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Autore: Pozzione Polisucco    16/09/2013    5 recensioni
Lei: Valerie, due occhi azzurri, azzurri come il cielo infinito in un pomeriggio d’estate, azzurri coma la meraviglia fatta carne, azzurri come il mare più puro, azzurri come il cristallo più lucido.
Lui: Metthew, due occhi verdi, profondi, sensuali, ammalianti, brillanti, luccicanti, seducenti.
Lei: Lingua tagliente, una dura, con problemi in famiglia.
Lui: Lingua tagliente, uno duro, si prende ciò che vuole.
Riuscirà ad avere anche lei?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Cross-over | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Scolastico
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Ancora per un non so quale arcaioco motivo, il mio pc non mi faccia scrive a fine capitolo è un mistero!!!!
Comuuunqueeee ... SCIAOOOOOOOOOOOOOOO!! Eccomi di nuovo ad aggiornare un nuovo capitolo, la mia opinione? Bah, potevo fare di meglio, ma per oggi avevo pocaaa fantasia!! Ma spero che a voi vi piaciaaa e che recinsieate!! GRAZIE A TUTTE COLORO CHE HANNO RECENSITO, E SCUSA A COLORO CHE NON HANNO AVUTO UNA RISPOSTA. Non ho molto tempo quindi entro solo per aggiornare, ma state sicure che le vostre recensione le leggo è mi rendono incredibilmente HAPPY :3 Scusate, se ci sono errori ortografici!!
Beh, io scappo a letto, che senno domani nemmeno con le cannonate alle cinque mi sveglioo!! Parlando di scuola, com'è andato il vostro?!?!?! :D


Alla prossima, baciiii _Poli:3



Lo segui fino alla sua auto, mi accorgo di essere di fronte a un suv bmw nuova di zecca, nera.
“Beh, ti fa tanto ragazzo cattivo, mi aspettavo più una ferrari, una posh, né sono alquanto delusa” dissi sarcastica.
Lui ridacchiò è molto galantemente mi aprì lo sportello dell’auto.
Cazzo, l’interno era molto bella, esattamente come mi l’ero immaginata. Tutto intonato al color nero.
“Ma tu guarda che bel giogliellino”
Ridacchiò, rimanendo per qualche secondo appoggiato allo sportello aperto, poi salì dalla parte del guidatore. Poggiai le piedi sul cruscotto, aprì il finestrino per far entrare aria, appoggiai la testa al seggiolino respirando l’aria pulita, è fresca. Voltai lo sguardo verso il guidatore, che oggi era particolarmente silenzioso, così decisi di stuzzicarlo. Accessi la radio, iniziando a far zapping con la radio, cercando la canzone che sicuramente lo avrebbe fatto infuriare.
Quale uomo, non si infurierebbe ad essere obbligato ad ascoltare I Tokio Hotel? Nessun problema contro quel gruppo, anzi se hanno fan vorrà dire pur qualcosa, sarà che io non ci capisco niente della loro musica, ma io non giudico. Ognuno ha i suoi gusti. Continuo a far zapping, sotto lo guardo curioso di Matthew, trovata schiacciai play per dar inizio a una nuovo battibecco. No, che mi piaceva battibeccare con lui, ma non sono il tipo che ama molto il silenzio, dovrò pur far qualcosa durante il viaggio.
“Certo che hai dei gusti al quanto strani, dolcezza spiegò facendo una smorfia disgustata.
Ridacchiò. “Oh, ma allora parli. Credevo che ti avessero mangiato la lingua” scherzai.
Mi rivolse un ghignò malizioso. “Non ti darei mai questo dispiacere, dolcezza ammiccò spudoratamente lo stronzo, con tono provocante.
Spalanco la bocca sorpresa, poi tiro fuori un sorriso furbo. Sa stare al gioco, sarà molto divertente.
