Serie TV > I Cesaroni
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Autore: saramichy    16/09/2013    2 recensioni
Non sono stata soddisfatta della fine di questa quinta stagione, perciò ho deciso di scrivere un'ipotetica sesta stagione per questo telefilm.
Dal prologo:
Non poteva sopportare di vivere in quella mansarda un minuto di più, avrebbe cancellato il ricordo di Marco dal suo cuore, senza per questo togliere a Marta il padre. Con un piano già preciso in testa, scese in cucina per parlare con sua madre.
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Non sopportava di piangere come un bambino di due anni, si rialzò dal letto e prese una decisione: sarebbe andato a studiare al DAMS di Roma, ma avrebbe abbandonato casa Cesaroni. C'erano troppi ricordi tristi e lui aveva bisogno di ricominciare daccapo.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cudicini, Eva Cudicini, Marco Cesaroni, Quasi tutti, Rodolfo Cesaroni
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una cena col botto

Perdonare è facile o difficile?:


Dopo aver fatto pace con Eva, Marco aveva ripreso la sua vita normalmente. Andava spessissimo alla casa discografica per poter lavorare, cosa che tra l'altro lo faceva sentire meglio di qualunque altra. La canzone che stava scrivendo veniva abbastanza bene e Sofia era contenta di aver smosso qualcosa o forse era stata semplicemente la presenza di Eva a smuovere qualcosa, perché ogni volta che la ascoltava riusciva solamente a pensare che fosse stata scritta per Eva e di questo ne era sicura al cento per cento, anche se Marco diceva il contrario.

Qualche giorno dopo l'inaugurazione del locale di Alex, Marco stava lavorando alla sua canzone e vide comparire allo studio Maya, per poco non si strozzava con le parole in gola. Era talmente sicuro che lei non gli avrebbe più rivolto la parola che l'aveva quasi cancellata dalla mente. Mise la chitarra da parte e si preparò all'ennesimo confronto con la sua ragazza, anche se stentava a credere di aver litigato con lei per una cosa in cui Maya non c'entrava proprio niente.

«Ciao, Marco. Sono passata per scusarmi, ho fatto un casino per niente e mi dispiace da morire. Ci ho pensato in queste settimane e hai ragione tu, non devo essere gelosa di una ragazza che per te non ha contato niente. Hai fatto degli errori con Eva, ma ciò non vuol dire che li rifarai anche con me. Mi perdoni, amore?»

Marco avrebbe voluto gridare di no, avrebbe tanto voluto dirgli che pensava fosse una ragazzina e che non aveva la benché minima idea di che cosa fosse realmente accaduto due anni prima, ma lasciò perdere perché il suo cuore continuava a dirgli che lei era quella giusta e quindi decise di perdonarla.

«Ma certo che ti perdono, non ci ho più pensato a quella storia. Se vuoi ti faccio conoscere Sofia, è al di là del vetro, ti va?»

Maya non riusciva a credere di averla avuta vinta così facilmente e decise di lasciar perdere le sue diffidenze verso Sofia.

«Ma certo, con molto piacere. Andiamo?»

Marco la prese per mano e la portò davanti a Sofia per presentarle.

«Sofia, questa è la mia ragazza, Maya. Te ne ho parlato qualche volta in queste due settimane. Maya, lei è la mia nuova manager, Sofia.»

Maya si rese conto che quella ragazza che aveva di fronte non era minimamente paragonabile ad Eva, erano come l'acqua e il fuoco, distanti anni luce l'una dall'altra e non capiva come aveva potuto Marco tradire Eva con una tipa come quella che a suo dire era insignificante. Tenne comunque per sé i suoi pensieri e strinse la mano a Sofia.

«Piacere di conoscerti, Sofia.»

Il tono di Maya era come una sfida, ma anche Sofia non era da meno. Quella ragazza non le piaceva, era come se le urtasse il sistema nervoso ed aveva gli stessi pensieri di Maya in testa: come diavolo aveva fatto Marco a lasciare Eva per una tipa di quel genere? Non riusciva a spiegarselo, ma le domande nel cervello non smettevano di assillarla, comunque fece buon viso a cattivo gioco e strinse la mano alla principessa.

