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Autore: Kristine    21/03/2008    3 recensioni
Questa è la storia di due ragazze unite fin da piccole..adesso maggiorenni,e appena diplomate,decidono di fare un viaggio in Germania..veramente sono due cugine,ma una vorrebbe godersi a pieno il viaggio,l'altra invece crede di odiare quel paese... e allora..dopo aver conosciuto gli idoli di una delle due,riuscirà Tom Kaulitz a far innamorare di lui una ragazza dal cuore di pietra,grazie ad una scommessa..e riuscirà a farle cambiare idea sulla Germania?e Bill sarà capace di riportare un pò di fiducia nel cuore della più dolce delle due ragazze? beh davvero un grande impegno..davvero un grande ostacolo..e se alla fine riuscissero a farle cambiare?a se diventassero delle coppie che col tempo imparano ad amarsi alla follia?beh..possibile..ma leggendo lo scoprirete!!!
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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“Tu sei dentro di me…come l’alta marea che scompare e riappare portandomi via…

“Tu sei dentro di me…come l’alta marea che scompare e riappare portandomi via…

Sei il mistero profondo,la passione,l’idea…sei l’immensa paura che tu non sia mio…”

 

Com’era strana quella sensazione.

Così dannatamente bella,ma anche strana alla fine.

L’acqua calda le bagnava castamente il corpo fine e puro,ancora per semplice immagine.

Le sue mani vagavano su di esso,lasciandovi sopra una scia profumata di candida lavanda.

I capelli bagnati,avevano aderito perfettamente alla sua schiena perfetta,e gli occhi chiusi,le davano un’aria perennemente rilassata.

Tutti i suoi pensieri,erano incentrati su una persona.

Alla fine amava Tom. E come se lo amava.

Eppure,non aveva la certezza che lui lo avesse capito.

Ma tutto quello che stava vivendo le pareva così simile ad un’alta marea.

Prima c’era lui. Poi spariva con un’altra. Poi di nuovo compariva nella sua vita,fino a portarla via…

A travolgerla completamente…fino a l’ultima cellula del suo corpo.

Fino a farla dannare per quanta passione le ispirava.

Per quando mistero le donava.

Per quante idee se ne andava sempre e comunque osservandolo.

E la paura. Quella maledetta e continua paura che un’altra avrebbe un giorno,potuto portarlo via dalle sue braccia,facendola morire dentro,la assillava in continuazione.

Ma dopotutto,doveva anche imparare a rischiare…altrimenti,non sarebbe andata avanti per la sua strada…a volte amare,vuol dire anche saper rischiare,e lei questo lo sapeva.

E anche la paura che tutto facesse parte di una notte di merda e nient’altro.

Ma lui le aveva donato amore quella sera.

E se qualcuno donava,riceveva anche. E lei aveva fatto in quel modo.

Quella notte,gli aveva donato la cosa più preziosa che possedeva,e se un giorno lui se ne fosse andato via,lei non se ne sarebbe comunque pentita e lo sapeva.

Era pienamente consapevole di quello che stava facendo.

Era felice. E quando facciamo qualcosa e siamo felici,non dobbiamo pentirci di averla fatta.

E lei. Lei per la prima volta nella sua vita veramente non se ne pentiva.

Veramente stava bene.

Adorava questa situazione.

Adorava quei benedetti ricordi.

Quelli per cui valeva la pena di vivere forse.

Sapeva,che se uno come Tom se non ci fosse stato,avrebbe cercato addirittura d’inventarlo.

Perché in quel momento era l’amore fatto a persona per lei.

Se avesse perso quel ragazzo,sarebbe stata una donna finita.

Poco ma sicuro.

 

Era come se senza lui,sarebbe stato del tutto inutile immaginarsi.

Ma dopotutto,lei,nemmeno voleva immaginarsi senza lui…era come depennare la propria vita senza l’ossigeno…e di ossigeno si vive…

 

 

Per la milionesima volta Tom Kaulitz,guardò fuori dalla finestra.

Stava piovendo.

Quell’intervista,cominciava a dargli letteralmente sui nervi…

Insomma,volevano sapere sempre tutto di loro.

Ed in parte,capiva fosse normale…ma tutto aveva un limite.

Le domande erano sempre le solite.

Quindi,se i giornalisti conoscevano già le loro risposte,che bisogno c’era di fare le stesse domande 1000 volte al mese?questo proprio non riusciva a mandarlo giù!

