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Autore: Fiery    22/03/2008    11 recensioni
[Dedicata a chi crede nelle favole **][Il secondo chappy è dedicato a LizDream per il suo compleanno ^^]Se questa fosse una favola inizierei con le parole C’era una volta… Ma quelle parole non le userò. Perché questa non è una favola. È la realtà. È la vita di una ragazza dai capelli neri lunghi, gli occhi nocciola dolci, quasi da cerbiatta. La pelle leggermente latina, la mente sveglia e con tanti sogni.
Nuova long-ficcy ^^ Buona lettura ^^
Genere: Generale, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gabriella Montez
Note: Alternate Universe (AU), OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1: La fontana

Capitolo 1: La fontana

Gabriella spense la sveglia azzurra, per poi sotterrare la propria testa scura sotto al cuscino bianco.

-GABRIELLA!-

Rizzò in piedi, con gli occhi sbarrati. Sbatté le ciglia qualche volta, poi con un altro sbadiglio si mise a sedere a letto.

-GABRIELLA!- Ester urlò ancora una volta dal piano di sotto, -TI VUOI SBRIGARE?-

-Cavolo, quanto non la sopporto…- mormorò Gabriella mettendosi le pantofole, -Che c’è?- domandò affacciandosi dalle scale.

-Che c’è?- ripeté Ester, -Devi sbrigarti! Qui fuori c’è il tuo amichetto e io non vedo l’ora che tu lasci casa libera.-

-Quando andrò al college sarà tutta tua questa casa.- disse Gabriella incrociando le braccia al petto.

-Prova a ripetere.- la minacciò Ester.

-Sì, va bene. Mi sbrigo.- sbuffò Gabriella entrando in camera e chiudendosi dentro.

Si lavò velocemente e si infilò un paio di jeans bianchi con una maglia a motivi floreali arancione senza maniche. Si mise una felpa col cappuccio bianca e raccolse sbadatamente i capelli neri in una coda. Prese la borsa con i libri e scese in fretta le scale.

-Io vado, Ester.- disse mettendosi le Lacoste bianche.

-Vedi di non fare tardi a lavoro!- esclamò Ester intenta a mangiare la sua abbondante colazione.

Gabriella sospirò ed uscì di casa. Sorrise nel notare una delle poche persone su cui poteva contare.

Ryan Evans era il migliore amico che potesse desiderare. Aveva i capelli biondi e gli occhi azzurri. Di solito vestiva sempre sportivo e aveva cappelli di tutti i tipi e colori. Gabriella aveva visto l’armadio del ragazzo. Era rimasta scioccata nel vedere tutti quei cappelli.

-Ciao, Ryan.- lo salutò baciandogli una guancia, -Grazie per essermi passato a prendermi. Non sopportavo l’idea di farmi accompagnare dalle due sorellastre di Cenerentola.- indicò le due ragazze che stavano litigando. Anzi strillando.

-Tranquilla. Se vuoi ti passo a prendere sempre.- si offrì Ryan salendo con lei sulla sua capottabile nera.

-Non è un problema?- domandò Gabriella mentre lui metteva in moto e partiva alla volta della East High.

-Scherzi?- domandò Ryan, -Sei la mia migliore amica. È ovvio che non è un problema!-

-Grazie. Sei unico!- si rifece la coda nera, -Non le sopporto più. Tutte e tre.-

-Dai. Ancora pochi mesi e andrai a Princeton.- la incoraggiò Ryan guardando la strada. Non c’era un singolo filo d’erba fresca. Non pioveva da cinque mesi. Ormai era stata dichiarata la siccità ad Albuquerque.

-Se mi accettano.- mormorò Gabriella guardando la scuola che si affacciava davanti a loro.

-Certo che ti accetteranno!- Ryan parcheggiò e scese dalla macchina, -Come potrebbero non accettarti? Sei la più intelligente di tutta la East High.- prese lo zaino nero.

-Dopo di me, è ovvio.-

I due si voltarono verso colei che aveva parlato. Aveva lunghi capelli castani, la carnagione scura e gli occhi castano scuro. Tra i capelli portava una fascia a righe blu e azzurra ed era vestita con un paio di jeans azzurri e una maglia azzurrino chiaro. Ai piedi delle tennis normali bianche.

Taylor McKessie. La migliore amica di Gabriella. E la migliore amica di Ryan.

-A pari merito?- propose Gabriella scendendo dalla macchina dell’amico.

-Concesso.- si strinsero la mano e poi scoppiarono a ridere.

Ryan alzò gli occhi al cielo, -Donne…- borbottò superandole.

