Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama
Segui la storia  |       
Autore: _Rainy_    16/09/2013    4 recensioni
Un regno diviso in quattro terre. Un governo sbagliato. Non un tiranno assetato di potere contro cui combattere, ma una malattia pericolosa. L'11a cacciatrice di taglie della Terra del Fuoco che torna al mestiere per cui è nata con un'ultima, pericolosa missione, che le cambierà la vita.
- - - - - - - - -
Un regno diviso in quattro terre. Un governo sbagliato, con a capo la propria madre. Una fragile principessa dovrà scontrarsi con una realtà che le è sempre stata nascosta fin da bambina : il suo regno sta morendo. E solo lei realizza che il nemico contro cui combattere è molto più vicino di quanto sembra.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dawn, Duncan, Gwen, Scott | Coppie: Duncan/Gwen
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

04. (Gwen)

 

Era in marcia da ormai tre giorni; giorni vuoti, in silenzio, dove faticosamente, un passo dopo l’altro, ci si avvicinava alla propria destinazione.
Giorni tristi, in cui Gwen veniva presa d’assalto dai pensieri.

Aveva deciso di fare una sosta alla Città delle Fiamme per rifornirsi di cibo, ed era lì che aveva visto la carrozza delle grandi occasioni sfilare rapida davanti a se, riconoscendo l’uomo al suo interno:

“Scott”

E aveva realizzato che molte cose erano cambiate da quando si era trasferita a palazzo, molto anni prima, e quel figlio di puttana, con lo stesso ghigno di cui aveva memoria, doveva aver raggiunto un gradino importate nella scala sociale della città.

All’alba del quarto giorno, dopo aver dormito poco e male in un giaciglio di fortuna su un albero, avvistò la Città delle Fiamme e stimò circa un’ora di cammino per raggiungerla. Senza esitare scese agilmente dall’albero e con passo felpato si mise in marcia. Superò una radura con un grosso Woo che dormiva, nascosto dall’erba alta e perfettamente mimetizzato con l’ambiente; un gruppo di Fritzli le tagliò la strada, piccoli e luminescenti; e avvistò anche un Baar in lontananza, che stagliava le ali piumate nel cielo sconfinato.
Si perse nella contemplazione della natura selvatica, il suo ambiente, così selvaggio e indomabile, che non vide la guardia che le si era avvicinata, e che in breve le puntò la spada alla gola. La mano di Gwen scivolò rapida al pugnale, ma la guarda la ammonì.

- Fossi in te non lo farei, Gwendolyn!

La ragazza rimase interdetta dal sentire il suo nome pronunciato da un estraneo...
- C-cosa? – Balbettò confusa.
- Non ti ricordi di me?! Mi offendi orfanella...

Qualcosa scattò nella smente di Gwen e senza pensarci troppo, tirò un potente pugno nello stomaco della guardia, ridacchiando.

- Ciao Justin! O dovrei dire vermetto? Come mai ti sei ridotto a fare il leccapiedi armato?
- Oh, non hai perso il tuo humor, mia cara! – Ribattè lui, ancora piegato dal dolore.
- E tu la tua faccia da... – Fece per insultarlo Gwen, ma Justin la interruppe, rialzandosi:
- Poche ciance, cosa ci fai qui?
- Potrei farti la stessa domanda! – Sbuffò acida lei.
- Si, ma io ho l’autorizzazione a farla, tu no! – Ghignò lui.

Lei sbuffò e spiegò in breve il motivo del suo viaggio, mostrando anche la spilla reale che Dawn le consegnava prima di ogni missione.
Justin la squadrò, e annuì, deluso dalla perfetta legalità della sua missione.

- Puoi entrare in città Gwen, ma riguardati! – Sorrise lui.
- Anche tu Jus... – Ricambiò il sorriso, poi lo superò, senza voltarsi : lei non aveva amici, non più ormai...

