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Autore: Niniane_88    17/09/2013    3 recensioni
Prendete una palazzina un po' vecchio stile, composta di sei appartamenti e situata in un ridente paesino dell'Italia centrale. Metteteci dentro gli inquilini, sei personaggi molto diversi tra loro, ma con una caratteristica in comune: nomi divertenti e strampalati, tanto che se un estraneo entrasse in quella casa, si chiederebbe se non è finito in un mondo parallelo. Mescolate il tutto e otterrete un buon numero di intrighi... e tante risate!
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Capitolo VI
 
Stasera mi butto, mi butto con te...


Bianca Celeste Sempreverde aveva trentotto anni e li portava benissimo. Alta, slanciata, capelli castani, folti e lucenti, un viso ovale, perfetto, ancora del tutto privo di rughe e infine, due occhi verde scuro, grandi e luminosi.
Peccato che si vestisse in modo talmente castigato da somigliare ad una suora, che portasse degli orrendi occhiali dalla montatura rotonda (facevano a pugni con gli assurdi orecchini a pendente lunghi un chilometro che le piacevano tanto) e che mortificasse ogni giorno i capelli, costringendoli in uno strettissimo chignon. Per giunta, applicava decisamente troppo fondotinta sulla guance e troppo ombretto sulle palpebre, così da far assomigliare il suo viso, altrimenti bello, a una maschera statica.
Salvatore Della Mela trovava che a modo suo fosse affascinante, ma ne aveva anche un sacro terrore: probabilmente Bianca avrebbe potuto considerarsi con orgoglio l’unica donna dalla quale l’attempato playboy preferiva scappare a gambe levate. Innanzitutto perché era troppo intelligente, arguta e brillante e queste caratteristiche, si sa, confondono quel genere di uomini che nelle donne preferisce la semplicità e la dolcezza; in secondo luogo, era un avvocato divorzista e quindi il suo cinismo nei confronti dell’amore, del matrimonio, perfino della convivenza, era fin troppo palese.
Chissà poi perché aveva scelto quella professione: le voci di corridoio dicevano che a vent’anni avesse subito una tremenda delusione d’amore e che da quel momento avesse giurato vendetta nei confronti del matrimonio, o più precisamente, nei confronti dei soli mariti: difatti le sue clienti erano sempre donne e non era difficile immaginarla, mentre nel bel mezzo di una causa, illustrava minuziosamente tutti i motivi per cui il marito era colpevole e la moglie invece una povera vittima della sua cattiveria.
Tuttavia, nemmeno Isabella Fiore, che con l’avvocatessa aveva una certa confidenza, avrebbe potuto confermare quelle dicerie: la signorina Sempreverde era molto riservata e raramente si lasciava andare alle confidenze.
Salvatore si guardò intorno, soddisfatto: la festa stava procedendo alla grandissima. Aveva fatto bene a invitare anche la signora Maria e le comari, quelle vecchie megere avevano un talento smisurato per l’arte culinaria: ogni portata era stata salutata da applausi entusiastici e adesso tutti attendevano trepidanti l’arrivo del dolce, un gigantesco tiramisù, preparato proprio dalla signora Rossi. 
Anche Maicol sembrava divertirsi e così pure l’avvocatessa... che era ancora lì, benché fin dal suo arrivo avesse ripetuto almeno quindici volte la frase “devo andare, ho dei documenti importanti da visionare”.
Salvatore strinse le palpebre, osservando incuriosito il modo in cui chiacchierava con il signor Cooper: forse era solo la sua immaginazione, ma gli sembrava che a quella gatta morta piacesse parecchio il bel regista, il quale, strano ma vero, sembrava considerarla interessante allo stesso modo. Infatti, continuava a versarle da bere, benché Bianca fosse chiaramente già ubriaca e di tanto in tanto le si accostava per sussurrarle qualcosa all’ orecchio a cui lei rispondeva con risatine sempre più infantili e sguaiate.
Impensierito da quel comportamento non proprio impeccabile, Salvatore tornò a concentrarsi sulla propria interlocutrice, la signora Cooper, augurandosi quasi di notare in lei qualche segnale di gelosia o almeno di fastidio, ma sembrava che la bella Leslie non fosse affatto turbata, perché continuava a chiacchierare affabilmente con lui e con gli altri ospiti, serena e composta. Anzi, a dire il vero, gli sembrava perfino di piacerle… il che era un grande onore, visto che quella meraviglia della natura doveva essere stata circondata da corteggiatori fin dall’infanzia.
Strano che siano entrambi così disinvolti, pensò Salvatore, ma forse in America, la concezione del matrimonio è diversa dalla nostra.
Salvatore non era un santo, ma non gli piacevano le persone sleali: se stai con una donna, devi stare con lei al cento per cento, non importa se la storia dura un giorno o tutta una vita, finché quella donna è la tua donna devi dedicarti a lei e dimenticare tutte le altre. 
Le sue fidanzate o… amiche speciali, non l’avevano mai accusato di averle trascurate, anzi, si sentiva ripetere molto spesso quanto fosse galante e premuroso. Qualcuna gli diceva perfino che sarebbe stato un ottimo marito, se solo si fosse deciso a mettere la testa a posto.
Per carità, pensava, non ci penso nemmeno! Non sopravvivrei un giorno e poi mia moglie chiamerebbe la Sempreverde per farmi causa e mi ritroverei come un tacchino spennato…
L’immagine di Bianca che difendeva in tribunale una ipotetica signora Della Mela, gli provocò una risatina.
- Perché ridi? – gli chiese Leslie, sorpresa.
- Oh niente, mi è venuta in mente una cosa. –
Per darsi un tono, Salvatore si guardò intorno, come se volesse controllare che tutti gli ospiti si stessero divertendo. Il suo sguardo vagò per la stanza, dapprima distratto, poi indagatore.
Senza una parola si alzò dalla poltrona e lasciò il salotto: infilò la testa in cucina, interrompendo una conversazione delle comari sul Papa, si affacciò alle porte delle camere e sbraitò contro una coppia di impiegati della sua ditta che aveva deciso di darsi alla pazza gioia in bagno (“ Certe porcate fatele a casa vostra, capito??? E se vi becco a far sesso in ufficio vi licenzio seduta stante!!!” ). 
Infine, a passo di marcia, si diresse verso Bianca.
- Scusate se interrompo la vostra conversazione. – esordì, con un’occhiata di scuse a Mr Cooper – Bianca, cara, ha visto per caso Lindoro e Isabella? -
L’avvocatessa si guardò intorno: - Mi sembrava di averli visti uscire, prima, ma non ne sono sicura. Perché? –
- Beh, sembra che abbiano lasciato la festa e mi dispiace. Pensa che non si stessero divertendo? -
Bianca alzò le spalle: - E’ una bellissima festa, ma so che Isabella era molto stanca e anche Lindoro mi è sembrato un po’ giù… però, in effetti - aggiunse pensierosa – è strano che se ne siano andati in questo modo. –
- Isabella è la signorina in blu? – s’intromise inaspettatamente Mr Cooper.
Considerato che metà delle ragazze presenti era vestita di blu, l’affermazione suonò quanto mai sospetta a Salvatore: ma che stava facendo quel tizio? Intendeva flirtare con tutte le donne del palazzo? Ci mancava solo che dicesse qualcosa come: ma la signora Maria è quella che il crocifisso al collo?
- Sì, era vestita di blu. – rispose asciutto.
Bianca salvò la situazione dicendo: - Vado a vedere se è andata a casa. Torno subito. –
Salvatore sospirò: - Grazie Bianca, l’aspetto. –
Quindi, voltandosi verso Mr Cooper propose: - Perché non si siede qui con sua moglie? Ho dell’ottimo limoncello che vorrei farvi assaggiare… -
Così forse la smetterà di fare il cretino e io riuscirò a non pensare troppo a quanto è gnocca sua moglie…



