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Autore: InspiredByBieber    19/09/2013    5 recensioni
Non sapere in che cosa ti stai cacciando e sapere che hai sempre la tua migliore amica con te. Scappare da un passato burrascoso e pieno di litigi, scappare dalla persona che eri prima di tutto questo. 
E adesso, eccoci qua. Al college.
Benvenuti matricole, che la vostra Clique vi possa dare il benvenuto in Florida!
Genere: Commedia, Erotico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Justin Bieber
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Aprii la porta e tutti mi accolsero con dello spumante.
 
«Quanto può essere dura lasciarsi?» Justin mi prese in braccio e mi fece fare una giravolta.
«Justin, fammi scendere. Ho bisogno di un drink!» biascicai, cercando un bicchiere.
 
«Non hai una bella faccia» disse Cory porgendomi direttamente la bottiglia. Ne bevvi almeno cinque sorsi belli e buoni.
 
«Non è finita come speravo. Adesso mi odia» mi feci scappare un borbottio.
«Non può odiarti, sei troppo bella!» Acacia arrivò e mi abbracciò: era ubriaca fradicia.
Mi voltai con fare accusatorio verso Jake «L’hai fatta ubriacare?»
«L’ha fatto prima che potessi fermarla, Amie. Fidati, non l’avrebbe fatto» si morse il labbro in segno di rimorso.
 
«È tutto okay, come è andata a te?» mi chiese, mangiandosi tutte le parole.
«Cacia, dovresti andare a letto!»
«No, stavamo guardando… un… film!»
 
Alzai gli occhi al cielo e salii al piano di sopra e la gettai sopra il letto.
«Non alzarti di qui prima di domani mattina, siamo chiare Acacia Patel?»
«Non mi piace quando mi chiami per nome e cognome!» si lamentò come una bambina.
«Buonanotte tesoro, ci vediamo domani» la coccolai sorridendo e la coprii. Dopo pochi secondi stava già russando.
 
«Bel lavoro mamma!» Justin mi aspettava fuori dalla porta.
«Ci manca proprio questo: diventare mamma» aggrottai la fronte e lui mi cinse i fianchi, baciandomi la punta del naso.
«Che stai facendo?» chiesi ridacchiando. Sentii l’alcol iniziare a farmi girare leggermente la testa. Lui mi condusse in camera sua e io lo seguii senza indugi. Ci coricammo sul suo letto.
 
«Voglio dormire» mugugnai a contatto con il suo cuscino.
«Allora dormiamo» disse.
 
Chiusi gli occhi e quando li aprii era già mattina.
 
Cazzo.
 
Justin aveva un braccio intorno a me e io avevo una gamba sopra il suo fianco. Ci eravamo veramente addormentati.
 
«Amie, smettila di muoverti, sto dormendo…»
«Bene, allora spostati così posso andarmene!»
 
Aprì gli occhi e si alzò, facendo cadere poco dopo la testa sulla testiera. «Che cosa è successo?»
«Ieri mi sono addormentata qua!» lo guardai corrucciata «Aspetta… eri ubriaco anche tu ieri notte?»
Mi guardò con occhi stanchi e scosse la testa, come per dimenticare.
 
«Possibile»
«Ma che diamine avete in quel cervello?» mi alzai irritata e presi la mia giacchina dal pavimento.
«Aspetta, Amie…»
«Justin, torna a dormire»
 
Andai nella mia stanza e Acacia era ancora nel mondo dei sogni. Mi cambiai e scesi al piano di sotto. C’era Jamie.
 
«Ieri notte non siete riusciti a fare a meno di ubriacarvi con spumante e vino?» chiesi seccata dal loro comportamento.
«Forse volevamo tutti dimenticare…» si grattò la nuca e sbadigliò «non è stata una delle serate migliori che abbiamo passato in casa, ecco»
Sgranocchiai dei cereali «Che cosa è successo?»
Jamie mise la sua scodella a lavare e scosse la testa «Fattelo spiegare dagli altri. Non ricordo neanche tanto bene… mi pare che fosse tutto iniziato da una lite tra Acacia, Hilda ed Angie… poi Justin era arrabbiato per fatti suoi e poi tutti sono esplosi… compreso me» sospirò «forse»
 
«Jamie, credo che sia il caso che tu ritorni a dormire. Hai due occhiaie grandi così!»
«Anche tu non sembri okay» mi voltai verso lo specchio: avevo ancora il trucco sbavato dalla notte precedente ed ero veramente impresentabile.
«Bene, siamo in due» lui ridacchiò e andò in camera sua.
 