“Che gesto ammirevole” esclamò divertita. “A me faresti solo un favore” 
Vidi il suo sguardo chiudersi in due fessure, poi sorrise. “Farò finta di crederti, dolcezza dice, sottolineando l’ultima parola.
Alzai gli occhi al cielo, feci per ribattere, ma Walter aveva preso la direzione opposta a casa mia, girando a destra.
“Non posso credere che tu non sappia ancora distinguere la sinistra dalla destra!” esclamai.
“Non ti sto accompagnando a casa, dolcezza” mi svelò.
Spalancai gli occhi, furiosa. “Dove cazzo mi stai portando, di grazia?” dissi, cercando di avere un tono amichevole.
“Ho fame, quindi andiamo dal McDonald”
Sbuffai. “La cosa è al quanto semplice Walter, potevi accompagnarmi a casa è poi potevi andare tranquillamente a mangiare, senza far incazzare la sottoscritta” dissi, cercando ancora di avere un tono tranquilli, ma la risata del moro, mi fece ricredere. “Dai fammi scendere, casa mia è qui vicino, posso andare a pieni”
Il moro sembrava non ascoltarmi nemmeno. Continuava a guidare con il suo sorriso divertito, che era tremendamente sexy.
“Cazzo, Walter sei sordo? Fammi scendere” urlai esasperata.
“Guarda” esclamò ad un certo punto indicando il Mc. “Siamo arrivati”  
Parcheggio, e scese dall’auto, io rimasi seduta comodamente sul sedile del passeggero. La porta si spalancò, il che mi fece incazzare di più.
“Non entrò con te in un McDonald. Ora va dentro ordina cosa ti piace, e mi riporti immediatamente a casa” sbottai, sotto il suo sguardo divertito.
“Non credo proprio. La serata si svolgere molto diversamente.” Spiegò con tono provocante. “Io e te entreremo al Mc, mangeremo, farai finta di apprezzare la mia presenza, e se hai fatto la brava forse, è sottolineo forse, avrai un mio passaggio fino a casa” continua, facendomi saltare i nervi.
Sorrisi. “A una condizione. Paghi tu” lo minacciai sorridendo soddisfatta.
“Solo se ti muovi” disse entrando al Mc, gli corsi immediatamente dietro.
 
Cercai di fare far finta che fossi felice di entrare al Mc, con accanto Walter, che sorrideva soddisfatto. Lasciai vagare il mio sguardo all’interno del negozio, dove incrociai lo sguardo di un gruppo di ragazze che mi stavano fulminando, è ricordai che frequentavamo la mia stessa scuola. Merda! Ora tutti penseranno che ci provi con Walter!
Da quando ti interessa, quello che dicono gli altri?
“Walter” sussurrai, facendolo voltare verso di me. “Il tuo fan club mi sta fulminando, potrei …”
“Potresti lasciarle perdere, è parlare con me”
m’interruppe lui, sorridendo, mente ci sedavamo in un tavolino, poco distante dai membri del fan club. Sorrisi a mia volta. E’ vero, non me ne deve fregare niente degli altri.
“Ok, le lascerò perdere. Ma non parlerò con te, inteso?” dissi minacciosa, incrociando le braccia al seno.
“Voglio fare conversazione con te” disse semplicemente.
“La cosa non è reciproca, se l’invito è una minaccia” ribattei ridacchiando. Walter fece cenno al ragazzo che serviva ai tavoli. Un gran bel pezzo di ragazzo, avrà al massimo vent’anni?! Wow.
“Cosa vuoi mangiare?” chiese Walter, mentre mi mangiavo il ragazzo con gli occhi.
“Cosa vi porto?” domando, sorridendomi. E che sorriso, cazzo!!
“Io prendo un Mc chicken” ordinò per se.
“Certo” disse scrivendo sul block notes. “Per te, cosa porto?” mi chiese sempre con quel sorrisetto. Ora mi sciolgo!
Scossi la testa, per riprendermi e gli sorrisi. “Un Big Mc, grazie tante” sorrisi, è lui segno la mia ordinazione sul block.