Dieci minuti dopo, Bianca gli batteva sulla spalla:
- Sono tutti e due nell’appartamento di Lindoro. Stanno guardando Via col Vento. – annunciò.
Salvatore sgranò gli occhi: - Sono tutti e due nell’appartamento di Lindoro? – esclamò, basito.
- Sì. -
- E stanno guardando Via col Vento? –
- Sì, perché ripete tutto quello che dico? –
- Senta, Bianca, mi dica la verità: quei due stanno insieme? –
L’avvocatessa gli scoccò un’occhiata divertita: 
- Non ne ho idea. – rispose serenamente – Se devo dar retta al mio istinto, credo che non stiano ancora insieme, ma che presto accadrà qualcosa. E perché no? Sarebbe ora che Isabella avesse un ragazzo. -
Quella donna non capiva niente: 
- Sì, ma… ma… quello è Lindoro! – biascicò Salvatore.
- E allora? E’ un bravo ragazzo. Oppure, qui qualcuno è geloso? –
Salvatore si alzò di scatto: - Io non sono geloso! Io non mi fido di quel cretino, questo è il punto! –
Bianca scoppiò a ridere: - Signor Salvatore, mi dica una sola ragione per cui una ragazza dovrebbe fidarsi di lei più che di Lindoro. – Quindi, tornando seria, aggiunse – Non si azzardi a disturbarli. Pensi al suo limoncello che è meglio! Quanto a me, credo che tornerò a casa, ho dei documenti importanti da visionare… è stata una bella serata, grazie ancora, Salvatore. –
E così, strano, ma vero, l’avvocatessa uscì di scena, seguita da una scia di profumo e dallo sguardo sbalordito del padrone di casa.