Ero rimasta in cucina da sola ed erano solo le 7 del mattino. Che cosa potevo fare?
 
Come prima cosa mi lavai e mi cambiai completamente, poi decisi di mettere in ordine il macello che avevano combinato tutti la notte prima.
 
Dopo circa un’ora la casa era come nuova. Passai ai piatti che misi in lavastoviglie e poi potevo iniziare a prepararmi per la lezione. Uscii di casa due ore prima, decisa di passare a far colazione da Starsbucks.
 
La campanellina suonò appena misi piede dentro e un gruppo di ragazzi fischiò. Arrossii in un modo allucinante. Cercai un tavolo nascosto da tutto e da tutti e ordinai un cappuccino con due muffin ai mirtilli. Ripassai alcuni concetti e feci colazione in santa pace, fino a quando vidi Brad e Ian avvicinarsi al mio tavolo.
 
«Hey!»
«Oh, ciao ragazzi» chiusi i libri.
«Che ci fai qua tutta sola?» mi chiese Ian.
 
Ebbi un sussulto. Angie stava ancora frequentando Ian dopo aver ballato con lui dopo la festa? Non ebbi avuto l’occasione di saperlo.
 
«Volevo rimanere da sola. Ne ho bisogno qualche volta» scrollai le spalle.
«Oh, capisco. Quindi ti abbiamo disturbato…»
«Oh, certo che no!» cercai di non farli sentire di troppo «Mi fa piacere rincontrarvi»
 
Continuavo a guardare Ian, come se riuscissi a vedere nei suoi occhi la risposta alle mie domande. Dai, cazzo, dimmi qualcosa a riguardo!
 
«Abbiamo saputo che hai rotto con Eric, ci dispiace» Brad mi prese alla sprovvista. Come faceva a saperlo? Era successo solo un paio di ore prima.
«Come lo sai?»
Scrollò le spalle «Facciamo parte della stessa confraternita. Ieri notte sembrava disperato. Diceva che aveva bisogno di andare a bere e di organizzare qualche festa»
Lanciai gli occhi al cielo ed entrambi ridacchiarono.
«Comunque il prossimo week-end dobbiamo andare a suonare al solito posto. Possiamo contare sulla tua partecipazione?» un lampo di speranza nacque negli occhi di Brad.
 
«Non saprei…»
«Potresti venire con Angie» suggerì Ian «mi ha detto che sarebbe venuta» sembrava entusiasta e io lo fui ancora di più.
 
Quella stronza mi stava criticando nonostante lei stesse facendo di peggio: frequentava Ian e nel mentre scopava con Cory. Che razza di ragazza poteva mai essere?
 
«Oh, allora va bene. Ci saremo di sicuro!»
 
Li salutai e se ne andarono.
 
Bene. La vendetta va servita fredda, o sbaglio?
 
Dopo la lezione ritornai a casa. Jamie non si era presentato per la troppa stanchezza e tutti stavano ancora dormendo. Erano assurdi!
Acacia era ancora K.O. e l’unica cosa che potei fare fu quella di mettermi davanti al computer a verificare per la terza volta il mio saggio di storia prima di consegnarlo al professore.
 
Una nuova e-mail.
 
Da: caroline19847@live.com
 
      Salve. Il professor Scott mi ha proposto di rivolgermi a lei per lezioni di tutoraggio di economia.
      Le dispiacerebbe farmi sapere qualcosa di più? Grazie mille e mi scusi per il disturbo. A presto!

 
Aggrottai le sopracciglia. Cosa?
 
A: caroline19847@live.com
 
      Salve. Mi dispiace di informarla che io non faccio alcun tipo di lezioni di tutoraggio.
      Forse ha sbagliato e-mail. Mi scusi.

 
Dopo pochi minuti arrivò la risposta.
 
Da: caroline19847@live.com
  
      No, sono abbastanza sicura di non aver sbagliato proprio niente.
 
Chiusi il computer con rabbia e Acacia si svegliò facendo un balzo.
 
