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Autore: _Cthylla_    16/09/2013    2 recensioni
Freezer si sente minacciato. Qualcosa, o qualcuno, lo osserva. Lo ascolta. Nella sua vita "perfetta" in cui è lui ad avere il controllo su tutto si è aggiunta una variabile imprevista...l'ultimo esponente di una razza ormai estinta.
Cosa vuole da lui? L'ombra è veramente lì per cercare di fargli del male?
O è solo una sfortunata creatura che è finita lì per caso?
A questo punto...non resta che leggere e scoprirlo.
- Avviso: qui non esistono Goku, Vegeta e nessun altro sayan. Niente "scimmioni", ragazzi, mi dispiace.
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cooler, Freezer, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Triangolo
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- Questa storia fa parte della serie 'Ombre'
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= L’ombra dell’avventatezza =

 

 

 

 

 

 

- …e non mi piace che circolino simili voci su un membro del clan Cold. Spero di essere stato chiaro, Freezer. Fino adesso non sei mai stato motivo di vergogna per il clan, vedi di non cominciare a esserlo ora.

« no, padre. Risolverò ».

- ci conto. Non è ammissibile che un intruso possa prendersi gioco in tal modo di mio figlio.

Re Cold  teneva più alla reputazione del suo clan che a qualunque altra cosa, forse ci teneva più di quanto tenesse ai suoi stessi figli, quindi era chiaro che quando gli erano arrivate voci su qualcuno che stava bellamente ricoprendo di vergogna -o meglio, di pece e piume- il suo figlio prediletto, Cold avesse ritenuto opportuno intervenire.

- sai almeno di chi si tratta?

Stavolta Freezer esitò nel rispondere. « è una shadowjin » disse piano « l’ultima shadowjin rimasta ».

Se aveva esitato era perché immaginava benissimo quale sarebbe stata la reazione di suo padre nel venire a conoscenza di tale notizia.

- l’ultima icejin di razza Shadow?

Freezer fece mentalmente il countodown. Cinque…quattro…tre…due…uno…

- costringila a sposarti, il più presto possibile.

Zero.

Il tiranno fece un sospiro. « padre, in verità non so dirti se sia una buona cosa perché…»

- cos’è che vado dicendo da quando hai l’età per capire? Che è stato un peccato che tutti gli Shadow si siano estinti perché se se ne fosse salvata almeno una, dall’unione di un membro del clan Cold ed una shadowjin sarebbe venuto fuori un icejin estremamente potente con in più il potere degli Shadow!

« con tutto il rispetto, padre, ma non intendo sposare una donna che-»

- e invece lo farai e come. Così smetterà anche di ricoprirti pubblicamente di vergogna - aggiunse Cold - quando metterà al mondo vostro figlio potrai fare di lei quello che vuoi, ma adesso pretendo che vi uniate in matrimonio. Certo, se non ti senti in grado posso chiedere a Cooler di fare quel che dovresti fare tu, non avrebbe obiezioni.

Re Cold conosceva bene il suo secondogenito, e dunque sapeva benissimo che per fargli fare qualcosa bastava semplicemente tirare in ballo Cooler. L’accesa rivalità tra i suoi due figli tornava molto utile a volte, doveva ammetterlo.

Pensò che avrebbe anche potuto ordinargli semplicemente di catturarla e metterla incinta, ma che figura avrebbe fatto un membro del clan Cold ad avere un figlio illegittimo da una schiava? Non se ne parlava proprio, c’era un’immagine che dovevano mantenere.

« e va bene! Non c’è bisogno che tu chieda nulla a Cooler, sono in grado di gestire la cosa da solo. Entro breve la poterò da te, così potrai unirci in matrimonio ».

- scelta ragionevole. Se poi fosse la figlia dello Shadow che gestiva tutte le ricchezze della loro razza ci rivelerà come trovare ed aprire la camera in cui hanno nascosto tutti i loro tesori. Mi pare di ricordare che la moglie di Morgan Shadowhidden avesse avuto proprio una bambina da poco tempo, quando c’è stata la guerra.

« non penso che lei lo sappia, se finora ha vissuto rubando » lo disilluse Freezer « e i suoi genitori non li ha mai conosciuti, ha solo quest’anello » glielo fece vedere « con incisi i loro nomi, ma nient’altro… tuttavia, ho visto che uno dei due nomi incisi è proprio Morgan, quindi potresti avere ragione ».

