto comunicare la cosa ai suoi primi veri amici, anch’essi studenti dell'Accademia Sant’Alfonso? Come avrebbe voluto non dover rinunciare alla vita spensierata e allegra che aveva finalmente ottenuto, dopo gli anni di inconsolabile ed incolmabile tristezza susseguitesi alla morte della madre.
In una piccola gabbia, ecco dove gli sembrava di essere.
Entrando nell’edificio, si ritrovò davanti gli amici. Non c’erano bisogno di parole, tutti sapevano. Tutti aspettavano un obbligo mascherato da scelta, tutti aspettavano di sapere come le cose si sarebbero evolute.
Joshua si sforzò molto rendere il suo sorriso il più possibile naturale e, con tono apparentemente tranquillo, disse «Sto bene».
Se non si fosse diretto velocemente nella sua stanza, superando gli amici, avrebbe visto l’espressione dipinta sul volto di Yuuta.
Un’espressione che diceva solo una cosa «Io non sto bene. Non andare. Non lasciarmi».
THE END