«Il piacere è tutto mio, Maya e Marco ha ragione ha parlato molto di te in queste due settimane.»

Non era vero, ma tanto la principessa non poteva saperlo e lei non intendeva dirgli che gli remava contro per poter far tornare insieme Marco, Eva e Marta. A dire il vero non gli importava della principessa e se lei avesse sofferto per una buona causa non gli interessava.

I tre si lasciarono perché Marco e Maya andarono a pranzare insieme, mentre Sofia doveva lavorare al prossimo spettacolo live di Marco. Doveva assolutamente fargli cantare la nuova canzone in presenza di Eva, quindi doveva studiare un modo per invitarla senza che sapesse del suo intervento. Era a dire poco estenuante questo lavoro affidatogli dai suoi capi e davvero non pensava di riuscire nell'impresa ma doveva pur provarci in qualche modo.

****

Marco e Maya andarono a pranzare in bottiglieria, era diventata una consuetudine per loro visto che entrambi amavano molto la vita normale. Mentre stavano pranzando, tuttavia, il cellulare di Maya squillò e lei venne ritrasportata nel suo mondo fatto di doveri principeschi.

«Papà, che piacere sentirti! Come mai hai telefonato?»

Il padre di Maya si aspettava di trovare la sua bambina a pezzi, aveva parlato con Lady Victoria e gli era sembrato che Maya non stesse molto bene, ma a quanto pare quella donna si sbagliava di grosso, comunque non era il solo motivo della telefonata sapere come stava sua figlia.

«Maya, tesoro, c'è bisogno di te qui al castello. Abbiamo una cena con il console la prossima settimana e tu dovresti proprio esserci. Se vuoi puoi portare con te anche Marco, non ci sono problemi per me.»

Il principe D'Oil Aldemburger stava facendo lo gnorri in modo da sapere se sua figlia e quel popolano stessero ancora insieme.

«Grazie papà, adesso glielo chiedo è proprio qui davanti a me. Stavamo pranzando, posso richiamarti tra qualche ora per darti una risposta?»

«Ma certo, tesoro mio. Fai con calma e salutami Marco.»

Il principe era seccato, quel tipo non gli piaceva, continuava a chiedersi quando si sarebbe reso conto di non essere adatto alla vita da principe e quando si sarebbe tolto dalle scatole, ma non poteva rimettersi contro sua figlia, aveva già rischiato di perderla una volta per il suo modo di fare contro Marco e doveva almeno provare a farselo piacere. Fintanto che Maya e Marco si amavano lui doveva tenere un basso profilo, quando il ragazzo finalmente si sarebbe reso conto che il suo non era amore ma solo solitudine allora avrebbe avuto la possibilità di dire alla figlia te lo avevo detto, ma fino ad allora doveva starsene zitto.

Maya riagganciò il cellulare e parlò con Marco.

«Era mio padre, dice che devo presenziare ad una cena con il console la prossima settimana e quindi dovrò lasciare Roma tra un paio di giorni. Mi ha chiesto se vuoi venire anche tu e mi ha detto di salutarti.»

«Ma sono appena arrivato! Non sono nemmeno riuscito a passare tanto tempo assieme a Marta, tra il lavoro e tutto il resto non riesco a starle molto vicino. Ti dispiace se per questa volta passo la cena con il console visto che vorrei stare di più con mia figlia?»

Marco non aveva solo pensato a Marta, il suo primo pensiero era stato che avrebbe dovuto lasciare in sospeso il concerto live che gli stava preparando Sofia ed anche che non avrebbe rivisto tanto spesso Eva come nei giorni prima e l'avrebbe lasciata a Roma in balia della corte di Alex e questo per lui era inaccettabile. Maya, in un primo momento aveva pensato che Marco non lo facesse solo per la figlia, ma Eva era lontana anni luce dai suoi pensieri perché, a dire il vero, la principessa pensava che Marco provasse qualcosa per Sofia e la nuova rivale per lei era proprio quella.