Le due risero ancora di più. Insieme andarono verso l’ingresso della scuola, attraversando il vasto cortile e la fontana della East High.

-Guarda un po’ chi c’è.- disse Taylor indicando con un gesto del viso chi sedeva alla fontana.

Gabriella si voltò e vide immediatamente chi c’era seduto.

C’erano ovviamente le cheer leader, capitanate da Sharpay Evans. Era la sorella gemella di Ryan. Aveva lunghi capelli biondi e gli occhi color caramello, nonché un fisico che avrebbe fatto invidia a tutte le ragazze.

-Non posso credere che sia sorella di Ryan.- disse Taylor procedendo avanti.

Gabriella osservò anche la seconda parte delle persone che sedeva alla fontana. Erano i giocatori di basket, i Wildcats. C’era ovviamente Chad Danforth, il vice-capitano. Aveva i capelli ricci ribelli e gli occhi castani, la carnagione scura come quella di Taylor. Poteva anche essere definito un tipo simpatico. Peccato che con le persone come lei e Taylor offendeva e basta.

Chiacchierava con due altri giocatori. Zeke Baylor e Jason Cross. Il primo di carnagione scura con i capelli corti neri, il secondo con i capelli neri e lo sguardo troppo stupido.

Poi il suo sguardo cadette su quello di un quarto ragazzo, abbracciato a Sharpay. Si trattava di Troy Bolton, il capitano della squadra. Un po’ tutti coloro che non facevano parte del capo sportivo pensavano fosse diventato capitano per via del padre, che era il coach della squadra. Ma lei sosteneva che invece si era meritato quel ruolo.

Troy aveva gli occhi azzurri e i capelli castano biondo, nonché il fisico giusto per essere un giocatore di basket di quinta superiore. Era ovviamente fidanzato ufficialmente con Sharpay da circa due anni. Troy baciò Sharpay, per poi passare lo sguardo altrove. Incontrò quello di Gabriella.

Gabriella spalancò la bocca inebetita. Non aveva mai incontrato direttamente gli occhi azzurri di Troy Bolton.

Troy aggrottò le sopraciglia confuso, ma la campanella della scuola lo riscosse e a Gabriella fu data l’occasione di scappare dentro la scuola. Prese i libri dall’armadietto e poi corse nella classe di Teatro, dove la signora Darbus era già seduta.

Si sedette all’ultimo banco come al solito.

-Ma dov’eri finita?- le domandò Taylor.

Ryan la guardò, -Tutto bene?- domandò notando che c’era qualcosa che non andava.

-Tutto bene. Ho incontrato una persona. Tutto qui.- li tranquillizzò aprendo il libro e controllando che i propri compiti fossero giusti.

Nell’aula si creò subito un brusio, segno che gli sportivi di quinta erano entrati. La Darbus li zittì subito, cominciando la lezione.

-Danforth! Ha fatto la relazione su Shakespeare che avevo chiesto ieri?-

Chad sorrise, dal suo posto davanti a Taylor, -Vede, ho avuto da fare con il basket. Non è che può…-

-Dargli un giorno in più di tempo?- domandò raccogliendo le varie relazioni.

-Esatto!-

-Detenzione, Danforth!- strillò la Darbus, -E lei, Bolton? Ha finito la relazione?-

-Come lui.- disse indicando Chad che era seduto dietro di lui.

-Detenzione anche per lei, Bolton.- la Darbus andò al trono e ritirò le relazioni dentro la sua cartelletta.

-Non è che mi fai copiare, McKessie?- propose Chad girandosi verso Taylor.

-Puoi anche scordartelo!- esclamò Taylor forse un po’ troppo ad alta voce.

-Signorina McKessie, vedo che anche lei vuole passare un paio d’ore in detenzione.- notò la signora Darbus sarcasticamente.

Gabriella stava osservando la scena ammutolita. Taylor che veniva messa in detenzione? Un spettacolo senza eguali!

Ad un certo punto una suoneria si librò tranquilla tra le pareti dell’aula. La Darbus si drizzò dritta, guardando Gabriella che tirava fuori il cercapersone agitata.

-Cavolo!- guardò chi le aveva mandato il messaggio, -Paris?- guardò la sorellastra che sedeva nell’altra fila dietro di Ryan.

-Montez! Non pensavo che l’avrei mai messa in detenzione.- le mostrò un secchiello, -Ma le regole sono regole.-

Gabriella mise nel secchiello il cercapersone guardando furente Paris, che sghignazzava tranquilla. Per colpa sua sarebbe arrivata tardi a lavoro e Ester l’avrebbe sgridata togliendole anche la giornata dal pagamento mensile.