«Che succede, mamacita?» mi chiese con voce roca e con aria stanca.
«Il professore Scott mi ha assegnato il compito di tutor senza neanche prendere in considerazione la mia opinione. È assurdo!»
«Mmh… capisco» riuscì a dire per poi girarsi verso l’altra parte. Era ancora fuori.
 
Mi alzai dalla sedia, nervosa e scesi le scale. Justin e Hilda stavano facendo colazione. Un altro motivo per cui diventare più furibonda e chiudermi la porta alle spalle in quel modo. Per alcuni istanti pensai di rompere tutta la casa. Aprii la macchina e andai nei dormitori del college in cui era stanziata Vanessa.
 
«Perché tutti ce l’hanno con me durante questi giorni?» sbottai entrando in camera sua.
«Okay, che succede?» Vanessa fece un balzo dallo spavento ma dopo essersi ripresa, si mise di nuovo composta sulla sua sedia.
«Prima Angie e Hilda, poi Hilda e Justin, poi Justin e basta, poi tutt’e tre assieme e infine il professor Scott! Ma che diamine?» feci avanti e indietro e poi alzai una mano con enfasi «Oh, senza dimenticarci di Eric!»
 
«Tesoro, tesoro, respira» Vanessa si alzò e mi venne incontro, stringendomi le spalle. «Adesso siediti e mi racconti tutto»
 
Le raccontai tutto, giusto per sfogarmi e dopo mezz’ora mi sentivo già molto meglio, anche se la necessità di spaccare qualcosa mi fremeva ancora in tutto il corpo.
In quel momento odiavo tutti, compresa la mia migliore amica che si era ubriacata e mi aveva lasciata da sola, senza nessuno con cui parlare e sfogarmi. Ero infuriata ancora con Justin e Hilda, con… Angie!
 
«Siete matti!» fece infine Vanessa «Se non lo capite adesso, sarà troppo tardi!»
 
Ma di che diavolo stava parlando?
 
«Vanessa, non ti seguo…»
 
La porta in quell’esattissimo momento venne spalancata e un ragazzo dal sorriso angelico sporse la testa. Chi sei brutto impostore?
 
«Oh, Julian, eccoti qua!»
 
Ah, Vanessa lo conosceva.
 
«Momento… sbagliato?»
«Oh, no. Stavo giusto andando via…»
«Già» sorrise a trentadue denti Vanessa.
 
Cosa?!
 
«Anzi, forse no» dissi, guardandola in modo torvo.
«O forse si. Ti chiamo dopo, okay?» una supplica era palese nei suoi occhi quando si rivolse direttamente a me, stringendomi una mano. Le feci allentare la presa e andai via, sospirando.
 
Adesso anche l’unica amica che mi era rimasta, mi aveva lasciata. La rabbia fece spazio alla delusione e tristezza.
 
Ma no, io non potevo farmi buttare giù da tutte queste persone. Dovevo in qualche modo reagire e giusto perché la sfiga non arriva mai da sola… il professor Scott mi apparve davanti.
Non mi ero ancora preparata alcun tipo di discorso e in quelle condizioni non ero capace di sopportare un’altra discussione.
 
«Buongiorno signorina McKenzie, la vedo un po’ giù di morale»
«Mi ha assegnato il titolo di tutor?» chiesi, imperturbabile.
«Oh, giusto…» esortò il professore, inforcandosi gli occhiali. «Volevo parlarle giusto di questo. In realtà non ho voluto affidarle nessun incarico se lei non fosse d’accordo» aprì più del necessario gli occhi per rendermi il concetto e annuii. «Ma un ragazzo molto insistente mi ha chiesto se…»
«Un ragazzo? Ma l’e-mail era di una certa Carolina»
Il professore si mise a ridere in modo sguaiato. Gli potei vedere addirittura il pancreas. «Ma dimmi un po’ tu i ragazzi d’oggi!»
 
Aspettai che aggiungesse altro ma se ne andò via lasciandomi nei corridoi da sola.
Ecco, un’altra persona da aggiungere alla lista del “Le persone che si prendono gioco di me”.
 
Sospirai e ritornai a casa.
 