Dopo pochi minuti avvistò il pesante portone di legno, accesso principale alla Città delle Fiamme, spalanco, incassato in spesse mura e torri di guardia gemelle.
Fece per sorpassarlo, quando un sibilo la fece spostare di lato, di pochi centimetri, tanti abbastanza da evitare la freccia che era stata scagliata da una delle torri, e che in volo aveva sparso nell’aria un liquido violaceo, contenuto in sacchette legate alla freccia stessa e esplose in volo.
Una figura la scrutò dalla finestra della torre, poi si voltò e Gwen capì che si stava precipitando giù per le scale a chiocciola che correvano lungo il fianco interno della torre. Dopo qualche secondo una ragazza bionda, nascosta in un’armatura, con i capelli biondi sciolti al vento, le corse in contro, sorridente.

- Gwen, non volevo ucciderti, il liquido è veleno anti Woo! Come avrai capito...

Gwen esitò, scrutando i lineamenti della ragazza e alla fine esclamò:
- Bridgette!

La bionda abbracciò di slancio l’amica d’infanzia, poi si ricompose, più seria:
- Immagino che come al solito non sia una visita di piacere... Sheperd vero?

Gwen annuì lentamente e fece per chiedere cosa ne pensasse, ma Bridgette la precedette, sbuffando:
- Non ne so nulla! I furti però sono sempre più frequenti...

Gwen abbozzò un sorriso e superò la bionda. Quando era a qualche passo da lei Bridgette esclamò:

- Non puoi fuggire dal passato! Molti del villaggio si sono trasferiti qui...

Gwen non si voltò, non mosse un muscolo, non fece niente, tranne un impercettibile movimento d’assenso con la testa, che non voleva dire nulla, o almeno nulla di quello che Bridgette si aspettava.

***

La città era cambiata, era stata rimodernata, e la sua pianta era stata modificata, ma Gwen non ci mise molto a trovare la piazza principale, con la locanda che si affacciava su di essa.
Vi entrò, decisa a dormire lì una notte e notò che l’interno era adibito per metà a vecchia zona ristoro o pub, e per metà a locanda.
Si avviò al bancone senza esitare e aspettò che qualcuno la servisse. Una ragazza dai capelli viola non tardò a chiederle, seppur le desse le spalle e stesse asciugando dei bicchieri sbeccati:

- Cosa desidera? Il the è ottimo la domenica...
- No, veramente vorrei una camera per dormire...

CRACK!
La barista fece cadere il bicchiere che aveva in mano e stette immobile, dando le spalle alla ragazza.

- Come ha detto?

Gwen, perplessa, ripeté il suo desiderio. La ragazza dai capelli viola urlò:
- Codyyyy!

Un ometto basso e mingherlino accorse, e chiese, trafelato:
- Cosa c’è cara?
La ragazza sbuffò:
- La signorina ha ordinato una stanza...
Cody sgranò gli occhi.
- Cosa?! Nessuno ordina una stanza da... – Scrutò la cacciatrice di taglie - ...Cristo Dio! Gwen!
La ragazza dai capelli viola urlò rabbiosa:
- Tu! Tu eri la ragazza del mio Coduccio!

Gwen sgranò gli occhi, un po’ perché era doloroso trovarsi in mezzo a tanti fantasmi del passato e un po’ perché stupita di essere riconosciuta per l’ennesima volta quel giorno.
Cody mise una mano sulla spalla della ragazza e sospirò:

- Sierra, sai che non è così! La mia cotta per Gwen è acqua passata, siamo sposati, Sierra!

Sierra non smise di scrutare la ragazza con odio, ma Cody non ci diede peso e con un gran sorriso si rivolse a Gwen:

- Ne sono passati di anni eh? Comunque provvederò a farti sistemare la camera migliore della locanda... Ma... Cosa ti porta qui? Sheperd?
Gwen sussultò:
- Cosa ne sai Cody?!

