“Tu sei dentro di me…come l’alta
marea che scompare e riappare portandomi via…
Sei il mistero profondo,la passione,l’idea…sei l’immensa paura che tu non sia mio…”
Com’era
strana quella sensazione.
Così
dannatamente bella,ma anche strana alla fine.
L’acqua
calda le bagnava castamente il corpo fine e puro,ancora
per semplice immagine.
Le sue
mani vagavano su di esso,lasciandovi sopra una scia
profumata di candida lavanda.
I
capelli bagnati,avevano aderito perfettamente alla sua
schiena perfetta,e gli occhi chiusi,le davano un’aria perennemente rilassata.
Tutti i
suoi pensieri,erano incentrati su una persona.
Alla
fine amava Tom. E come se lo amava.
Eppure,non aveva la certezza che lui lo avesse capito.
Ma
tutto quello che stava vivendo le pareva così simile ad un’alta marea.
Prima
c’era lui. Poi spariva con un’altra. Poi di nuovo compariva nella sua vita,fino a portarla via…
A
travolgerla completamente…fino a l’ultima cellula del
suo corpo.
Fino a
farla dannare per quanta passione le ispirava.
Per
quando mistero le donava.
Per
quante idee se ne andava sempre e comunque
osservandolo.
E
la paura. Quella maledetta e continua paura che un’altra avrebbe
un giorno,potuto portarlo via dalle sue braccia,facendola morire dentro,la
assillava in continuazione.
Ma
dopotutto,doveva anche imparare a
rischiare…altrimenti,non sarebbe andata avanti per la sua strada…a volte
amare,vuol dire anche saper rischiare,e lei questo lo sapeva.
E
anche la paura che tutto facesse parte di una notte di merda
e nient’altro.
Ma
lui le aveva donato amore quella sera.
E se
qualcuno donava,riceveva anche. E
lei aveva fatto in quel modo.
Quella
notte,gli aveva donato la cosa più preziosa che
possedeva,e se un giorno lui se ne fosse andato via,lei non se ne sarebbe
comunque pentita e lo sapeva.
Era
pienamente consapevole di quello che stava facendo.
Era
felice. E quando facciamo qualcosa e siamo felici,non
dobbiamo pentirci di averla fatta.
E
lei. Lei per la prima volta nella sua vita veramente non se ne pentiva.
Veramente
stava bene.
Adorava
questa situazione.
Adorava
quei benedetti ricordi.
Quelli
per cui valeva la pena di vivere forse.
Sapeva,che se uno come Tom se non ci
fosse stato,avrebbe cercato addirittura d’inventarlo.
Perché
in quel momento era l’amore fatto a persona per lei.
Se
avesse perso quel ragazzo,sarebbe stata una donna
finita.
Poco ma
sicuro.
Era
come se senza lui,sarebbe stato del tutto inutile
immaginarsi.
Ma
dopotutto,lei,nemmeno voleva immaginarsi
senza lui…era come depennare la propria vita senza l’ossigeno…e di ossigeno si
vive…
Per la
milionesima volta Tom Kaulitz,guardò fuori dalla finestra.
Stava piovendo.
Quell’intervista,cominciava a dargli letteralmente sui nervi…
Insomma,volevano sapere sempre tutto di loro.
Ed in
parte,capiva fosse normale…ma tutto aveva un limite.
Le
domande erano sempre le solite.
Quindi,se i giornalisti conoscevano già le loro risposte,che
bisogno c’era di fare le stesse domande 1000 volte al mese?questo proprio non
riusciva a mandarlo giù!
Lo
infastidiva.
Sbuffò
pesantemente e poi si voltò verso il fratello,forse
abbastanza interessato alle parole della giovane giornalista…poi guardò Georg,che se ne stava zitto e immobile,pensando agli affari
suoi e alla sua nuova conquista molto probabilmente.
E Gustav,che tranquillo,lasciava che
le parole di quella donna,gli entrassero dal lato destro delle orecchie,e fuori
uscissero da quello sinistro.
Poi,si concentrò di nuovo su Bill.
Non
potette fare a meno di pensare quanto prima donna fosse il fratello!
