Storie originali > Fantascienza
Segui la storia  |       
Autore: Shade Owl    19/09/2013    1 recensioni
Durante le operazioni minerarie su un lontano pianeta, l'agente di sicurezza Parker Bones viene svegliato nottetempo a causa di alcuni problemi con tre uomini che ha arrestato il giorno prima: sembrano aver contratto una qualche malattia e questo, in seguito ad altri avvenimenti misteriosi, spinge il Capitano della PCP Ascendant a chiedere aiuto.
E così, una donna viene mandata sulla nave: l'Ufficiale Valentine...
Genere: Mistero, Science-fiction, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Passò molto tempo prima che il Popolo Verde cercasse un altro contatto. Secondo Brenda, che si era collegata al sistema di sensori interni della nave utilizzando il codice personale di Bones, gli uomini–albero si erano tutti fermati all’improvviso lì dov’erano, alcuni rannicchiati a terra e la maggior parte semplicemente in piedi, imbambolata in un punto qualsiasi della stanza in cui si trovavano. L’impianto video (o almeno, quella parte ancora in funzione) confermò la tesi, mostrando innumerevoli persone che se ne stavano ferme lì, in silenzio, indossando ancora pigiami o biancheria.
Alla fine inviarono un androide nelle cucine a prendere qualcosa da mangiare, sopperendo così alla mancanza di cibo, dato che sia Valentine che Bones avevano saltato il pasto. I minuti passarono silenziosi, al punto tale che entrambi si appisolarono mentre Brenda rimaneva seduta al terminale, in attesa di un’eventuale messaggio, stanchi e provati dal sonno non smaltito.
Quando finalmente ricevettero una risposta, entrambi avevano già cominciato a svegliarsi e, soprattutto, l’orologio diceva che sulla Terra erano ormai le sette e tre minuti.
- Ufficiale… Valentine…- disse la voce di Nolan Brody.
- Sì… sono qui.- rispose subito lei, correndo al terminale e scacciando gli ultimi strascichi di sonno - Mi dica, signor Brody, cosa avete deciso?-
- Il… Popolo Verde… ha pensato. Il… Popolo Verde… è d’accordo. Noi… accettiamo.-
Bones si lasciò scappare un guaito di felicità, alzando le braccia al cielo, e Brenda si sciolse in un sorriso sollevato.
- Ne sono lieta, signor Brody. In questo caso, propongo organizzarci subito per liberare voi e l’equipaggio. Ditemi voi come procedere: se siete d’accordo, potrete lasciare i loro corpi qui sulla nave, così che io vi possa ricondurre su Cassandra V a bordo della mia navetta… sarebbe un metodo molto più rapido dell’alternativa, che ci costringerebbe a fare numerosi viaggi, ma se lo preferite…-
- Noi… viaggeremo… con te.- disse Brody - Il… Popolo Verde… si fiderà.-
Meno male… Pensò Valentine, già temendo di doverli condurre su Cassandra V a piccoli gruppi per volta.
- Ottimo. In questo caso, ricondurrò immediatamente la Ascendant nell’orbita planetaria, poi annullerò i protocolli di quarantena e verrò da voi. Ci potremmo incontrare sul Ponte di Attracco, nei pressi della mia navetta.-
- Molto… bene.- disse Nolan Brody - Ma se… il Popolo Verde… subisse… un altro attacco… saremo costretti… a reagire. In futuro… combatteremo… per la nostra terra.-
- Ne sono consapevole.- disse Valentine - Vi ringrazio, signor Brody, a nome del pianeta Terra, del Governo Terrestre e dell’equipaggio della Ascendant. Prometto che non subirete ulteriori abusi. Me ne occuperò personalmente.-
Il signor Brody chiuse la comunicazione, e Valentine si alzò, tornando di nuovo verso la consolle di pilotaggio.
- Comandante Fletcher, mi aiuti, riportiamo in orbita la Ascendant. Bones, restituiscimi il lanciafiamme, non ti serve più. Piuttosto, controlla la mia navetta, accertati che sia pronta a partire. Riforniscila di carburante, se serve.-
- Agli ordini…- sospirò lui, lasciandosi ricadere davanti a un terminale.
Le manovre di pilotaggio procedettero senza intoppi, portandoli a scendere di nuovo alla quota di aggancio orbitale. Il solo rumore attorno a loro era quello dei motori e degli androidi alle postazioni, mentre Bones se ne stava spaparanzato davanti al terminale, sbadigliando.
