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Autore: Heyale    19/09/2013    1 recensioni
Kenneth, Michael e Julie.
Tre migliori amici...
...migliori amici finché...
...finché non arriveranno Daphne, Sean, Jamie e Will...
...finché l'amore non si prenderà il posto dell'amicizia.
Tra litigi, pianti, risate, baci, abbracci e tante tante seghe mentali, se ne vedranno delle belle!
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Kennethcap.23 Riassunto del capitolo precedente:
Julie si è abbastanza ripresa e il suo padre accompagna Kenneth a scuola. Il pomeriggio ci sono gli allenamenti, dove Jamie viene a conoscenza di una relazione archiviata da poco che Sean aveva avuto con una certa Beverly Jones, capo delle cheerleader della Donald. Quando prova a chiarire con Sean lui si spazientisce un attimo e la inchioda al muro e lei in quell'atto rivede il fidanzato della sua migliore amica e va in panico, così accorrono Aaron e Daphne. Alla fine riesce a chiarire ed è tutto a posto.

23-I WILL be your worst enemy
Lunedì mattina, giorno di rientro di Julie. La mattina fece la strada con Kenneth, Michael li raggiunse a scuola.
Aveva chiarito con lui il giovedì, e quindi ora era finalmente tutto a posto.
Ma come ben sappiamo, qui la normalità non è di casa.
Difatti, quel lunedì mattina il professor Evans, di musica e filosofia, entrò in classe con un nuovo acquisto:-Bene ragazzi, lui è William. E' mio figlio...starà qui fino alla fine dell'anno, per quanto riguarda l'anno prossimo invece non so se ce l'avrete ancora in classe...-
-Perché dice così prof?- chiese una ragazza.
Il signor Evans guardò male William:-Per il rendimento scolastico.- con conseguente sbuffo da parte del ragazzo:-Siediti vicino a Jamie, Will. Là in fondo.-
Il ragazzo non rispose, trascinandosi pesantemente al banco. Buttò con poca grazia lo zaino a terra e si sedette, facendo roteare gli occhi.
Jamie guardò con attenzione il suo nuovo compagno di banco, e nel frattempo malediva Hunter, alias il suo attuale compagno di banco, per non essersi presentato.
Questo cosiddetto William aveva i capelli molto scuri, tendendi al castano, gli occhi molto chiari invece, sul verde. Era abbastanza alto e slanciato. Il guaio era che non ispirava troppa simpatia, ma tra compagni di banco bisogna per forza fare conoscenza.
-Ciao, sono Jamie.- sorrise la biondina.
Lui roteò gli occhi verso la ragazza, un sorrisetto saccente stampato in viso:-Senti, biondina, non sono il tipo da conoscenze io, ok?-
-Ma...io volevo solo...-
-No, ti prego, non sono un gran che come amico, fidati. Meglio se ti tieni a debita distanza da me.-
-Ma cosa...?-
-Sul serio, lo dico per te, non voglio fare amicizia.-
-Va bene mister sto bene da solo, scusa...-
Jamie si voltò verso il professore.
-Bene ragazzi...- iniziò lui con un pacco di schede in mano:-Ho in serbo per voi un lavoro a coppie...-
Kenneth guardò Julie, mentre Michael guardò Jamie.
-Solo che, ragazzi miei, le coppie le deciderò io...ve la farò semplice: il vostro compagno di lavoro è il vostro attuale compagno di banco.-
William sbuffò, alzando svogliatamente la mano:-Per forza papà?-
-Qui sono il tuo professore, William. E sì, per forza.-
Allora anche Jamie alzò la mano:-Prof, il mio compagno sarebbe Hunter.-
-Mi dispiace Jamie, ho detto attuale proprio per questo. Comunque, dovrete esporre un cantante degli anni settanta o giù per di lì.-
Il professore passò banco per banco con un cappello contentente diversi biglietti. Arrivato al banco di William, gli porse il cappello, ma il ragazzo ritrasse la mano, lo sguardo di sfida. Suo padre gli lanciò un'occhiataccia, passando il cappello a Jamie, che estrasse il bigliettino, leggendo sorridendo:-John Lennon.-
-Una leggenda.- commentò il professore, passando al banco succssivo.
William prese la parola, il tono fermo:-Siccome non mi va di tirarla tanto per le lunghe, oggi vieni a casa mia e facciamo 'sta benedetta ricerca.-
-Spiacente, oggi non posso.-
-Perché, devi vederti con il fidanzatino?-
-Quello che faccio sono cazzi miei, e no, non mi devo vedere con il fidanzatino.-
-E cosa dovresti fare di così importante che ti impedisce di svolgere questa ricerca?-
-Allenamento di atletica.-
-Ma per favore...-
Jamie cercò di trattenersi dallo scoppiare:-Cosa avresti da ribattere scusa?-
-E' una cosa assolutamente inutile.-
-Ah sì, scommetto che tu invece fai qualcosa di utile alla società invece.-
-Quello che faccio sono cazzi miei.- rispose lui, beffardo.
-Fanculo.-
-Oddio, dici anche le parolacce...non va bene.-
-Che cazzo vuoi da me, eh?!-
-Voglio fare quella stupida ricerca così non dovrò vederti più anche fuori da scuola.-
-Dio, che amichevole che sei, lasciatelo dire.-
-Non mi conosci nemmeno...-
-E nemmeno ci tengo!-
-Bene, allora evita di rivolgermi a parola.-
-Bene, tu vedi di fare lo stesso!-
-Bene!-
-Bene!-
Un buon inizio, davvero un buon inizio...
-Jamie?-
-Che vuoi?-
-Allora la ricerca la facciamo martedì.-
-Ho gli allenamenti.-
-Mercoledì.-
-Bene, dammi il tuo indirizzo.-
-High Tower road, tredici.-
-Bene, ora evita di parlarmi ancora.-
-Fallo anche tu.-
-Certamente.-
Entrambi sbuffarono, incrociando le braccia. Si scambiarono un'ultima occhiata fulminea, gli occhi celesti di lei contro quelli acquamarina di lui.
Era odio.

