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Autore: Becky2000GD    16/09/2013    1 recensioni
Mi sfiorò le guance e il mio cuore esultò palpitando più forte. Fermò la mano sul mio mento e lo strinse tra il pollice e l'indice esercitando una leggera e piacevole pressione. Alzò il mio volto verso di lui e ci guardammo negli occhi. I nostri sguardi erano incollati.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Billie J. Armstrong, Mike Dirnt, Nuovo personaggio, Tré Cool
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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In macchina ci fu silenzio per un attimo.
Dovevo riflettere.
Lo scrutavo, lo controllavo, non avevo alcuna intezione di staccargli gli occhi di dosso!
Volevo carpire ogni singola informazione dai suoi comportamenti, dai suoi modi ma, presto, mi resi conto che lo stavo mettendo a disagio.
"Senti, ma...è proprio necessario tutto questo?"chiese ridendo.
"Mh...si, lo è.
Non capisco cosa stia accadendo e sono curiosa"risposi con voce dolce ma allo stesso tempo decisa.
Rise di gusto:"Non hai idea di quanto io ami sentirti parlare in modo autoritario...mi fai ridere, non pronunci bene le parole ancora!" da quanto si stava divertendo cominciò addirittura a scendere una lacrima sul suo viso.
Quando si dice sbellicarsi dalle risate!!!
Io intanto ero rimasta allibita, basita, scioccata per via della scena che mi si presentava davanti:Lui che rideva di me!
Possibile?
Continuò, sempre con il suo sorriso sulle labbra:"Da quanto sei qui in America?
Più di un anno e ancora..." le sue stesse risate lo interruppero.
"Brutto cretino!
Ti sembra che faccia ridere?!" sbottai davvero arrabbiata.
Alle volte esagerava davvero, era peggio di un bambino, e tutto questo mi infastidiva parechio.
Con i suoi 28 anni circa più di me non era ancora in grado di capire che, all volte, certe cose, sarebbe meglio non dirle?
Solitamente ci facevo una risatina ma, quel giorno, in quel momento...be, proprio non vi riuscii!
Gli urlai contro, arrabbiata come non mai.
Tutti i miei buoni propositi per passare una giornata in beata calma erano andati a farsi friggere nel momento stesso in cui avevo letto il suo messaggio.
Adesso ero nervosa e lo avevo appena insultato.
Due millesimi di secondo dopo avergli dato del cretino me ne pentii chiedendomi che accidenti mi fosse saltato in testa di dire.
Non volevo litigare con lui, non volevo insultarlo o fargli credere di pensare cose così brutte sul suo conto.
Ma, per fortuna, Frank, o, come preferiva farsi chiamare, Trè, come al solito, sembrò non sentire le brutte parole e non se ne curò continuando a ridere di gusto.
Probabilmente non si offese neppure.
Be, per fortuna!
Dopo poco calò il silenzio.
Io ero ammutolita e le sue risate fastidiose erano appena cessate lasciando il posto solo ad un adorabile paio di labbra rosee rivolte verso l'alto in un tranquillo sorriso.
Ero stupita.
Perchè era così felice, dolce e tranquillo?
Che cavolo aveva in mente?
Dove stavamo andando?
Oddio, forse voleva portarmi in qualche luogo molto elevato pe mostrarmi un panorama romantico...ma accidenti, lo sapeva che soffrivo di vertigini e di certo gli sarei svenuta tra le braccia!
Oppure voleva accompagnarmi fuori a pranzo in uno dei soliti posti strani tanto amati da lui a mangiare chissà che cosa?!
Occristo, ma se lo sapeva che odiavo i cibi strani e che, soprattutto, facevo fatica a mangiare in un ccerto tipo di ristoranti!
Chissà poi che ci sarebbe stato nel menù di un posto scelto da lui per pranzare:uova di salamandra e orecchie di coniglio fritte?!