Re Cold sogghignò all’ottima notizia. - le hai preso l’anello per far si che resti lì. Buona mossa. Ma…aspetta, se hai l’anello e sai tutte quelle cose devi averla catturata! E allora com’è possibile che lei continui a…non mi dirai che te la sei lasciata scappare! - lo guardò quasi con disprezzo, e Freezer rimpianse che le comunicazioni non fossero solo audio - sei una delusione. Vedi di non fallire in questa missione che ti ho affidato.

Detto questo, interruppe la comunicazione senza nemmeno salutarlo…

« lo prossima volta che papà chiama digli pure che non ci penso neanche a sposare Moira Orfei con un pitone infilato nel sedere ».

…e, prevedibilmente, ecco Zoisite che metteva il carico da undici. Freezer era talmente furioso che strinse i pugni infilando così profondamente le unghie nel palmo delle mani da farli sanguinare, mentre sul volto aveva un sorriso tiratissimo. Forse se l’era presa tanto anche perché non sapeva chi fosse Moira Orfei, oltre che per il discorso di suo padre.

Lo aveva deluso, Rischiava di perdere lo status di figlio prediletto, e non voleva assolutamente che accadesse, per cui doveva trovare un modo per far uscire Zoisite fuori dalle ombre, o per sorprenderla nei momenti in cui per mancanza di energie doveva ridiventare necessariamente solida.

In tre giorni che erano passati dall’ultima “pecepiumata”, la scatenata shadowjin non aveva dato tregua a lui, alla Squadra Ginew, e nemmeno a Zarbon e Dodoria. Oltretutto erano tre notti che non lo faceva dormire.

“ ciao sono Mario, ha quarantadue anni e soffro di amnesia, il mio cane si chiama c-cioncion ciao sono Mario ho quarantadue anni e soffro di amnesia, il mio gatto si chiama c-cioncion ciao sono Mario ho quarantadue anni e soffro di amnesia, il pomeriggio amo guardare un programma che si chiama c-cioncion ciao sono Mario ho quarantadue anni e soffro di amnesia, ho dei vicini adorabili che si chiamano c-cioncion ciao sono Mario ho quarantadue anni e soffro di amnesia, ogni mattina vado al lavoro, e lavoro come centralinista in un’azienda che si chiama c-cioncion ciao sono Mario ho quarantadue anni e soffro di amnesia, per ricordarmi le cose le registro nella mia segreteria telefonica, ascoltate: ciao sono Mario ho quarantadue anni e soffro di amnesia…”

Zoisite era in grado di andare avanti tutta la notte con quella solfa, e nemmeno le più orribili minacce di morte, le più oscene prospettive di torture con annessi stupri e tutto quel che era venuto in mente a Freezer in quei frangenti erano servite a farla tacere. Era un’ombra, che le importava? Finché fosse rimasta tale, e lui non l’avesse presa, avrebbe potuto minacciarla quanto voleva; tanto sarebbe stato sempre tutto molto campato per aria.

Adesso poi, con quell’ordine che gli aveva dato suo padre, era fuori discussione che la uccidesse. Certo, le faceva ancora una paura terribile. Certo, se fosse stato attento a non ucciderla avrebbe potuto torturarla. Certo, se non l’avesse rotta in due avrebbe potuto usarle violenza, e magari da quello sarebbe potuta venire fuori una gravidanza. Se però lei non avesse fatto mosse stupide…

Il tiranno si tolse l’anello, guardandosi attorno, ed iniziò a giocarci lanciandolo per aria. « e dai Zoisite, perché non provi a prenderlo? » la sfidò.

La shadowjin vide che l’anello si era sporcato del suo sangue. Quanto lo odiò per questo, quel bastardo che allordava con il suo sangue l’anello di Morgan. Già, suo padre…se non altro adesso ne sapeva un po’di più, in primis il cognome. Morgan Shadowhidden, il custode dei tesori degli Shadow, che erano stati nascosti chissà dove. Di certo non nel pianeta degli icejin, che era andato distrutto. « solo perché sono stata avventata una volta non significa che sia patologicamente cretina come qualcuno di mia conoscenza che, pur essendo di gran lunga più potente di lui, si fa comandare a bacchetta da papà ».