Cambio dell'ora, Julie si stava dirigendo con Jamie nell'aula di inglese.
-Allora...com'è questo William?-
-Non me lo nominare nemmeno.-
-Perché?-
-E' presuntuoso, rompicoglioni, saccente...è odioso!-
-Avete cominciato col passo giusto..e come farete per la ricerca?-
-Devo andare a casa sua mercoledì pomeriggio.-
-Quindi..andrai a casa del prof Evans?-
-Esatto.-
-Auguri.-
-Grazie mille. Ci strozzeremo se andiamo avanti così. Per fortuna devo straci vicina solo nelle ore di musica e di filosofia.-
-Guarda di non fare cazzate con lui mercoledì...-
-Ma che cazzo dici?!-
-Ricordati che hai Sean.-
-In tutti i casi non stiamo insieme, e poi se io e William non ci guardiamo neanche in faccia cosa vuoi che succeda?-
-Bah, tutta scema sei te...e quando ti decidi poi a metterti insieme con Sean?-
-E che è, sono pure obbligata?-
-Beh, no...ma sai com'è.-
-Noi stiamo bene così. Non credo di avere bisogno di un fidanzato vero e proprio.-
-Come vuoi...ma per me è strano.-
-Pensala come vuoi, basta che ti sbrighi, siamo in ritardo.-
-Ok, dai.-
E così passò il lunedì, per fortuna senza più scontri da parte di Jamie e Will.

Passò anche il martedì, arrivando a mercoledì.
Terza ora, filosofia.
Will e Jamie erano seduti vicini ma non si erano ancora rivolti la parola.
Lei stava seguendo la lezione, prendendo appunti ogni tanto, lui invece stava scrivendo qualcosa su un quaderno accerchiato da atucci, studiato in modo da non far vedere nulla alla compagna di banco.
-William!- lo riprese il professor Evans:-Che stai facendo?!-
-Niente...- sbuffò il ragazzo.
-Porta qui quel foglio.-
William si alzò, e si trascinò fino alla cattedra, porgendo a suo padre il quaderno.
-Ancora questo quaderno...- brontolò l'uomo.
-Già.-
-A casa te lo brucio.-
-Non ci provare.-
-Mi dia del lei, qui a scuola.-
-E allora lei mi ridia il quaderno.-
-Mi porti il libretto!-
-Bene, e a chi lo faccio firmare, a te?-
-A tua madre, e se ti andrà bene sarà solo un mese di punizione.-
-Vaffanculo.-
-Cosa hai detto?!-
-Ho detto: vaffanculo!-
-Fila subito in presidenza!-
Il ragazzo sbuffò sonoramente, prima di uscire dalla classe sbattendo la porta.
-Scusatelo ragazzi, ha sempre avuto problemi disciplinari...-
Jamie fissava allibita la porta che William aveva sbattuto poco prima. Problemi disciplinari? Quello era matto da legare!
Alla ricreazione, la ragazza raggiunse Will, seduto sulla panchina vicino all'ufficio del preside:-Hey William...-
-Cosa c'è?-
-Va tutto bene?-
-Ma ti prego, non voglio la tua pietà. Questa cosa si ripeterà fino a fine dell'anno, facci l'abitudine.-
-Io volevo solo sapere se stavi bene...-
-Sì, sto bene, ti ho detto che non voglio la tua pietà.-
La ragazza batté un piede a terra, serrando i pugni:-Volevo solo sapere a che ora devo venire oggi pomeriggio!-
-Alle quattro.-
-Bene, goditi la tua solitudine!-
-Lo farò.-
Entrambi suffarono, mentre Jamie se ne andava, raggiungendo Julie:-E' impossibile!-
-Che è succcesso adesso?-
-Lui è impossibile!!! Io gli chiedo come va, e lui è sempre sulla difensiva!-
-Forse non vuole fare amicizie...-
-No, lui ha solo dei seri problemi a socializzare.-
-Dagli tempo, vedrai che imparerà a conoscerti.-
-Gli conviene, se vuole avere una convivenza facile con me.-
-Sei troppo severa...magari si sta solo ambientando.-
-Oh certo...si vedrà oggi.-

