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Autore: Lady Kid 1412    21/03/2008    3 recensioni
Cosa può succede se nella squadra arrivano due nuovi membri in prova, legati in qualche modo al destino di Tony? L'arrivo di nuovi personaggi provoca nuovi eventi... ma i pericoli da affrontare non sono cambiati!
[Il seguito della mia fan fiction "La Trappola"]
Genere: Azione, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Anthony DiNozzo, Leroy Jethro Gibbs, Timothy McGee, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Capo, ma.. credevo di dover venire in auto con Marie” brontolò Tony, al nuovo ordine di Gibbs.
“Beh ho cambiato idea, tu starai con gli altri nel furgone” dichiarò Jehtro.
“Si capo..” rispose deluso il ragazzo, tuttavia penso che se non stava con la ragazza per dieci minuti non sarebbe caduto il mondo, in fondo la vedeva tutte le sere a casa sua.
“Ah DiNozzo.. un’ultima cosa” si ricordò Gibbs, “ho concesso il permesso a Ziva di guidare, insisteva da molto” terminò avvicinandosi alla macchina lasciando sfuggire un sorriso, mentre il viso di Tony s’incupiva al pensiero del modo pericoloso di guidare di Ziva.
- Ecco perché Gibbs ha preferito andare in macchina con Marie, ed io che credevo nelle coincidenze – pensò avviandosi verso i colleghi che avevano già occupato i posti nel mezzo.
In quel caso Tony si sbagliava, Gibbs aveva preferito andare in auto per un altro motivo sconosciuto, che era seduto in macchina e alla vista del capo che entrava al posto di Tony, non fece domande, ma diventò rossa per il timore.
“Ciao Marie, ho preferito venire in auto perché Ziva non è il massimo in fatto di guidare” disse Gibbs una volta accesa la macchina.
“Salvo capo” disse lei timidamente.
“Ehi!” esclamò Gibbs fingendosi offeso, “non ti avevo chiesto di chiamarmi Jethro”.
“Ah si è vero..” disse lei “il fatto è che Tony mi ha detto che nessuno la chiama per nome in ufficio, solo il dottor Mallard e il direttore”
“È ora anche tu” la corresse lui ridendo.
“Giusto” rispose lei ricambiando il sorriso, mentre Gibbs accendeva la radio, proprio nel momento in cui trasmettevano la canzone di Eros Ramazzotti, “Siamo fuoco nel fuoco”. Era la canzone preferita di Marie, senza contare tutte quelle di Nek che occupavano la primissima posizione in fatto di preferenza.
Senza accorgersi la ragazza stava canticchiando la canzone che era legata a molti ricordi passati e persi nel tempo.
Gibbs che la ascoltava non riuscì a non sorridere.
- ha una bellissima voce- pensò, quando nella sua mente affiorarono ricordi molto dolorosi e gli occhi gli diventarono lucidi, come la prima volta che aveva visto Marie, ma stavolta lei lo notò.
“Jethro..” lo chiamò piano, riportando l’uomo alla realtà.
“Sì, dimmi” disse prontamente.
“Tutto ok?” domandò lei preoccupata.
“Scusa, canti molto bene lo sai?” a quelle parole la ragazza diventò viola, non si era accorta di cantare.
“G-Grazie” disse timida, ma lui non la stava guardando, era tornato nei suoi pensieri e aveva tirato fuori una bottiglietta d’argento, nella quale Marie riuscì a leggere solo una parola, per la verità era un nome “Kelly”.
 
“Tony” il ragazzo ancora scosso per il viaggetto nel furgoncino, si girò e vide la sua dolce coinquilina che gli si avvicinava, fu colto da un brivido lungo la schiena e non poté non baciarla, sperando che nessuno li vedesse e per fortuna fu proprio così.
“Ehi devi aver passato proprio un brutto quarto d’ora” le disse ridendo.
“Già” riuscì a dire lui con un filo di voce.
“Che esagerato sei.. comunque senti te hai mai sentito Gibbs parlare di una certa Kelly?” domandò Marie decisa a scoprire il di Jethro.
“Kelly? No mai, perché?” rispose perplesso
“No nulla”
“Ehi DiNozzo, ti muovi” urlò Gibbs, facendo scattare i due. “Ti da fastidio?” chiese poi preoccupato a Marie, “No Cap..” riuscì a fermarsi in tempo per correggersi “Jethro”.
Tony la guardò preoccupato, pensava che Gibbs l’avrebbe sgridata, ma non lo fece al contrario le sorrise e si avviò verso il luogo dell’omicidio. Marie stava per seguirlo quando Tony l’afferrò per il braccio fermandola
“Hai forse fatto un sortilegio a Gibbs?” domandò scherzosamente “se io lo chiamassi per nome, finirei a dirigere il traffico”
“Beh.. io ho più fascino di te” rispose lei avviandosi dietro a Gibbs, mentre Tony fece un sorrisetto furbesco, ma accortosi di essere l’ultimo raggiunse di corsa i compagni.    
 
