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Autore: PennarelliScarichi    17/09/2013    1 recensioni
Non ci sei tu che con le dita tracci delle ali immaginarie sulle mie spalle,che mi sussurri all'orecchio che sono il tuo angelo. Č ancora cosė? Sono ancora il tuo angelo anche se sono circondato da tutti questi demoni nella mia testa?
Ho paura, non voglio dormire da solo.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Siamo lontani una stanza,dieci mattonelle,un muro e poco pių.
Mi basterebbe alzarmi dal letto e correre verso di te, ma noncredo sia possibile.
Siamo pių distanti di quanto possa sembrare: questa stanza sembra un continente a sč,queste dieci mattonelle chilomentri,e sarebbe pių facile prendere un volo internazionale,invece di fare quei pochi passi.
La voce di Chris Martin inonda le mie orecchie, e i suoni che mi circondano sono ovattati dalla musica,e penso sia meglio cosė: non ce la farei
a sentirti piangere, a sentire i tuoi deboli singhiozzi. Mi immagino il tuo fragile corpicino emettere deboli rumori, le tue mani tra i tuoi capelli, lo sguardo perso nel vuoto e il viso sopraffatto da un dolore,da una tristezza che non ti appartiene: quei tratti cosė dolci, non sono fatti per il dolore.
Quel paio di occhi non č fatto per le lacrime, per la tristezza...soprattutto non per causa mia.

Scaccio quel pensiero e mi avvicino alla cassettiera: le mie dita lunghe afferrano una fotografia,ormai vecchia e impolverata.
Ci sei tu, sorridente,mentre cammini per le strade di Amsterdam: la guardo e sorrido.
Ricordo quel giorno,quando stava per piovere e a te non importava della pioggia (o come la chiami tu delle lacrime del cielo),del freddo autunnale che ci avvolgeva. C'eravamo noi,il tuo sorriso,il mio...cosa ce ne fregava dei cappotti umidi? Delle mie scarpe di tela ormai zuppe? Del Cd dei Coldplay appena comprato che non vedeva l'ora di essere ascoltato?

Nel riflesso della cornice vedo altre lacrime: queste non vengono dal cielo, ma dai miei occhi.
Scaravento la foto al muro e mi volto: qua tutto mi ricorda di te.
Il letto ormai disfatto e troppo piccolo per due persone, la finestra dove i pomeriggi di Dicembre osservavamo i passanti infreddoliti, le stelle.
Se mi affaccio,sono la prima cosa che noto: ricordi la notte di San Lorenzo? Quando ti prendevo le dita esili e contavamo ad alta voce quante stelle cadenti passavano? Eri una frana in questo gioco, dicevi che il cielo non voleva mandarti nessuna stella.
Ed io ridendo ti promisi che un giorno te l'avrei presa io una stella, che il cielo se la doveva prendere con me per una volta: volevo dirti che ci sono riuscito. Ti ho portato una stella,anche se non č stato facile.
E ti giuro che ti avrei portato qualsiasi cosa, tutto il firmamento, tutte i pianeti...per vederti tornare.
Ti prego, torna.
Anche se sei nell'altra stanza,anche se stai piangengo,anche se tra poche ore prenderai la macchina e andrai via.
Non lasciarmi, sono stanco di stare solo.

Ti prometto che ricominceremo ad amarci, ad avere le labbra gonfie a causa dei troppi baci,ad avere i capelli arruffati per le mani troppo curiose e gli occhi ben aperti tutta la notte,che se ci vengono le occhiaie abbiamo finalmente la scusa di indossare i nuovi occhiali da sole.
Ricominceremo ad abbracciarci, ad amarci.
Non lasciarmi.
Perchč i miei capelli ricci sono troppo ordinati senza le tue mani,perchč ii miei occhi verdi sono rossi dalle troppe lacrime.

Chris sta finendo di cantare,e mi accorgo che siamo rimasti solo io e lui: mi butto sul letto,che senza di te č decisamente troppo grande e pulito.
Non ci sei tu che con le dita tracci delle ali immaginarie sulle mie spalle,che mi sussurri all'orecchio che sono il tuo angelo.
Č ancora cosė? Sono ancora il tuo angelo anche se sono circondato da tutti questi demoni nella mia testa?
Ho paura,non voglio dormire solo.

Le stelle brillano in cielo e l'orologio segna la mezzanotte: č finalmente il tuo compleanno.
Punto lo sguardo verso la porta: potrei alzarmi,oltrepassare quella muraglia Cinese immaginaria che ci divide e chiederti scusa.
Sussurrarti che sarā un buon compleanno, per poi addormentarsi felici ed innamorati.
Chiudo gli occhi e una lacrime temeraria percorre la mia guancia,lentamente:siamo distanti,i continenti e i chilometri delle mattonelle non mi permettono di raggiungerti.
E sai,salire su un volo internazionale sarebbe troppo costoso e faticoso per il tuo angelo: le ali non funzionano bene e fuori fa troppo freddo per volare.


 
  
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