Lo infastidiva.

Sbuffò pesantemente e poi si voltò verso il fratello,forse abbastanza interessato alle parole della giovane giornalista…poi guardò Georg,che se ne stava zitto e immobile,pensando agli affari suoi e alla sua nuova conquista molto probabilmente.

E Gustav,che tranquillo,lasciava che le parole di quella donna,gli entrassero dal lato destro delle orecchie,e fuori uscissero da quello sinistro.

Poi,si concentrò di nuovo su Bill.

Non potette fare a meno di pensare quanto prima donna fosse il fratello!

Faceva di tutto per stare al centro dell’attenzione,fatto sta,che inoltre quella volta il suo modo d’interessarsi a quelle frottole era schifosamente falso e si notava.

Nei suoi occhi,aleggiava una maledetta voglia di andarsene via di lì…e alla fine anche lui,Georg e Gustav volevano dissolversi da quello studio!

Guardò di sfuggito l’orologio.

Tra poche ore,l’avrebbe rivista.

L’avrebbe abbracciata così forte,tanto da farle perdere un battito.

L’avrebbe vista fremere,per avere un suo bacio…una sua semplice carezza.

Aspettava quella sera da tempo.

Lui,Bill,Anna e ovviamente Mena sarebbero andati a cenare fuori,come delle vere coppiette ufficiali…era la prima volta per lui…e questa cosa,lo esaltava un casino!

Avrebbe indossato addirittura un vestito elegante,cosa,che non aveva fatto nemmeno per festeggiare i suoi diciotto anni,e le avrebbe dato modo di rimanere sorpresa da lui…

E poi,immaginava lei vestita elegante…

Sarebbe stata così bella,tanto da farlo cadere letteralmente ai suoi piedi…

Sperando seriamente che non si sarebbe rotto un dente!

Ma forse,pur di vederla più bella di quanto già non era,valeva rompersi seriamente tutti i denti.

I suoi occhi,cominciarono a vagare nervosi per lo studio.

Voleva andare via da quella prigione. Voleva,che nessuno,gli desse ancora fastidio,e che nessuno lo fissasse ancora interrottamente.

Sentiva gli occhi di tutti sopra alla sua persona,semplicemente perché,quella volta Tom Kaulitz,non aveva detto niente che per lui era scontato!

Al diavolo queste cazzate!

Doveva pensare a lei…e a cosa dirle,una volta che se la sarebbe trovata davanti innocente e pura com’era…

Poi,all’improvviso,diverse urla lo portarono alla realtà! Finalmente,l’intervista era finita.

Adesso,sarebbe subito andato via,perché l’attesa che lo separava da lei lo facendo diventare seriamente pazzo!

 

 

Lasciava scivolare le sue dita sottili,sui tanti vestiti che aveva nell’armadio nuova e lussuosa,mentre i suoi occhi continuavano a cadere su uno in particolare di colore nero.

Era quello che le era stato regalato pochi mesi prima dal suo migliore amico.

Un vestito che aveva indossato solo una volta nella vita,per festeggiare i suoi diciotto anni,e poi,lo aveva definitivamente parcheggiato nell’armadio,e per puro caso,quando era arrivata a Berlino,lo aveva trovato nella valigia,mentre la sistemava.

Era stata Mena a convincerla che quella di portarlo era una buona idea.

L’aveva considerata una cosa talmente di “secondo ordine”che quando lo vide rimase sorpresa! Nemmeno si ricordava di averlo portato!

Ma doveva ammettere,che almeno per una volta nella sua vita,sua cugina,aveva avuto ragione.

Non era sicura,ma il raso nero,continuava a rimanere intrappolato tra le sue dita.

Il raso di quel vestito.

Lo scrutò per bene. Forse,era davvero troppo elegante per l’occasione.

Ma indubbiamente quel capo,la chiamava e la tentava troppo. Ogni volta che gli dedicava uno sguardo ne rimaneva incantata,da quanto fosse sublime.

Lo prese in mano sospirando.

Da quando era in Germania qualche chiletto lo aveva messo.

Anche se indubbiamente,adesso che ci pensava,insieme a Bill un po’ di calorie le aveva sicuramente anche perse.

Sorrise.

Perché non indossarlo?

