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Autore: Il giardino dei misteri    18/09/2013    3 recensioni
Sara Orlandi frequenta il quinto liceo scientifico in un paese di tremila anime ed è sempre stata sola. Suo padre non ha mai voluto sapere niente di lei, abbandonando sua madre prima ancora che nascesse, e sua madre, beh, l'ha dovuta crescere da sola. Ma non è mai riuscita veramente a fare la madre. A quarant'anni pensava a truccarsi, uscire il sabato sera e andare alla ricerca dell'anima gemella. E Sara, se l'era spesso dovuta cavare da sola.
A scuola era anche peggio. Tutti la ignoravano e la trattavano male, prendendola di mira. La prima di Eleonora, la ragazza più odiosa e subdola dell'Istituto, che si prendeva gioco dei ragazzi come se fossero soldatini.
E poi, c'era Luca, tanto bello quanto stronzo. Il ragazzo per il quale Sara aveva preso una cotta colossale dai tempi delle medie. Luca ha sempre ignorato la presenza di Sara. Se ne ricordava solo per i compiti o per essere aiutato, fino a quando un giorno una strana passione li unisce ...
Spero che vi piaccia. Buona lettura ^.^
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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XXIV.

 

Finalmente la Maturità era finita ed io mi ero diplomata con un bel 98! Gli esami si erano svolti nel migliore dei modi ed io non potevo che esserne felice. Tuttavia, sentivo un peso, un nodo alla gola, qualcosa che non andava. Ed in effetti, qualcosa che non andava c’era.

Da quel pomeriggio, non rivolsi definitivamente la parola a Luca, nonostante lui tentasse invano di contattarmi. Ormai, avevo deciso. Non volevo più sentirlo, né vederlo. Mi avrebbe fatto troppo male. Per questo sarei partita.

Sarei partita per dimenticare, per sperare in qualcosa di migliore, per andare via da quel paese che mi aveva sempre fatta soffrire.

Se guardavo indietro, troppe cose mi facevano male. Quell’ultimo anno era stato il più duro, il più difficile, con mille prove da affrontare e mille esperienze da fare. La malattia di mio padre, la sua morte, l’amore per Luca, le canzoni, la musica, la scuola e gli esami da sostenere. Era stato un  anno difficile, ma io ero ancora lì. Ero triste, arrabbiata, delusa, ferita.

Ed ero pronta per iniziare un nuovo anno e per decidere il mio futuro.

Avevo deciso che me sarei andata a Roma. Mi sarei iscritta all’università ed intanto avrei fatto provini per essere ammessa in qualche scuola di canto. Mi sarei mantenuta facendo dei piccoli lavori. Dovevo darmi da fare, la vita andava avanti, non aspettava certo me. Ero conscia che avrei dovuto affrontare dei periodi difficili. Ma se avevo superato quell’anno, avrei superato ogni cosa. Bisognava essere forti e non lasciarsi abbattere.

Sicuramente mia madre mi sarebbe mancata e così anche mia nonna paterna, che era riuscita a darmi un po’ di sollievo dopo la morte di mio padre e anche Luca e tutte le persone che avevo conosciuto.

Ma quella scelta era inevitabile. Era sofferta, ma inevitabile.

Mi godei l’ultima estate in modo spensierato, perché poi sapevo che sarei dovuta partire ed affrontare mille difficoltà. Forse, fu la mia estate più bella. Uscii quasi ogni sera, lavorai, andai a mare e partecipai a tutti i concorsi che si tenevano al mio vecchio bar, da Gino.

Anche lui era dispiaciuto che me ne andavo e tentò di convincermi a restare, ma ormai avevo deciso. Ed ero così ostinata che niente avrebbe potuto trattenermi.

<< Ragazza mia, >> disse Gino una sera, << sei proprio convinta di volerci lasciare?>>

Io lo guardai con dolcezza. Gino era stato per tanto tempo come un padre per me. Ed in fondo continuavo a ritenerlo tale.

<< Si, ho deciso, e non torno indietro.>>

<< Ma pensaci bene. Poi, se te ne pentirai non potrai più tornare indietro!>>

<< Raramente mi pento di ciò che faccio!>> dissi io decisa.

<< Oh, perbacco, ragazzina! Sei proprio ostinata!>> disse facendomi ridere.

<< Lo so, ma non posso più stare qui. Mi fa troppo male!>> esclamai.

<< E’ per Luca, vero?>> disse lui.

Io non risposi subito.

<< Soprattutto per lui. E poi qui, troppi ricordi mi assalgono, non ce la faccio!>>

<< Ti capisco. Mio nipote è stato un cretino, non so come abbia potuto fare una cosa del genere!>>

<< Non lo so neanche io!>> dissi tristemente.

<< Comunque so che con quell’odiosa della sua fidanzata si sono lasciati!>>

<< Con Eleonora?>> dissi io perplessa.

<< Si, si proprio con lei!>>

<< Come mai?>> chiesi io.

<< Non lo so, me l’ha detto lui stesso. L’ho visto molto triste l’altra sera, diceva di essere stato uno stronzo e di essersi comportato male con te!>>

<< Ormai è impossibile tornare indietro!>> dissi io decisa.

