Odi
et Amo
Quare id faciam, fortasse requiris. Nescio, sed fieri sentio et excrucior.
Anche quella notte pioveva. Le gocce d'acqua
picchiettavano incessantemente contro il vetro, e diversi fulmini sembravano
squarciare il cielo.
Draco adorava le tempeste.
Per questo si era seduto vicino alla finestra, avvolto
in un lenzuolo bianco. Sfiorò il vetro freddo con il palmo della mano destra,
sembrava che le gocce di pioggia gli sfiorassero le dita.
Draco adorava la pioggia. Anche quella notte aveva
piovuto. Quella notte di tanti anni prima.
Se lo ricordava bene.
***
Harry gli aveva spedito un gufo, vicino la zampetta
dell'animale c'era un piccolo rotolino di carta. Un biglietto.
Ci vediamo alle nove di questa sera vicino al
laghetto.
Non mancare.
- Harry
Ancora si chiedeva perchè ci
era andato: insomma, diverse volte si era trovato nei casini a causa di Harry
Potter. Somigliava tanto a quando, al primo anno, aveva sentito delle voci per
quanto riguardava un uovo di drago ed era stato beccato dalla McGonagall finendo in punizione. Però alla
fine, complice la curiosità o il desiderio di umiliare quel ragazzo, ci era
andato arrivando con cinque minuti d'anticipo.
'Un solo minuto di ritardo'
si disse 'e io torno in sala comune. Poi lo uccido.' se l'era ripetuto così
tante volte che ormai si erano fatte le dieci, il cielo era ricoperto di nuovole grigie ed era quasi sicuro di aver sentito l'eco di
un tuono.
Alle dieci e mezza, Draco decise di andarsene.
Si diede dello stupido: era arrivato lì, e Potter non
si era neanche presentato. Oh, gliel'avrebbe pagata. Eccome, se gliel'avrebbe
pagata.
Non fece neanche in tempo a fare due passi. Lo vide in
lontanza, come se fosse rimasto pietrificato lì. Si
ritrovò di fronte a lui e in tono ironico disse 'Strano. Non ricordo di aver
fatto una maledizione delle pastoie.'
Harry aveva sollevato lo sguardo verso di lui. Draco
quell'espressione così persa e intimidita l'aveva già vista.
'Saltiamo i convenevoli, Potter. Perchè
mi hai fatto venire qui? Ah, affinchè tu lo sappia,
sono arrivato cinque minuti fa. Avevo da fare.'
Harry sembrava tremare. Non era per il freddo. Era per
l'emozione.
'Malfoy, io.. Devo dirti una cosa.'
Anche la sua voce tremava. Draco se ne era accorto.
Iniziò a piovere. Poche gocce d'acqua bagnavano quel
piccolo praticello. Quando pioveva, la terra per ringraziare dell'acqua
ricevuta, faceva evaporare nell'aria un dolce profumo.
Draco adorava quel profumo d'erba bagnata, adorava la riugiada e adorava la pioggia. Si sentiva capito. Si sentiva
come quel filo d'erba. Per questo non fece storie. Pioveva e sorrise.
'Parla, Potter. Cosa vuoi?'
'Io provo qualcosa per te.' disse Harry, stringendo le mani serrate in due
pugni.
'Beh, anche io. Pena. Sì, provo pena per te che poverino non sei nulla dietro
il nome che porti. E' la natura umana. Perchè tanto
disturbo?' chiese cinicamente Draco. Harry lo fissava confuso, talmente tant che ignorò anche quella battutaccia che aveva fatto.
'Nel senso che... Nel senso che mi piaci, Malfoy.'
Cadde il silenzio. Draco rise. Rise così forte che gli
venne mal di stomaco.
'Ti sembro gay, io? E poi anche se lo fossi, di certo non saresti tu la persona
con cui andrei!' Draco parlò senza prendere fiato. Quando terminò lo fissò con
disprezzo e si allontanò verso i dormitori serpeverde. Harry gli aveva detto
che gli piaceva. Era la prima persona al mondo che gliel'aveva detto.
Harry rimase in silenzio sotto quella pioggia. Quelle
che aveva sul viso potevano essere gocce di pioggia o forse lacrime. Nessuno lo
sapeva. Solo Harry.
