La mia domanda. La mia domanda,quella che a diciotto anni mi conduceva a pensare, a non spegnermi un secondo, a perdermi ogni giorno, era la domanda più semplice, quella che sta infondo all'animo più persistente, quella domanda che ritornava a galla in ogni mio singolo sbaglio, che non dava tregua, che non ti lasciava migliorare, che ti faceva e ti fa paura. "Quanto tempo ho ancora?" La mia domanda era questa,"quanto tempo mi rimane?". Formulata in un altro modo "Perché mi facevo del male con il futuro che doveva ancora arrivare?''. Desideravo, volevo solo vivere alla giornata, così come lo definivano i miei coetanei, vivere giorno per giorno, volevo vivere, vivere fino alle 23.59 e poi andare a letto, a dormire soddisfatto e svegliarmi carico, più carico del giorno precedente, anzi..no, non volevo dormire, non dormire e avere voglia di ballare, anche se non lo sapessi fare, di fare l'amore anche se non l'avessi mai fatto, di bere anche se avessi commesso il più terribile degli errori, avevo voglia ma la vera voglia,
dov'era?

voglio correre
voglio nascondermi
voglio abbattere i muri
che mi tengono dentro
voglio protendermi
e toccare lafiamma

''VOLERE: essere intenzionato ad ottenere qualcosa, essere deciso, avere la ferma intenzione, operare per il conseguimento di qualcosa, può essere espresso da una frase con specificazione dalla persona da cui si desidera qualcosa''
Era abbastanza semplice cercare qualcosa sul vocabolario, a patto che si fosse saputo l'alfabeto, era ovvio, era straordinario, quasi magico...tu sfogliavi diecimila dodici pagine e la parola era lì, come se fosse sempre stata in quel preciso punto e tu l'avevi trovata, perché la stavi cercando, l'avevi cercata e l'avevi trovata. Era davvero così facile?... In effetti si, era super semplice..almeno per me, solo una manciata di secondi, trenta secondi di un minuto per capire dove si fosse nascosta, ma era davvero così semplice?
Per un bambino che inizia a scoprire l'alfabeto, quei trenta secondi sarebbero stati sufficienti? Per un vecchietto con un tremolio alla mano destra e con un paio di gradi di troppo sugli occhi, quei trenta secondi sarebbero bastati? E per un analfabeta, un cieco, un neonato, per una pagina mancata, e se proprio quella pagina venisse strappata? Se la 7125 pagina non ci fosse? Sarebbe stato davvero così facile?, tu ce l'avresti fatta?

''VOLERE: essere intenzionato ad ottenere qualcosa, essere deciso, avere la ferma intenzione, operare per il proseguimento di qualcosa, può essere espresso da una frase con specificazione dalla persona da cui si desidera qualcosa''
...può essere espresso da una frase con specificazione dalla persona da cui si desidera qualcosa...e se non avessi mai voluto, se in realtà non volevo assolutamente un bel niente, se non volevo e stessi cercando, se mi stavo rendendo conto che stessi cercando e non avessi mai trovato, cercavo qualcosa o qualcuno.. e se volere era superfluo, era un pretesto, un nascondiglio, una tana nascosta in un luogo deserto, circondato da un bosco, in una casa di tre piani, di una soffitta piena di libri con un passaggio segreto dietro il terzo scaffale della libreria, ... e se volevo cercare qualcuno?
Pensò Harry.