«Tranquillo, Marta ha bisogno di averti un po' accanto. Per questa volta posso partire da sola, non ci metterò molto e poi chissenefrega di che cosa penserà il console, tanto non ti conosce.»

«Già, hai ragione. Sei un tesoro, Maya, grazie di capire le mie esigenze di padre.»

«Ehi, Marta viene al primo posto anche per me. E' importante per te e quindi lo è anche per me.»

«Ti amo, Maya.»

Marco si comportava come se fosse felice e innamorato e forse era anche in parte vero, ma non sentiva più il trasporto di prima nel dire quelle parole, qualcosa in lui stava cambiando ma non sapeva per quale motivo.

«Ti amo anche io, Marco.»

Maya si sporse verso di lui e lo baciò, ma a Marco sembrò un bacio tra fratelli più che tra fidanzati; di questo però, Maya non si accorse. I due finirono di pranzare e Marco tornò al lavoro, mentre Maya tornò dalla nonna, felice di aver finalmente chiarito la questione con il ragazzo.

****

Da quando era tornata dalle vacanze, Alice aveva sempre avuto il sentore che qualcosa tra lei e Rudy si fosse spezzato nel momento stesso in cui lei aveva deciso di partire con Francesco. Aveva provato a ricostruire un rapporto civile con lui, almeno per non turbare gli equilibri familiari, ma il ragazzo era talmente distaccato da non permetterle di avvicinarsi più di tanto. Quando Marta aveva detto che Rudy aveva trovato una fidanzata, Alice si era resa conto del vero perché volesse ricostruire un rapporto: era ancora innamorata di Rudy. Erano passati quattro mesi e lei ancora lo amava, avrebbe tanto voluto che lui si rendesse conto da solo dei suoi sentimenti, ma sapeva di non poter pretendere niente da lui.

La sera prima della partenza lui si era dichiarato, avrebbe dovuto prendere una decisione allora, ecco perché Rudy si comportava come se non gli interessasse niente di lei e questa nuova ragazza era arrivata al momento giusto per lui, perché lo aiutava a non pensare ad Alice.

Rudy si era messo anima e corpo a studiare per il DAMS, non ci credeva nemmeno lui, ma andare a scuola gli piaceva molto e gli piaceva soprattutto Giulietta, la sua nuova amica. Lei era una scoperta continua ed erano simili sotto molti aspetti, tanto che alle volte pensava di aver trovato la sua anima gemella. Quattro mesi prima aveva preso una decisione difficile, dopo che Alice era partita e si era accorto solo adesso di aver fatto la scelta giusta. Allontanarsi da casa Cesaroni era stato un toccasana, vivere a contatto con Eva e Marta lo aveva aiutato a superare la lontananza da Alice e forse anche il suo amore per lei. Non ne era così felice, ma viveva nella speranza che forse un giorno avrebbero potuto tornare ad essere amici, proprio come un tempo. Per il momento era difficile anche solo pensare di poterle stare accanto, perché la ferita che lei aveva inflitto al suo cuore, scegliendo Francesco non si era ancora rimarginata del tutto e la rabbia in lui esplodeva ogni volta che la vedeva.

Quel giorno, Rudy stava tornando a casa dopo le lezioni della mattinata e, per quanto volesse tornare direttamente a casa sua e di Eva, fu costretto a portare Marta a casa Cesaroni e fermarsi a pranzare con la sua famiglia e questo implicava che Alice fosse presente. Erano ormai arrivati al quarto o quinto round tra di loro, anche se avevano fatto la pace qualche giorno prima, Rudy sentiva di poter ancora fare del male alla ragazza con una sola parola.

«Rudy, come va lo studio?»

A parlare fu suo padre, che era alquanto contento del fatto che il suo secondo figlio avesse deciso di proseguire gli studi.

«Tutto apposto, papà. Le lezioni sono interessanti e per la prima volta sento che quello è il posto giusto per me.»

Giulio gli diede una pacca sulle spalle e si complimentò con lui.

«Bravo, così si fa.»

