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Autore: Nana_Hale    18/09/2013    3 recensioni
I ricordi sono una parte molto pericolosa di noi con cui avere a che fare, ma soprattutto molto dolorosa se non si porta rispetto per l'importanza che hanno.
Dimenticare è un lusso che non possiamo concedersi con facilità, solo per evitare di soffrire, perchè sono proprio i ricordi a fare di noi le persone che siamo e a cambiarci fin dentro l'anima.
David e Killian alla fine capiranno tutto questo proprio nel luogo che più si addice ai loro sentimenti: L'isola che non c'è.
Seconda Parte
Genere: Avventura, Erotico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: David Nolan/Principe Azzurro, Killian Jones/Capitan Uncino, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve, Regina Mills, Signor Gold/Tremotino
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Epilogo
 
A New Bond

L'alba stava sorgendo facendo sembrare il cielo come infiammato da un rogo insetinguibile; il sole spuntava pian piano da dietro l'isola tingendo la terra di un rosso vivido e quasi inquietante.
Hook arrivò vicino alla riva, notando a pochi metri da lui l'altra barca incastrata fra le rocce con la quale David doveva essere arrivato.
Saltò giù dall'imbarcazione con l'acqua che gli arrivava ancora alle ginocchia e la trascinò la scialuppa fino alla spiaggia; si guardò intorno sfrozando la vista per vedere attraverso quei potenti gialli e vermigli che sprigionavano i raggi del sole.
Solo dopo diversi minuti di interminabile apprensione, scorse una sagoma in piedi accanto ad una roccia lontana parecchi metri e il cuore gli balzò il gola; si avvicinò camminando con cautela e quando fu a portata di voce, provò a chiamare.
"David?"
L'uomo si girò, rivelando i suoi luminosi occhi; nemmeno l'intensità dei colori caldi dell'alba era in grando di soffocare quell'azzurro così radioso.
"Oh, Hook! Stai bene vedo. Sono sceso a fare una piccola ricognizione."
Un dolore, forse ancora più lancinante di quello che aveva sopportato nelle ultime ore, lo colpì dritto al petto; un dolore che non causa ferite visibili o curabili ma lascia profonde cicatrici ogni volta che colpisce.
La quasi totale assenza di apprensione nella voce del biondo fece capire solo una cosa al Pirata, la cosa peggiore: si era sbagliato, aveva fallito.
"Si... si, sto bene..."
Non riuscì ad abbassare lo sguardo, anche se era più che sicuro che il suo viso si fosse piegato in un'espressione piena di delusione e tristezza che non poteva in nessun modo nascondere.
Quasi istintivamente appoggiò la mano sulla tasca del suo cappotto scuro, dove aveva messo il piccolo sacchettino di tela marrone recuperato dal nascondiglio sulla nave; stava per infilare le dita del taschino quando il Principe iniziò a parlare.
"Ci conviene fare attenzione, questo terreno sembra la casa ideale per animali pericolosi."
Killian si bloccò sospirando e accennando ad un lieve sorriso.
"Già..."
"Sai, non vorrei mai essere costretto a succhiarti fuori dell'altro veleno di vipera dal corpo."

Ci impiegò qualche secondo per collegare i pensieri e quando lo fece un verso simile ad un gemito prolungato gli uscì dalla bocca; chiuse gli occhi sospirando profondamente, come se fosse rimasto senza respirare per minuti interi.
David rise e gli arrivò di fronte afferrandogli poi una spalla e stringendola delicatamente; avrebbe voluto abbracciarlo ma non lo fece, sicuro del fatto che stringerlo a se avrebbe innescato una catena di eventi inevitabili.
"Come lo sapevi che avrebbe funzionato?"
"Oh, non lo sapevo!"