«Ti devo parlare» non feci in tempo neanche ad entrare in casa che Justin balzò fuori dalla porta. Aveva un’espressione irriconoscibile.
«Non adesso, non mi va» sbottai, sorpassando la porta e incrociando gli sguardi di tutti i miei coinquilini. Avrei voluto urlare ad ognuno di loro una cattiveria diversa, ma lasciai perdere e con una smorfia, mi liquidai salendo le scale in fretta e furia. Justin nonostante le mie parole mi seguì fino a camera mia, ma gli chiusi la porta in faccia e afferrai subito la chiave per blindarla.
 
Sospirai, sollevata. Tutto ciò di cui avevo bisogno era di dormire. Di dormire e basta.
 
Mi svegliai a causa dei battiti alla porta e della voce di Acacia. «Amie, aprimi per favore!»
 
Mi alzai controvoglia e così feci. Mi aspettavo che mi dicesse qualcosa di pungente, invece mi abbracciò con tutta la sua forza. «Scusami»
«Mi devi molte spiegazioni»
«Hai ragione, ma ti spiegherò dopo. Adesso dobbiamo prepararci per andare al biliardo»
 
Oh, merda. È vero, il concerto di Brad e Ian.
 
La tensione era palpabile tra di noi e anche in macchina tutto sembrava diverso. Justin dava l’idea di essere stufo, Hilda scocciata dalla mancanza di attenzioni di Justin, Angie super eccitata al pensiero di vedere Ian (o dell’immagine del corpo nudo di Cory?) e gli altri assecondavano o facevano gli indifferenti. So soltanto che io non facevo parte di questi ultimi.
 
«Finalmente vi fate vivi!» arrivò Bob con una birra in mano e ci accolse alla sua maniera: ammiccando esageratamente a noi ragazze e insultando i ragazzi. «Siete venuti proprio in tempo: tra poco iniziano con alcuni giochini» ammiccò e poi se ne andò. Ci scambiammo tutti un’occhiata perplessa. Giochini?
 
«Non dovevano suonare, oggi?» chiese Hebe e tutti annuimmo.
Avanzammo, sedendoci in uno dei tavoli vicino al palco. Poco dopo sentii qualcuno dire: “Chiamate la Clique!” non fui l’unica a sentirlo, di fatti Jamie si girò nella direzione da cui proveniva la voce, ma le luci si spensero e Bob arrivò da noi con un paio di birre.
 
«Venite ragazzuoli. Prendete una birra e salite con me sul palco»
«Cosa?» sbottò Acacia.
«Avanti, non ve ne pentirete»
 
Circa sei ragazzi arrivarono e ci fecero salire sul palco. Quando fummo ormai sopra, incrociai lo sguardo con Justin, il quale mi stava fissando. Non so perché ma mi sentii più imbarazzata in contatto con quegli occhi color caramello che davanti a tutti quelli davanti a me. Tutti fischiarono e Cory li fece zittire. Poi esultò e tutti gli fecero d’eco in modo giocoso.
 
«Cory, dacci un taglio se vuoi rimanere con quel pene ancora a lungo!» ci scherzai su io e tutti si misero a ridere.
«Se me lo strappi tu, ci credo!» altre risate.
 
Qualcuno mi prese per un fianco e mi capacitai del fatto che fosse Justin.
 
Un unisono di “OOOOOH” si fece spazio tra tutti gli sghignazzi e io avvampai. Acacia mi prese e mi mise dietro le sue spalle, come se mi dovesse far da scudo. Perché?
 
Hilda mi stava macellando viva con lo sguardo e io non feci altro che mostrare quasi indifferenza, fino a quando divenne più difficile del previsto dal momento che apparve sopra il palco anche Eric. Ma che cazzo stava succedendo?
 
«Oh, non provare ad avvicinarti o all’università ci dovrai andare in stampelle caro mio!» Acacia mi tenne sempre stretta a lei e quando mi strattonarono da una parte all’altra mi sentii come una bambola con cui le bambine giocano, si divertono e lasciano da una parte qualche minuto dopo.
 
Fu un miracolo che riuscimmo ad arrivare a casa sana e salvi… senza ucciderci prima tra di noi.


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LEGGETEMI!

Lo so, è un capitolo corto, ma almeno sono riuscita ad aggiornare.
Finalmente!
Che cosa ne pensate?
Voglio tantissime recensioni, mi raccomando.

8 RECENSIONI
e aggiorno subito!


Mi potete trovare
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