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Autore: Narmona    19/09/2013    3 recensioni
Il Konoha Restaurant era forse il ristorante più elegante e più sfarzoso della città. Era stato aperto da poco da una certa signora Tsunade in uno dei quartieri più malfamati della periferia. Tenten si era chiesta molte volte perché quella donna avesse deciso di aprire un bel ristorante proprio in quel quartiere, ma non aveva mai trovato una risposta. [...] Cercò di raccogliere tutto il coraggio che aveva e di muovere il primo passo verso la porta; lei doveva raggiungere il suo obbiettivo, non poteva fermarsi in vista della meta per un timore qualsiasi. Lei doveva assolutamente farsi assumere in quel ristorante.
Genere: Avventura, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Salve a tutti :)
Questa è la primissima fic/serie che scrivo e che pubblico sul sito, perdonatemi tutti gli errori che troverete, sono molto confusionaria nello scrivere ^^' Spero che il racconto vi piaccia (soprattutto perché è un crossover!!) Questo è il primo capitolo di una piccola serie, scorrete nei capitoli per leggere gli altri ><
Buona lettura!! 

Quando fu di fronte il cancello di quel famoso e lussuoso ristorante TenTen non riuscì a contenere un'esclamazione di stupore. Non aveva mai visto un cancello così grande in vita sua, e nemmeno un edificio così bello e maestoso da fare invidia a tutti i castelli del mondo. Il cancello, un'enorme massa di ferro battuto decorato con fiori dorati e semicerchi di edere, era semiaperto e dava direttamente sulla porta dell'atrio d'ingresso. Non c'erano né vialetti né cortili, chi entrava dal cancello si ritrovava subito davanti la porta del ristorante. Una porta dagli infissi finissimi, che lasciavano spazio a due grandissime vetrate che permettevano di vedere all'interno. A Tenten tremavano le gambe di fronte a tanto splendore. Aveva paura di entrare, anche se non ne aveva motivo. Cercò di raccogliere tutto il coraggio che aveva e di muovere il primo passo verso la porta; lei doveva raggiungere il suo obbiettivo, non poteva fermarsi in vista della meta per un timore qualsiasi. Lei doveva assolutamente farsi assumere in quel ristorante. Passo dopo passo sorpassò il cancello e, arrivata davanti la porta, lesse il nome del ristorante scritto sui suoi vetri, poi, prendendo un bel respiro, aprì la porta. Il Konoha Restaurant era forse il ristorante più elegante e più sfarzoso della città. Era stato aperto da poco da una certa signora Tsunade , che Tenten non conosceva, in uno dei quartieri più malfamati della periferia. Tenten si era chiesta molte volte perché quella donna avesse deciso di aprire un bel ristorante proprio in quel quartiere, ma non aveva mai trovato una risposta.

Una volta entrata, la ragazza venne investita da un piacevole profumo agrodolce di cibi cucinati che stuzzicava l'appetito. Tenten si ritrovò in uno stretto atrio che finiva in una biforcazione con due porte. Al centro di quella biforcazione c'era un gigantesco vaso pieno di rose appena colte e sopra una targa dorata con su scritto “Benvenuti al Konoha Restaurant”. Tenten rimase ammaliata dall'eleganza del posto. I fiori, le decorazioni dorate sulle pareti, i quadri che rappresentavano paesaggi meravigliosi, tutto ammaliava la giovane ragazza.
Ad un certo punto, mentre osservava con vivo interesse un quadro che rappresentava una valle piovosa di Ame, qualcosa attirò improvvisamente la sua attenzione:

-Mi scusi signorina, il ristorante adesso è chiuso. Per prendere una prenotazione passi più tardi. Gli orari di apertura sono appesi sul cancello-

