Bene,
questo delirio l’ho scritto
qualche giorno fa.. non sapevo se pubblicarlo ma alla fine ho deciso di
condividere con voi questa parte di me. Fatemi sapere cosa ne pensate.
Buona
lettura!
Ho paura di morire. O meglio, mi fa paura il dovermi spegnere e diventare il nulla; perchè si, ho paura del nulla. Nella mia vita ho sempre cercato di riempire gli spazi vuoti, i silenzi, le assenze di colore.. forse l’ho fatto nel modo sbagliato, ho riempito gli spazzi vuoti con delle persone mediocri, i silenzi con delle parole assurde e che non pensavo, le assenze di colore le ho dipinte di nero.. non sapendo che il nero è assenza di colore. Ho fatto molti errori, come tutti del resto e arrivati a questo punto non me ne pento neanche.. non ho intenzione di chiedere perdono ad un dio in cui non credo, non mi abbasserò a chiedere scusa a tutte le persone che ho ferito o che ho abbandonato, non rimpiangerò tutti quei momenti in cui potevo fare qualcosa e invece ho chiuso gli occhi e ho girato il viso dall’altra parte. A questo punto le uniche cose che mi restano sono soltanto i miei rimorsi.
Forse se quella sera non fossi entrato in quel locale non lo avrei conosciuto.
Forse se avessi avuto un po’ di buon senso qualche minuto fa avrei alzato la cornetta del telefono e avrei chiamato la polizia.
Forse se non lo amassi così tanto riuscirei anche a fargli del male.
Forse se si fosse ricordato di prendere i suoi farmaci ora non mi starebbe puntando una pistola alla tempia.
Forse se non fossi così dipendente da lui ora riuscirei ad allontanarmi dal suo corpo premuto contro la mia schiena.
Forse se avessi avuto dell’amor proprio verso me stesso non avrei accettato così alla leggera le condizioni per stare con Akira.
Tanti “forse”, e tanti “se” che non avranno mai risposta.. e allora mi chiedo se quelle due parole siano state inventate solo per tormentare gli animi degli esseri umani. C’è chi è morto di incertezza, c’è chi sopravvive nel dubbio e c’è chi è soffocato dall’ipotizzare quello che sarebbe potuto succedere se trovandosi di fronte ad un bivio avesse scelto la strada opposta a quella che ha intrapreso.
Ci sono cose invece che so e che ho accettato.
Ho accettato la sua follia, ho accettato il suo passato, ho accettato il rifiuto dei miei genitori verso il mio essere gay, ho accettato di abbandonare i miei sogni per lui, ho accettato di amarlo così com’è e grazie a tutto questo ora io sto accettando di morire.
Lui è dietro di me, sento il suo respiro sui capelli, il suo petto sulla mia schiena e il suo cuore che batte contro il mio corpo.
-Ti amo Akira.- voglio che lui lo sappia. Non mi illudo di riuscire a fermarlo, solo voglio che lui lo senta un’ultima volta prima che la mia bocca non riesca più a muoversi una volta che sarò cadavere.
-Lo so..- sibila lui al mio orecchio come faceva ogni notte mentre consumavamo il nostro amore sotto le coperte. In quelle due parole c’è tutta la sua assurda follia, la sua disperazione incontrollata e.. il suo amore per me.
Si perché anche se pazzo lui mi ha amato. A modo suo..ma lo ha fatto.
-Akira..-
-Zitto!- mi intima lui prendendo ancora di più la pistola sulla mia pelle facendomi male. Gemo la mia sofferenza e la parte umana che è rimasta in lui fa si che mi accarezzi una delle mie braccia abbandonate lungo il fianco come se in qualche modo stesse tentando di rimediare al dolore che mi ha causato.
-E’ l’ultima volta..- dice lui mentre con la mano che prima mi accarezzava va a stringermi la gola così forte da non farmi respirare.
-c..os..a?..- non riesco a parlare, e i miei occhi lacrimano anche se non sto piangendo.. non voglio piangere.
- zitto- sussurra dolce.. Akira è la mia morte.. e questo mi aiuta a scacciare tutte le mie paure.
-I-Io ti amo..- me lo dice piano, come la prima
volta. Te la ricordi Akira la nostra vera prima
volta? Fu quando facemmo l’amore dopo che tu ti fosti saziato. Si
perché tu avevi
ed hai dei terribili bisogni non è così? Ami il coltello e il modo in
cui
affonda nelle carni delle tue vittime. Adori vedere il sangue lasciare
i corpi
di quelle povere prostitute che hanno avuto la sfortuna di incontrare
il
cliente sbagliato. Tu non hai fame di sesso.. tu hai fame di morte.
La prima volta che hai
detto di amarmi me lo hai bisbigliato prendendomi nel sangue di una
puttana
russa dai capelli neri.. mi hai macchiato l’anima e il corpo e io ti ho
lasciato fare. Mi sono ammalato con te, ho firmato la mia condanna
rispondendo “anch’io
ti amo” ma mai, neanche per un istante, mi sono pentito di averti
donato me
stesso.
Io non sono una sua vittima. Non sta usando il coltello con me.. io sono speciale. Ecco perché so che quelle tre parole lui le prova sul serio.. e so già che lui non vivrà dopo che il mio cuore avrà smesso di battere. Ha deciso di porre fine a questa follia ecco perché non ha preso i farmaci che lo aiutavano a stare bene con me.
-E’ l’ultima volta che lo faccio.- è felice il mio Akira mentre lo dice.. è l’ultima volta che uccide e con quelle parole la sua anima è salva.
-Ci vedremo in cielo vero Takanori?- sa che non ci credo ma lo dice lo stesso allentando la presa sulla mia gola così che io possa rispondere.
-No Akira, ci vedremo all’inferno- non è una minaccia, è la pura e semplice verità.. nessuno dei due meriterebbe qualunque paradiso.
Lo sento sorridere e chiudo gli occhi.
Akira fa scendere la pistola fino a farle raggiungere il mio petto all’altezza del cuore. Forse con un proiettile riusciremo a morire entrambi. Morirò nel dubbio.
Sento lo sparo.
E poi.. il nulla.
Noticina dell’autrice:
Si,
ora mi chiuderanno in
manicomio ç.ç… comunque prima che questo accada volevo spendere due
parole per
il titolo. Ho scritto “ Death” con la lettera maiuscola poiché la morte
in
questo caso è impersonata da Akira.. e ovviamente Takanori lo ha amato.
Detto
questo.. come ho detto
sopra vorrei tanto un vostro parere.. buono cattivo, metà e metà quello
che
volete..
Kuroi
Yuki.