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Autore: AmandaBurton    17/09/2013    1 recensioni
Una vita normale quella di Evelyne, che viene improvvisamente sconvolta dall'incontro con loro, la Black Parade.
5 ragazzi, 5 vite, 5 storie che si intrecciano inesorabilmente con quella della ragazza.
amori, droghe e proiettili.
Genere: Drammatico, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Triangolo
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-Tutto chiaro?- domandò Ray, il riccioluto.

Pian piano i contorni della situazione e dei ragazzi si erano andati delineando.
Eve aveva scoperto, per quel che poteva, l'identità dei giovani e la loro posizione nel "branco": Ray, era l'addetto alle informazioni e il mago dell'informatica; il bassino con il piercing al labbro e l'anellino al naso, era Frank, il più piccolo del gruppo. Aveva 17 anni appena, ed era il cecchino; il biondo, e il più grosso era Bob, ed era il palo. Era l'addetto all'aiuto di Frank e dell'intero gruppo quando le situazioni si complicavano; e poi c'era il ragazzo della cocaina, Michael, che insieme a suo fratello Gerard, pensava al traffico della roba.

-Ovviamente- rispose la ragazza.
La stavano usando come esca per Van Sant: Ray le aveva installato addosso un microfono e un auricolare, per arrivare ad avere più informazioni possibili.
Da quanto ne avesse capito, Eve era diventata in meno di 24 ore la ragazza di Gerard, la donna del boss.
Aveva preferito non replicare di fronte a quelli insinuazioni, perchè a quel punto, era chiaro che i problemi fossero altri, e lei quella situazione non dispiaceva affatto.
-Promettimi che non ti farai del male- mormorò Gee, prendendole le mani.
-Te lo prometto- rispose lei, baciandolo.

***

Mezz'ora dopo, lei e il suo autista Mikey erano fuori l'enorme villa di Van Sant.
-Ci vediamo tra due ore- le disse il suo accompagnatore, prima di ripartire sgommando.

All'interno la casa era arredata con mobili antichi, dall'aria molto costosa.
La cameriera le prese il cappotto e la fece accomodare nel salone, dove la festa era già iniziata: le persone più facoltose di Belleville, s'erano riunite tutte lì, per nessun motivo apparente.
Si mosse tra la gente per una mezz'oretta circa, cercando di farsi notare come Ray le aveva suggerito nell'auricolare.
Capì d'esserci riuscita quando la cameriera le battè sulla spalla, per avvertirla che "Il padrone voleva vederla nel suo studio".
Ray le gridò come un matto nell'orecchio, mentre nonostante il guaio in cui si era impelagata, lei cercò di rimanere calma.

-Posso..?- mormorò aprendo leggermente la porta.
-Prego, si accomodi- rispose una voce dall'interno.
Solo lo studio di quel tipo, era grande quanto l'appartemento di Evelyne.
-Voleva vedermi?- domandò lei.
-In realtà non vedevo l'ora- rispose lui con un gran sorriso -Non mi sembra d'averla mai vista da queste parti.. Altrimenti me ne ricorderei-
Gerard gemette schifato attraverso l'auricolare.
Eve sorrise.
-Posso sapere il suo nome?- domandò l'uomo.
-Lucrezia Stewart- rispose la ragazza, cercando di tenere un certo contegno -Sono la nipote del Reverendo Stewart-

Il Reverendo Stewart era uno dei maggiori clienti di Van Sant,
Nonostante fosse un uomo di chiesa, aveva ben poco di religioso e fedele.


-Oh, Robert! Dov'è quella vecchia canaglia?- domandò Van Sant, con tono giocoso.
-Fuori città per affari di famiglia. Ma come vede, ha mandato me per concluderne un altro.- disse lei, accavallando le gambe.
-Di cosa ha bisogno stavolta?-
-Voleva solo sapere se ne avevate disponibile un quantitativo proficuo-
Era abbastanza ovvio dove fossero andati a parare.
Entravano nel vivo della conversazione.
-Non qui. Non adesso.- rispose lui, dandole le spalle.
-E allora dove? Quando?- fece lei, premendo leggermente sull'auricolare.
-Ho in arrivo un grosso carico- disse l'uomo voltandosi.
Aveva un sorriso inquietante.
-Da dove?- domandàò la ragazza, cercando di far apparire la sua voce alquanto languida.
-Messico-rispose lui, senza smettere di sorridere.
-Cartello di Juàrez o Tijuana?-
-Tijuana ovviamente-
-E quando dovrebbe arrivare il suddetto carico?-
-In Gennaio- rispose lui serio.
-Più precisamente?-
-Intorno alla seconda settimana del mese. Lo scambio avverrà al confine. Conto che suo zio sia lì con me signorina- concluse con un sorriso, e uno strano luccichìo negli occhi.

Eve giurò di aver visto già quel bagliore che aveva appena visto nelle iridi di quel mostro.

-Riferirò- disse, alzandosi.
Van Sant aggirò la scrivania in mogano e le si accostò -Mi permetta di osservare, signorina, che la sua bellezza è davvero unica- disse, sfiorandole la schiena, lasciata nuda dalla scollatura del vestito -Nel caso avesse bisogno di qualunque cosa,sa dove trovarmi-
Non era alla droga che stava alludendo.
Non stavolta.
-Non qui, Non adesso- lo citò lei- Ma la ringrazio signor Van Sant- disse, uscendo dalla stanza.
Attraversò il corridoio, passando davanti a mille foto che immortalavano il padrone di casa al centro di scene in cui era presente l'èlite di Belleville e dintorni.

Un'immagine la colpì.

Scatto alcune foto con il cellulare, mentre sentiva i ragazzi urlare di gioia nella sue orecchie.
Il peggio era passato. 
O forse no.

Angolo autrice: eccoci qui.
i compiti di Eve, e Van Sant.
Spero non deluda le aspettative.
Rage&Love
-A



  
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