L’insolenza di Zoisite aumentava in modo esponenziale quando sapeva di non poter essere toccata. Era fatta così: non una di quelli che strisciavano davanti ai propri avversari se scoperta e presa, ed era molto arrogante e sfacciata quando era un’ombra. Anche troppo.

« attenta a quel che dici, piccola shadowjin. Non potrai rimanere nelle ombre per sempre, e a quel punto terrò fede a quanto ti avevo promesso che avrei fatto. Dubito che mio padre ti voglia mutilata al matrimonio, purtroppo, ma sottomessa e supplicante di sicuro » continuò a giocherellare con l’anello « e stai tranquilla che non lo deluderò. Inoltre, una volta che mi avrai dato un figlio potrò procedere alla tua eliminazione. Un meraviglioso programma, non trovi? Non vedo l’ora di poter mettere in pratica tutto quel che ho detto ».

« se tiri troppo la corda finirò per lasciarti quell’anello ed andarmene » lo avvisò con un sibilo la bella shadowjin, consapevole di stare mentendo a lui e se stessa.

Freezer se lo rimise al dito. « ma certo. Sicuramente ».

Zoisite si nascose in un’ombra più vicina a lui. « sei veramente patetico ».

« sei tu quella patetica, che rischia la vita per l’anello di un morto » replicò spietatamente l’icejin.

« avresti potuto ridarmi l’anello e lasciarmi andare, così che papino non ti avrebbe sgridato».

« sei proprio stupida se non riesci a capire perché non posso né voglio farlo. Continuo a tenerlo perché mi hai sfidato, perché hai messo il naso nei miei documenti privati, e non posso permettere che tu vada a dire ai quattro venti quel che c’è scritto sopra. Avrei potuto semplicemente ucciderti tempo fa, ma non ho ritenuto che una morte veloce fosse sufficiente;  finché avrò questo anello che ti legherà a me tu rimarrai, e avrò ottime possibilità di fartela pagare cara per quel che hai osato fare al grande Freezer! ».

L’eco della sua voce risuonò nella stanza. Zoisite per un po’non si fece sentire, al punto che credette se ne fosse andata, ma non era così.

« è vero, non me ne andrò senza il mio anello » la sentì ammettere « ma finché rimarrò qui ti renderò la vita impossibile. Starò attenta, e tu non mi prenderai. E comunque mi hai legato a questo posto, non a te» puntualizzò la shadowjin « il problema in realtà è che il fatto di non riuscire a controllarmi nemmeno con questo ricatto ti fa impazzire, per questo ti sei impuntato tanto. L’onnipotente Freezer terrorizza chiunque, distrugge interi pianeti con un gesto, ma è del tutto incapace di tenere a freno una ragazza icejin di razza Shadow… »

Zoisite osò perfino ridere, cosa che fece solo arrabbiare Freezer ancora di più, perché era vero. Era tutto schifosamente vero, e odiava che lei l’avesse capito così facilmente; la conoscenza è potere, ed il potere spettava a lui, lui soltanto. « stai zitta! » sbottò il tiranno, desideroso solo di prenderla e chiuderle la bocca in qualche modo.

Le avrebbe tagliato la lingua, se non avesse pensato che potesse essere utile in altri modi che non riguardassero il “parlare”.

«  sono una variabile incontrollabile della tua vita ultra controllata, e tu questo lo detesti » continuò Zoisite « e magari sotto sotto non ti dispiace neppure l’idea del matrimonio. Ti aiuterebbe a fingere di non essere solo come un cane » aggiunse, spietata com’era stato lui nel dirle che rischiava la vita per l’anello di un morto.

« BASTA COSì! » l’icejin lanciò un raggio letale contro un’ombra, quella sbagliata, e comunque non sarebbe servito nemmeno se Zoisite fosse stata lì.

« datti una guardata, Freezer! A tuo padre non frega nulla di te, se ti dà corda è solo perché fai tutto quello che vuole lui; Cooler, tuo fratello, non ti può vedere; i tuoi sottoposti non cercano di ucciderti solo perché sono spaventati a morte da te, e non per fedeltà; in verità, tu sei completamente solo. E non mi stupisce! » aggiunse « nel mese in cui sono stata qui, prima che mi spedissi dietro la Squadra Ginew, prima delle minacce, delle botte, prima che avessi la conferma che sei veramente un bastardo, avevo cominciato a pensare di presentarmi a te diversamente. Di rivelarmi, prima o poi, senza necessariamente dover arrivare al punto in cui siamo arrivati...»