Insomma, un mare di stranissime idee, insolite, imbarazzanti, insensate e disgustose si affacciò nel mio cervello.
Mi ero appena immaginata tutto e quindi, qualsialsi cosa avessi visto oora, qualsialsi posto in cui volesse portarmi...be, di certo per me non sarebbe stato una sorpresa!
O, almeno così credevo.
Facendomi coraggio chiesi nuovamente:"Dove mi porti di bello?" nascondendo il mio tono preoccupato con la più amorevole delle maschere e sorridendo in modo fin troppo dolce per una come me.
"Che cosa adorabile, non ti fidi proprio di me, eh????
Che carina che sei.
Be, fai bene, forse!" rispose non perdendo neppure per un'istate la sua inaudita calma, la sua concentrazione sulla guida e l'amabile quanto detestabile sorriso che era stampato sul suo volto.
"Perchè ami spaventarmi?
...credevo di piacerti...????" completai la frase quasi lasciandola in sospeso.
Era una domanda retorica, che di più retoriche non me ne ero e non ne avevo mai poste!
O forse no?
Senza lasciarmi troppo il tempo di pensare rispose:"Se tu non mi piacessi, infatti, io non sarei qui adesso, non trovi?
O meglio:tu, piccola mia, non saresti qui ora.
Non saresti con me, nella mia auto, a farti accompagnare dal sottoscritto in chissà quale posto.
Se siamo entrambi dentro questa vettura e su questa strada, ora, è solo perchè io piaccio a te e...tu, tu piaci MOLTO a me!".
Fece notare particolarmente quel "molto" nell'ultima parte della sua frase.
Ebbene, aveva ragione!
Pensai per un attimo, cercando qualcosa da dire che non suonasse troppo sdolcinato o troppo fuori tema.
Ammetto che le sue parole mi fecero arrossire di imbarazzo perchè mai nessuno prima di lui mi aveva detto quelle cose.
Per un secondo mi tornarono alla mente tutte le prime volte che Trè mi aveva fatto vivere finalmente:il primo vero appuntamento fu quello con lui, il primo bacio fu sempre suo, la prima autentica carezza di conforto, le prime amabili parole dolci da parte di qualcuno che non fosse un famigliare!
E come dimenticarsi la prima notte fatta fuori casa dormendo nello stesso letto con qualcun'altro?
Già, una notte dovetti dormire nello stesso letto con lui perchè eravamo stati ad una festa e, quando ce ne andammo, eravamo davvero troppo stanchi per tornare ognuno alle rispettive case!
Quindi passammo la notte fuori, in un hotel molto bello.
Dormire con lui non mi dispiacque, soprattutto perchè restammo abbracciati fino alla mattina successiva e, tra le sue braccia, mi addormentai sentendo crescere dentro un gran senso di protezione, una sensazione insolita e meravigliosa.
Tutti questi bei ricordi che tornavano splendenti più che mai alla mia memoria mi fecero emozionare a tal punto che gli occhi mi divennero lucidi.
Anche se stava guidando se ne accorse subito e non esitò un istante di più:"Hey, cosa c'è?
Perchè piangi?"chiese tristemente, quasi si sentisse in colpa.
Probabilmente credette di aver parlato troppo e, quindi, il suo sorriso buffo e bellissimo allo stesso tempo, scomparve da suo volto lasciando spazio a una mezzaluna rivolta verso il basso.
Allo stesso tempo, la voce divenne triste e implorante.
Mi rivolse un veloce sguardo rattristato tornando subito dopo a guardare la strada.
"Tranquillo, non è nulla.
è...è s-solo che...be, ecco..." balbettavo un poco e mi fermavo spesso facendo brevi pause.
Non amavo particolarmente mostrarmi vulnerabile, nostalgica o emozionata.
Non mi piaceva condividere i miei sentimenti fino a quel punto, mi imbarazzava doverlo fare!