Magari,avrebbe solo potuto provarlo,e poi,se non l’avesse convinta,parcheggiarlo di nuovo nell’armadio.

Anche se lei sapeva benissimo che una volta che si fosse guardata allo specchio,con quel capo addosso la voglia di levarlo,sarebbe stata minima. Anche più dello zero.

Ad ogni modo,sospirò!

Pregò che quella dannata 40 le entrasse ancora e corse verso il bagno.

 

Si fermò davanti alla porta di scatto.

Venne sorpresa da quello che riuscì ad udire.

Mena stava canticchiando. E lei canticchiava solamente quando era veramente felice.

Cosa,che non succedeva da quando la sua storia di tre anni con Emanuele era andata in fumo.

Il suo sorriso,completamente solare,era sparito di li a poco.

Il suo essere sempre felice,era quasi un ricordo lontano.

E il fatto che cantasse solo quando era felice,beh non avveniva più,ormai da tempo.

Allungò un po’ l’orecchio destro per ascoltare meglio.

By your side.

Adesso aveva la conferma.

… Se ne era innamorata.

Quella donna che apparentemente aveva il cuore di ghiaccio,stava amando di nuovo,e si stava facendo amare,da un lui che inizialmente sembrava l’ultimo obbiettivo della vita,della bella diciottenne. Gli aveva insegnato ad amare,e aveva portato a termine uno dei suoi obbietti.

Rimase ancora davanti alla porta,per un periodo di tempo indefinito,quando un acuto della cugina la fece ritornare alla realtà. Rise di gusto. In effetti era stata sempre lei ad avere una bella voce…Mena era brava nel suonare la chitarra,ma il cantare,non era proprio la sua vocazione.

La porta si aprì e proprio su quello che ebbe pensato pochi attimi prima,una bella conferma,vi ci si stampò sopra.

Stava sorridendo raggiante.

Se pensava che per tanto tempo aveva rinunciato a tanta bellezza le veniva da piangere.

Era una delle cose che non sopportava…vedere il sorriso di una delle persone che ami,esser portato via. Quasi rubato. Perché Emanuele le aveva fatto veramente del male.

E adesso che ci pensava bene Anna,forse era proprio per questo motivo che si era comportata in quel modo con Tom. Il suo,era solamente un piano. Un piano per capire fino a che punto lui ci tenesse a cominciare una relazione con lei.

La rottura con Emanuele l’aveva fatta crescere tanto e lei lo sapeva.

L’aveva aiutata a diventare una persona matura…una donna più forte…una donna,alla quale non piaceva vivere di illusioni,ma su un qualcosa di reale e serio.

Mena aveva capito,che non sempre alla fine di una storia ci sono solo lati negativi.

Quello positivo della sua,era,che adesso era una persona completa.

Molto più matura della cugina…che a volte si comportava da bambina,e non capiva che tante cose gli uomini non le capiranno mai…riguardante alla rottura con Davide. Si era sempre mortificata per quello che lui le faceva,ma era arrivato il momento di crescere.

Quando lei si lasciò con Davide,Mena,le diceva sempre di non piangere per lui.

Perché nessun uomo sulla terra,vale una lacrima di donna.

 

Ritornò alla realtà quando la bionda scoccò le dita.

-A che pensavi?-chiese Mena curiosa,mentre solo con l’asciugamano che le copriva le parti più intime si affrettava ad aprire il suo pacchetto nuovo di Marlboro light.

-Ti rendi conto di quanto sei cresciuta?-disse la cugina,sedendosi accanto a lei e sfilando una sigaretta dallo stesso pacchetto.

-Che vuoi dire?-chiese l’altra poggiandola tra le labbra rosee.

-La rottura con Emanuele ti ha fatto crescere…guardati adesso! Sei una donna meravigliosa,matura…bella…intellettuale…e Tom…farebbe a pugni col mondo se solo qualcuno provasse a portarti via da lui…io invece non sono cresciuta per niente,sono rimasta la solita che ero anche quando stavo con Davide.-disse abbassando il volto dispiaciuta.

-Ti sbagli…da quando tu e Bill state assieme,molte cose sono cambiate.

Tu hai veramente capito cos’è giusto per te…e hai capito che l’amore arriva proprio quando meno te l’aspetti. Inoltre,non sei più superficiale come una volta,e questo mi fa davvero felice…significa che i miei discorsi hanno fatto effetto. E ne sono contenta.

