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Autore: InoYamanaka89    23/03/2008    3 recensioni
Ino è decisa a conquistare il cuore di Kiba. E ha attuato un piano infallibile, a suo parare. Ci riuscirà?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ino Yamanaka, Kiba Inuzuka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ino si guardò in una vetrina. Il suo nuovo completo viola per la palestra era perfetto. E i suoi capelli quel giorno erano perfettamente raccolti in una coda alta. E il trucco era magnifico. Sorrise al suo riflesso, poi fece qualche passo e aprì la porta del negozio. 
Fu accolta dal dolce trillo di un campanello e dal “Buongiorno” dell’uomo seduto al bancone. Lo salutò di rimando, e cominciò a guardarsi in giro. L’uomo intanto la osservava da dietro al giornale, incuriosito. Ino girovagava qua e là, indecisa, quando l’uomo le chiese:
- Ha bisogno di una mano, signorina?
- Si, grazie! – disse sorridendo, e avvicinandosi al bancone. – Quanto mi costa affittare un cane per un paio d’ore?

- Ino, ma tu sei fuori! Completamente! Sei proprio pazza! – disse Sakura, guardando terrorizzata la sua amica che aveva addosso un micro completino da palestra viola e che, sorridendo, teneva al guinzaglio un cane enorme.
- Perché?
- Ti sembra normale noleggiare un cane?? E poi quella sottospecie di bikini che hai addosso non è proprio il massimo per andare a correre nel parco! E comunque, cara la mia Ino, sappi che il trucco e i capelli non resteranno perfetti, se davvero hai intenzione di correre!!
- Ne abbiamo già parlato, Sakura. Questo è l’unico modo! – rispose la bionda, sbuffando.
- E’ l’unico modo per te – disse l’amica, sottolineando le ultime due parole – Le persone normali di solito…
- Bla bla bla…dai Sakura, basta! Ormai ho deciso!
Guardò l’orologio, poi sorrise all’amica.
- Ora devo andare! Dimmi in bocca al lupo!
- No, mai!
- Anche io ti voglio bene, Sakura-chan!
Sakura scosse la testa, rassegnata. Guardò la sua amica che, correndo, riusciva a stento a stare dietro al cane. Non sarebbe mai cambiata, Ino. Mai.

