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Autore: She is made of glass    16/09/2013    1 recensioni
Attraverso il prato, e già da lontano sento il rumore che fai mentre ami qualcuno.
Qualcuno che non sono io.
Poso gli occhi sul portone che mi separa da te, dalle tue mani, dai tuoi occhi. Ti immagino, mentre la tocchi, mentre la baci, mentre la fai sentire giusta.
Che qua quella sbagliata, quella di troppo sono solo io.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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(In questo testo sono presenti citazioni prese dal  libro 'il rumore dei tuoi passi'
Valentina D'urbano)

 


 

Guardo il cielo nero, stringo nelle mani tutte le mie mancanze.
Ascolto il rumore dei miei passi che vengono da te.
Passi pesanti, di una pesantezza che so già che non potrai mai capire.
*La pazienza di dover amare qualcuno che mi tortura.

 

Attraverso il prato, e già da lontano sento il rumore che fai mentre ami qualcuno.
Qualcuno che non sono io.
Poso gli occhi sul portone che mi separa da te, dalle tue mani, dai tuoi occhi. Ti immagino, mentre la tocchi, mentre la baci, mentre la fai sentire giusta.
Che qua quella sbagliata, quella di troppo sono solo io.
Scorro vicino alla finestra, dietro i vetri appannati, dietro le tende. Dietro tutte le delusioni ti vedo.
Stai la, accoccolato tra le sue gambe con la schiena nuda tesa, i muscoli delle braccia contratti. Nascondi il viso nel suo collo e le doni un amore che a me non darai mai.
Allora il cielo inizia a piangere.
Vi guardo mentre vi amate, ti guardo mentre la ami.
Tanto a me dagli occhi non scende niente.
Cammino sotto la pioggia, lontano da te.
*Via da questo amore scomodo.

 

 

Mi stringi il braccio, mi porti via dai nostri amici.
Lo sai che sola con te non ci voglio più stare, che le tue mani addosso mi fanno stare male. Se mi guardi così a me viene da piangere e io non lo so fare.
-Me lo dici allora che cazzo ti prende, eh?-
-A me non prende niente.-
Hai gli occhi disperati, stringi i pugni.
-Non ti prende niente, eh? Non ci giri più con me Giulia! Io arrivo a casa tua a prenderti e tu non ci sei già più! Io lo voglio sapere chi ti porta in giro. Ti sei trovata qualcuno? Io lo vedo cazzo che non mi guardi più, il mio nome non ti scappa neanche per sbaglio quando parli. Stai in mezzo ai nostri amici e lo sento quando ti metti a trattenere il respiro hai gli occhi vuoti, mi stai sfuggendo di mano Giulia e io non so come tenerti.-
Mi poggi le mani sulle guance, pronte ad accogliere lacrime che dai miei occhi non scenderanno mai.
Hai le mani fredde, dure. Mani che potrebbero rompermi, eppure io non ho paura a sentirmele addosso.
Ti spingo via.
-Vai via cazzo! Vai via.- e non lo so dove io abbia trovato la forza per allontanarti da me.
-Mi devi lasciare in pace, hai capito? Non ho bisogno di te, lo capisci? Chi cazzo ti credi? Ma cosa pensi? Che se sono piccola sono anche stupida?- prendo un respiro perchè a cacciarti mi ci vuole tutta la forza che ho.
Punto lo sguardo nei tuoi occhi di vetro, li trovo rotti. Feriti. 
Allora te lo dico.
- Devi starmi lontano, che io di te non ho bisogno. Io sono forte, a pezzi non ci cado. Io ti ho visto sai quel pomeriggio. Stavo dietro la finestra. Vi ho guardati. Ho visto come gli stavi addosso, come la baciavi.  Stavi attento a toccarla, quasi non gli respiravi addosso per paura che potesse rompersi. Come se potesse sparire. E vulnerabile come eri quel giorno tra le sue gambe io non ti ho mai visto. Perchè continui a cercarmi? Eh? Perchè non vai da lei? Cosa vuoi da me?-
- Perchè se vai via tu mi manca un pezzo.- lo dici così. D'un fiato.
Allora io ti rivedo, vulnerabile proprio come quel pomeriggio.
Mi guardi con quella faccia livida.
Lo vedo dai tuoi occhi che stai cadendo a pezzi e allora sto male anche io.
Mi avvolgi, mi stringi.
-Giulia, io di te ho bisogno. Stai con me, resta. Ti prego.-
- Io ti tengo, ti tengo.- mi dici all'orecchio.
Allora ti immagino mentre fai l'amore con quell'altra. Mentre la baci, mentre gli stai sopra.
Non ci posso più stare tra le tue braccia.
Mi manca il fiato.
Sento che mi sto spezzando, ma tu mi tieni stretta.
Mi baci i capelli, la fronte. Con le mani mi torturi la schiena e continui a dirmelo.
-Ti tengo io. Io ti tengo.-
E' che non riesci proprio a capirlo.
A me, tenermi, non riesce nessuno.
Lasciami andare. Adesso che non siamo ancora niente lasciami scivolare via. Chiudi gli occhi quando sparisco in tutto questo buio se vuoi, ma tu lasciami andare via.
Che io in mente ho solo te e lei.
Che vi baciate, che vi amate.
E allora lasciami. Vai via. Lasciami annegare.
-Stringimi Giulia che io ti tengo, non ti lascio andare via.-
-Io non ce la faccio.-
Ti guardo.
Sono i soliti occhi che sto guardando, è la stessa carne che sento sotto la pelle.
Sei sempre e solo tu.
Non guardarmi così, ti prego. Io devo andare via.
-Lasciami, per favore.-
Allora imparo com'è che si piange, mentre vado via, lontano da te.

 

 

Mi faccio scivolare addosso il mare e finalmente sola mi lascio morire.
*Il dolore di un amore morto è feroce come soffocare, ma mi abituerò, perchè il tempo addormenta tutto. Anche il dolore più grande.


 

(*:citazioni)

 

  
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