Questa Freezer non se l’aspettava proprio.

 « sai, io sola, tu solo. Nulla vietava di cercare di avere un rapporto migliore di questo. Se non fossi così stronzo mi faresti anche pena ».

« tu… avere pena di me? » il tiranno si fece una risata « è di te stessa che dovresti avere pena, perché sei l’ultima Shadow rimasta, e per il tuo destino. Per non parlare del fatto che non cerco compagnia. Io sto bene da solo e, chiariamoci, non ho bisogno nemmeno di uno psicologo, quindi non provare mai più a dirmi perché agisco in un modo e non in un altro ».

« hai ragione, non hai bisogno di uno psicologo, ma direttamente di una bella camicia di forza. E io dovrei sposare un simile… » fece uno sbuffo « ma anche no ».

« molte sarebbero onorate di diventare mia moglie » ribatté Freezer. Il netto rifiuto di Zoisite lo piccava parecchio, come tutto quel che gli aveva detto, ed era strano, perché cosa importava a lui delle opinioni di quella piccola shadowjin?

« vorrai dire le schiave dei tuoi capricci perversi ».

« di’ pure quel che vuoi, il senso è quello. Specie perché lo scopo del nostro matrimonio si collega strettamente a tali capricci…fattene una ragione, sei completamente impotente ».

« mi sa che potrei dirti la stessa cosa. Ma non preoccuparti, forse è una questione di con chi ti rapporti, magari con un uomo funzionerebbe…»

Freezer odiava poter solo crepare di rabbia senza avere alcun potere per fermare quella linguaccia affilata come un rasoio. « sappi che non è il modo per sopravvivere a lungo questo, piccola insolente shadowjin ».

Qui Zoisite fece una cosa che lo sconvolse completamente…

« “oh no not I! I will survive! Oh as long as I know how to love I know I’ll stay alive, I got all my life to live, and I got all my love to give, and I will survive…I will survive! Eh- ehi!” »

Mai in tutta la vita si era sentito preso così poco sul serio, e non era una sensazione piacevole. « non è divertente ».

« “that’s all they really waaa-aa-ant, some fuuu-uu-un, when the working day is done, girls, they want to h ave fu-un…o-oh girls just want to have fuuuuun!” »

« le pagherai tutte! Te le farò pagare tutte! »

« “parole, parole parole…parole, parole, paroleee…parole, parole, parole, parole, parole, parole,  parole, parole,  soltanto parole tra noooi!”»

« giuro che una volta che ti avrò sposata ed avremo avuto quello stramaledetto mezzo shadowjin che vuole mio padre ti farò fuori nel modo più atroce possibile! »

« “ci sono cento modi per mori-re! Il primo modo di morire è quando stiri, i panni e le mollette s’intrecciano tra i fili, magari ti sbilanci per prendere un maglione, si stacca lo stendino e cadi giù dal balcone; per questo io non stiro, a volte neanche lavo se c’è l’acqua e la corrente che mi fulmina dal cavo!” »

C’era da diventare veramente matti, al punto che il tiranno se ne uscì con una frase per lui assolutamente senza senso. « hai detto che tutto questo me lo sono voluto io, ma mettiti nei miei panni trenta secondi! » …ma perché voleva che capisse?! « mi trovo in camera uno sconosciuto che non so cosa voglia, uno sconosciuto che poi attacca i miei uomini migliori e mi getta addosso pece e piume, come avrei dovuto reagire secondo te?! »

« hai preso l’anello dei miei genitori e non fai che minacciarmi di morte, stupri e violenze varie psicologiche e non, come dovrei reagire io?! »

«…e poi comunque non devo spiegazioni a nessuno, tantomeno a una schiava ».

« schiava a’ soreta, se ce l’avessi! Libera sono nata e libera voglio morire! »

« “a’ soreta”? » non l’aveva mai sentito dire prima. Probabilmente era un modo di dire di…beh, di qualche posto in cui Zoisite era stata.