Faceva
di tutto per stare al centro dell’attenzione,fatto
sta,che inoltre quella volta il suo modo d’interessarsi a quelle frottole era
schifosamente falso e si notava.
Nei
suoi occhi,aleggiava una maledetta voglia di andarsene
via di lì…e alla fine anche lui,Georg e Gustav volevano dissolversi da quello studio!
Guardò
di sfuggito l’orologio.
Tra
poche ore,l’avrebbe rivista.
L’avrebbe
abbracciata così forte,tanto da farle perdere un
battito.
L’avrebbe
vista fremere,per avere un suo bacio…una sua semplice
carezza.
Aspettava
quella sera da tempo.
Lui,Bill,Anna e ovviamente Mena
sarebbero andati a cenare fuori,come delle vere coppiette ufficiali…era la
prima volta per lui…e questa cosa,lo esaltava un casino!
Avrebbe
indossato addirittura un vestito elegante,cosa,che non
aveva fatto nemmeno per festeggiare i suoi diciotto anni,e le avrebbe dato modo
di rimanere sorpresa da lui…
E poi,immaginava lei vestita elegante…
Sarebbe
stata così bella,tanto da farlo cadere letteralmente
ai suoi piedi…
Sperando
seriamente che non si sarebbe rotto un dente!
Ma
forse,pur di vederla più bella di quanto già non
era,valeva rompersi seriamente tutti i denti.
I suoi
occhi,cominciarono a vagare nervosi per lo studio.
Voleva
andare via da quella prigione. Voleva,che nessuno,gli
desse ancora fastidio,e che nessuno lo fissasse ancora interrottamente.
Sentiva
gli occhi di tutti sopra alla sua persona,semplicemente
perché,quella volta Tom Kaulitz,non
aveva detto niente che per lui era scontato!
Al
diavolo queste cazzate!
Doveva
pensare a lei…e a cosa dirle,una volta che se la
sarebbe trovata davanti innocente e pura com’era…
Poi,all’improvviso,diverse urla lo portarono alla realtà!
Finalmente,l’intervista era finita.
Adesso,sarebbe subito andato via,perché l’attesa che lo separava
da lei lo facendo diventare seriamente pazzo!
Lasciava
scivolare le sue dita sottili,sui tanti vestiti che
aveva nell’armadio nuova e lussuosa,mentre i suoi occhi continuavano a cadere
su uno in particolare di colore nero.
Era
quello che le era stato regalato pochi mesi prima dal suo migliore amico.
Un
vestito che aveva indossato solo una volta nella vita,per
festeggiare i suoi diciotto anni,e poi,lo aveva definitivamente parcheggiato
nell’armadio,e per puro caso,quando era arrivata a Berlino,lo aveva trovato
nella valigia,mentre la sistemava.
Era
stata Mena a convincerla che quella di portarlo era una buona
idea.
L’aveva
considerata una cosa talmente di “secondo ordine”che quando lo vide rimase sorpresa! Nemmeno si ricordava di averlo
portato!
Ma
doveva ammettere,che almeno per una volta nella sua
vita,sua cugina,aveva avuto ragione.
Non era
sicura,ma il raso nero,continuava a rimanere
intrappolato tra le sue dita.
Il raso
di quel vestito.
Lo
scrutò per bene. Forse,era davvero troppo elegante per
l’occasione.
Ma
indubbiamente quel capo,la chiamava e la tentava troppo.
Ogni volta che gli dedicava uno sguardo ne rimaneva incantata,da
quanto fosse sublime.
Lo
prese in mano sospirando.
Da
quando era in Germania qualche chiletto
lo aveva messo.
Anche
se indubbiamente,adesso che ci pensava,insieme a Bill un po’ di calorie le aveva sicuramente anche perse.
Sorrise.
Perché
non indossarlo?
Magari,avrebbe solo potuto provarlo,e poi,se non l’avesse
convinta,parcheggiarlo di nuovo nell’armadio.
Anche
se lei sapeva benissimo che una volta che si fosse
guardata allo specchio,con quel capo addosso la voglia di levarlo,sarebbe stata
minima. Anche più dello zero.
Ad ogni
modo,sospirò!
Pregò
che quella dannata 40 le entrasse ancora e corse verso
il bagno.
Si
fermò davanti alla porta di scatto.