<< Ma dagli almeno una possibilità!>> esclamò Gino.

<< Non posso, mi ha fatto troppo male! Troppo dolore ho provato per lui!>>

Gino parve rassegnarsi alla mia testardaggine. Aveva tentato in tutti i modi di persuadermi, ma io ero molto ostinata.

<< Mi dispiace, ma è stato lui a cercarsela!>> dissi io.

<< Lo so, lo so. Giuro che gli spaccherei la faccia, gli spaccherei!>>

Io gli sorrisi.

<< Non so come abbia potuto lasciarsi “scappare” una ragazza così bella!>> esclamò lui.

<< Spero solo che trovi la sua strada e gli auguro tutta la fortuna possibile!>> dissi io triste.

<< E’ quella che io auguro a te, piccolina mia!>> disse lui.

<< Grazie Gino, grazie per tutto!>> dissi quasi commossa.

<< Lo sai che per sei stata la figlia che non ho mai avuto. Ti ho vista crescere qui dentro e metterci l’anima.  Mi mancherai e non poco!>> disse con gli occhi lucidi.

Io lo abbracciai.

<< Mi mancherai anche tu. Anche per me tu sei stato come un padre. Sempre premuroso, sempre attento, sempre protettivo, mai cattivo con me, sempre disponibile, generoso. Un vero padre. Mi hai sempre dato ottimi consigli e non ti sarò mai grata abbastanza per ciò che hai fatto per me! Mi mancherai e mi mancherà questo locale e le serate passate qui, fra un tavolo e l’altro. Mi mancherà vederti e sentirmi protetta con te! Ti penserò sempre e tornerò spesso a farti visita! >> dissi anche io commossa.

Lui ricambiò il mio abbraccio. Rimanemmo stretti, stretti, poi ci staccammo.

<< Ora devo andare. Abbi cura di te, Gino. Sappi che mi mancherai moltissimo!>> dissi io.

Lui mi guardò triste.

<< Abbi cura di te, Sara. Ti auguro tutta la fortuna di questo mondo, te la meriti!>> disse lui.

Io gli sorrisi.

Poi, mi voltai per andarmene.

<< Sara>> disse Gino. << Pensaci bene prima di partire. Luca ha fatto i suoi errori,ma so che ti ama tanto. Lo so che perdonare è difficile, ma tu lo sai meglio di me!>>

Io mi voltai e gli sorrisi. Poi, me ne andai.

Quando uscii dal bar, vidi una macchina dirigersi verso di me. I fari erano così alti, che per poco non mi accecò. Il conducente parcheggiò a pochi centimetri di distanza da me. Per un attimo, ebbi paura. Chi era? Cosa voleva da me? Mille perplessità e dubbi mi assalirono ed ebbi una strana sensazione. Finché dall’auto spuntarono le gambe di una donna. Aveva tacchi a spillo rossi e una mini gonna che le dava un tocco elegante e sensuale. Era molto magra e pareva sentirsi a suo agio. Finalmente, si decise a scendere dalla macchina. Io non la riconobbi subito, anche se i suoi tratti fisici mi parvero familiari. Poi, focalizzai meglio l’immagine che mi si presentava davanti.

Lunghi capelli castani, occhi verdi che rassomigliavano a quelli di una gatta, naso piccolo e carino. Non avevo più dubbi: la ragazza che si presentava di fronte a me era Eleonora.

Non so per quanto tempo restai imbambolata a fissarla. Persi il conto. Ma non riuscivo a dire una parola. Non so perché, ma ero come immobilizzata, incantata, spaventata. Non sapevo se gioire o essere spaventata. Più che altro ero spaventata. Che cosa poteva volere Eleonora da me? La ragazza che io avevo tanto odiato, che era come una rivale per me.

 Un brivido mi percorse la schiena. Il cuore iniziò ad accelerare leggermente i suoi battiti ed iniziai a sudare. Eleonora, si piantò di fronte a me, limitandosi a guardarmi. Neanche lei proferì parola. Ci scrutavamo entrambe e lo facemmo per un tempo che parve non finire mai.

Poi, dopo non so quanto, lei si decise a parlarmi. Io, ero troppo debole e spaventata per rompere il ghiaccio.

<< Ciao, Sara!>> disse lei con lo sguardo profondo.

Io esitai.

<< Ciao, Eleonora!>>

<< Sapevo di trovarti qua!>> disse lei.

La mia sensazione era giusta: Eleonora mi stava cercando.

<< Come mai cerchi proprio me?>>

Lei sorrise. Le sue labbra erano così perfette! Erano incorniciate da un bellissimo rossetto rosso.

<< Devo parlarti!>> disse lei tranquilla.

Un altro brivido mi percorse la schiena. Avevo una terribile sensazione!

<< Di … cosa?>> feci io ansiosa.

<< Di Luca!>> disse lei decisa e sicura.

Rimasi a bocca aperta. Nel vero senso della parola!

Le risposi dopo un po’, quando mi ripresi.