“E’ due coche, grazie” ordinò Walter.
“Arrivano subito” disse, poi si diresse al bancone.
Rimasi a fissarlo, ma una mano mi fece tornare alla realtà.
“Sei a cena con me, se non erro” disse con la mascella serrata.
“Sono venuta, sotto minaccia. Se non erro” lo scimmiottai, facendolo ridacchiare.
“Mangi sempre così abbondantemente?” domandò fissandomi.
“Minacci sempre tutte le ragazze, con cui vuoi mangiare?” lo sfottei, ridacchiando.
“Oggi eri molto più simpatica”
Ridacchia, è lui mi segui a ruota. Il gran bel pezzo di ragazzo si avvicinò al tavolo è mi appoggio un vassoio con il mio bel Bag Mc è una coca grande, stessa cosa con Walter.
“Grazie” dissi soltanto.
Aprì il mio Bag Mc, è gli dieci un morso che agli occhi degli altri potrebbe essere intrapreso che io non mangiassi mai. Alzi lo sguardo è notai Walter che mi fissava con occhi spalancati, e il un Mc chicken a metà percorso dalla sua bocca.
“Wow. Sempre un affamata” osservò infatti, lui.
“Ho fame, che vuoi?” dissi, dando un altro morso al panino.
Abbassai lo sguardo, è notai un piccolo foglietto sotto alla mia coca cola.
Presi il pezzo di carta tra me mie mani e lessi una serie si numeri. C’era scritto il suo numero di telefono, è il suo nome: Ryan.
“Cos’è quello?” domandò il moro, facendomi saltare sul posto.
Alzai lo sguardo, cercando Ryan nel locale, è lo trovai appoggiato alla parete, intento ad aspettare le prossime ordinazioni, da portare, che mi fissava sorridendo. Gli sorrisi, è mi scrocchiò un occhiolino, per poi continuare a fare zapping tra i tavoli.
“Ti ha lasciato il suo numero?” disse con tono sbalordito, Walter.
Piegai il foglietto e me lo misi in tasca, poi tornai a mangiare il mio panino.
“Non sei l’unico che ha un fan club, Walter.” Continuando a mangiare, lanciando un’occhiata a Walter che aveva appena alzato gli occhi al cielo.
“Rimorchia ragazze già occupate, però” borbotta, bevendo la sua coca cola, senza togliere lo sguardo dai miei occhi.
Feci una smorfia contrariata. “Non sono occupata, è posso fare ciò che mi pare” misi in chiaro.
“Dico soltanto, che ci ha visto insieme, ma ti ha lasciato il suo numero. E’ se fossimo fidanzati? Non sarebbe uno squallido modo di rimorchio?”
“Ma non siamo fidanzati, quindi è un tenero modo di rimorchio”
lo punzecchiai, lui alzò gli occhi al cielo e gli sorrisi. Presi un altro sorso di coca cola, e diedi un morso malizioso, provocante al panino. Lo vidi spalancare gli occhi e poi scuotere la testa. Prese il mio panino e ne mangiò più della metà, lasciando a me gli ultimi due morsetti.
“Ehi” protesta, riprendendomi il panino. “E’ mio” dissi dando gli ultimi morsi e mettendo il broncio.
“Tanto pago io” rise, facendomi ridacchiare. “Che facevi al parco con Gray?” domandò poi serio.
L’osservai per pochi secondi, e notai il suo sguardo sul mio come se volesse sapere qualcosa che nemmeno io so.
Che cazzo stai dicendo? Poi dici che i tuoi non sono pensieri contorni.
“Cosa dovrebbe importarti?” domandai prendendo un sorso di coca.
Alzò le spalle è tornò a mangiare il suo panino. “Semplice curiosità” disse soltanto.
Annuii, poi m’illuminai. “Come fai a sapere che ero con Oliver? Se ti ho incontrato fuori dal parco?” domandai curiosa. “Mi stavi spiando? Potrei denunciarti, sai?” sbottai.