Quando finalmente il cane terminò la sua corsa, Ino era quasi morta e si accasciò su una panchina, esausta, guardandolo mentre si rincorreva la coda.
“Mamma mia, quanto è stancante…avrò corso per venti minuti almeno!”
Guardò l’orologio. Le 15.17. E quando aveva lasciato Sakura erano solo le 15.15. Era a dir poco allibita, come era possibile? Lei era stanca, quindi voleva dire che aveva corso tanto!
“Sicuramente si è fermato l’orologio” si disse, sollevata.
Alzò lo sguardo sul campanile della chiesa. 15.17.
“Oh no…ma allora vuol dire che sono davvero scarsa!”
Forse…dopotutto…magari…ma dico, forse…Sakura aveva ragione, quella non era una delle sue trovate migliori. Ma quando aveva progettato il suo piano, non c’era una grinza. E allora perché, prima ancora di vedere la sua sagoma in lontananza, lei era già distesa su una panchina a prendere fiato? Si appuntò mentalmente si iscriversi in palestra appena possibile.
Uffa, però, proprio non era possibile. Tirò fuori dalla tasca dei suoi pantaloncini viola il piano che aveva elaborato nelle due settimane precedenti. Non era difficile. Doveva noleggiare un cane, andare nel parco, e fare jogging. Lui, che andava a correre ogni giorno in compagnia del suo amico a quattro zampe, l’avrebbe sicuramente notata e avrebbe attaccato bottone. E da lì sarebbe nato l’amore.
Peccato che lei era solo al secondo punto e già non ce la faceva più. Decise che si sarebbe riposata per un po’ e, non appena l’avesse visto, avrebbe ricominciato a correre.
“Ok, si, così va bene. Tanto cosa ne sa lui che io non sia reduce da una maratona? Magari potrei dirgli che ho appena finito di fare il giro di tutta la città e…”
Ma le sua fantasie furono interrotte da un forte strattone che la fece balzare in piedi. Senza nemmeno rendersene conto stava correndo lungo il sentiero, letteralmente trascinata dal cane. Peccato che questi stesse acquistando una velocità sempre maggiore
- Ehi cane…fermati…cane…stop!! Basta! Cuccia!! Oddio no…
Cominciò a urlare frasi senza senso, cercando di fermare quella bestia. Ma questa non accennava minimamente a smettere di correre. Per di più, con suo grande terrore, vide che il cane si stava dirigendo verso il laghetto.
- No dai…il lago no…ti prego, ho appena lavato i capelli…nooooooooooooo
Non fece in tempo a finire di urlare che si ritrovò dentro all’acqua, a pancia in giù. Si alzò sputacchiando, qualche alga le era finita in bocca. Si sciolse i capelli e cercò di tirare via il maggior numero possibile di schifezze che le erano finite in testa.
“Che schifo…”
Guardò il cane che, felice come una pasqua, stava saltellando nell’acqua, inseguendo le paperelle.
- Giuro che io ti uccido. - sibilò – brutto cane…
Non potè continuare con gli insulti perché una voce, purtroppo molto familiare, alle sue spalle le chiese:
- Hai bisogno di una mano, Yamanaka?
Si girò, pregando di essersi sbagliata nel riconoscere la voce, ma evidentemente quello non era il suo giorno fortunato. Davanti a lei, infatti, con un ghigno sulla faccia, stava niente-popò-di-meno che Kiba Inuzuka, affiancato dal fedelissimo Akamaru.
“Cazzo, cazzo, cazzo…” si disse.
- Ehi, hai perso la lingua?
- Eh? No!
- Ok! Allora, vuoi una mano a uscire di lì o preferisci fare il bagno un altro po’?
- Se mi dai una mano mi fai un grosso favore!
Kiba l’aiutò a uscire dalla melma in cui era finita. Cavolo, anche conciata in quel modo non era mica male…e che gambe!
- Bè, grazie – disse lei, arrossendo.
Lui si riprese dai suoi pensieri, che avevano cominciato a divagare ed erano diventati poco consoni.
- Cosa? Ah, niente figurati. Non c’è di che.
Ino si rigirò, e vide il cane che continuava a saltare nell’acqua.
- Ehi cane, vieni qui! – lo richiamò. Ma quello non l’ascoltò nemmeno.
- Non sapevo avessi un cane – disse Kiba. – Come si chiama?
“Oddio e adesso cosa gli dico?”
- Eh, eh…
- Ino? Ma ci sei? Oggi sembri strana…
- Si, si ci sono!
Lui la guardò, dubbioso, mentre lei gli sorrideva.
- Ma è tuo questo cane?
Lei arrossì violentemente.
- No…cioè…quasi…
- Cosa vuol dire?
- Uffa che palle – disse, Ino, spazientita.
Il suo piano era stato un totale disastro. Il cane non la cagava nemmeno di striscio, non riusciva a correre nemmeno per due metri che era già esausta, era finita in mezzo alla melma e chissà che aspetto aveva in quel momento, e ora stava pure facendo la figura dell’idiota davanti al ragazzo che le piaceva. Alla fine quella che aveva ragione era, come sempre, Sakura. Forse doveva fare come le persone normali, e dire chiaramente a Kiba che gli piaceva. Magari, per una volta, ascoltare Sakura era la strada giusta…
- No, non è mio questo cane. L’ho noleggiato. – disse alla fine
Kiba scoppiò a ridere.
- Noleggiato??????????? E perché??
Ino diventò ancora più rossa, se possibile.
- Perché volevo venire a correre nel parco, così tu mi avresti vista, avresti pensato che ero una ragazza seria, e avremmo cominciato a parlare, e tu ti saresti innamorato di me, solo che…
- E tu hai fatto tutto questo casino per me? – la interruppe lui, improvvisamente serio.
- Io…bè, si…
Lui la guardò. Com’era bella. Si avvicinò, piano. I loro volto erano ora così vicini che lui si poteva perdere nell’azzurro dei suoi occhi. E poi la baciò.
Ino rimase di sasso. Me poi rispose a quel bacio. E sorrise tra sé. Non aveva seguito il suo piano passo passo, ma il risultato era più che soddisfacente.
- Sai di lago – disse lui
Lei rise.
E poi lo baciò di nuovo. Mentre alle loro spalle Akamaru e “Cane” abbaiavano felici.
  
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