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Autore: Rain_98    18/09/2013    2 recensioni
Jaime, una ragazza sicura di sé, ma molto timida. Innamorata fin dall'inizio dal ragazzo che conobbe da piccola. I suoi genitori non l'amano, ma non sa che segretamente una persona la adora più di se stessa. I suoi segreti, nascosti in un diario.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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‘Penso a quanto la mia vita è stupida. I miei genitori, che fin da bambina mi avevano curata con tutte le loro forze, adesso non ci sono. Sono in un altro continente, a divertirsi. Io sono qui, a casa di mia zia, semplicemente perché sono troppo piccola. Devo studiare bene per passare il 3° anno del Liceo. Come se fossi una bambina! Ogni mattina lo vedo, vedo i suoi occhi verdi… i suoi ricci. Il suo sorriso contagioso, e… le sue magnifiche fossette. Non ci parliamo molto, ci degniamo di qualche sorriso. Però, noto diverse volte che diventa rosso. Adesso mi chiama la Zia, è ora di pranzo. Ciao, diario.’


Chiudo il mio diario segreto, e scendo le scale a chiocciola, per raggiungere la cucina dove mi aspetta mia Zia. Come sempre, mi appoggia le posate vicino a me e sorride, quel sorriso rassicurante, quel sorriso che ti dice che sta bene, che sto bene e che andrà tutto alla perfezione. E come non ricambiare? Sì, perché io ricambio. Ma con un sorriso finto, perché dentro piango sempre. Piango per il comportamento dei miei genitori, e di quanto sono timida con Harry. Harry, il ricciolino che mi rubò il cuore dalla 1° elementare. Ci siamo sempre visti, fin da piccoli.
«Allora, Jaime. Cosa pensi di fare oggi, visto che è domenica?» Mi chiese raggiante mia zia, Ever.
«Non saprei, zia. Uscirò con qualche ragazza, visto che non so cosa fare..» Risposi giocando con la forchetta.
«Oh, finalmente. Ma hai delle amiche?» Mi chiese confusa. Io non rispondo, non mi piace quell’argomento!
Il pomeriggio, dopo aver scritto qualcosa di stupido nel diario, decisi di infilarmi le scarpe ed uscire ben pettinata. Il trucco non era mia preoccupazione, da quando Harry mi disse un giorno «Sei bella anche senza trucco.» con un sorriso. Da quel giorno, buttai via ogni mascara e matita, ero sicura di me. Arrivai in un parchetto, pieno di persone felici insieme a cagnolini allegri che si rincorrevano. Bambini sorridenti che andavano sull’altalena e ragazzini che giocavano a pallone, o romanticoni che si baciavano sulle panchine. Io ero un’individua diversa, quella sognatrice. Sì, un giorno una bambina venne da me e disse «Tu sei diversa, sei una sognatrice. No?» E se ne andò, camminando impacciatamente e con un’anima ribelle. Quella era una domanda a cui non si doveva rispondere. Quella bambina aveva qualcosa di strano, ma è lei che mi fece cambiare. Ad un tratto, entrò dal cancelletto una sagoma alta, dal cappello ‘Obey’ spuntava qualche riccio, ma gli occhiali da sole impedivano di vedere il colore degli occhi. Quando ci guardammo, lui sorrise. Il sorriso di Harry, era lui. Si avvicinò a me, ogni passo che faceva, il mio cuore accelerava, batteva più forte. Finalmente, si sedette e si tolse le mani dalle tasche, mettendone una attorno alla mia spalla.
«Beh, ciao Jamie.» Disse con il suo sorrisetto, Dio.
«Ciao..» Ero troppo imbarazzata. I bambini che prendevano in giro le coppiette felici si fermarono verso di noi, capendo la nostra situazione.
«Come mai in giro? Di solito sei sempre in casa.» Chiese ironico.
«Come fai a saperlo?» Chiesi a mia volta sconvolta.  Lui mi prese le mani con una faccia improvvisamente innocente.
«Io, ti guardo sempre Jaime. Ti spio mentre scrivi nel tuo piccolo diario.» Persi un battito.
«Davvero? E perché?» Chiesi curiosa.
«Perché ti amo.» Disse sicuro di sé. Come la bambina, come io. Lui mi aveva dato forza. D’un tratto, i miei pensieri scomparirono, e le nostre labbra si incastrarono. Sentii il suo sapore, chiusi gli occhi e mi lasciai trasportare. Mi fece sedere sulle sue gambe e lo abbracciai fortissimo. Ora i bambini che videro la scena si avvicinarono, ma non ci presero in giro. Cominciarono ad applaudire, ed io timida mi nascosi dietro la spalla di Harry. Mi strinse più forte.
«Anche io, Harry.» Risposi sorridendo, facendomi sentire solo da lui. 
  
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