Il suddetto "oggi" non tardò ad arrivare.
Alle quattro Jamie suonò il campanello di casa Evans, e le aprì il prof.
-Buongiorno prof!-
-Salve...Jamie.-
-Sono venuta per la ricerca con William.-
-William non è in casa.-
-E dov'è? E si che lo sapeva che dovevo venire...-
-Sinceramente Jamie non lo so nemmeno io dov'è. E' uscito dopo una discussione che abbiamo avuto.-
-Capisco...va beh, la ringrazio lo stesso. A domani prof!-
-Arrivederci!-
Jamie si allontanò, la rabbia che si faceva strada in lei. Se William le avesse rivolto la parola il giorno dopo, si sarebbero visti assassinamenti.

Giovedì mattina, Kenneth e Jamie sulla strada per la scuola.
-Kenneth?-
-Mh?-
-Oggi non c'è Julie?-
-Ha una visita...per il discorso là della droga. Dovrebbe essere l'ultima.-
-Bene, meglio così.-
-Allora, com'è andata ieri la ricerca?-
-Non era in casa quell'idiota.-
-Sul serio?!-
-Sì. Difatti mi ha aperto il prof Evans e mi ha detto che William era uscito.-
-Faglielo presente.-
-Basta solo che mi rivolga la parola e scoppio, credimi.-
-Allora conviene portarsi una maschera ad ossigeno per le radiazioni.-
-Esatto, Matthews. Esatto...Con la sua aria da duro, ma chi cazzo pensa di essere?!-
-Probabilmente qualcuno di importante.-
-Sicuramente. Devo starci vicina proprio la prima e la seconda ora, sparami.-
-Lo farei, se avessi un'arma.-
-Ho la forbice nell'astuccio.-
-Naaah, non dire cazzate. Una pistola ha più classe.-
-Già, hai ragione.-
-Beh, e con Sean? Non mi racconti?-
-Cosa dovrei raccontarti?-
-Non state insieme?-
-No.-
-Cosa?!-
-Hey, dico davvero.-
-Ma è come se foste fidanzati, no?-
-Beh, diciamo di sì...-
-E cosa aspetti a mettertici insieme sul serio?-
-Ma guarda che a me sta bene così. Già mi sono creata delle nemiche, ci manca solo che mi incendino la casa.-
-Sul serio?-
-Ti giuro...me l'ha detto una che fa atletica della Donald.-
-Stai attenta allora.-
-Tra poco girerò in incognito.-
Il biondo sorrise, accelerando il passo, visto l'orario.

Angolo autrice
Ciaaaaaaaaaaao gente :D
Tutto bene? Ah beh, io sì. Finalmente a Watta è mia :D
La divido con una ragazza che ha 23 anni, con la stess apassione per i cavalli.
Passiamo al capitolo, va.
Ho fatto entrare in scena questo William per 2 motivi. Primo, amo il nome Will. Secondo, mi servivano un po' di litigi, dopo che tutto fosse risolto, no?
Vi dico già che Will è come Aaron Johnson nel film La mia vita è un disastro. Me lo immagino SOLO come in quel film. E' pure lui un figo spaziale. E chissà cosa gli combinerà Jamie nel prossimo capitolo. Forse farà uso di una calibro 9 o di un fucile a pompa, o ancora, di un macete. Mh, niente male il macete, userò quello.
Canzone del capitolo: Ever fallen in love-Stiff Dylans
La canzone sopra citata la canta giusto Aaron in quel film. Spero vi piaccia, a me piace un sacco.
Bacioni :*


  
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