Crescerai col tempo. Non c’è bisogno di correre…e inoltre,sai bene che finirai di crescere,con lui al tuo fianco.-la rassicurò la cugina accarezzandole il volto con una mano ancora umida.

La mora sorrise e spegnendo la sigaretta abbracciò forte la bionda.

 

A volte,questi momenti d’affetto fanno sempre bene,si ritrovò a pensare Anna,mentre con un sorriso stampato sulle labbra,lasciava un ultimo sguardo a Mena e richiudeva piano la porta del bagno.

 

 

-Secondo te?-a di star uscì fuori dal bagno,poggiandosi allo stipite della porta in legno.

Quando Mena si girò,non potette fare a meno di notare quanto quella sera la cugina fosse bella.

In effetti aveva sempre avuto un bel fisico,non era poi tutta quest’altezza,ma era bella.

Posò il pennellino del trucco sulla specchiera,e sorridente si diresse verso di lei.

-Mah…Secondo me,Bill cadrà ai tuoi piedi!-disse mentre le sistemava una ciocca dei capelli ricci dietro l’orecchio destro.

-Si,e si romperà un dente! No sul serio,come ti sembro?-chiese ancora,non essendo del tutto sicura,mentre si fissava ancora incerta.

-Anna ancora?sei bella…cosa vuoi che ti dica…perché sei così insicura?-

-Forse non è adatto per l’occasione…forse dovrei levarlo…insomma…lo vedo molto importante…e non so nemmeno loro sta sera che intenzioni anni…magari,dovrei…-

-Forse dovresti stare zitta-la interruppe l’altra -Andiamo!! Lo vedi anche tu che stai benissimo…mettiti i decoltè,possibilmente con una zeppa di 30 centrimetri!-e ghignò-truccati,e usciamo da questa maledetta camera…voglio…-

-Ehy!!guarda che sono alta un metro e sessantanove per la cronaca-fece di rimando la cugina offesa.-Vuoi…cosa…vedere Tom?-

-Anche…-

-No,sicuramente!-

Sorrise Mena. –Dai scema fa presto che sto per scoppiare…voglio vederlo…-

Anna abbassò gli occhi e sorrise a sua volta.-Da quando mi frequento con Bill tutto è cambiato.-disse sempre continuando a guardarsi i piedi nudi,evidentemente per l’imbarazzo.

-Già…sei strana…sei diventata un po’ ridicola!-ghignò ancora l’altra.

Anna la guardò male.

-Tranquilla non è un offesa…è solo che quando ci innamoriamo,tutti diventiamo un po’ ridicoli,non credi?-disse Mena,mentre accendeva l’ennesima sigaretta della giornata.

-Hai detto innamoriamo?-chiese a sua volta la mora…

-Si…perché tu,te ne sei innamorata eh?insomma,non pensi sempre a lui…non vorresti sempre tenerlo stretto tra le tue braccia…-

-Lo amo…-rispose semplicemente l’altra.

-Lo amo anche io Tom…-

Si sorrisero.

-Su!!-fece Mena dandole una pacca amichevole sul sedere.-Muovi quel bel culo che ti ritrovi e sbrighiamoci,non vorrai mica farli aspettare?-

-Beh,ho i miei dubbi che siano loro a dover aspettare noi…anche perché hai così voglia di vederlo,che non resisti più stupidina!!-

-E perché tu si?-

-Beh ma io non lo so a vedere…!!! Cos’è hai gli ormoni alle stelle?-scherzò la mora.

-Non è divertente Anna…!!!-fece la finta offesa e poi ritornò a truccarsi…

 

Quando scesero…

 

Continua…

 

Ciao a tutte carissime…scusate se vi ho fatto attendere tutto e questo tempo…mannaccia…sono consapevole oltre tutto che il chap non è nemmeno bello…mi dispiace…ma l’ho scritto adesso,e sono moooolto di fretta,quindi accontentatevi…i ringraziamenti personali,li farò nel prossimo capitolo.

Scusatemiiii ma come ho già detto oggi sono una furia.

Vorrei ringraziare tutte le persona che hanno commentato il diciannovesimo capitolo,e che mi hanno lasciato tutti quei commenti bellissimi. Grazie di cuore.

Spero di non deludervi mai.

Alla prossima.

Kris.

 

 

 

  
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