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Autore: Ulixes    22/03/2008    6 recensioni
La guerra non ha mai stabilito chi avesse ragione e chi torto. In compenso, ha sempre deciso chi sopravvive(e che spesso si trova a invidiare chi è morto). A raccogliere i frutti di questa mattanza sono i vecchi tranquillamente seduti al sicuro dietro le loro scrivanie, che dichiarano guerra ad altri vecchi ma che mai si sognerebbero di massacrarsi tra di loro. Questo compito spetta a giovani uomini, per l’occasione soldati. L’operazione Overlord è stata la più importante, nota e meglio pianificata manovra di invasione alleata durante la seconda guerra mondiale, ma anche una delle più sanguinose, con le sue quattrocentomila vittime stimate. Ad un comune gruppo di soldati alleati viene affidata una semplice missione di supporto che ben presto di trasformerà in una rovinosa azione dietro le linee nemiche, e tra le numerose vie per tornare a casa, il loro coraggio li porterà a scegliere quella che passa attraverso l’inferno.
Genere: Drammatico, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Shikamaru Nara, Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: Contenuti forti
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Operazione Overlord

 

Padre nostro che sei nei...

TUMB

P-padre nostro che sei nei cieli

sia santificato...

TUMB

P-padre nostro che s-sei nei cieli

sia santificato i-il tuo n-nome...

TIINKLE

...v-venga il tuo regno...

-Akimichi? Akimichi mi spieghi che diamine fai?-

...sia fatta la tua volontà...

-Ehi, Akimichi? AKIMICHI!-

-Eh?! C-capitano? M-mi ha chiamato?-

-Buona mattina, Akimichi! La vedo rilassata oggi-

-COME, SCUSI?-

-HO DETTO: LA VEDO RILASSATA OGGI!-

-AH! S-Si...-

-SU, CHOJI...CALMATI UN PO’. PRANDI ESEMPIO DAL CAPORALE. VEDI COME DORME!-

Il soldato semplice Choji Akimichi, addetto al BAR della III divisione di fanteria canadese, cominciò a guardarsi intorno alla ricerca del caporale della sua squadra: il cecchino scelto Shikamaru Nara. Lo vide raggomitolato sul fondo del mezzo da sbarco, con la testa appoggiata alla paratia metallica e l’elmetto in equilibrio sul suo Springfield. Quella visione era quasi comica: si andava verso una delle morti più certe che l’uomo avesse mai potuto concepire, e Shikamru dormiva come se nulla fosse, con tanto di rivolo di saliva che scendeva da un lato della bocca.

Il soldato Akimichi non poté trattenere una fragorosa risata, tanto che il resto della sua squadra lo guardo come  se fosse matto.

Hagane Kotetsu e Kamizuki Izumo furono gli unici a notare il perché della sua ilarità, e non aspettarono un attimo prima di svegliate con due potenti ceffoni il caporale.

-Ma vaff...hei...che siamo arrivati?-

-COSA HA DETTO, CAPORALE?-

-CAPITANO SARUTOBI...HO CHIESTO SE SIAMO ARRIVATI-

-MANCANO UN PAIO DI MINUTI-

Il caporale fece Ok con la mano e cominciò a controllare il suo fucile, ma mentre faceva scorrere l’otturatore colpì “accidentalmente” Kotetsu con una gomitata in pieno stomaco.

Il capitano Sarutobi Asuma fu particolarmente felice di quella visione. I suoi uomini non erano troppo tesi per effettuare lo sbarco, e ciò era di certo un passo verso il rimanere in vita. Anche il sergente Morino e i soldati semplici Namiashi e Hayate sembravano relativamente calmi.

Quello dei generali era stato un brutto scherzo. Per mantenere segreta la notizia dello sbarco avevano comunicato i dettagli dell’operazione solo quella mattina. Lui e il suo team facevano parte della prima ondata d’attacco su Juno Beach, e questo voleva dire un bel po’ di artiglieria puntata proprio sulle loro teste. Il loro compito era di disarmare il maggior numero di bunker e le casematte prima dell’arrivo dei mezzi corazzati. Un bel suicidio...

