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Autore: Laila    21/03/2008    5 recensioni
"Akane era poco.
Akari era troppo.
Ukyo era terra inesplorata.
Si sorprese a pensarla, aggiungendola alle altre due donne importanti della sua vita"
Ho sempre visto bene Ukyo e Ryoga, così anch'io sono entrata in questa terra inesplorata cominciando questa Love-commedy. I personaggi sono tutti di diritto e proprietà dell'autrice Rumiko Takahashi, mia musa ispiratrice, eccetto alcuni personaggi aggiunti di mia iniziativa.
Genere: Romantico, Commedia, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ryoga Hibiki, Ukyo Kuonji
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Una strana coppia

 

Il diciassettenne controllò le banconote faticosamente guadagnate, lo stipendio della giornata, 3.570 yen!

Li considerava una miseria per un turno di sei ore filate e glielo fece notare.

- Ho detratto una piccola parte per le spese della casa, visto che ora vivi qui – il discorso non faceva una piega, perciò la cuoca non ottenne rimostranze.

Un paio d'ore più tardi si era infilata nella vasca da bagno, sospirando.

Bastava una piccola goccia di docciaschiuma sul fondo della vasca, che unita al getto caldo del rubinetto faceva crescere una montagna di schiuma profumata, per rimetterla in pace col mondo.

Persino il pensiero che Konatsu fosse decisamente migliore di Ryoga come cameriere, in quel frangente, la fece sorridere.

Versò il balsamo sul palmo, parte di quel liquido vischioso scivolò in rivoli perlacei, lungo il suo avambraccio.

Recuperò il balsamo con la mano libera e cominciò a massaggiarsi la testa... si era scordata qualcosa, ma cosa?

Si immerse col mento sott'acqua, soffiando bolle d'aria dalla bocca intanto che rifletteva, finché il suo sguardo si posò sull'attaccapanni.

L'asciugamano grande!

Contemporaneamente sentì qualcuno di familiare imprecare contro l'esistenza dello sgabuzzino adiacente.

- Ryoga... sei tu?

- Ukyo? Sei in bagno? - domandò a sua volta quello, esasperandola un po'.

- Si, ascolta! Portami l'asciugamano – si morse il labbro inferiore ed aggiunse un: - Per favore!

Ukyo pensò d'esser diventata sorda, oltretutto l'aveva pregato in tono gentile.

- Sei ancora là?

- Si

La ragazza sbuffò un:

- Allora?! vuoi portarmi questo stramaledetto asciugamano o ti devo pagare?

- Cosa? Io non sono così veniale! Sai che ti dico? Adesso entro!

Quel tono deciso dette modo ad Ucchan di ravvedersi, colta dalla paura che Ryoga, furioso nei suoi riguardi, sfondasse la porta!

- Un'altra cosa! - urlò la giovane – Entra, allungami l'asciugamano e chiudi gli occhi, poi vattene!

Il piano scorrevole che li separava, si fece inesorabilmente da parte, lasciandogli libero il passo.

Si coprì gli occhi con una mano, mentre con l'altra sventolava il drappo di spugna, come lei gli aveva ordinato.

- Sei troppo lontano, fai un paio di passi! - l'istruì Kuonji.

Il cieco improvvisato, si fece più vicino, quando inciampò con il piede sulla punta dell'asciugamano e perse l'equilibrio finendo per fare un grosso “splash”nella vasca.

- Perfetto! - sbraitò sarcastica lei, incrociando le braccia al seno, gesto inutile dato che la lunga chioma castana già lo copriva ampiamente.

Hibiki sentiva male ai gomiti, urtati per proteggersi nella caduta.

- Scusa, ma è tutta colpa del tuo geniale piano! - rinfacciò incrociando il suo sguardo cobalto, non prima di arrossire come un pellerossa.

- Passami l'asciugamano! - urlò spazientita Ucchan.

Ryoga le volse la schiena, strizzò un'occhio e allungò con discrezione il braccio, da cui pendeva il telo completamente infradiciato.

- Spero che non le vada stretto madame!

In fretta lei se lo avvolse addosso, il panno aderì perfettamente alle linee morbide del suo corpo.

Subito, le sue gambe sensualmente tese si asciugarono, lasciando solo una spruzzata d'acqua sulla pelle.

Ryoga, nonostante l'imbarazzo non riusciva a toglierle gli occhi di dosso.

Ukyo strinse i pugni verde dalla rabbia:

- Finiscilo tu il bagno, a me è passata la voglia! - accampò quella scusa vergognosa ed uscì, incassando apparentemente il colpo.

L'indomani Hibiki si ripromise di farsi perdonare dall'amica, ma non sapeva ancora come.

Riuscì a trovare il soggiorno, una stanza semplice, con una dispensa, quattro sedie, ed un tavolino illuminato a levante, dalla luce riflessa del terrazzo.

Al centrotavola notò una piantina di bonsai e poco più in basso, un piatto di okonomiyaki ancora tiepido.

 

Frugò nella cartella senza ottenere alcun risultato.

La pancia gorgogliò in protesta, attirando alcuni sguardi interessati.

Fortuna ho con me qualche spicciolo, la mensa è meglio di niente!

- Ranma, dove vai? Ho preparato io, la tua merenda!

