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Autore: _Trixie_    16/09/2013    2 recensioni
Raccolta di sei storie partecipante al "Fluff Fest Challenge".
Momenti di vita di Callie e Arizona, per la maggior slice of life dai toni decisamente fluff.
1. Di cambiamenti, difese e cene - Perché in quel momento solo loro due esistevano, e nient’altro.
2. Di castagne, torte e richieste - «Ah, no, no, no, Calliope! Niente escuchar, niente spagnolo, niente Arizona».
3. Di sonno, mattine e notti - «Ho sonno, è presto» disse Arizona. «Ho sonno, è tardi» disse Calliope.
4. Di stelle cadenti, bisbigli e domande - «Come hai capito che lei era quella giusta?»
5. Di canzoni, galline e offerte di pace - «Non sono fortunata solo perché canta bene» aggiunsi
6. Di equilibrio, lenzuola e piccante - Avevano cercato a lungo un loro equilibrio, un modo perché le loro opposte predilezioni potessero convivere le une con le altre.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Arizona Robbins, Callie Torres
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro, Più stagioni
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'From the summer to the spring. '
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Titolo: Di castagne, torte e richieste
Autore:_Trixie_
Fandom: Grey’s Anatomy.
Personaggi: Calliope Torres, Arizona Robbins, Mark Sloan
Pairing: Callie/Arizona.
Genere: fluff, romantico, slice of life.
Rating: verde.
Disclaimer: Personaggi, luoghi, nomi e tutto ciò che deriva dalla trama ufficiale da cui ho elaborato la seguente storia, non mi appartengono e non ne detengo i diritti. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro. 
Tabella: Autunno
Prompt: 02. Castagne
Note: Per tutte le donne che chiedono cose impossibili da mangiare alla/al propria/o ragazza/o. Continuate così, sono una di voi :D 
Buona lettura! :D
 
 
 
Di castagne, torte e richieste
 
 
 
«Le tue richieste sono impossibili, Calliope, come puoi pretendere che io-»
«Arizona, sei tu quella irragionevole. Non dipende da me, lo sai benissimo. Ne ho bisogno e non posso fare altrimenti, perché non sono io a decidere. Non sono io a decidere della mia vita da mesi, ormai!» la interruppe Callie per l’ennesima volta, gesticolando vivacemente con le mani. «Escuchar, Arizona, no es-»
«Ah, no, no, no, Calliope! Niente escuchar, niente spagnolo, niente Arizona. Vado a chiamare Mark!» disse Arizona, scuotendo la testa e uscendo dall’appartamento che divideva con la fidanzata.
 
 
«Mark!» chiamò la donna, battendo ripetutamente il pugno sulla porta di casa del suo vicino. «Mark, è un’emergenza, apri questa dannata por-!»
«Per Callie? Le è successo qualcosa? E il bambino?» domandò lui trafelato, presentandosi con un assurdo pigiama a righe color verde bottiglia. Arizona lo squadrò da capo a piedi, appuntandosi mentalmente le battutine sarcastiche a riguardo: prima doveva risolvere il problema Calliope.
«Stanno bene. Calliope è isterica oltre ogni dire, ma stanno bene. Vai tu a risolvere la cosa, per favore. Ha iniziato a parlare spagnolo» si lamentò la donna, entrando in casa di Mark e lasciandosi cadere sul divano.
«Arizona, stavo dormendo. Dopo un turno di trentadue ore. Impara a gestire la tua fidanzata. E iscriviti a un corso di spagnolo» bofonchiò Mark, risentito.
«Vuole delle castagne!» proseguì la donna, come se lui non avesse aperto bocca. «Delle maledette castagne. E io amo le castagne, davvero, sono buonissime e gliene comprerei a quintali, sul serio, comprerei un intero stipendio di castagne, se solo non fosse maggio. Non ci sono le castagne a maggio, le castagne ci sono in autunno, accidenti!»
«E tu diglielo» rispose laconico Mark, sedendosi accanto ad Arizona e stringendo un cuscino tra le braccia.
«L’ho fatto, cosa credi? Ma no, lei dice che la cosa non dipende da lei, che se il bambino ha le voglie, lei non ha possibilità di scelta. Questa gravidanza mi sta uccidendo. E non sono nemmeno io ad essere incinta!» continuò Arizona.
«Puoi sempre andare a prendere le castagne essiccate» suggerì Mark, dopo aver sbadigliato sonoramente.
«Metti la mano davanti alla bocca quando sbadigli, avrei potuto asportarti l’appendice se solo avessi avuto un bisturi» lo rimproverò Arizona. «E ho fatto anche quello, Mark, ma alla signorina Torres le castagne essiccate non piacciono, le castagne essiccate disgustano la signorina Torres».
«Arizona, torna a casa tua e lasciami dormire in pace».
«No, vai tu a casa mia a vedertela con la madre di tuo figlio».
«È la madre di nostro figlio» precisò Mark.
«D’accordo, come vuoi. Io ti aspetto qui».
L’uomo sospirò e si stiracchiò visibilmente.
«Non mi lascerai dormire fino a quando non avremo accontentato Callie, vero?»
«È la donna della mia vita e per lei farei di tutto, anche tenerti sveglio e tormentarti fino a quando non mi aiuterai a renderla felice».
Mark si prese la testa tra le mani e sospirò.
«Come te la cavi in cucina, Robbins?»
 