Il Principe sbattè le palpebre corrucciando la fronte, un po' confuso. Quando era ferito, morente, Hook gli aveva illustrato il suo piano per riuscire a salvare la sua vita senza costringerlo a trovarsi indebitato con Rumpel.
Una delle cose che più l'Oscuro bramava era torturare l'uomo che aveva distrutto la sua famiglia e con molto sangue freddo e una buona dose di finzione, se fossero riuscititi a dargli quello che voleva, lui li avrebbe aiutati involontariamente. 
Togliere la memoria del loro rapporto a David e lasciare che il Pirata vivesse per vederlo continuare la sua vita insieme alla sua famiglia venendo lasciato da parte e solo, era una tentazione troppo grande per Rumpel.
C'era solo un dettaglio nel piano di cui il moro non era sicuro: la Jolly Rogers era immune agli incantesimi dell'Oscuro perchè era stata forgiata dalla magia di Neverland e questo dettaglio aveva spinto Hook a sperare che quella stessa magia, che gli aveva restituito i ricordi, fosse anche in grado di proteggeli.
Evidentemente, era possibile.
"Solo una cosa non mi è chiara..."
Hook incrociò le baccia sul petto in attesa che il Principe finisse di parlare.
"...il passato era protetto dalla polvere magica, è vero, ma... l'altra notte... nessuna magia di quest'isola aveva mai incrociato quei ricordi, come mai non sono svaniti?"
"La caverna."
Nella mente di David balenò l'immagine di quel soffitto coperto da meravigliosi cristalli azzurri e argentati sotto cui avevano trascorso la notte insieme.
"La magia di Neverland non è come quella che tu conosci. Non esiste in nessun mondo una cosa così potente."
La voce di Killian si era fatta improvvisamente dolce e grata per il significato delle parole che stava dicendo.
"Perchè questa magia è più forte tanto più è intenso ciò che la tiene viva."
Il Principe risentì per un istante dentro al petto, quel turbinio di emozione che aveva provato guardando il moro negli occhi in quella grotta splendente, nel momento in cui il ricordo della loro prima notte era tornato vivido nella sua memoria.
"Che cos'è... che la tiene in vita?"
Quasi involontariamente, il biondo fece un passetto e si chinò in avanti, avvicinando il viso a quello del Pirata, che sollevò le sopracciglia e sorrise beffardamente, facendo quasi sfiorare i loro nasi.
"Pensieri felici."
David afferrò entrambe le spalle di Killian e lo tirò contro di sè, intrappolando le sue labbra in quel bacio che dopo tanti anni, finalmente poteva ricambiare.
C'era un'altra parte del piano, una parte che Hook non gli aveva rivelato sapendo bene che il Principe non gli avrebbe permesso di realizzarla, non di nuovo.
Ma quella parte era necessaria; per David, per la sua famiglia.
Si infilò la mano in tasca ed estrasse il sacchettinio di tela; lo aprì con le dita e gettò in aria, sopra le loro teste, il suo contenuto.
Una pioggia di polvere d'oro cadde lentamente, scintillando come se il sole stesso si fosse frantumato in migliaia di granelli lucenti.
Si staccarono appena in tempo per vedere l'uno le iridi dell'altro dorarsi per un istante e trascinare via ogni ricordo della loro intimità condivisa.
 
This is the way you left me, I'm not pretending

Si guardarono, un po' sconcertati di trovarsi praticamente abbracciati e così tanto vicini, ma nessuno dei due si allontanò con disprezzo, anzi, con timoroso imbarazzo, fecero solo un passo indietro continuando a guardarsi negli occhi.
 
No hope, no love, no glory, no happy ending

"Dovemmo... continuare a perlustrare la zona."
Qualcosa era rimasto.
"Si, direi che è il caso."
Mentre ripresero a camminare, si scambiarono un rapido sguardo e si sorrisero, veramente, sinceramente.
 
This is the way that we love, like it's forever

"Nemmeno un commento sulla mia guarigione, amico?"
Inspiegabilmente, tutte le emozioni che aveva vissuto insieme non erano state cancellate con le immagini dei loro ricordi e si erano trasformate in qualcosa di diverso, di inaspettato.
"Beh, sono contento che tu non sia morto..."
Si erano trasformate in un'amicizia.
"Amico..."
 
Then live the rest of our life, but not together.


 
__________________________
Ed eccoci giunti alla fine! Spero vi sia piaciuta e che vi abbia divertito/emozionato/fatto venire voglia di uccidermi/ quello che preferite.
Chiedo scusa per aver usato i nomi inglesi ma a mio parere suonavano molto meglio in certe situazioni.
Se ho fatto degli errori, perdonatemi per la distrazione e segnalatemeli pure xD
E come  al solito ecco un altro piccolo dono per i recidivi giunti fino a qui... mia piccola manip Here
Un bacio, alla prossima!
Nana
  
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