Matthew scoppiò a ridere, tanto che iniziò a tossire.
“Spiare?” domandò dopo essersi ripreso. “Ho di meglio da fare”
Sorrisi. “Sfacciato” farfugliai. “Avevo soltanto bisogno di parlare con lui” ammisi infine.
“Ah” uscì dalle sue labbra.
“Così ho scoperto i suoi sentimenti” dissi prima di dare un ultimo morso al panino.
“I suoi sentimenti?” domandò il moro, posando il panino è fissandomi.
“Sai, quel sentimento che ti cambia la vita, che ti fa passare giorni brutti e belli, che ti rende felice, emozionata, diversa, triste, silenziosa, completa .. qu …”
“Certo che lo so, cosa credi ragazzina?”
sbottò divertito.
“Complimenti! Non ti facevo così aggiornato” scherzai.
Sbuffò divertito. “Quindi? State insieme?” domandò serio.
Alzai lo sguardo, incrociando il suo sguardo serio, scoppiai a ridere senza ritegno, non riuscì nemmeno a trattenere qualche lacrima.
“Che cavolo ridi?”
“Tu credi che lui ..che lui ..io” dissi cercando di non ridere, così presi un respiro profondo. “Tu credi che lui, si sia dichiarato a me?”
“A chi sennò?”
disse lui, facendomi ridacchiare ancor di più.  
“Mi ha solo detto i sentimenti che prova per Desiree”
ammisi.
Sbarrò gli occhi è sorrise. “La tua gemella?
Annuii sorridendo, è lo vidi sorridere di sbieco.
“Siete maledettamente uguali” rivelò, masticando con gusto il panino.
“Guarda caso, si chiamano gemelle, certo che sei scemo forte” lo punzecchiai.
“Cretina” scherzò sorridendo. “Siete anche gemelle, ma vi i distingue a vista d’occhio” spiegò serio.  
Lo guardai sbalordita per qualche secondo, poi sorrisi. “Ritirati, gli unici che ci distinguono sono i miei genitori, mio .. Torn” mi corressi subito, ricevendo un’occhiata da Walter. “Oliver, è i miei due migliori amici. Quindi ritirati, sul serio” spiegai seria.
“Aggiunge anche me alla lista, allora” spiegò lui.
Piegai la testa curiosa. “Spiegami la tua teoria, poi saprò se aggiungerti alla lista o meno” scherzai.
Ridacchiò mentre si alzava, seguito da me. Ryan era alla cassa, appena mi vide mi sorrise è ricambiai.
“Ti va un milk-shake, amore?” disse con un ghigno malizioso.
Sbattei le palpebre incredulo, poi ritornai in me, rivolsi uno sguardo a Ryan che mi fissava rassegnato alla falsa evidenza.
“Al cioccolato” dissi fulminando sul posto Walter, è lui sorrise soddisfatto, prima di rivolgersi al biondo.
“Un milk-shake a cioccolato è uno alla vaniglia, grazie” Ryan annuii e andò a prendere le ordinazioni.
“Sei uno stronzo” farfugliai, ricevendo una risatina da parte sua.
Non fece in tempo a ribattere che Ryan arrivò con i due milk-shake, lì posò sul banco. Walter pagò è uscimmo dal Mc.
Appena varcato la sogna, gli diedi una piccola spinta.
“Sei uno stronzo di prima categoria, cazzo” esclamai, mentre lui se la rideva tranquillo. “Che cazzo ridi stronzo?” sbottai.
“Potrai venirlo a trovare quando vuoi, Miller. Ma ti ricordo che stasera sei con me” spiegò sorridendomi sornione.
Ahhh quanto cazzo è odioso!
“Sai che culo” borbottai, facendolo ridacchiare.
“Allora che ti va di fare?” domandò.
Alzai le spalle. “Entreremo in macchina è ...”
“E’ darci alla pazza gioia?”
esclamò sorridente.
Cazzo, ma non gli fanno male le labbra a sorridere ogni due secondi?
