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Autore: kanejvibes    19/09/2013    13 recensioni
"Non la inviterai ad uscire", dissi io.
"Oh, sì, invece", rispose Harry, sorridendo.
"No, non lo farai", insistetti, guardandolo male.
"E perché mai?", chiese.
"Perché non è il tuo tipo", la sparai lì.
"E' sexy, bionda e sexy. Certo che è il mio tipo!".
Sbuffai.
"Per fortuna tu non eri uno di quei ragazzi che pensa solo al sesso, eh!", sbottai, scuotendo la testa.
Harry sorrise.
"Vorresti approfittarne?", chiese, lanciandomi un'occhiata maliziosa.
Feci una smorfia.
"Per favore. Vuoi che ti vomiti nell'auto?".
Lui ridacchiò.
"Sei vergine, eh? Lo sospettavo. Forse è per questo che sei così acida. Un po' di sesso ti farebbe bene".
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Joan Perkinson è una ragazza normale con una vita normale: ma una vita normale si può sempre sconvolgere.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'You and I'
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 E' un addio?


Harry aprì la bocca per dire qualcosa, ma si bloccò subito.
Corrugai la fronte, cercando il suo sguardo.
"No. Non voglio fare l'egoista. Tu meriti di stare con tuo padre. Meriti di conoscere qualcuno migliore di me", disse, accarezzandomi la guancia.
"Questo non accadrà mai".
Mi sorrise e mi abbracciò.
"Ti prego, dammi una risposta o impazzirò", sussurrò, senza distaccarsi.
"Io...", sospirai e lo baciai delicatamente sul naso.
"Ti amo, Harry. Questa è la mia risposta", dissi, posandogli una mano sul petto, sul cuore. Batteva velocemente.
Posò la mano sopra la mia.
"Devi partire", sussurrò, sorridendomi.
Il suo sorriso era diverso dal solito, ricco di una vuota tristezza, ma così bello da mozzare il fiato.
Una lacrima mi solcò il viso e lui la bloccò prima che scivolasse via.
"Devo partire?".
Annuì, continuando a sorridermi.
"Non posso, non ce la faccio...", sussurrai, ormai piangendo.
Di nuovo, le sue braccia mi strinsero con amore e mi sfogai sul suo petto.
"Ho...ho bisogno di prendere un po' d'aria...", ripresi, dopo un po', distaccandomi da lui.
Harry annuì, sorridendomi per cercare di tirarmi su.
Gli lasciai un bacio agli angoli della bocca e me ne andai.


Era più o meno un'ora che me ne stavo nel giardino dell'albergo dove aveva alloggiato mia sorella. Mi aveva lasciato le chiavi di camera sua, dato che non credeva che se ne sarebbe dovuta andare. 
Comunque, volevo starmene un po' fuori e quel giardino era davvero meraviglioso.
Sospirai, appoggiando la testa sulle ginocchia, e percepii la presenza di qualcuno accanto a me.
Non mi voltai, perché non volevo muovermi e non mi interessava sapere chi fosse.
"Angie adorava questo posto", commentò una voce, con una nota di malinconia.
Voltai la testa, riconoscendo Zayn.
"Sì, me l'ha detto", risposi, sospirando.
Il moro mi guardò, poi alzò la testa verso il cielo.
"Se n'è andata così all'improvviso che non ho neanche avuto il tempo di salutarla faccia a faccia...", commentò dispiaciuto.
Alzai le spalle.
"Lo so".
Restammo in silenzio per un po', persi nei nostri pensieri, poi, io ripresi.
"Le piacevi, sai?".
Zayn sorrise, senza smettere di guardare in alto.
"Già. Me l'avrà detto una ventina di volte", disse.
"E tu che le hai risposto?", chiesi, curioso.
Lui alzò le spalle.
"Niente, ho cambiato sempre discorso", rispose, sospirando.
Poi, si voltò verso di me e mi guardò con dispiacere.
"Ma adesso vorrei averlo fatto".
"Mi dispiace", commentai, sfiorandogli la spalla.
Lui mi sorrise e sospirò.
"Anche a me, ma non si piange sul latte versato", disse, alzandosi da terra.
Lo seguii con lo sguardo, quando iniziò a fare qualche passo.
"Salutamela, se la vedi", aggiunse, voltandosi un'ultima volta, prima di sparire dietro alcuni alberi.
"Ok...", sussurrai, anche se, ormai, non poteva più sentirmi.
In quell'attimo, capii cos'era giusto fare.