-Capitano...-

-Si, sergente?-

-La vedetta dice che mancano solo trenta secondi al contatto-

-Ok...SQUADRA 6! DATEVI UNA MOSSA...SI SBARCA!-

L’istante dopo si levarono le urla degli altri capitani dei quattro team da sbarco canadesi stipati sul mezzo. Tutti dovevano essere pronti: una volta a terra si poteva fare affidamento esclusivamente su se stessi. Davanti a loro ci sarebbero state solo le barriere anticarro e trentacinque metri di sabbia prima delle postazioni di artiglieria sopraelevate e i bunker.

- Shi...caporale Nara...perchè non ci sparano addosso?- disse Choji avvicinandosi al commilitone, che nel frattempo si era alzato e portato alla paratia anteriore.

-Bhè...suppongo che stiano aspettando l’apertura della paratia per massacrarci con le mitragliatrici-

-C-cosa? Ma come fai ad essere così tranquillo? Stiamo anche vicini alla paratia... saremo i primi a farsi ammazzare...-

-Forse- rispose il moro prendendo per il braccio l’Akimichi e trascinandoselo dietro a suon di spintoni fino al lato sinistro dell’imbarcazione-Ascoltami bene, Cho... quando apriranno le paratie quei maledetti crucchi sputeranno tutto quello che hanno al centro degli schieramenti per fare più vittime. Ora...mettiti qui a lato, dietro di me. Quando apriranno, correrò dietro una barriera anticarro... e tu devi seguirmi. Tutto il resto della squadra si è sistemato a sinistra... sarà facile raggrupparci. Quindi sta attento e fa quello che faccio io-

-S-si...-

Chiji si sentì sollevato dall’avere un compagno che sapeva esattamente cosa fare in ogni situazione. Senza Shikamaru, sicuramente sarebbe stato ammazzato prima di toccare la Francia.

-Ah, un ultima cosa- disse il caporale mentre il mezzo da sbarco cozzava contro la spiaggia e arrestava la sua corsa-Naturalmente, se muoio evita di imitarmi-

Pronunciate queste ultime parole, la paratia meccanica venne calata e l’ordine di attaccare gridato da capitani e sergenti si perse sotto l’acuto sibilare delle pallottole.

 

 

 

Obito,

come va da quelle parti? Qui si mette male. Questa mattina ci hanno dato le istruzioni per lo sbarco in Francia, e io sono preoccupato. A guidare i tedeschi è Rommel, la volpe del deserto. Un signore della guerra come lui è capace di non farci nemmeno mettere un piede sulla spiaggia. Il nostro obiettivo si chiama Omaha beach, un posto dove saremo bersagliati dall’artiglieria pesante nemica posta su un picco poco distante. Se non costruiamo una testa di ponte prima della fine del pomeriggio è la fine. Ebisu e Aoba sono qui con me. Ci sono anche quegli inglesi mollaccioni di Gai e Yamato o come cavolo si chiama, ma non so dove li abbiano mandati. Comunque, tu cerca di non farti uccidere dagli occhi a mandorla, che io intanto vedo di uscire vivo da qui. Tanto se ti arriva la lettera sono vivo di sicuro.

Ci vediamo in america.

Il tuo amico Kakashi Ha

-Capitano, siamo quasi arrivati alla spiaggia-

-Mmh...si, sergente Yamashiro...come si sentono gli uomini?-

-Come si dovrebbero sentire, signore?-

-Non so...magari ansiosi di morire per la patria- detto ciò, il capitano Kakashi Hatake, della prima divisione di fanteria statunitense, si alzò dall’angolino dell’anfibio dove si era sistemato all’inizio dell’operazione e cominciò a camminare tra i suoi uomini.

-ALLORA RAGAZZI, ORMAI SIAMO QUI E SI VA AVANTI. DA ORA FI...E CHE CAZZO, INUZUKA! BERE PRIMA DI UNO SBARCO! DAMMI QUA!- annunciò strappando di mano a un soldato una fiaschetta di metallo-STAVAMO DICENDO... FINO A QUANDO NON SAREMO SOTTO LE DIFESE TEDESCHE E PRONTI AD UN ATTACCO DECENTE, MUOVETEVI SOLO VERSO POSTAZIONI BEN RIPARATE. NON PROVATE NEANCHE AD ATTRAVERSARE LA SPIAGGIA APPENA SBARCATI-

-Ma se finiremo in poltiglia prima di arrivarci alla spiaggia-

-Ehhh, Uzumaki, tira un cazzotto a quel piantagrane di Sai, e vedi di fargli male-

