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Autore: needlukeshug    17/09/2013    5 recensioni
‘Non dovremmo farlo, Luke’ sussurro mentre il suo respiro affannato riscalda il mio collo.
‘Lascia che io lotti per te, Carol’ la sua mano intreccia la mia e so che nessuno potrà dividerci.
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"you mean so much that i'd fix all that i've done"
-sum 41


Luke mi abbraccia forte, mi tiene salda perché sa che da un momento all'altro potrei distruggermi e nessuno potrà mai recuperare i miei pezzi, neanche lui.
Silenzio, rumore di un cuore caduto a pezzi.
"Dovrei andare da Ashton ora, lei vuole parlare anche con lui"  'lei', la chiamo, non ho il coraggio di associarla a mia madre, per quanto ci sia stata accanto per tanti anni, poi se ne è partita da codarda. 
Luke annuisce, non pronuncia una parola, forse da distrutta faccio più paura di quando ho abbastanza forza da demolire tutto ciò che mi circonda.
Prendo la borsa e in fretta esco dalla porta, lasciando Luke a casa di Sarah. 
Cerco di dirigermi il più velocemente possibile nel vialetto di casa nostra, mia e di Ashton, si perché non era di lei da un bel po'.
Prendo un grande respiro per convincere il mio cuore che questa volta non scoppierò a piangere.
'Caro, che ci fai qui?' mi saluta con un sorriso terribilmente felice.
Butto le braccia attorno al collo di Ashton e inizio a piangere, non mantenendo la promessa che avevo fatto poco fa di non farmi vedere devastata dall'unica persona che ha sempre pensato che io avrei superato sempre tutto e tutti senza troppi lamenti: mio fratello. 
Chiude la porta dietro di me e mi stringe forte anche se non sapeva il perché di quel pianto colmo di lacrime salate.
'Ashton, la mamma, lei è tornata.. e vuole parlarci' non so descrivere esattamente l'espressione di Ashton in quel momento, forse era mista tra la faccia del 'dov'è il mio panino?' e la faccia del 'perché mi hai sbattuto una padella in testa?', era comunque devastata almeno più della metà della mia.
'Dove vuole incontrarci?' chiede mantenendo la calma.
'Ashton, a-a me d-dispiace, io non volevo, non avrei mai voluto farmi vedere in queste condizioni da te, m-mi dispiace' ignoro la sua domanda, e inizio a dire cose senza senso perché quando sono triste e confusa allo stesso tempo, inizio a dire tutto ciò che provo in modo disordinato.
'Ti conosco da quindici anni, ho sempre saputo che non sei mai stata la ragazza forte che volevi farmi credere' mi dà un pugnetto sulla spalla e lascio che le sue dita asciughino le mie lacrime.
'Ora dimmi dov'è lei' io gli rispondo che non ne ho idea, lui prende il telefono e la chiama.
Decido che è meglio andare in un'altra stanza mentre Ashton parla con lei perché anche lui ha bisogno di sentire la sua voce e realizzare bene ciò che sta succedendo.
'Andiamo da Francy's' afferma, francy's è la gelateria dove andavamo spesso a prendere un buon gelato, ora non ci andiamo da tempo.

Ed eccola là in tutta la sua raffinata ed elegante vecchiaia.
I boccoli biondi le contornano il viso e scivolano delicatamente sulle sue spalle, le rughe iniziano a farsi vedere nel suo dolce viso di un tempo, ma le rughe sono bellissime perché raccolgono tutta una vita e nella sua, di vita, direi che ne ha passate di tutte.
I suoi grandi occhi verdi sono identici ai miei, sia per taglio che per sfumatura mentre Ashton, dicono tutti, che ha gli stessi occhi di mio padre.
Le sue labbra, rosa e carnose, riprendono molto quelle di Ash e anche il sorriso.
Sì, nella mia famiglia, io sembro esattamente una lontana cugina di campagna.
Ci sorride e ci saluta con la mano come ci fossimo visti una settimana fa e ora dovessimo incontrarci per comprare un gelato, come ai vecchi tempi.
La sua tranquillità mi stranizza e calma allo stesso tempo.
Io ed Ashton esordiamo con un 'ciao' e ci sediamo ai nostri posti senza neanche darle un bacio sulla guancia.
Nel suo sguardo colgo un senso di nostalgia e rancore, abbassa lo sguardo, si sistema una ciocca di capelli dietro l'orecchio, sorride malinconicamente e posa il suo sguardo su di noi, di nuovo. 
Cosa vorrà mai dai suoi unici figli che non vede da abbastanza tempo da avermi fatto dimenticare com'è avere una madre?