“Potrebbe essere un idea, si” dissi stando al gioco. Ora mi diverto io, cari.
Vidi la sua espressione sorpresa dalla mia costatazione.
“Mi stai prendendo per il culo, per caso?” disse tenendo il suo sguardo fisso nel mio. Iniziò a camminare per un viale, è lo segui.
“Sagace, cazzo!” scherzai, facendolo nuovamente ridacchiare.
“Seriamente, cosa vuoi fare?” domandò di nuovo, serio.
“Sdraiarmi su un letto è dormire per una settimana intera” confessai, lo vidi ridacchiare. “Sarebbe un sogno” continuai.
“Concordo, ma questo tuo sogno, è logicamente improbabile” disse. “Possiamo giocare alle dieci domande, che dici?” chiese lasciandomi un’occhiata.
Annuii sorridendo. “Se non hai idee migliori” borbottai.
“Possiamo farci dieci domande per ognuno, è le domande possono essere di qualunque cosa” spiegò, è io annuii divertita.
Si promette una serata interessante!
“Inizio io” continuò. “Colore preferito?”
Senza riflettere risposi: “Verde” è lo vidi sorridere.
“Ovviamente” esclamò ridacchiando.
“Mi piaceva, da prima che conoscessi te” lo punzecchiai. “Il tuo?” domandai.
“Azzurro” esclamò, fissandomi.
Ehm bel colore, si.
Ti droghi? I tuoi occhi sono az…
E’ solo una coincidenza!
“Primo bacio?” domandò. Lo sapevo, che avrebbe iniziato a far domande di questo tipo, che ragazzo impiccione, cazzo!
“Ehmmm” farfugliai, cercando di ricordare. Pochi secondi è nel mio volto si trasformò una smorfia. “Cazzo non me lo ricordo” esclamai.
Walter scoppiò a ridere. “Non ci credo” borbottò.
Risi. “Giuro. Credo sia stato …” continuai a girovagare lo sguardo. “Ahh, ecco” esclamai entusiasta. “Lo diedi in terza media” risposi. “Tu?” domandai.
“In seconda media” rispose. “Il tuo primo ragazzo?” domandò.
“Ehm .. Kayl in seconda superiore” ammisi, abbassando lo sguardo.
“Mai avuta” rispose.
Risi divertita. “Immaginavo” ridacchiai, seguita da lui.
“Perché ti sei trasferita?” domandò a un certo punto, facendomi gelare sul posto. Walter se ne accorse e si fermò accanto a me.
“Non sono cazzi tuoi” sbottai incazzata. Ma si facesse un cesto di cazzi sua! “Voglio andare a casa” dissi all’improvviso, lasciandolo confuso. “Ora” continuai con tono seccato.
Tornammo alla macchina, è percorremmo il viaggio in totale silenzio, il mo sguardo vagava fuori dal finestrino, cercando di trattenere le lacrime. Walter parcheggiò sotto casa, e senza nemmeno salutarlo scesi dalla macchina. Non feci in tempo a entrare nel vialetto di casa, che una mano mi afferrò il polso, spintonandomi allo sportello della macchina. Tempo nemmeno di mandarlo a fanculo, che le sue labbra morbide erano sulle mie. Iniziò con un bacio passionale, dove la sua lingua cercava la mia, pochi secondi risposi al bacio. Le nostre labbra s’incastravano come a volersi conoscere meglio, ansimò leggermente sulla sua bocca, nel momento in cui lo stringo maggiormente a lui, ed il bacio si fa più bramoso, più passionale, più profondo.
Una finta tosse mi arrivò forte è chiaro, ci staccammo come se avessimo preso una scossa. Guardai davanti a me, è vidi un Walter che mi guardava cercando di sapere da me, chi ci fosse alle sue spalle. Voltai lo sguardo, dietro la sua nuca, è vidi l’ultima persona che avrei voluto assistesse alla scena.
“Papà” mormorai.

 
  
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