-Ti odio…- sibilò a denti stretti.

La lezione passò velocemente, così come le successive. In poco tempo arrivò anche il pomeriggio.

I quattro fortunati si sarebbero trattenuti dalle tre alle cinque in detenzione, nel teatro della scuola, a dipingere le scenografie dello spettacolo di Primavera.

Gabriella stava dipingendo tranquilla un cespuglio, pensando a quanto Ester si sarebbe potuta arrabbiare, quando ad un certo punto vide l’opera scurirsi all’improvviso. Si voltò e vide nientemeno che Troy alle sue spalle che la guardava con un barattolo di vernice verde in mano.

-Tieni.- disse posando la vernice a terra.

-Grazie.- Gabriella intinse il pennello e ricominciò a dipingere.

-Perché mi fissavi stamattina?-

Gabriella deglutì, posando il pennello e togliendosi la felpa, -Non ti fissavo.- mentì posando la felpa su una sedia, -Devi essertelo immaginato.-

-Non mi immagino le cose, Montez.- Troy incrociò le braccia al petto, -Volevi parlarmi? O semplicemente ti è caduto lo sguardo su di me?-

Gabriella sorrise enigmatica, -Nessuna delle due. Osservavo le specie in estinzione, Wildcat.- lo prese in giro ricominciando a dipingere.

-Spiritosa.-

-Ah! Stammi lontano, Danforth!- esclamò ad alta voce Taylor.

-Dai, McKessie. Solo questa volta! Ti pago!- la implorò Chad rincorrendola sul palco.

Gabriella e Troy li osservarono divertiti.

-E’ messo male il tuo amico.- notò Gabriella ridendo.

-Già. Lo credo anche io.- Troy sorrise, -Torno a lavorare.-

Gabriella annuì, poi guardò l’orologio appeso al muro, -IL LAVORO!- gridò battendosi una mano sulla fronte, -Accidenti! Sono già le cinque! Ester mi ucciderà!-

Taylor le si avvicinò, -Dai, ti accompagno io. Sbrighiamoci.- si offrì notando la sua agitazione.

-Grazie, Tay.- agguantò la sua roba e senza salutare nessuno uscirono dal teatro.

Troy e Chad si guardarono.

-Donne. Valle a capire.- disse Chad prendendo la propria roba.

 

§§§§§§§§§§§§

 

Quella stessa sera…

Gabriella si sedette stancamente, alle dieci di sera, alla scrivania. Accese il computer portatile e aprì la casella della chat.

Da una parte c’era Ryan, che però uscì subito dalla chat augurandole la buona notte. Poi si aprì un’altra casella.

Nomade

Ciao. Ho trovato il tuo contatto per caso. Chi sei?

Gabriella alzò le sopraciglia. Non credeva molto nelle amicizie nate su internet, ma nonostante questo qualcosa le diceva di andare avanti e di conoscere il Nomade.

Princeton818

Ciao. Che ne dici se non ti dico come mi chiamo?

Nomade

Mi prendi in giro?

Princeton818

Forse.

Nomade

Divertente. Però ci sto!

Princeton818

Perfetto! Di dove sei?

Nomade

Albuquerque, New Mexico.

Princeton818

Quando si dice il fato…

Nomade

Anche tu abiti qui?

Princeton818

Già. Vado alla East High.

Nomade

Anche io!

 

Gabriella sorrise, cominciando a parlare con il Nomade.

Troy sorrise, cominciando a parlare con Princeton818.

 

************

Ecco qua il chappy! XD Sono brava, eh? XD

Comunque passo direttamente ai ringraziamenti:

Alexia83 (Non ti preoccupare ^^), LizDream (Mah… chissà chi è… è Troy per la tua felicità XD Sto tornando alle Troy/Gabriella XD), romanticgirl (A quanto pare lo adorano tutti ^^), Herm90 (Sì, lo so. La tua prima Ron/Hermione *-*), ciokina14 (Ah, con Più che puoi sono in un piccolo momento di blocco XD), Fabulous92 (Ah, hai già deciso che impazzirai per questa storia? XD Mi fa piacere ^^), _Aqua Princess_ (Ecco, brava. Non spoilerare XD), kikka93 (Ehi, ma tu quando scrivi? XD), armony_93 (Nooo, guarda il film *-* E’ spettacolare *-*)

 

Ok, vado a scrivere Amiche… quasi sorelle altrimenti Herm mi strozza XD

 

Baci, baci

By Titty90 ^^

  
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