<< Se è così allora, puoi anche andartene!>> dissi io riprendendo sicurezza. Iniziai a camminare per andarmene.

<< No, invece, non me ne andrò finché non ti avrò detto tutto e tu mi ascolterai, volente o nolente!>>

<< Non ho la minima intenzione di farlo!>> dissi io.

<< Si, che lo farai!>> disse lei decisa, afferrandomi per un braccio e costringendomi a fermarmi.

<< Non puoi costringermi …>> protestai io, ma lei sembrò ignorarmi.

Fece un grosso respiro, come se dovesse parlarmi di una cosa importante.

Poi, cominciò.

<< So che tra  me e te non è mai corso buon sangue, ma stavolta ho bisogno di parlarti. Ho appreso che tu te ne andrai e ti auguro tutta la fortuna del mondo. Mi dispiace di averti trattata male e di essere stata sempre una vipera nei tuoi confronti. Solo ora me ne rendo conto. Io ero solo invidiosa e gelosa e volevo renderti la vita un inferno. Ti odiavo e me ne pento sinceramente, perché tu non meritavi tutto quello! E per questo ti chiedo di perdonarmi, ma adesso, non è di questo che voglio parlarti! E’ di Luca. Anche lui ha saputo che parti e sta male. Sta veramente male …>>

<< Sai che me ne frega!>> dissi io interrompendola. << Vai a consolarlo, che sei così brava, tu!>> dissi acida.

<< Aspetta!>> disse lei. <>

Io sbuffai.

<< Io e Luca ci siamo lasciati. Non eravamo fatti l’uno per l’altra. Io, in realtà, non l’ho mai amato. Non ho mai amato nessuno di tutti i ragazzi che ho avuto. Volevo solo che loro mi amassero. Volevo sentirmi amata, perché in casa mia mai nessuno mi dice qualcosa di carino. Allora, speravo di rimpiazzare l’amore che mi mancava con quello di qualsiasi ragazzo che incontravo. Ma mai nessuno mi amava veramente e ogni storia era un’avventura! Io a Luca voglio un gran bene, così come lui ne vuole a me,  ma nulla di più. Lui ama te. Ed è sincero. Sto vedendo con i miei occhi come ne soffre! Ed è tutto vero, credimi!>>

<< Si, come no!>> feci io.

<< Sta soffrendo per te. Non sa come fare!>>

<< E perché queste belle parole non viene a dirmele lui e manda te?>> dissi io.

<< Non sa che sono qui. Io sono venuta perché voglio chiarire le cose una volta per tutte!>>

<< Ma che brava!>> dissi io.

<< Senti puoi anche non credermi, ma … quella sera alla festa, non è successo niente. Io e Luca ci siamo baciati, stavamo per farlo, ma … ad un tratto io mi sono bloccata. Gli ho detto che non lo amavo più, che non l’avevo mai amato e lui mi disse che neanche lui mi amava, che amava solo te. Ci siamo chiariti. Abbiamo parlato per tutto il tempo e quando tu ci  hai visti, io lo stavo abbracciando perché mi aveva aiutato a fare chiarezza, ma non è successo niente. C’è stato solo un bacio. Null’altro, credimi Sara! Luca ti ama, aspetta solo te!>> disse lei.

Pareva sincera. Io ero perplessa. Esitai un po’.

<< Mi dispiace, Eleonora, ma la tua camminata è stata vana. Non lo voglio più vedere. Mi dispiace, ma non credo ad una sola parola. >>

<< Perché no?>>

<< Perché non voglio soffrire ancora. Io amo Luca da sempre, ma non posso soffrire ancora per lui. Mi ha fatto troppo male!>>

<< Ma non capisci che anche lui sta male per te? E’da giorni che si logora la vita! Vi state facendo solo del male perché siete maledettamente orgogliosi!>> disse lei combattiva.

<< Mi dispiace, ma io non rinuncerò a partire. Ormai ho deciso. Buona fortuna, Eleonora!>> dissi andandomene.

Sul suo volto si dipinse un’espressione di sconfitta e di rabbia, per non avermi convinta, forse.

Mi ero voltata quando sentii le sue ultime parole.

<< Ripensaci, Sara. Luca ti ama e non è giusto mandare a monte tutto questo!>>

Non mi voltai, ma le sue parole mi lasciarono il segno.

 

 

 

 

ANGOLO AUTRICE

Buonasera! Et voilà! Sono riuscita, con molta fatica ad aggiornare.

Mi è piaciuto scrivere questo capitolo, soprattutto nella parte in cui c’è il confronto Sara – Eleonora! E’ stato divertente, no?!? XD

Comunque la storia è quasi alla fine. Anzi, penso che questo sarà il penultimo capitolo. Mi dispiace, ma come tutte le cose belle anche questa è destinata a finire.

Non so quando aggiornerò perché ho già ripreso a studiare e non ho molto tempo disponibile,ma lo farò al più presto. E’ anche per questo che devo finire la storia. Non avrei tempo per continuarla!

 

Spero che mi farete sapere che ne pensate.

Alla prossima.

Un bacio :*

  
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