POV. LUKE.
Aver visto Carol in quella condizione ha quasi distrutto anche me, non riuscivo a spiccicar parola.
Avrà pensato che io sia uno sciocco o troppo stupido per dire qualcosa in quella situazione?
Sicuramente, sicuramente sì.
Mi avrà odiato perché non l'ho neanche rincorsa per chiederle se voleva la mia compagnia.
O forse non le fregava niente della mia compagnia.
'datti alla droga, Luke, fai qualcosa di positivo nella tua vita' è strano come uno dei miei migliori amici sia stato così carino da dirmi queste parole prima di andarsene.
La cosa simpatica e ancora più strana è che io lo abbia fatto veramente.
Michael era un pilastro del gruppo, io, lui, Calum ed Ashton eravamo davvero amici. 
Ero fidanzato con sua sorella, Cassidy, una volta.
Ah, era davvero bella ma era una troia, una donna dai facili costumi, una poco di buono così l'ho lasciata e poi? Poi mi sono ritrovato pieno di botte da Michael ed i suoi amici per aver 'rotto il cuore' della sua sorellina.
Ah, ma vaffanculo, Mikey.
Nessuno lo sapeva, nessuno sapeva che gli amici strani che frequentavo erano Michael e il resto del suo branco.
Calum ed Ashton consideravano me quello pericolo ma non ero io, era Michael.
Quando poi ha lasciato la città è stato tutto più semplice ma a quel punto l'ho lasciata anch'io.
Basta pensare Luke, è da una settimana che la polvere bianca non nevica sul tuo gelido cuore, forse questo è il momento, Luke, forse lo è.
Decido di dare ragione alla simpatica vocina della mia mente, di smettere di pensare a Michael, ormai andato via da tempo e a Cassidy, ai suoi occhi paradiso.
Recupero il mio cappotto, lì da qualche parte conservo una bustina di quella sostanza che ti dà alla testa.
Sistemo per bene i pochi grammi che mi rimanevano sul tavolo della stanza da pranzo, accartoccio una cartuccia e aspiro fino a quando sento raffredare il mio cuore, quasi diventare ghiaccio e questo mi dà una dolce sensazione di vuoto.
'Luke, cosa cazzo combini a casa mia?' una voce squillante richiama la mia attenzione.
Oh merda.

POV. CAROL

'Ashton, Carol, voi dovete sapere che non siete figli unici..'   le faccie sconvolte mie e di Ashton dicono tutto.
Il cellulare vibra: tre chiamate perse di Sarah ma non ho tempo di chiamarla. Ora anche lei, cosa vorrà?
'Mamma cosa stai dicendo?'
'Avete una sorella, vostro padre aveva un'altra figlia, me lo ha detto il giorno prima di andarsene via, andarsene dalla sua famiglia' 

Cosa? Nostro padre aveva una famiglia, io avevo una sorella ed io non ne sapevo nulla?
La mia mente è appena stata investita da mille pensieri.
Chi era mia sorella? Dove abitava? Quanti anni aveva?
'Mi ha lasciato un indirizzo. Un giorno sono andata in questa casa e ho visto tuo padre, la sua fidanzata e la figlia, della tua età circa, Carol. Con loro era felice e non ho avuto il coraggio di fare una scenata e così me ne sono andata via'
Ashton era piuttosto scosso, si alza e inizia a gridare.
'Come hai potuto? Ho una fottuta sorella e solo dopo anni mi dici di averla? Che schifo di madre mi è capitata. Dammi questo indirizzo, la troveremo.'
lei senza aggiungere parola lascia il fogliettino, ci guarda un attimino e se ne va, lasciando ancora una volta i loro figli in panico. 

CIAO RAGAZZEEE, ANCORA UNA VOLTA MI AVETE SORPRESA PERCHE' NON PENSAVO RIUSCISSI AD OTTENERE SETTE RECENSIONI PER QUELLA MERDA DI CAPITOLO.
COOL STORY.
BTW SONO UN PO' IN ANSIA PER QUESTO PERCHE' NON SO SE VI PIACE O NO, PARLATEMI UN PO' DI COSA NE PENSATE.
VI CHIEDO SOLO UN CINQUE RECENSIONI.
LOVE YA.

 
  
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