“Ehi Marie”
“Ciao Ale” salutò la ragazza quando il biondino che le si avvicinava.
“Come te la passi?” continuò lui.
“Bene, e tu ti sei ambientato?”
“Certo, penso che tra poco io e Ziva..” non disse altro, ma l’espressione apparsa sul suo volto parlava per lui.
“Sei sicuro? Non credo che Ziva si una che va col primo che trova” affermò Marie leggendo l’espressione sul volto di Alejandro.
“È qui che ti sbagli” disse “Ho saputo che le piaccio.. e molto anche”
“Se lo dici tu..” rispose Marie titubante.
“E tu invece? Come va la tua relazione con DiNozzo” a quelle parole la ragazza si girò quasi intimorita.
“Cosa?”
“Ma si dai, si vede subito che tra voi c’è una storia”
“E se anche fosse? Non sono affari tuoi!” disse fingendosi infuriata.
“Ok ok, comunque volevo farti una domanda.. che rapporto hai con Gibbs?”
“In che senso?”
“Amicizia, lavoro.. amore”
“AMORE!?” “ma stai scherzando vero?” la ragazza era diventata nuovamente viola in volto “è un rapporto di lavoro e basta! Come tutti gli altri”
“Si.. ma a noi non ci da il permesso di chiamarlo per nome”.
– Ha ragione – pensò Marie, nessuno della squadra lo chiamava per nome, solo lei.. ripensandoci anche in ufficio tratta sempre in modo irruente i colleghi.. tutti.. tranne lei, perché?
Alejandro vedendo che la ragazza aveva perso il sorriso penso di aver parlato troppo.
“Allora” disse distogliendo Marie dai suoi pensieri “Ti propongo una sfida”
“Che sfida?” chiese lei curiosa.
“Vediamo chi di noi due è il preferito dai nostri colleghi” disse sorridendo, e fu felice di vedere che anche Marie sorrideva.
“Allora, Ziva voterà sicuramente per me” disse in tono spaccone.
“Beh, allora Tony e Gibbs voteranno per me” replicò lei.
“Uhm.. giusto” stavolta era Ale ad aver perso il sorriso, pensando di aver perso, tuttavia s’illumino nuovamente “manca McGee” disse trionfante.
“Ah già” non fece in tempo a dire altro, Alejandro aveva già raggiunto di corsa McGee.
“Ciao McGee” salutò
“Salve Alejandro”
“Ma no, chiamami Ale tutti i miei amici mi chiamano così”
“Ciao Tim, posso chiamarti Tim vero?” era arrivata anche Marie, non aveva alcuna intenzione di perdere.
“Certo” le rispose con un sorriso.
“Posso chiamarti anch’io Tim, vero?”
McGee era perplesso, fu allora che decise di rovesciare la situazione a suo favore, si avvicinò all’orecchio del timido Timothy e gli sussurrò qualcosa che fece sbiancare il già pallido agente.
“Beh.. Ale credo sia meglio fargli subito quella domanda” disse la ragazza.
“Si hai ragione.. Tim chi preferisci tra me e Marie” disse Alejandro andando dritto al punto.
McGee lo fissò turbato e superando la timidezza disse “Scusami Alejandro, ma preferisco Marie”.
A quelle parole Ale si rattristò ammettendo la sconfitta, mentre Marie trionfante raggiungeva i colleghi che avevano raggiunto il cadavere nel mezzo di un boschetto.
“Scusa McGee” lo fermò Ale “cosa ti ha detto Marie all’orecchio?”  
“Beh.. mi detto della tua situazione..” disse imbarazzato Tim.
“Della mia situazione? Che situazione scusa?”
“Beh.. del fatto che ti piacciono.. ehm.. gli uomini” detto questo, si affrettò a raggiungere Marie dentro il boschetto.
Alejandro a quelle parole era rimasto senza parole - Marie ha detto a McGee che sono un omosessuale!? – pensò, ma qualcosa lo fece sorridere – Penso di essermi sbagliato a giudicarla, non è timida come fa credere a tutti.. è l’esatto contrario.. proprio il tipo che piace a me-.
 
“McGee, Ziva e Fernández cercate prove nei dintorni” esclamò Gibbs “DiNozzo e Marie voi pensate alle foto, mentre io aspetto Ducky” davanti a loro c’era il cadavere di un marine, o almeno quello che ne restava, infatti il corpo doveva essere già da molto in decomposizione.
“Ehi Tony, tutto ok?” chiese Marie notando che il collega sembrava turbato, anche Gibbs si girò a guardarlo.
“Si si.. mi sono tornati alla mente alcuni ricordi” la tranquillizzò il ragazzo.
“Non starai pensando a quello che è accaduto tre mesi fa, vero DiNozzo?” domandò Gibbs.
“Ecco.. per la verità si” rispose il ragazzo, mentre Marie li guardava attentamente, che era successo tre mesi fa? Una nuova domanda si era aggiunta alle altre, e doveva ancora trovare le risposte.
“Invece di pensarci, occupati di questo caso”.
“Si capo, scusi”. Passarono tutta la mattina a scattare foto, mentre Ziva e gli altri tornarono dalla perlustrazione a mani vuote, facendo arrabbiare Gibbs.   
 
Una volta tornati in ufficio, Marie si mise subito al computer decisa a trovare risposte alle sue domande, così cerco il caso che tre mesi fa perseguitava ancora Tony. 
– Mamma mia quale sarà di questi il caso che cerco? – pensò alla vista del lunghissimo elenco che era apparso sullo schermo, uno di essi era evidenziato in rosso e Marie incuriosita lo aprì, si trattava di un caso irrisolto, perché il mandante identificato come l’ex marine Thomas Jefferson, non era stato ancora arrestato. Jefferson aveva assoldato degli uomini per vendicarsi sulla squadra di Gibbs,  questi uomini avevano teso una trappola alla squadra tentando di uccidere Tony. La squadra è riuscita ad arrestare i colpevoli, tranne Jefferson che è irreperibile. 
  
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