 
Nel salotto di casa Trillo, la tensione si tagliava con il coltello.
Isabella era seduta composta sul divano e cercava in ogni modo di evitare qualsiasi posa rilassata che avrebbe inevitabilmente fatto sollevare la gonna, già corta, del suo vestito.
Al suo fianco, Lindoro sudava freddo, mentre si sforzava di non guardarla troppo.
Sullo schermo, Rossella O’Hara giurava che non avrebbe mai più sofferto la fame.
I pensieri di Lindoro erano confusi: si sentiva ebbro, anche se non aveva bevuto tanto all’assurda festa di Salvatore e per qualche misteriosa ragione, il suo corpo sembrava aver deciso che quella sera doveva ad ogni costo saltare addosso a Isabella.
Una situazione imbarazzante, condita oltretutto, da alcuni problemi di non poco conto: 
1) Isabella era molto timida, non aveva esperienza e avrebbe potuto spaventarsi. 
2) Non sapeva se Isabella fosse interessata a lui.
3) Non era attrezzato per l’occasione… (sfiga maledetta)
Coraggio, Lindoro, rifletti: non è proprio il caso di saltarle addosso, poverina, tu non sei così. Tu sei un bravo ragazzo e lei ti piace tantissimo, allora tieni a freno i tuoi istinti animaleschi, sìì delicato, falle capire quello che provi, senza spaventarla. Su dai, datti da fare!
Lentamente, furtivo come un gatto, avvicinò la mano a quella di Isabella, per sfiorarla delicatamente e poi stringerla. Sentì che la ragazza tratteneva il fiato, mentre ricambiava incerta la stretta.
Lindoro s’impose di essere paziente e rimase in quella posizione per alcuni minuti, fingendo di concentrarsi sul film: poi, pensando che Isabella fosse ormai abbastanza serena, si sedette più vicino a lei e, lasciandole la mano, le circondò le spalle con un braccio. Con sua immensa gioia, un attimo dopo, la ragazza posò la testa sul suo petto. Bingo!
Passarono altri minuti e i pensieri di Lindoro si fecero sempre più leggeri: si sentiva felice, ormai sicuro, era fatta, ancora un passo e finalmente avrebbe potuto dimostrare a Isabella ciò che provava per lei.
Le accarezzò piano i capelli, quasi volesse rassicurarla ancora… era così piccola e fragile e anche se avevano solo quattro anni di differenza, gli sembrava fossero molti di più…
Lentamente, avvicinò le proprie labbra alle sue, pregando con tutto il cuore che lei ricamb…
- MA CHE STAI FACENDO?! -
La voce di Isabella fu come una doccia gelata.
Lindoro aprì gli occhi, sorpreso e preoccupato dal repentino scostarsi dell'amica.
- Io… - balbettò – Io volevo solo… -
Isabella scosse il capo. Sembrava molto agitata e Lindoro si chiese affannosamente se avesse sbagliato qualcosa.
- Mi dispiace, - le disse, timoroso – Non volevo spaventarti. -
Ma nemmeno le sue scuse parvero funzionare.
- Non è questo li punto. – sospirò infatti Isabella, prendendo il telecomando e spengendo la tv.
I suoi occhi azzurri cercarono angosciati quelli di Lindoro:
- Mi dispiace tanto… - mormorò – ma io sono innamorata di Salvatore! -





Ta daaaaan!
Nnuovo capitolo, nuove rivelazioni!!! Ve l'aspettavate che Isabella avrebbe rifiutato Lindoro? So che lo adorate quindi di sicuro vi arrabbierete con me, ma se vi può rassicurare, la storia è solo all'inizio!
Che ne pensate invece di Bianca? E Salvatore, non è sempre un mito?
Grazie a tutti coloro che mi seguono! Se vi fa piacere, lasciate due parole, mi aiuterebbe a capire come viene percepita questa storiella un po' pazzerella...
Per il prossimo capitolo ci vediamo a metà ottobre: come ho già detto, purtroppo, almeno per ora, non posso aggiornare più spesso.
Un bacione grande a tutti!
Alla prossima!
Nini 
   
 
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