La dichiarazione di Akane gli fece letteralmente accapponare la pelle.

Ucchan assistendo passivamente alla scena, pregustava già il suo momento.

- Non ho ancora superato l'indigestione di ieri! E poi non ho fame! - si giustificò il ragazzo.

La fidanzata però, ebbe la conferma che mentiva ascoltando il gorgoglio sommesso del suo addome.

- Ranma, tesoro! Ti ho preparato l'okonomiyaki al prosciutto, cottura perfetta!

Con un gesto rapido e preciso della pala, Ucchan fece finire la crepes sopra al banco dell'amato.

Ranma aveva i lucciconi agli occhi e la bava alla bocca per quella prelibatezza.

Akane lasciò cadere il suo cestino della merenda, fumante di rabbia.

- Dai Akane, non prendertela così! - Saotome le sorrise più amabilmente che poté.

Insospettatamente quella, ricambiò il sorriso.

- Io non sono arrabbiata...

- Ah, no? - chiese sospettoso il compagno.

- E perché dovrei? L'hai detto tu stesso che non hai fame! - la voce, modulatamente angelica della fidanzata era quanto mai innaturale.

- Ah, già, l'ho detto...- sussurrò mestamente lui.

- Perciò se ne mangi anche un solo boccone, qui, davanti a me... – Tendo incrociò le braccia orgogliosamente – Non cucinerò più niente per te, mai più! – concluse sfidandolo.

Le emozioni del fidanzato furono contrastanti, da una parte, sarebbe stato meraviglioso non dover fare i conti con la disastrosa cucina d' Akane, dall'altro rischiava di farla impermalire a vita.

Estremamente riluttante, eppure costretto a compiere quel gesto insensato, allontanò leggermente il piatto dell'amica.

- Scusami Ucchan, ho fatto una colazione abbondante oggi, non ho fame! - Sfinito congiunse le mani in preghiera, confidando nel buon cuore di Ukyo, strizzandogli l'occhio.

La cuoca fu ben lieta di sentire il suono della campanella, perché in un certo senso, le impedì di propinargli una scenata di gelosia, umiliante solo per lei.

 

Un ordinazione sbagliata dietro l'altra.

Si sarebbe sentito morbosamente avvilito, se la cuoca lo avesse sgridato con la solita pignoleria e l'aria da saccente so' tutto io.

Invece niente.

Era assente.

Creava dal nulla dei sui ingredienti due o tre gustose okonomiyaki, ma appena poteva, si distraeva e sospirava, l'aria taciturna e rassegnata.

Era stata così per tutto il giorno.

Ce l'avrà ancora per la faccenda del bagno? Arrivò a pensare Ryoga, mentre spazzava.

- Cos'ho che non va?

Sobbalzò ascoltando quel lamento indiretto.

- Perché Akane Tendo riesce a irretire tutti quelli che vuole, ed io... - sospirò fremendo.

- Akane è una brava ragazza, dolce, bella e sensibile – o almeno questa era l'idea che ne aveva lui.

Ukyo lo inchiodò con lo sguardo.

– Cucino meglio di lei, ma questo a Ranma non importa! Possibile che io non sia affatto attraente?

Posò la scopa contro il muro e le si avvicinò, lasciando che a dividerli ci fosse solo il bancone.

- Chi ti ha detto che non lo sei? Ukyo, tu sei una... b-bella ragazza, ecco! Quando dimentichi la tua spatola spacca-cranio, certo!

La ragazza lo scrutò di sottecchi e subito scosse la testa.

- Non lo dici sul serio, è solo un modo per consolarmi, lo so'!

Quella cocciuta le stava dando del bugiardo?

- Dico davvero! Ci metterei la mano sul fuoco!

La ragazza affinò l'espressione in un sorriso, Hibiki non si era accorto di aver posato il palmo sulla piastra bollente, delle crepes.

- Aih! Aih!- ritirò svelto la mano gonfia ed ustionata, che s'accendeva a ritmo, come una lucciola.

Ucchan scoppiò a ridere, di una risata via, via sempre più incalzante, le lacrime agli occhi per l'ironia.

- Per fortuna che ci sei tu a tirami su di morale! Ahahahah!

Il ragazzo soffiava agitato sulla mano bruciacchiata.

- Finiscila! Non sei per niente gentile! - le assicurò, la faccia contratta dalla sopportazione.

In pochi istanti la cuoca tossì e si ricompose.

- D’accordo! Aspettami qui, ho delle garze nel cassetto del bagno, faccio in un attimo!

fine 4 cap. Ed ora una piccola sorpresa!



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Eccomi qui! Allora oggi ringrazio:


Maryku: Dici che esagero col povero Ryoga? XD avrà anche lui i suoi momenti di gloria... grazie per il commento^^

Kuno: Sì, Ryoga in smoking l'ho visto da qualche parte nel manga, girovagando per il web ho trovato delle immagini molto carine

di Ukyo e Ryoga... La reazione più bella d'avanti al segreto? Mi fa davvero piacere^^! Sì in effetti ho aggiunto qualche componente 

moderna,  anche nei prossimi cap...

Un grazie speciale anche a Devilmaycry e ad Emily la stramba!

   
 
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