Lucia era contenta che tra i due ragazzi il ghiaccio si fosse sciolto, ma vedeva che erano ancora molto distaccati. Per il momento non voleva dire niente a nessuno, voleva solo farsi gli affari suoi, ma sapeva che prima o poi anche tra i due secondogeniti sarebbe arrivato il momento della verità e forse lei non ne era poi tanto dispiaciuta. Cercava solo di vedere se anche Giulio sarebbe stato felice, ma questo lo avrebbe scoperto solo una volta rivelata la verità, per adesso voleva solo godere della splendida compagnia della sua famiglia.

«Come va con la tua amica, come hai detto che si chiama? Giulietta, giusto?»

Giulio era curioso di sapere se il figlio avesse trovato una fidanzata degna almeno di poter prendere nel suo cuore il posto che un tempo era appartenuto a Miriam, lui infatti era lontano anni luce dal pensare che tra Rudy e Alice era successo qualcosa l'anno precedente.

«E' simpatica, direi molto simpatica e poi condivide con me questa passione per la musica e l'arte in generale. Credo di aver trovato un'ottima amica, papà. Per quanto riguarda il resto, non so, vedremo con il tempo cosa potrà succedere.»

Il padre sorrise, mentre Alice ascoltava il discorso rapita dalle parole di Rudy e dentro di lei si scatenava l'inferno perché stava rodendo di gelosia.

«Tranquillo, infondo, non dovresti pensare alle ragazze, ma allo studio. Comunque sono felice che tu stia bene e che abbia trovato una ragazza così bella e intelligente come dici, dovresti portarla a cena qualche sera, così la conosciamo anche noi.»

«Forse, ma per il momento preferisco tenerla ancora un po' per me.»

«D'accordo, quando vuoi tu! Noi siamo sempre qui.»
 
Finito il pranzo, Giulio e Lucia tornarono al lavoro, lasciando Rudy e Alice soli in casa, se non si contava la piccola Marta, che però stava facendo un pisolino in mansarda. I due si trovarono faccia a faccia e Alice non riuscì a trattenere la gelosia che la stava divorando.

«Allora Rudy, che cosa mi dici di questa fantomatica Giulietta, esiste sul serio oppure è una tua fantasia segreta?»

Rudy alzò un sopracciglio, non sapeva se voleva veramente giocare a questo gioco con Alice.

«Senti Alice, cerchiamo di andare d'accordo e non credo che siano affari tuoi chi frequento o meno.»

«Questo lo dici tu, gli amici devono sapere ogni cosa l'uno dell'altro.»

«Sardina, tu ed io non siamo amici, non lo siamo mai stati.»

«Non dirlo, sai che non è la verità.»

«Ma per piacere, smettila di fare la gelosa, non ti si adatta quell'aria così distrutta. Giulietta esiste e a tempo debito tutti la conoscerete.»

«D'accordo, la smetto, ma tu promettimi di andarci cauto. Hai già avuto una batosta due anni fa con Miriam, non voglio che tu stia male di nuovo.»

«Io la batosta l'ho avuta anche l'anno scorso se non è per questo e non è stata di certo Miriam a farmi del male o almeno non è stata l'unica. Smettila di tirare in ballo le vecchie storie altrimenti saranno guai grossi e la pace che abbiano decretato tra di noi andrà in frantumi.»

«Okay, la smetto. Scusami Rudy, adesso vado da Jolanda, dobbiamo lavorare.»

«Buon lavoro, Ali e scusami anche tu. Non voglio litigare, ecco perché cerco di tenerti a distanza, non riesco a ragionare lucidamente con te vicino.»

«Si, alle volte capita pure a me. Adesso devo veramente andare.»

«Okay.»

I due avevano appena intavolato una nuova pausa dai loro continui battibecchi, ma la pace duratura doveva ancora arrivare. Erano entrambi troppo orgogliosi per ammettere che sentivano ancora qualcosa per l'altro e di certo non volevano dirselo a vicenda. Sarebbero bastate altre due settimane e i due avrebbero finalmente trovato un punto di incontro stabile che li avrebbe resi entrambi molto felici.



  
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