Venne
sorpresa da quello che riuscì ad udire.
Mena
stava canticchiando. E lei canticchiava solamente quando
era veramente felice.
Cosa,che non succedeva da quando la sua storia di tre anni con
Emanuele era andata in fumo.
Il suo
sorriso,completamente solare,era sparito di li a poco.
Il suo
essere sempre felice,era quasi un ricordo lontano.
E il
fatto che cantasse solo quando era felice,beh non
avveniva più,ormai da tempo.
Allungò
un po’ l’orecchio destro per ascoltare meglio.
By
your side.
Adesso
aveva la conferma.
… Se ne era innamorata.
Quella
donna che apparentemente aveva il cuore di ghiaccio,stava
amando di nuovo,e si stava facendo amare,da un lui che inizialmente sembrava
l’ultimo obbiettivo della vita,della bella diciottenne. Gli aveva insegnato ad
amare,e aveva portato a termine uno dei suoi obbietti.
Rimase
ancora davanti alla porta,per un periodo di tempo
indefinito,quando un acuto della cugina la fece ritornare alla realtà. Rise di
gusto. In effetti era stata sempre lei ad avere una
bella voce…Mena era brava nel suonare la chitarra,ma il cantare,non era proprio
la sua vocazione.
La
porta si aprì e proprio su quello che ebbe pensato pochi attimi prima,una bella conferma,vi ci si stampò sopra.
Stava
sorridendo raggiante.
Se
pensava che per tanto tempo aveva rinunciato a tanta bellezza le veniva da
piangere.
Era una
delle cose che non sopportava…vedere il sorriso di una delle persone che ami,esser portato via. Quasi rubato. Perché
Emanuele le aveva fatto veramente del male.
E
adesso che ci pensava bene Anna,forse era proprio per
questo motivo che si era comportata in quel modo con Tom.
Il suo,era solamente un piano. Un piano per capire fino a che punto lui ci
tenesse a cominciare una relazione con lei.
La
rottura con Emanuele l’aveva fatta crescere tanto e lei lo sapeva.
L’aveva
aiutata a diventare una persona matura…una donna più forte…una donna,alla quale non piaceva vivere di illusioni,ma su un
qualcosa di reale e serio.
Mena
aveva capito,che non sempre alla fine di una storia ci
sono solo lati negativi.
Quello positivo della sua,era,che adesso era una persona completa.
Molto
più matura della cugina…che a volte si comportava da bambina,e
non capiva che tante cose gli uomini non le capiranno mai…riguardante alla
rottura con Davide. Si era sempre mortificata per quello che lui le faceva,ma era arrivato il momento di crescere.
Quando
lei si lasciò con Davide,Mena,le diceva sempre di non
piangere per lui.
Perché
nessun uomo sulla terra,vale una lacrima di donna.
Ritornò
alla realtà quando la bionda scoccò le dita.
-A che
pensavi?-chiese Mena curiosa,mentre solo con
l’asciugamano che le copriva le parti più intime si affrettava ad aprire il suo
pacchetto nuovo di Marlboro light.
-Ti
rendi conto di quanto sei cresciuta?-disse la cugina,sedendosi
accanto a lei e sfilando una sigaretta dallo stesso pacchetto.
-Che vuoi dire?-chiese l’altra poggiandola tra le labbra rosee.
-La
rottura con Emanuele ti ha fatto crescere…guardati adesso! Sei una donna
meravigliosa,matura…bella…intellettuale…e Tom…farebbe a pugni col mondo se solo qualcuno provasse a
portarti via da lui…io invece non sono cresciuta per niente,sono rimasta la
solita che ero anche quando stavo con Davide.-disse
abbassando il volto dispiaciuta.
-Ti
sbagli…da quando tu e Bill state assieme,molte cose sono cambiate.
Tu hai
veramente capito cos’è giusto per te…e hai capito che l’amore arriva proprio quando meno te l’aspetti. Inoltre,non
sei più superficiale come una volta,e questo mi fa davvero felice…significa che
i miei discorsi hanno fatto effetto. E ne sono
contenta.
Crescerai
col tempo. Non c’è bisogno di correre…e inoltre,sai
bene che finirai di crescere,con lui al tuo fianco.-la
rassicurò la cugina accarezzandole il volto con una mano ancora umida.
