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Autore: Miss_G    18/09/2013    0 recensioni
Non era possibile. Perché Jonghyun spuntava sempre così, dal nulla?
‘Beh, sì, proprio come nei romanzi d’amore’. [JongKey]
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jonghyun, Key, Minho, Onew, Taemin
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Chapter Two.



-Era tutto buio, solo un grande pianoforte bianco in mezzo alla stanza.
“Forza Kibum. Suonalo”
Una voce lontana e ovattata, senza volto, pronunciava quelle parole dure che suonavano proprio come un ordine.
“Suona questo pianoforte o non diventerai mai famoso. Lo sai, no?”
“No….non lo so… io…”
“Forza suonalo!”
“Non sono capace… io….”
“Suonalo!”-







“Bummie?”
Jonghyun si era svegliato nel cuore della notte a causa delle parole sconnesse che uscivano dalla bocca del suo compagno di stanza.
Scostò le pesanti coperte dal suo corpo e scese dal letto, avvicinandosi a quello di Key, cercando di fare più silenzio possibile. Il biondo giaceva immobile, con la fronte completamente imperlata di sudore e stringeva le mani in due pugni serrati.
“Bummie….” sussurrò osservando il più giovane che aveva una triste espressione dipinta sul volto. Gli occhi serrati e le labbra corrucciate facevano intendere che stava facendo un brutto sogno, ipotesi che fu subito confermata dai mugugni che uscirono in seguito dalla bocca di Key.
“Hey! Svegliati per favore” insistette Jonghyun che, non ricevendo risposta, si soffermò a guardare i perfetti lineamenti dell’amico.

Secondo lui era molto raro trovare un ragazzo con lineamenti così belli e dolci. Non erano come quelli femminili.. Erano meglio. E ogni volta che ne aveva occasione lo osservava, nonostante potesse sembrare un maniaco o chissà cos’altro. Key era bello, non lo si poteva negare. E anche se Jonghyun non era attratto dagli uomini non poteva fare a meno di pensare che fosse bellissimo. In qualunque situazione, lui era bellissimo. Non poteva certo negarlo.

“Kibum svegliati…”
“Ummm?”
Key aprì debolmente gli occhi, sussultando alla vista del moro a pochi centimetri da lui. Da quanto era lì?
“Hai fatto un brutto sogno? Sei tutto sudato e mi hai svegliato”
“Scusa….” disse ancora tutto intontito. Non riusciva a comprendere il significato del sogno ma credeva che dovesse sicuramente averne uno.
“Che hai sognato?” Jonghyun si sedette sul letto, facendo spostare l’altro di qualche centimetro, giusto il necessario per potersi sedere vicino a lui, senza smettere di osservarlo.
“Mmh… Non so.. C’era un pianoforte e dovevo suonarlo. Ma io non so suonare il pianoforte. Capisci? Non so suonarlo…”
“Ed è un problema?”
“Non lo so… Forse? Forse è un problema” Key si strofinò il dorso della mano sugli occhi, non essendo neanche sicuro di quello che stesse dicendo. Probabilmente era ancora intontito dal sogno appena fatto e non sapeva cosa dire.
“Non è un problema, se vuoi te lo insegno io. A suonare il pianoforte, intendo” il moro sorrise, buttando un occhio fuori dalla finestra. Era notte fonda e la luna era alta nel cielo, permettendo loro di avere un minimo di luce per vedere.
“Da quando sai suonare il pianoforte?”
“Eh?? Da sempre! Non dirmi che non lo sapevi!”
“Non lo sapevo” scoppiarono a ridere, badando sempre di tenere un volume di voce abbastanza basso in modo da non svegliare i ragazzi nella stanza affianco alla loro.
“Ora lo sai.. E sono anche piuttosto bravo”
“Allora okay… Puoi insegnarmi.. Se vuoi..” disse Key titubante. Non riusciva a capire se Jonghyun stesse scherzando o fosse serio. Voleva insegnargli a suonare il pianoforte? E lui stava accettando?
“Certo! Quando vuoi”


~


Era mezzanotte. Si esatto, mezzanotte. A mezzanotte lui, in genere, dormiva. Ma non oggi. Oh no, oggi era lì, in una sala prove dimenticata, in attesa che uno stupido dinosauro arrivasse e gli insegnasse a suonare il pianoforte. O almeno provarci.
Jonghyun aveva detto che era l’unico momento libero della giornata quello e adesso era pure in ritardo.

