Film > Un mostro a Parigi
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Autore: Malanova    17/09/2013    3 recensioni
E' passato un mese da quando Francoeur è ritornato all'Oiseau rare ed è diventato a tutti gli effetti il partner cabarettistico di Lucille. Ma una misteriosa ragazza arriva a Parigi insieme al circo Claire de lune e una serie di piccoli eventi vedranno il musicista di nuovo in pericolo. Sperando di riuscire a fare ciò che ho scritto; vi auguro una buona lettura. Attenzione: la storia è stata aggiustata facendo si di aggiungere piccole particine e togliendo qualche incongruenza. Grazie e alla prossima!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Francœur, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Francoeur si separò da Kalima solo per poterla guardare nei occhi, senza però disgiungere il loro abbraccio. Erano brillanti quanto due stelle e lo facevano sentire così … vivo! Si sorrisero. E pensare che due giorni fa non sapevano l’uno dell’esistenza dell’altro! “Forse dovremo rientrare” gli sussurrò la ragazza dolcemente “Gli altri si staranno chiedendo che fine abbiamo fatto”. Lui annuì ma tenne ben salda una delle sue mani e aprì la porta-finestra. Lucille, Maud, Raoul, Emile, le gemelle e Aden caddero come dei sacchi di patate ai piedi dei due amanti. La pulce gigante li fissò a bocca aperta: che cosa ci facevano loro dietro alla porta a vetri? “Voi due che ci fate ancora in piedi?” gridò la circense con voce insolitamente acuta indicando le gemelle. Poi si rivolse ad Aden “E tu! Bel esempio che dai alle bambine: insegnarle a spiare le persone!”. Tutti arrossirono, colti dall’imbarazzo, ma Carlotta ridacchiò e disse “Non te la devi prendere cara. Non dovresti vergognarti di essere stata beccata in flagrante mentre ti baciavi con Francoeur …”. L’insetto gigante strinse con più forza la mano della trapezista mentre le guance di lei si imporporavano. Questa volta; toccava a loro due sentirsi in imbarazzo.

Dei tonfi provenienti dalla stanza di Lucille spezzarono l’atmosfera. Qualcuno stava cercando di sfondare la botola della cantina del locale! Kalima si voltò allarmata verso Carlotta “Chi altri sapeva dell’esistenza del passaggio?” domandò con una nota di paura nella voce “Nessuno!” rispose la donna andando dietro alla schiena del prefetto “L’unica volta che l’ho menzionato è stato quando ci hai liberato …”. Aden tirò fuori dalla cintola un piccolo coltello a serramanico “Chiunque sia stato ora non ha nessuna importanza” disse fissando la botola che si stava riducendo a pezzi a vista d’occhio. Francoeur si parò davanti alla ragazza. Con un ultimo e potente colpo, la botola si sbriciolò facendo saltare migliaia di schegge per tutta la stanza. Un enorme braccio muscoloso fuoriuscì dal buco, seguito pochi secondi dopo dal resto del corpo.

Era un essere mostruoso: grande e grosso quanto Francoeur ma con la pelle grigiastra e grumosa, come se fosse stata scolpita nella pietra. Le corna d’ebano partivano dalle tempie e si curvavano verso la nuca come quelle di una capra. I denti inferiori spuntavano dal labbro simili a zanne di cinghiale. “Hafaza …” sussurrò inorridita la giovane trapezista, riconoscendolo. Il mostro si avvicinò a loro minaccioso e provò a colpire con un pugno la pulce. L’insetto riuscì a scansarsi appena in tempo. Il braccio calò giù fino a crepare il pavimento. La cantante si mise le mani sulla bocca, terrorizzata. Aden allora contrattaccò lanciandosi contro il gargouille. Spiccò un salto e tirò un fendete contro il collo ma Hafaza lo prese con una mano per la collottola della giacca e lo lanciò contro una parete. Il corpo del ragazzo sfondò il comodino, spaccandolo, e perse i sensi. Il mostro chinò la testa verso di lui e borbottò “Scusa …”. Poi si girò verso Francoeur e ringhiò “Cattura il Mostro … Uccidi i traditori …”. Kalima si lanciò in avanti in modo da essere tra Francoeur e il gargouille “Hafaza, non sei costretto a fare questo! Lo so che tu in realtà sei molto buono …”. Lui la guardò per qualche secondo e borbottò “Bastone brucia … Lobo fatto a pezzi … Amico cattivo …”. Raoul lo fissò perplesso, brandendo un attizzatoio che aveva preso dal camino “Che cavolo sta dicendo quell’energumeno?!?”. Le gemelle, che si erano rifugiate dietro la gonna di Maud, risposero “Il Direttore ha usato il bastone elettrico per farsi ubbidire da Hafaza e lo ha minacciato di ridurlo come Lobo se non avesse fatto quello che gli diceva e che lo avrebbe fatto punire dall’amico …”. Emile le guardò ammirato “Wow … Siete in gamba a mettere insieme i fatti”. Le bambine sorrisero timidamente. “Non mi sembra il momento …” bisbigliò Kalima. Hafaza si avvicinò minacciosamente facendo scrocchiare le dita ma la trapezista si mise in posizione d’attacco. Poi disse ai altri “Andate via da qui e portatevi anche Aden e le bambine … Io lo tratterrò qui!”. Francoeur la afferrò per le spalle e fece un verso di protesta. Non poteva lasciarla da sola insieme a lui! L’avrebbe uccisa! Kalima ribatté “Non c’e altra soluzione: nessuno di voi può tenergli testa e tu non sei in grado di difenderti qua dentro: appena cercherai di saltare potresti andare a sbattere contro il soffitto”. Gli accarezzò una guancia con una delle mani e mormorò “Andrà tutto bene …” “Francoeur” lo chiamò Lucille “Ha ragione … Noi non possiamo fare niente”. “Voi teneri …” grugnì Hafaza chinando la testa “Ma ora io devo prendere il Mostro …”. La circense fece dei passi in avanti “Prima dovrai passare sul mio corpo”.

Raoul ed Emile presero Aden e lo aiutarono ad uscire dall’appartamento. L’ultimo ad uscire fu Francoeur, che non voleva lasciare la ragazza. La cantante gli prese il braccio delicatamente. Tutti corsero verso l’uscita della palazzina e salirono sul furgone del fattorino. Le gemelle portavano tra le braccia il sacco di tela di Kalima.

  
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