-SI SIGNORE! MOLTO VOLENTIERI-

-BENE...SAI, TI VOGLIO SEMPRE DIETRO DI ME. SE CI SONO COMUNICAZIONI DIMMELO SUBITO. CON ME ANCHE INUZUKA E UZUMAKI. CAPORALE UCHIHA...TU EBISU  ED ABURAME SEGUIRETE IL SERGENTE YAMASHIRO. APPENA ARRIVIAMO, IL MIO GRUPPO VA A DESTRA MENTRE QUELLO DEL SERGENTE A SINISTRA. MUOVETE IL CULO DIETRO LE PORTE POLACCHE, E NIENTE COLPI DI TESTA. CI RINCONTRIAMO SOTTO I TERRAPIENI...SEMPRE CHE CE LI ABBIANO MESSI. È CHIARO?-

In risposta alla domanda si levò un coro sconnesso di assensi e i membri della squadra cominciarono a sgranchirsi le gambe.

-Capitano, cento alla spiaggia-

-D’accordo-

WHOAMM

-MA CHE CAZZO È STATO?-

WHOAMM

-ARTIGLIERIA!-

-FALLA SULLO SCAFO!-

-SIGNORE! HANNO PRESO LA PARATIA!-

Ziiip...ziip...ziiip

Cazzo...già le mitragliatrici...

-UOMINI! POTREMMO DOVE RAGGIUNGERE LA SPIAGGIA A NUOTO. VIA GLI ZAINI!-

Tutti i soldati sull’imbarcazione, compresi quelli che non facevano parte del team di Kakashi, eseguirono l’ordine e si liberarono delle loro zavorre. Ormai era chiaro...l’unico modo di arrivare a riva sarebbe stato nuotando...o a pezzi.

 

 

 

Lo sbarco in Normandia si articolò in più fasi,e fu una duratura operazione per la costruzione di una grande testa di ponte per l’invasione in territorio francese. Per un mese gli alleati combatterono per la conquista dei punti strategici nemici, tra i quali la città di Caen, indicati loro dai servizi segreti e dalla resistenza. Lo sbarco vero e proprio non richiese molte ore, ma per i soldati quello non era che una fase di intermezzo prima di muoversi verso gli obiettivi designati dai generali.

 

 

 

 

Come al solito ci tengo a puntualizzare, come richiesto da sito, che non posseggo alcun diritto sui personaggi dell’anime/manga Naruto (altrimenti col cavolo che scrivevo sta roba), né tanto meno ho un qualche feudo in Normandia cui fare pubblicità, e tutto a causa della maledetta repubblica francese e dei suoi espropri.

Concludo dicendo che davvero non so se la pubblicazione della storia sarà regolare. Forse posterò una volta alla settimana, e comunque metterò un capitolo ogni volta che potrò.

In “Antitesi del buon ninja” mi sono concentrato su alcuni temi importanti: la guerra e la sua atrocità gratuita, il tradimento e i doppio-gioco  e la scelta tra il bene e il male. Ho in cantiere ben tre storie per sviluppare questi argomenti, spero che le troverete di vostro gradimento.

 

Vorrei anche ringraziare per le recensioni di “Antitesi del buon ninja”:

Lady-x,

Mylady, la ringrazio da profondo per l’apprezzamento espresso. Non avrei potuto ricevere una prima recensione migliore

stefi90,

grazie per i complimenti. Sono davvero contento per averti aperto gli occhi. Personalmente, ritengo sbagliata ogni forma di potere troppo salda, racchiusa in se stessa e soprattutto concentrata nelle mani di poche persone: a lungo andare si rischia di perdersi nelle logiche d’interesse di tale politica.

bambi88,

sono commosso come non mai, ricevere una recensione da una delle mie autrici preferite...che magno gaudio. Questa long fiction la dedico proprio a te, poiché mi è stata inspirata da “Memories of the last war”. Io però intendo concentrarmi di più sulla crudeltà della guerra e i rapporti che si stringono tra i soldati al fronte. Grazie ancora!

Arwen5786

Ok...lo ammetto...devo ancora capire come hai fatto a scrivere un sequel di “Under torture” che riuscisse a eguagliarne la bellezza...ma sei stata straordinaria! Sono davvero felice di ricevere una tua recensione

Tochan,

come vedi ti accontento! Ecco un mio nuovo progetto! Sono felice che tu abbia apprezzato così tanto la mia ultima composizione. Spero che apprezzerai anche questa!^^

  
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