Ma, poi, mi sciolsi e continuai tranquillamente la frase, mettendomi in testa che, con Frank, potevo parlare di tutto!
"Ripensavo a tutto quello che abbiamo fatto, ai bellissimi momenti passati in tua compagnia da quando stiamo assieme!
Non hai idea di quanto mi renda felice sapere che ci sei sempre, che posso sempre e comunque contare su di te, a prescindere da tutto.
Trovo meraviglioso il fatto di..."per un momento mi mancarono le parole.
Stavamo insieme da un anno e per la prima volta gli stavo davvero aprendo il mio cuore?
Ma dirgli tutto in quel contesto, in quella situazione...non era un tantino brutto?Mi fermai, facendo un lungo sospiro.
Lui, intanto, era rimasto a bocca aperta.
Piacevolemnte sorpreso dalle mie parole e molto felice di ciò.
Credo che si sentisse bene, credo che tutto quello che di getto mi era uscito di dirgli lo avesse fatto entrare in un nuovo posto, un posto felice in cui non entrava più da tanto tempo.
Forse, finalmente, sentì di avercela fatta, di essere davvero riuscito a diventare importante per me come desiderava da tanto tempo.
La felicità, la gioia.
Potevo leggere tutto sul suo viso, aveva tutte le migliori emozioni stampate in fronte, si può dire.
Ma, nonostante tutto, sembrava che attendese in silenzio che io continuassi a lodarlo e a ringraziarlo per tutto quello che faceva!
Peccato, però, che io avessi finito le parole, almeno momentaneamente.
"Finisci questo discorso, sto ascoltando" sussurrò piano nel modo più bello che avessi mai sentito.
"No.
Perdonami, ma...ho finito le parole.".
"C-cosa?!" gridò.
"No, per piacere, non puoi non continuare, piccola!!!".
Allora, decisi che avrei dovuto fare del mio meglio per accontentarlo:"In sintesi, tutto quello che volevo e devo dirti, perchè lo meriti davvero...è che tu sei l'uomo più meraviglioso che abbia mai incontrato nella mia vita!
Ho davvero bisogno di te!
Da quando ti conobbi la mia vita cambiò, e solo in meglio.
Sei sempre così premuroso, sempre buono.
Non ti tiri mai indietro per me.
E me ne accorgo, e lo apprezzo!
Anche se, forse, per colpa dell'orgoglio non sono mai capace di gratificarti abbastanza o dimostrarti davvero quanto ti sia grata, quanto TI AMO!".
Le ultime parole uscirono dalle mie labbra come se nula fosse:provavo quel sentimento da così tanto tempo che...che fu naturale ammetterlo!
Eppure, non glielo avevo mai detto prima.
Un secondo dopo, anche se non lo diedi a vedere, mi pentii di quello che avevo detto.
Forse mi ero spinta troppo oltre?
Che cosa avrebbe pensato?
E se lui non mi amava?
Del resto, poco prima, aveva detto "Tu piaci molto a me".
Piaci?
Piaci non corrisponde a un "ti amo"!!!
Cazzo...perchè mi ero scoperta fino a quel punto?!
Rimasi zitta, aspettando che fosse lui a dire qualcosa.
Era rimasto visibilmente stupito.
Non ci credeva.
Pochi secondi dopo bisbigliò:"T-tu...mi ami?
Hai detto davvero? ".
Mi sentii come colpevole di un orrendo crimine.
Accidneit, ma perchè cavolo non avevo tenuto la bocca chiusa?!
pensare prima di parlare, pensare SEMPRE prima di parlare!!!!!
Questa, questa dovrebbe essere la regola d'oro!
Invece no:alle volte le parole vanno come preferiscono.
"Ti prego, piccola, rispondimi" continuò dolcemente.
E adesso?
Cosa dovevo dirgli?
Vedendo che non riuscivo proprio a continuare spiegò:"Io...io ti amo davvero tanto!