Era stato un ragazzo dietro al bancone del bar a parlarle. Nel voltarsi Tenten rimase colpita dal suo fascino. Era davvero molto alto e stava asciugando dei bicchieri che poi appoggiava dietro di se su una vetrinetta. Ogni tanto la coda che raccoglieva i suoi lunghi capelli castani si agitava quando il ragazzo si girava per posare i bicchieri asciutti. Una larga fascia azzurra copriva la sua fronte e non permetteva a i capelli di cadergli sugli occhi. Furono proprio i suoi occhi ad attirare la sua attenzione: occhi completamente bianchi, senza pupille, vitrei come se fossero ciechi, ma che scrutavano minuziosamente i bicchieri che il ragazzo maneggiava con grande cura. Non era la prima volta che vedeva quegli occhi così particolari, ma non ricordava proprio quando li aveva visti. Riscuotendosi dallo stupore, Tenten si accorse che il ragazzo, anche se era concentrato nel suo lavoro, le lanciava delle occhiate di soppiatto aspettando una sua risposta.

-Mi... Mi scusi, non sono qui per ordinare. Cerco... si, cerco la signora Tsunade- Disse alla fine, guardandosi intorno in evidente imbarazzo. Il pensiero che quei vitrei occhi bianchi la fissassero la faceva rabbrividire.

Il ragazzo posò uno dei tanti bicchieri che asciugava dietro di se.
Sembra una donna di spalle, pensò Tenten guardando i suoi lunghi capelli legati volargli sulla schiena.

Il ragazzo tornò a fissare la ragazza, poi posò il panno umido sul bancone:
-La signora Tsunade è nel suo ufficio ora e non credo che uscirà molto presto. Ripassi un'altra volta-

-Aspetterò- Rispose seccamente Tenten -Non ho altri impegni!-

Il ragazzo scrutò la ragazza con diffidenza, poi riprese il suo lavoro senza parlare. Tenten rimase in piedi vicino al bancone aspettando qualcosa. Nella sala dove si trovavano, che affiancava l'atrio e dava su un'altra sala piena di tavoli, non si sentiva altro che il rumore dei bicchieri che venivano posati dal ragazzo sulla vetrinetta, accompagnati dal dolce profumo delle rose nel grande vaso e l'aroma di cucinato che veniva dalla cucina posta vicino al bancone.

Tenten guardò più volte il ragazzo sperando in qualche sua parola, ma egli sembrava molto concentrato nel suo lavoro. La stava ignorando, si capiva dal suo comportamento disinvolto, come se fosse solo nella stanza. Il suo comportamento irritò moltissimo la ragazza che, dopo dieci minuti buoni di attesa immobile vicino al bancone, cercò di attaccare un discorso con lui:

-Mi scusi, potrei...-
-Nejiiiiiiii!! Non ti permetterò di rimorchiare un'altra ragazza!-

Dal nulla, davanti al bancone apparve un ragazzo vestito da cameriere tutto ansimante. Si piegò per qualche secondo sulle ginocchia per riprendere fiato, poi si rivolse verso il barista.

-Tu- lo apostrofò -Questa volta non ci riuscirai, Neji!-

Il ragazzo continuò ad asciugare i bicchieri senza nemmeno guardare il nuovo arrivato.Il nuovo ragazzo insultò il barista, poi, sbattendo un pugno sul bancone, si rivolse alla ragazza:
-Sei carina, accettabile, dammi il tuo numero, esci con me, ti prego!-

Tenten rimase a guardare il ragazzo incredula. Cosa voleva da lei quell'esagitato biondino con delle strane linee sulle guance che aveva appena incontrato?
-Ehm... no, io... cosa vuoi?!- Chiese infine, balbettando dallo stupore.

-Esci con me, dai ti prego!- Cominciò a supplicare il ragazzo, cercando di assumere una faccia e una posa graziosa che a Tenten parvero delle smorfie di dolore.