«Calliope?» chiamò Arizona qualche ora dopo, ritornando in casa sua reggendo un enorme piatto tra le mani, coperto da un panno bianco. La torta di castagne che aveva preparato con Mark era ancora calda e, nonostante ogni prognostico, aveva un aspetto magnifico. Inoltre, ciò che ancora sbalordiva Arizona, era la perfetta armonia che aveva trovato con Mark dietro i fornelli.
«Calliope?» chiamò nuovamente Arizona guardandosi intorno, prima di sentire l’altra risponderle con un verso non meglio definito, che poteva essere il migliore dei benvenuti e l’inizio dell’ennesimo battibecco.
«Ah, sei qui» sorrise Arizona, raggiungendo l’altra sul divano dove si era addormentata.
«Dove sei stata?»
«Io-».
«No, scusa, non importa dove sei stata. Non dovevo reagire così, non voglio litigare per queste cose, mi dispiace, io… Io, insomma, non avrei dovuto trattarti tanto male. Sai, gli insulti e tutto il resto» disse Calliope, stringendosi nelle spalle.
«Ma non mi hai insultata».
«Quando te ne sei andata sì» confessò Callie, facendo sorridere Arizona, sul cui volto spuntarono quelle fossette che l’altra tanto amava.
«Non importa, scuse accette. Sono stata da Mark, comunque».
«Sul serio? E allora perché sei così di buon umore?» si stupì Callie.
«Perché mi ha aiutato a farti questa» disse Arizona, scoprendo la torta. «Spero ti piaccia, è alle castagne».
Calliope sorrise, mordendosi il labbro inferiore e spostando più volte lo sguardo da Arizona alla torta. Poi prese il piatto dalle mani dell’altra e lo poggiò a terra.
«Scusa, pensavo ti avrebbe fatto piace-»
Calliope si sporse a baciare Arizona, zittendo la donna con un lungo bacio e attirandola a sé.
«Vado a prendere un coltello per tagliare la torta» disse Arizona, sistemando i capelli di Calliope dietro un orecchio.
«Come mai Mark non è venuto con te?» domandò Callie, prendendo la torta e inspirandone il delizioso profumo.
«Aveva sonno, ha fatto un turno di trentadue ore. Non era un bello spettacolo, affatto, dovevi vedere che pigiama aveva» commentò Arizona, tagliando la prima fetta e porgendola alla sua ragazza.
«Aspetta, lo hai visto con quel completo verde bottiglia?»
«Sì, l’hai visto anche tu?»
Calliope annuì, masticando il primo boccone di torta che aveva addentato.
«È il suo preferito, devi sentire come lo elogia».
Le risate di Arizona si unirono a quelle di Calliope, ma il resto della torta rimase intatto.
Tra le due c’erano troppi baci da scambiare e troppe parole da sussurrare prima che potessero concentrarsi su altro.
 
   
 
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