Quella notte Draco tardò ad addormentarsi. Harry gli
aveva detto che gli piaceva. Proprio a lui. A Draco Malfoy. E lui cosa aveva
fatto? Gli aveva detto di no. Un po' come quando al primo anno lui lo
classificò come "le persone sbagliate con cui fare amicizia". Però
aveva detto che gli piaceva. Insomma, Draco aveva aspettato tanto tempo per
quel momento ed alla fine gli aveva riso in faccia. Non che ci fosse da
domandarsi perchè tutti lo odiavano.
~ ● ~
I giorni successivi furono strani. Draco realizzò che
Harry non si era presentato nè a Pozioni nè a Incantesimi. Che forse l'avesse umiliato a tal punto
da non volere più neanche presentarsi alle lezioni?
Era passata una settimana e di Harry neanche l'ombra.
Aveva provato ad avvicinare i suoi amici, ma quel Weasley era proprio
insopportabile, per non parlare della signorina "sotuttoio".
Ah, al diavolo. Perchè si stava interessando tanto a
Harry? Forse perchè dopotutto.. Lui a Harry piaceva.
Diamine, piaceva a Harry Potter! Doveva rimediare.
Vediamoci al laghetto,
a mezzanotte. Sii puntuale. Ti aspetto lì.
- Draco
Draco si era poggiato con la schiena contro il tronco
di un albero lì vicino. Anche quella volta, c'erano i tuoni. Il cielo di tanto
in tanto veniva squarciato da un raggio di luce. Diamoine,
se l'odiava quel Potter da due soldi che l'aveva fatto smuovere. Era mezzanotte
e mezza. Harry era appena arrivato.
'Ho fatto tardi.'
'Me ne sono accorto.'
Calò nuovamente il silenzio, Draco fissò Harry con insistenza.
Aveva l'aria un po' trasandata e lo sguardo da cucciolo bastonato. Merlino,
quanto gli piaceva Harry. Gli piacevano quei suoi occhi verdi, quel suo
riuscire a farlo stare sotto la pioggia ore intere ad aspettarlo, gli piaceva
quello sguardo penetrante e quella pelle morbida e vellutata.
'Perchè mi hai fatto venire
qui, Malfoy?'
'Perchè devo dirti una cosa.'
'E dimmela.'
'Vieni più vicino. Ancora un passo. Ecco così.'
Quella notte pioveva. C'era un grosso albero a fare da
ombrello. Draco afferrò il polso di Harry con irruenza e lo trascinò, facendolo
sbattere con le spalle contro il tronco dell'albero, con una mano gli teneva
fermi i polsi.
'M-Malfoy, che cosa stai..?'
'Stai zitto, Potter' borbottò Draco, per poi scontrare le sue labbra con quelle
di Harry.
Si prese la lingua di Harry con la sua, accarezzandola
con ardore, come se volesse tastare il suo sapore e fargli assaggiare il
proprio. Quello di Harry era senza dubbio dolce e molto intenso. Baciarlo gli
recò la stessa sensazione di quando un temporale stava per arrivare. Draco
adorava i temporali, ma quello era dentro al suo cuore.
Quando si staccarono, Draco aveva un'espressione
confusa, Harry invece ne era sicuro: Malfoy gli piaceva sempre di più. Il
biondo allora lo baciò ancora una volta, con più passione. Tanto era l'ardore
che portò un ginocchio tra le gambe di Harry, braccandolo in una presa più che
in un abbraccio, per non farlo scappare. Ma Harry non voleva affatto scappare,
anzi, lo tirò a sè afferrando la camicia bianca che
Draco portava ed iniziò a sbottonargliela dal colletto. Il biondo gli
mordicchiò il labbro inferiore, poi glielo leccò, ed infine lo baciò di nuovo,
lasciando che le mani fredde di Harry gli accarezzassero il petto.
'Hai le mani fredde, Potter' bisbigliò.
'Riscaldamele'
Draco sogghignò: sentirsi così tanto in potere su quel
grifondoro gli recava un senso d'orgoglio e di
piacere. Lo fece girare in maniera tale da fargli poggiare la schiena contro il
suo petto, gli sfilò la camicia dai pantaloni e cominciò a sbottonargli questi
ultimi. Il moro mugolò. Draco infilò la mano destra appena sotto la stoffa dei
pantaloni aperti, massaggiandogli il sesso da sopra l'intimo. Harry gemette di
nuovo, mentre Draco iniziò ad inumidirgli il collo con la punta della lingua.