Il barista continuava a lavorare ignorando ciò che stava accadendo davanti al suo bancone. Tenten cercò di respingere il nuovo ragazzo quando, qualcuno da dietro, gli diede un pugno sonoro in testa. Il ragazzo si coprì a testa piagnucolando, mentre una bellissima donna, venuta chissà dove come quel ragazzo, teneva il pugno con cui lo aveva colpito in bella vista.-Naruto, stai sempre a perdere tempo in giro per il ristorante!! Smettila di infastidire i clienti e vai a lavorare!-

Dopo aver cacciato il ragazzo biondo dentro la porta della cucina che affiancava il bancone del bar, la donna, che indossava un tailleur nero con una profonda scollatura, si rivolse alla ragazza:
-E tu chi saresti?- Le chiese senza giri di parole.

Tenten fu intimorita dal suo modo di fare veloce e schietto. Prese tremante un foglio dallo zaino che portava sulle spalle e lo allungò alla donna.
-Lei deve essere la signora Tsunade?-

-Si, sono proprio io. Fammi un po' vedere- Prese di scatto il foglio, stappandoglielo dalle mani -Mmmh, si capisco, un curriculum... vorresti farti assumere come cameriera...-

-O come qualsiasi altra cosa- Aggiunse la ragazza facendosi coraggio.

-Interrompere la gente mentre sta parla è maleducazione, lo sai signorina?!- La rimbeccò Tsunade con rabbia, poi riportò l'attenzione sul foglio -Comunque ho già un numero sufficiente di dipendenti nel mio ristorante, non ho posto per te!-

Tenten rimase amareggiata dalle parole di quella donna. Riprese il foglio con le mani tremanti mentre le si inumidivano gli occhi. Non avrebbe mai creduto di ricevere un trattamento tanto brutale, anche se aveva immaginato varie volte di non essere assunta in quel ristorante. Senza parlare, rimise il foglio nello zaino e si avviò a testa bassa all'uscita del ristorante. Neji, che fino a quel momento era rimasto in disparte a svolgere le sue occupazioni, la osservò per tutto il tempo con un umiliante sguardo vitreo e penetrante, che pesava su Tenten come un macigno.

-Boss- Disse all'improvviso, posando il panno sul bancone.

Tsunade si fermò colta di sorpresa, poi si girò seccata verso Neji. Anche Tenten si girò verso di lui, ma soltanto per pura curiosità. Ormai non aveva nessuna speranza, era stata rifiutata dalla direttrice stessa. Neji rimase a guardare la donna negli occhi:

-C'è un posto vacante tra il personale. Rock Lee ha deciso da poco di diventare un tuttofare e di dedicarsi alle pulizie. Dovreste saperlo, Sasuke ve lo ha comunicato pochi giorni fa-

Tsunade storse la bocca in una smorfia, poi guardò la ragazza dall'alto in basso con uno sguardo misto tra disprezzo e ira, per poi girarsi ed entrare in un corridoio che aveva su una parete un cartello con su scritto “Ufficio”. Tenten rimase qualche istante in attesa vicino la porta che dava l'atrio con la speranza di una svolta, che non venne. Tsunade scomparve nel suo ufficio. A Tenten non rimase che aggiustarsi lo zaino sulle spalle e asciugarsi frettolosamente una lacrima che scendeva sulla sua guancia. Ad un tratto, dall'altra parte del locare, si sentì una voce tuonare:

-E va bene, sei assunta! Vai subito a cambiarti, tra poco arriveranno i clienti!-

Era la voce di Tsunade, del Boss. Tenten, sulle prime disorientata, non seppe contenere la sua felicità. Fece un salto di gioia, poi si precipitò dal barista per ricoprirlo di ringraziamenti, che abbozzava un mezzo sorriso soddisfatto mentre lucidava i suoi bicchieri.

Dopo essere entrata nel suo ufficio ed essersi chiusa la porta dietro, Tsunade si sedette di peso sulla sua poltrona da Boss e appoggiò la testa sulla spalliera, pensierosa.

-Cos'è questa storia? Cosa diavolo ci fa lei qui?- Si chiese a mezza voce con una smorfia.

  
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