- La tua navetta è pro… pro… prontaaaahuuggh…- grugnì, stiracchiandosi come un gatto particolarmente pigro - Carburante a volontà, rotte impostate… tutto a posto, insomma. E io ho un gran sonno.-
- Anche la signora ha sonno.- osservò Brenda - Ma non si lamenta molto, mi pare.-
- Lei è più macchina di te… senza offesa, Valentine… è ovvio che non si lamenti.-
- Silenzio!- esclamò lei.
- Dai, stavo scherza…-
- Bones, silenzio!- ripeté lei - Sentite niente?-
Entrambi tacquero per un momento, tendendo l’orecchio.
- Cosa?- chiese Bones - Io non sento niente. Brenda, tu?-
- Nossignore. Non capisco.- ammise, guardando perplessa Valentine - Signora, cosa c’è che non va?-
- Perché non sentiamo i laser anti–asteroidi?- chiese Valentine.
- Ehm... perché nello spazio non c'è aria?-
- Ma non sentiamo nemmeno i meccanismi della nave che girano. Né il ronzio prima di sparare un colpo... e non vedo polvere spaziale fluttuare attorno a noi. Non stanno sparando!-
Brenda esitò.
- Controllo del sistema anti–asteroidi.- disse in fretta - Stato del generatore?-
- Operativo.- disse un androide, in tono freddo.
- Sistema di puntamento?-
- Online.- rispose un altro.
- Comandante Fletcher.- disse un androide in fondo alla stanza - Rileviamo un’anomalia nel raccordo di flusso.-
- Nel che?- chiese Bones.
- Praticamente un crocicchio che distribuisce l’energia. Disingaggiare, manovra di allontanamento!- esclamò Valentine - Se restiamo qui gli asteroidi ci faranno a pezzi! Comandante, attivi i razzi dire…-
Uno schianto tremendo scosse l’intera Ascendant da cima a fondo, facendola tremare violentemente. Valentine fu sballottata avanti e indietro sulla consolle di comando, e gli androidi caddero a terra. Bones imprecò e sbattè contro lo schermo di quarzo davanti a lui; quello andò in frantumi all’istante, strappandogli un forte verso di dolore.
Una sirena cominciò a suonare, mentre una voce fredda e atona avvertiva di una falla nello scafo.
- Attivare… misure di contenimento…- brontolò Valentine, stordita - Rapporto situazione… dov’è il danno?-
- Chiusura portelli di isolamento del settore nove. La falla si è aperta in sala macchine. Abbiamo perso i motori primari e una batteria di torrette anti–asteroidi.-
- Ufficiale… Valentine…-
La voce di Nolan Brody uscì dal terminale semidistrutto su cui si era accasciato Bones che, ferito alla testa, non si era ancora rialzato. Un nuovo urto, fortunatamente più leggero, scosse la Ascendant senza però aprire una nuova falla. L’assenza dell’attività dei laser si stava facendo sentire.
- Maledizione… Comandante, mi passi la comunicazione qui e attivi i motori secondari, adesso! Se restiamo qui finiremo in mille pezzi! Poi vada da Bones, cerchi di vedere come sta, presto!-
Brenda eseguì gli ordini e si alzò immediatamente, correndo dall’Ufficiale della Sicurezza ancora svenuto.
- Signor Brdoy!-
- Ufficiale… Valentine…- disse lui - Abbiamo… sentito l’allarme.-
- C’è stato un malfunzionamento del sistema anti–asteroidi. Siamo stati colpiti violentemente, si è aperta una falla in sala macchine e abbiamo perso i motori primari.-
- No… nessun… malfunzionamento. Sabotaggio.-
- Di cosa sta parlando?-
- Il… Capitano Malkovich.- rispose Brody - Ci eravamo… sbagliati. Lui… ci è sfuggito. Non è… con noi. Cercherà… di ucciderci tutti.-
 
Malkovich si accasciò contro la paratia di sicurezza che bloccava l’accesso alla sala macchine, gettando via i tappi filtro. Se era sopravvissuto al contagio lo doveva soltanto a loro, essendoseli infilati nel naso prima di andare a letto: da quando aveva scoperto che l’infezione veniva trasmessa per via aerea, aveva deciso di andare a letto solo con una seppur minima protezione, in caso di gravi problemi come quello.
