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Autore: ShunLi    19/09/2013    0 recensioni
"Don't ask for another fragment of my body or of my soul/i don't know if i can reply to your desperate call/I'm trying to forget/i'm trying to move on/this is the only time/just let me go.." Drabbles di Duccio e Ilario - due side characters di Assassin's Creed di cui mi sono innamorata, grazie all'rp di due utenti di tumblr e che mi mancano ogni giorno. Buona lettura!
Genere: Erotico, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altro personaggio
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: Incompiuta
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“E’ magnifica Ilario. Cosa stai suonando?”

Le mani del Pariah si muovevano in modo sinuoso, una danza quasi impossibile da fermare. Nella villa pareva che il tempo si fosse fermato. Le poche macchine che passavano poco lontano producevano poco rumore e l’aria calda di Firenze aveva ispirato il Pariah a sedersi al pianoforte, cosa che non faceva da molto tempo. Duccio si sedette accanto a lui, a quella sua metà che a volte amava e che a volte disprezzava con tutto se stesso. Il Pariah continuò a suonare iperterrito, la melodia da piano progredì verso un suono quasi disperato, soffocato, sembrava lui, che si esprimeva in modo quasi muto, verso qualcuno o qualcosa che ancora Duccio non riusciva a spiegarsi.

Duccio si limitò a mettere una mano sulla coscia destra del Pariah e quest’ultimo sorrise.

“Si chiama “Ode a Duccio”.”
Per poco a Duccio non si soffocò con la sua stessa saliva.
“Mi-mi stai prendendo in giro.”
“Niente affatto. La sto componendo proprio adesso. Vedrai, sarà un successo planetario!”
“A nessuno piace la musica classica.”
“Ma la mia musica a te piace.” Disse il Pariah, con un tono lascivo. Si avvicinò al suo viso, per posare un bacio sulla guancia bianca e calda di Duccio. Poi si abbassò verso il collo, provocando una piccola risata in Duccio, che risuonò nella sua gola. A Pariah piaceva quel suono.

“Quindi Ode a Duccio? E’ un titolo che potrebbe essere interpretato in molti modi. Anche nei peggiori.”
“E’ quello il mio scopo. La gente deve essere confusa -alterata, quasi infuriata. Perchè quest’Ode non ha nulla a che vedere con la celebrazione degli elementi e della sinfonia. Parla sempre e solo di te. Sei un personaggio ma allo stesso una persona, Duccio. Nemmeno io all’inizio capivo perchè agivi in tal modo, come se recitassi una grande commedia. Poi ne ho capito il retroscena. Quindi il tono si fa più dolce, profondo, io stesso mi sono immerso e ferito, affinchè potevo conquistarti. Poi ad un certo punto ti sei ribellato, ma io non mi sono arreso. Hai fatto di me un uomo più forte, più consapevole di te. Mi è piaciuto perdermi in te.”
Duccio era rimasto a bocca aperta. “Ilario…”

“Perciò continuando il mio viaggio, pian piano la tua melodia, vibrava in modo diverso. Si espandeva per accogliere me nella tua musicalità casuale, ma dolce e potente, capace di far vibrare il mondo, se necessario. Non so ancora se Ode a Duccio è troppo poco per raggruppare tutto questo…”
Duccio affondò la testa nell’incavo della spalla di Ilario, in un impeto di amore e gratitudine.

“Va benissimo, va benissimo…”
“Allora Ode a Duccio sia.”
  
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