TRA LE LENZUOLA DEL LETTONE SON

Angolo dell’autrice:
Bene, lo sistemo qui questo oggi u.u
L’ho messo sopra, stavolta, per avvertirvi che questo capitolo non influenzerà i capitoli successivi come quelli passati. È solo un’altra versione del capitolo precedente ma, nei prossimi, terrò in considerazione la prima versione, non questa. L’ho scritta solo perché alcuni hanno detto che volevano leggerla, quindi, ecco qui! :D

Buona lettura :D

                                              -GohanGohan♫

Speciale!


Videl sbadigliò e si tirò a sedere sul letto. Quello era un giorno speciale e lei sapeva già che cosa fare! Era il 19 Marzo, cioè, la festa del papà.
Scese dal letto facendo attenzione a non svegliare Gohan, che comunque non si sarebbe svegliato se non con un rumore tale da perforargli un timpano, e si diresse in cucina per preparare una splendida colazione.
Si legò i corti capelli in una coda, e si mise all’opera.
Dopo un’oretta passata tra: farina, uova, zucchero, crema al cioccolato, panna, urla a Shampoo –che voleva dare il suo contributo. No, non a Videl per aiutarla. Voleva darlo a Gohan per mangiare anche se lui ancora dormiva- e quant’altro, la giovane Videl aveva preparato un enorme vassoio con sopra: caffè, succhi di frutta vari, biscotti fatti in casa e cornetti.
La donna si sciolse i capelli e si sistemò un po’ prima di andare in camera e svegliare suo marito.
Lei sapeva che, il miglior modo per svegliare un saiyan era mettergli il cibo sotto il naso, infatti, quando lo fece, Gohan aprì gli occhi lentamente.
«Che profumino» mormorò il giovane strofinandosi un occhio con una mano mentre si metteva a sedere.
Videl posò il vassoio sulle gambe del marito e gli scoccò un bacio sulla guancia. «Buongiorno!» gli disse allegramente.
Gohan sorrise. «A cos’è dovuta tutta quest’allegria e la colazione a letto, oggi?» chiese azzannando un biscotto.
Videl ricambiò il sorriso e si sedette accanto a lui. «Perché, non posso portarti la colazione, adesso?» chiese divertita.
Gohan inarcò le sopracciglia, sorpreso. «Assolutamente. Adoro quando lo fai, però è strano» rispose dopo aver mandato giù un sorso di succo di frutta.
«Continua a fare il sospettoso e non vedrai più comportamenti del genere, chiaro?!» quasi lo minacciò.
Gohan abbozzò un dolce sorriso. Adesso la riconosceva.
Dopo aver fatto fuori quello che c’era nel vassoio, Gohan si massaggiò lo stomaco con fare soddisfatto. «Era tutto buonissimo. Sei un’ottima cuoca!» si complimentò il giovane mentre la moglie gli toglieva il ripiano dalle gambe e si alzava.
«Non dirmi che sei pieno! Vedi che non ho ancora finito!» affermò la giovane mentre lo sguardo di Gohan si riempiva di gioia.
«Sul serio?» chiese con gli occhi luccicanti.
Videl sorrise. «Certo!» rispose uscendo dalla camera.
Dopo pochi minuti la giovane donna tornò dal marito con in mano una torta al cioccolato con scritto “Tanti auguri papà”. Gohan la fissò per qualche secondo, interdetto.
«Guarda che io non sono padre…» disse un po’ titubante. Se Videl faceva qualcosa, c’era sempre un motivo.
«Sì, ma oggi è la festa del papà!»  disse lei con un sorriso.
Gohan deglutì lentamente. «Va bene, ho capito, ma io non sono padre!» ridisse immaginando già di star dicendo un’idiozia.
Videl gli diede un bacio sulla fronte. «Sorpresa…» gli sussurrò con tono pacato all’orecchio.