Quella era una cosa che fece vibrare la pelle di Harry: si sentiva teso ma come
sotto l'effetto di un confundus ben esercitato. Il confundus di Harry era Draco, Draco che gli mordicchiava il
lobo dell'orecchio, Draco che gli palpava il fondoschiena, Draco che gli aveva
abbassato la biancheria, Draco che gli massaggiava l'evidente eccitazione.
'E' bellissimo toccartelo' bisbigliò il biono 'reagisce istantaneamente..' e ridacchiò, come a
volerlo prendere in giro. Harry l'aveva capito benissimo. Percepire le mani di
Draco sulla sua pelle, pensò, era una delle sensazioni più belle al mondo e
voleva avercele addosso per molto altro tempo ancora. Draco invece, si sentiva
padrone del corpo di Harry: toccarlo e vedere le sue reazioni, vedere il suo
desiderio così tangibile, lo faceva sentire potente. Il biondo con la mano
sinistra si era sbottonato i pantaloni, poi mordicchiò l'orecchio dell'altro
ragazzo e disse 'Ora iniziamo a divertirci davvero'. Poggiò una mano sul fianco
di Harry e dopo essersi inumidito due dita dell'altra mano, iniziò a premere
contro il fondoschiena del moro, forzando la sua apertura. Harry chiuse gli
occhi e si morse un labbro: gli faceva un po' male, ma a Malfoy avrebbe
concesso di fargli tutto.
Draco spinse ancora di più, stringendo la mano sul
fianco del ragazzo, mentre la sua apertura veniva forzata più volte e Harry non
poteva fare altro che gemere.
Anche a Harry piaceva la pioggia. A Harry piaceva perchè ogni volta che pioveva, vedeva Draco felice.
Quando il sesso turgido di Draco gli passò attraverso,
Harry non potè fare a meno di urlare. Lo sentiva
entrare e uscire dal suo corpo, in un'alternanza di ritmi e forza diverse tra
loro, ed ogni volta che il corpo del biondino si allontanava quello di Harry lo
richiamava a sè.
Anche quella notte pioveva, c'erano i tuoni, i lampi e
i fulmini. Ma la vera tempesta era nei loro cuori, nei loro bisbiglii,
nei loro affanni.
Sotto quella pioggia, tra l'odore delle foglie
bagnate, con la sensazione della loro pelle umida scontrarsi, fare l'amore
significava che ogni cosa era al suo posto, lì dove doveva essere. Così era per
Draco, che da sempre desiderava Harry, così era Harry, che da sempre desiderava
Draco.
'Sai, Potter' mugolò Draco a Harry, lo stesso Harry
che l'aveva fatto aspettare ore sotto quella pioggia, che l'aveva fatto sentire
debole per quel desiderio. Sorrise impercettibilmente contro le sue labbra
umide 'ti odio'. Harry sorrise alla stessa
maniera e bisbigliò 'Anche io'.
***
'Draco?'
La voce di Harry rimbomava
nel silenzio della camera da letto. Il moro a torso nudo si era messo seduto
tra le lenzuola sul materasso, aveva i capelli spettinati e non indossava gli
occhiali.
'Draco tutto bene? Perchè
non torni a letto?'
Malfoy si era voltato verso di lui e gli aveva
sorriso. Si alzò, mettendosi in ginocchio di fronte a lui e gli passò una mano
tra i capelli.
'Sai una cosa, Potter?' il sorriso di Draco era sempre
il solito, a metà tra il ghigno ed il sincero, 'ti odio'.
Fine.
***
Solo una brevissima Draco x Harry che spero vi sia
piaciuta :3 è stata una specie di folgorazione che mi è venuta in mente l'altra
notte.. Soffrire d'insonnia ha i suoi frutti, dopotutto xD
un grazie a voi se mai leggerete questa brevissima fanfiction,
fatemi sapere se vi è piaciuta! :3
(La traduzione della poesia di Catullo è: Odio e
Amo. Per quale motivo io lo faccia, ti chiederai. Non lo so, ma sento che
accade e mi tormento.)
A presto ♥