Sierra la guardò, inviperita, come se il nome di suo marito pronunciato da un’altra fosse una pugnalata.
Il marito non parve notarlo e spiegò:

- Ah, solo voci! L’altro giorno un cacciatore di taglie, mio cliente abituale, dopo il quarto liquore è andato su di giri e ha raccontato di come il suo drago, durante un giro di perlustrazione, avesse scorto un giovane Drago di Ghiaccio vicino alle grotte di Drakvaal... Ora, io non gli ho creduto, perché i Draghi di Ghiaccio sono estinti e perché era troppo ubriaco, ma l’informazione potrebbe anche essere attendibile...
Sierra sibilò:
- Hai avuto quello che volevi? Ora vattene..
Gwen ghignò:
- E la mia camera?
Cody alzò gli occhi al cielo e sorrise a Gwen:
- Non ti preoccupare, Sierra va subito a preparartela, e potrai rifornirti di provviste... Sai, non sei l’unica a dare la caccia a Sheperd...

Gwen annuì, Sierra sbuffò, fece gli occhi dolci  Cody e andò al piano superiore. Quando la moglie non potè più vederli Cody sorrise, e prese la mano di Gwen, avvicinandosi al suo volto.

- Mi sei mancata...

Gwen fu contenta che tra lei e Cody ci fosse il bancone, perché non voleva dargli illusioni, come non aveva mai voluto fare : sarebbe stato crudele.
Ricambiò il sorriso, e si allontanò, dirigendosi verso le scale.
Fu però bloccata da un signore alto e avvenente, che si piazzò tra lei e gli agognati gradini, ghignando:

- Dove va sola soletta una bella signorina come te?
Cody avvampò:
- Alejandro, non la toccare!
Al scoppiò a ridere.
- Ah si? E chi me lo impedirà? Tu forse? Mi piacerebbe che ci provassi!

Cody abbassò lo sguardo, Gwen gli sorrise, rassicurante e rivolta ad Alejandro ghignò:
- Cosa ci fa un nobile signore della capitale come voi, e sposato per di più, in una sperduta città a importunare le ragazze?
Il sorriso venne cancellato dalla faccia di Al.
- Attenta a come parli! Stasera la passerai con me, cara... Qual è il tuo nome puttanella? – Ghignò nuovamente.
Gwen ghignò a sua volta:
- Gwen... E non lo dimenticherai facilmente!

Detto ciò sferrò una potente ginocchiata nel petto del nobile, e con un pugno ben piazzato in faccia lo fece cadere a terra.
Lo scavalcò a testa alta, mentre la locanda ammutoliva. Prima di salire, si voltò, sputò a terra e sibilò:

- Fammi sapere se hai altri inviti da fare...

E senza attendere risposta salì le scale che portavano alle camere. Vide Sierra uscire dalla sua e scendere senza degnarla di uno sguardo.
Entrò e si buttò sul letto.
La camera era piccola e spartana, con un letto non proprio nuovo, un armadio sgangherato e uno specchio incrinato. L’unica finestra era murata per metà.
Si addormentò quasi subito, pensando a come fosse crudele che dovesse tornare in un luogo che aveva sperato con tutto il cuore di non rivedere mai più...

 

 

 

-Angolo dell’Autrice-

Questo capitolo fa letteralmente S-C-H-I-F-O! Lo so...
Ma non voletemene a male, il prossimo (che ho già scritto, ma attenderete un po’), è pieno d’azione (?), e mi piace moooooolto di più...
Tenete a mente i nomi degli “animali” incontrati qui (Woo, Fritzli...), perché nel prossimo capitolo vi serviranno di nuovo...
Ah, si, come vedete in questo capitolo si introduce la mia verognosa passione per i nomi semi elfici doppi (??) che tradotto vuol dire “tutti-quei-nomi-strani-quasi-mitici-con-una-doppia-vocale”, tipo Drakvaal... E ne ho messi un’esagerazione nei prossimi capitoli xD
Ma niente SPOILER u.u
Quindi shiau! Baciottoni!
_Rainforest_

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama / Vai alla pagina dell'autore: _Rainy_