La mora
sorrise e spegnendo la sigaretta abbracciò forte la bionda.
A volte,questi momenti d’affetto fanno sempre bene,si ritrovò a
pensare Anna,mentre con un sorriso stampato sulle labbra,lasciava un ultimo
sguardo a Mena e richiudeva piano la porta del bagno.
-Secondo
te?-a mò di star uscì fuori dal
bagno,poggiandosi allo stipite della porta in legno.
Quando Mena
si girò,non potette fare a meno di notare quanto
quella sera la cugina fosse bella.
In effetti aveva sempre avuto un bel fisico,non era poi tutta quest’altezza,ma era bella.
Posò il
pennellino del trucco sulla specchiera,e sorridente si
diresse verso di lei.
-Mah…Secondo
me,Bill cadrà ai tuoi
piedi!-disse mentre le sistemava una ciocca dei capelli ricci dietro l’orecchio
destro.
-Si,e si romperà un dente! No sul serio,come
ti sembro?-chiese ancora,non essendo del tutto sicura,mentre si fissava ancora
incerta.
-Anna
ancora?sei bella…cosa vuoi che ti dica…perché sei così insicura?-
-Forse
non è adatto per l’occasione…forse dovrei levarlo…insomma…lo vedo molto
importante…e non so nemmeno loro sta sera che intenzioni anni…magari,dovrei…-
-Forse
dovresti stare zitta-la interruppe l’altra -Andiamo!! Lo
vedi anche tu che stai benissimo…mettiti i decoltè,possibilmente
con una zeppa di 30 centrimetri!-e ghignò-truccati,e usciamo da questa maledetta camera…voglio…-
-Ehy!!guarda che sono alta un metro e sessantanove per la
cronaca-fece di rimando la cugina offesa.-Vuoi…cosa…vedere
Tom?-
-Anche…-
-No,sicuramente!-
Sorrise
Mena. –Dai scema fa presto che sto per scoppiare…voglio
vederlo…-
Anna abbassò
gli occhi e sorrise a sua volta.-Da quando mi
frequento con Bill tutto è cambiato.-disse sempre continuando a guardarsi i piedi nudi,evidentemente per l’imbarazzo.
-Già…sei strana…sei diventata un po’ ridicola!-ghignò ancora l’altra.
Anna la
guardò male.
-Tranquilla
non è un offesa…è solo che quando ci innamoriamo,tutti
diventiamo un po’ ridicoli,non credi?-disse Mena,mentre accendeva l’ennesima
sigaretta della giornata.
-Hai detto innamoriamo?-chiese a sua volta la mora…
-Si…perché
tu,te ne sei innamorata eh?insomma,non pensi sempre a
lui…non vorresti sempre tenerlo stretto tra le tue braccia…-
-Lo amo…-rispose semplicemente l’altra.
-Lo amo
anche io Tom…-
Si sorrisero.
-Su!!-fece Mena dandole una pacca amichevole sul sedere.-Muovi quel bel culo
che ti ritrovi e sbrighiamoci,non vorrai mica farli aspettare?-
-Beh,ho i miei dubbi che siano loro a dover aspettare noi…anche perché
hai così voglia di vederlo,che non resisti più stupidina!!-
-E
perché tu si?-
-Beh ma
io non lo so a vedere…!!! Cos’è hai gli ormoni alle
stelle?-scherzò la mora.
-Non è
divertente Anna…!!!-fece la finta offesa e poi ritornò
a truccarsi…
Quando
scesero…
Continua…
Ciao a tutte carissime…scusate
se vi ho fatto attendere tutto e questo tempo…mannaccia…sono
consapevole oltre tutto che il chap non è nemmeno
bello…mi dispiace…ma l’ho scritto adesso,e sono moooolto
di fretta,quindi accontentatevi…i ringraziamenti personali,li farò nel prossimo
capitolo.
Scusatemiiii ma come ho già detto oggi sono una furia.
Vorrei ringraziare tutte le persona che hanno commentato il diciannovesimo
capitolo,e che mi hanno lasciato tutti quei commenti bellissimi. Grazie di
cuore.
Spero di non deludervi mai.
Alla prossima.
Kris.