Si era svegliato sentendo la voce dell’Ufficiale Valentine provenire dal comunicatore sul suo comodino, e per tutto il tempo aveva ascoltato in silenzio la sua conversazione con il signor Nolan Brody. Più loro parlavano, più lui si si convinceva della gravità della situazione, così aveva deciso: doveva agire.
Infilandosi rapidamente la giacca e le scarpe, era sceso di soppiatto in sala macchine, danneggiando il raccordo di flusso dei cannoni anti–asteroidi. Il modo migliore per porre fine a quella storia, ormai, era uno solo: distruggere la Ascendant insieme a chiunque ci fosse a bordo.
L'Ufficiale Valentine si era lasciata abbindolare dalle loro promesse e da quella parodia di resa che avevano architettato. Era convinta che sarebbe stato sufficiente portarli sul pianeta per rimettere le cose a posto? Se fossero arrivati sulla Terra… ne sarebbe bastato uno solo per infettare l’intera umanità. Non poteva permetterlo.
Cercò di alzarsi, ma una fitta profonda lo costrinse a restare fermo dov’era: uscire dalla sala macchine non era stato affatto semplice. Non aveva immaginato che il primo asteroide avrebbe colpito proprio quel punto della nave.
Dannazione…
Gli androidi di servizio erano stati tutti risucchiati durante la decompressione. Uscirne era stato veramente complicato… e soprattutto, non era stato gratis.
- Capitano Malkovich! Lo so che mi sente! Risponda IMMEDIATAMENTE!-
La voce adirata dell’Ufficiale Valentine uscì dal comunicatore nella sua tasca. Con un sorrisetto rassegnato, Malkovich lo portò alla bocca, esalando un sospiro stanco.
- Buongiorno, signora.- disse - Ho saputo che è lei al comando, adesso… che sono stato rimosso.-
- Può biasimarmi? Oltre al fatto che è stato esposto alle spore, il suo inqualificabile comportamento stava portandoci a un punto morto. Peggio ancora, la sua condotta ci farà ammazzare!-
Lui grugnì.
- Lei è… solo una stupida ragazzina.- brontolò - Io ho combattuto in guerra, alla sua età. Conosco le tattiche del terrore e chi le utilizza… se non funzionano, puntano sul cuore tenero dell’interlocutore. E lei pecca enormemente in questo.-
- IDIOTA!- ruggì Valentine - La mia età apparente era il problema? Oh, Dio…- sottò con voce tremante di rabbia - Al di là di questo, che è un problema secondario, i suoi maledetti manuali di guerra li ho scritti io, lo sa? Ad ogni modo, lasciamo perdere questa storia e cerchiamo di rimettere le cose a posto: è ancora nei pressi della sala macchine?-
Lui trasse un respiro profondo, cercando di rimanere cosciente.
- Sì, sono… appena fuori dalla porta. Il blocco… il blocco è attivo. Sono uscito per un soffio.-
- Bene. Vada a prendere una tuta esplorativa, le mando qualche androide per aiutarla… dovete assolutamente riparare almeno i cannoni anti–asteroidi, io cercherò di far funzionare i motori secondari quel che basta per arrivare in orbita.-
- Non servirebbe.- rispose Malkovich - La Ascendant non può mantenere l’orbita, al momento. Ho sabotato anche il gancio orbitale. Faccia un’analisi di tutti i sistemi, vedrà che ho ragione.-
Valentine sospirò.
- Magnifico… vorrà dire che dovrà occuparsi anche di quello. Piuttosto, c’è altro che vuole dirmi?-
- Sì.- rispose lui - Che ormai… non mi interessa più nulla.-
Sollevò la mano che aveva tenuto contro il fianco per tutto il tempo, ormai madida di rosso.
- Spero… che lei sappia quello che fa.-
La testa gli ricadde sul petto, mentre il comunicatore gli scivolava di mano.

Scusatemi se ieri non ho postato il capitolo, ma mi sono quasi addormentato davanti allo schermo mentre scrivevo. Ho preferito andare a letto, piuttosto che propinarvi un'improbabile serie di frasi sconclusionate e insensate, e non mi dispiace: il modo in cui questa storia sta procedendo non mi sembra affatto male, quindi credo che possa valere un po' di attesa extra.
Ringrazio a questo punto Ely79, LullabyMilla, Kira16, Ser Balzo, Kindle e anche Cohava, che ha appena inserito la storia tra le seguite, e Hola1994, che l'ha messa tra le ricordate. A domani (se non mi riaddormento)!

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantascienza / Vai alla pagina dell'autore: Shade Owl