E, giuro, sono felice di averti sentita dire quelle parole!
Ma, sappi, non voglio illudermi.
Ciò che mi hai appena detto è vero?"non mi lasciò neppure il tempo di rispondere che continuò lui stesso dicendo:"Sai...ti avrei voluto dire da tanto quanto amore provo per te.
Ma, bisogna ammetterlo, sei solo una ragazzina.
Temevo che mia vresti riso in faccia, temevo la tua reazione.
Continuavo a voler passare il tempo con te, temendo comunque che il mio sentim,ento non fosse ricambiato.
Invece sembra che mi sbagliassi.
Oh, ti prego, dimmi se quel "ti amo" di poco fa era autentico o solo qualche parola che non avresti voluto dire...???".
Attendeva che rispondessi.
Era ansioso.
Per la prima volta lo vidi davvero preoccupato.
Era preoccupato di perdermi, credo.
Era preoccupato di essere stato illuso anche se solo per poco dalle mie precedenti parole.
Trovai il coraggio per parlare, finalmente, e, con un filo di voce, ammisi:"No, Trè, quello che..che ti ho appena detto...è ciò che provo realmente per te:ti amo!
è reale, è vero, è così.
è il sentimento più bello che io abbia mai provato.
Anche se, forse, non avrei dovuto dirtelo in questo così brutto contesto.
Tutto sarebbe dovuto essere più romantico.
Ma, ormai, ti ho rivelato i miei veri sentimenti per te.
Spero di cuore che ciò ti abbia reso felice.
Io mi sono tolta un peso!
Ho sempre avuto paura, proprio come te, che l'amore nei tuoi confronti non fosse ricambiato.
Ma, a qunato sembra, era solo una mia stupida impressione.".
Così terminai la frase.
Ci rivolgemmo un bellissimo sorisso.
Fu tutto fantastico!
Ed ecco che, come al solito, un'altra prima volta della mia vita era passata.
Il mio primao "ti amo" detto, per di più, alla persona migliore che ci potesse essere.
Da lì in poi, passammo un'altra oretta e poco più in macchina, parlando di tante belle cose, confidandoci come mai, in quell'anno passato insieme, eravamo riusciti a fare!
Finchè, non arrivammo nel luogo misterioso.Parcheggiò e scendemmo dalla vettura.
Soffrivo il mal d'auto e, pur stando sul sedile del passeggero, non mi ero sentita troppo bene durante il viaggio, anche se non mi ero lamentata e avevo un po' di nausea e qualche giramento di testa.
Forse era stata anche colpa di tutte le cose sdolcinate che ci eravamo detti, non lo so.Sta di fatto che, comuqnue, appena scesi, l'arietta calda del luogo, mi fece sentire meglio.
Non ebbi tempo di guardarmi troppo attorno che Frank mi abbracciò da dietro e mi stampò un dolcissimo bacio sulle labbra.
Poi, accarezzandomi, disse:"Grazie.
Graziie davvero per prima.Per quelle belle cose, per avermi detto la verità, una verità così bella che neppure nei miei migliori sogni me la sarei potuto trovare dinnanzi.
Oggi spero tanto che tu ti diverta, insomma, che tu possa passare una bella giornata.
E spero che prenderai bene la notizia...".
Oh, già...la notizia!
Me ne ero completamnete scordata!
Chissà che cosa doveva ancora dirmi?
Ero terribilmente curiosa.
"Mi puoi dire subito di cosa si tratta?
Per favore, non farmi stare in pensiero!".
"Scusami, non posso ancora.
Ti fidi di me?" mi chiese.
"Certo!" risposi senza alcuna esitazione.
Un ghigno compiaciuto apparve sul suo viso:"Molto bene, allora attendi pazientemente e non aver timore di quello che ci aspetta.
Ah, a proposito...come ti sembra questo posto?" chiese curioso.
Mi guardai attorno.
WOW!
   
 
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