« a tua sorella. Che non hai ».

Freezer riprese a giocherellare con l’anello. « ti si è fuso qualche neurone o cosa? »

« che tu sappia cosa sono i neuronji è sorprendenji, visto quanto sei ignoranji ».

Freezer c’era andato abbastanza vicino. La stanchezza di essere rimasta un’ombra per tre giorni e tre notti intere si stava facendo sentire, ormai: Zoisite sapeva di dover trovare al più presto un posto più sicuro in cui andare a dormire in forma solida, altrimenti avrebbe finito per cadere svenuta ai piedi di Freezer, e decisamente non era il caso…però voleva resistere ancora un po’. Ormai la stanchezza, la paura e lo stress l’avevano messa in modalità da presa in giro, e non voleva smettere proprio adesso.

Non si rendeva conto che sarebbe stata la sua rovina, e non si rendeva conto che molti icejin di razza Shadow erano morti proprio per aver compiuto gesti così sciocchi ed avventati, per aver oltrepassato i propri limiti.

« ma che vai blateran...»

«…ji. Io vanji bateranji tante conji! »

Freezer a quel punto cominciò a collegare, e fece un sorrisetto sarcastico. Zoisite non ce la faceva più, e a breve avrebbe fatto qualche gesto stupido. Da quel che aveva potuto vedere, normalmente non era una sciocca, ma non sapeva quando fermarsi, purtroppo per lei e fortunatamente per lui. Quindi si trattava di tenerla occupata ancora per un po’.

« sei fortunata che la tua lingua mi serve ».

« dato che sei uno psiconji isterico nevroticheggianji con tendenze schizomaniacanji sublimanji nonché stronji non intendo chiederti per cosa…già, coglionedicecosa?! »

« cosa?...»

« nienteeeeeeeeeh…» la “e” si affievolì sempre più, e Zoisite comparve dalle ombre, crollando a terra.

Freezer rise. Si trattava solo di aspettare, proprio come aveva previsto.

 

 

 

 

@@@

 

 

 

 

Zoisite aprì lentamente gli occhi senza capire dove accidenti si trovasse.

Era così stanca. E non ricordava niente degli ultimi avvenimenti, ricordava solo la chiamata di re Cold al suo psicotico isterico nevroticheggiante con tendenze schizomaniacali sublimate nonché stronzo figliolo…

Lampi improvvisi di ricordi le fecero sgranare gli occhi dall’orrore.

Lo aveva fatto ancora.

Aveva di nuovo consumato tutte le energie.

Aveva di nuovo superato i limiti, quanto era stata stupida!

Perché gli shadowjin dovevano diventare quasi incapaci di ragionare quando si stancavano particolarmente, perché?! E la cosa peggiore era che l’aveva fatto con Freezer presente, e ci aveva dato giù parecchio, tra gli insulti veri e propri, i “ciao sono Mario”,  le canzoncine, la parlata in “enji”, e coglionedicecosa.

Ma dove si trovava adesso?!

Poi pian piano realizzò.

Era buio. Sotto di sé c’era qualcosa di morbido. Sopra di lei c’era qualcos’altro di morbido e caldo.

Un braccio era libero, ma il polso dell’altro era legato con delle manette, di nuovo. Una coda era intrecciata alla sua… e lei non aveva più niente addosso.

Realizzando di trovarsi nei casini come non mai, realizzando di poter aver perduto l’integrità -perché era vero che c’era stato uno Shadow maschio, ma non aveva mai detto di esserci andata a letto- realizzando di essere ancora in trappola, e che probabilmente quel suo “destino” di cui parlava Freezer si sarebbe avverato sul serio, iniziò a tremare come una foglia.

Provò a muovere il braccio ammanettato, ma inutilmente. L’altro braccio a cui era stata ammanettata era molto più forte del suo.

« ben svegliata…»

Quando poi lo sentì sussurrarle all’orecchio quel “ben svegliata” in quel maledetto tono sarcastico quasi sobbalzò.

«…piccola shadowjin ».

« tu…cosa mi hai fatto?!..m-mi hai… »

« credo proprio che ti lascerò nel dubbio. Visto, che ti dicevo…era solo questione di tempo ».

Zoisite doveva trovare il modo di cavarsela anche stavolta, a qualunque costo.

Ma quale?

   
 
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