Key cercò di ingannare l’attesa curiosando ovunque. Quella stanza artificialmente illuminata aveva uno strano odore. Sicuramente non veniva usata spesso perché c’era un sacco di polvere in giro.
Erano passati ormai quindici minuti e il giovane continuava a chiedersi che fine avesse fatto l’amico. Insomma, non doveva aver molto da fare a quell’ora e sicuramente non poteva avergli dato buca. Questo era sicuro.
Si sedette sulla morbida panca davanti al grande pianoforte a coda situato al centro della stanza. Fuori pioveva a dirotto e, talvolta, dei fulmini comparivano veloci nel cielo. Era stanco e si stava quasi per addormentare…

“Eccomi Bummie.. Scusa il ritardo”
Jonghyun entrò nella stanza facendo sobbalzare l’altro che credeva, ormai, di essere stato abbandonato. Andò a sedersi velocemente vicino a lui e iniziò a poggiare le dita sui bianchi tasti d’avorio.
“Credevo non venissi più! Stupido..”
“Scusami, avevo scordato delle cose nello spogliatoio.. E poi questo posto è talmente nascosto che è un’impresa trovarlo”
“Mi hai detto tu di venire qui..”
“Lo so” sorrise il maggiore, decidendo di iniziare subito con la loro così detta lezione.

Jonghyun spiegò le nozioni basi del pianoforte, non essendo molto sicuro che Key lo stesse seguendo, comunque. Il biondo, infatti, fissava impassibile il ragazzo e si trovò a pensare a quanto fosse  sensuale mentre era concentrato a suonare lo strumento e a quanto sarebbe voluto restare lì a fissarlo.
“Hey mi stai seguendo? Prova tu adesso”
“Io? Nono, non ho capito nulla….”
Key abbassò la testa arrossendo impercettibilmente. Si sentiva come se fosse stato appena colto in flagrante delitto. Si ripromesse di non guardare più Jonghyun in quel mondo. Per nessun motivo al mondo.

“Allora?”
Il moro prese una mano di Key e la poggiò sui tasti del pianoforte, facendogli suonare qualche nota, non lasciando la presa dalla sua candida mano.
L’altro, dal canto suo, cercò di non fissare la sua mano ormai intrappolata in quella dell’amico. Divertente pensare come questi gesti fossero frequenti davanti alle telecamere ma praticamente inesistenti dietro le quinte.
Era infatti raro che i due avessero questi tipi di contatti, nonostante fossero molto amici. Ed era ancora più raro il fatto che Key arrossisse in quei momenti. Anzi, non era mai successo.
Forse era colpa dell’atmosfera. O era colpa della pioggia. O, molto più probabilmente, era colpa di Jonghyun, che aveva una canottiera troppo attillata quella sera.
No, forse stava solo diventando pazzo. O gay. Ecco forse stava diventando gay.
Poi, oddio, non era mai stato molto mascolino. E non era neanche mai stato attratto da una ragazza. Ma non era neanche mai stato attratto da un ragazzo, per Dio! E ora? Cosa stava succedendo ora?

“Sei qui sulla Terra, vero?”
“Eh?? Ah sì, certo!”
“Non sembrava… Sembravi una ragazzina che sogna ad occhi aperti”
“Ma che dici!” Key voltò il viso cercando di sembrare offeso. Il muro non era mai sembrato più interessante di quel momento.
“Oh oh, non dirmi che pensavi alla tua cotta segreta!”
“Ma quale cotta, lo sai che non penso a quelle cose.”
“Tutti pensano a quelle cose!”
“Non io. Forse tu.”
“No, neanche io penso a quelle cose.”
“Bene.”
“Bene.”
“Ho fame.”
“Anche io.”
 
  
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