 
Tre giorni dopo.
In aeroporto, erano venuti tutti: mia madre, Daniel, Anne, Liam e, ovviamente, Harry.
Avevo deciso di partire e in quei giorni, non avevo fatto altro che soffocare i miei pensieri, cercando di concentrarmi sui preparativi per il viaggio.
Harry aveva insistito per accompagnarmi, ma, per lo più, aveva dovuto insistere con sua madre, non certo con me.
"Mi mancherai così tanto, tesoro", singhiozzò mia madre, stritolandomi in un abbraccio.
"Anche tu, mamma", ribattei, ricambiando l'abbraccio.
Quando si distaccò, dopo molto tempo, fu il turno di Daniel.
"Fai la brava, ok?", commentò, facendomi l'occhiolino.
Annuii e sorrisi.
Anne mi accarezzò la guancia e mi augurò buona fortuna e Liam evitò di abbracciarmi, perché sapeva che mi sarei messa a piangere, se l'avesse fatto.
"Chiamami spesso o ti verrò a cercare laggiù", mi avvertì, sorridendomi.
"Ti chiamerò tutti i giorni, promesso", risposi.
"Mi mancherai...", sussurrò lui, sospirando.
"Anche tu, Lee", ribattei, trattenendo le lacrime.
"Dai, andiamo", commentò Harry, mettendomi un braccio intorno alla vita.
"Ciao, ci vediamo presto!", esclamai, rivolta a tutti, mentre Harry mi trascinava via.


Sull'aereo non parlammo mai, io e Harry.
Io mi appoggiai alla sua spalla e dormii per quasi tutto il tempo.
"Ehi, ehi, Jo", sussurrò lui, svegliandomi.
Aprii lentamente gli occhi e mi guardai attorno, spaesata. 
Poi, ricordai.
"S-siamo arrivati?", chiesi, terrorizzata all'idea di dover dire addio a Harry.
"Quasi", rispose lui, accarezzandomi la guancia.
Mi morsi un labbro per non piangere.
"Harry...".
"Shh, Jo. Sarai felice, ti farai una nuova vita e potrai conoscere tuo padre", disse, sorridendomi.
Io non capivo come riuscisse a stare così calmo. Io stavo per scoppiare a piangere, ma lui no. Si vedeva che era triste, ma riusciva a tenere sotto controllo le sue emozioni.
"N-ne sono felice, ma...mi mancherete, mi mancherai così tanto", commentai, stringendogli la mano.
Lui annuì e baciò la mia.
"Anche tu mi mancherai".
Atterrammo e trovammo mia sorella ad aspettarci fuori dall'aeroporto.
"Ciao, ragazzi", ci salutò, sorridendo.
"Ciao, Angie", ricambiò Harry, sorridendo a sua volta.
"Ciao...", sussurrai io, un po' più spenta rispetto a loro.
Restammo tutti in silenzio per qualche secondo, poi, Harry si voltò verso di me e lasciò la mia mano per prendermi il viso.
"Ti amo, Jo. Non essere triste e goditi la vita", disse, lasciandomi un veloce bacio sulle labbra.
Chiusi gli occhi, beandomi di quel momento.
"Anche io ti amo. Mi mancherai tantissimo. Ti prego, non scordarti di me".
"Non potrò mai scordarmi di te. Ti prometto che ci rivedremo", disse, baciandomi di nuovo.
"Ti amerò sempre, Joan", sussurrò, poi, teneramente, distaccandosi.
Fece un cenno di salutò a Angie e se ne andò, mettendo le mani in tasca.
Lo seguii con lo sguardo finché riuscii a vederlo.
Le lacrime scorrevano a fiumi sulle mie guance.
Angie mi affiancò e mi guardò, sospirando.
"Lo sai che sta piangendo anche lui, vero?", mi chiese.
La guardai e mi sorrise.
"Non avrebbe mai permesso che tu lo vedessi in quello stato, ma scommetto quello che vuoi che adesso sta piangendo e piangerà per tutto il  viaggio di ritorno", disse, sfiorandomi la spalla.
Mi portai una ciocca di capelli dietro l'orecchio e chiusi gli occhi.
"Ah, maschi. Teneri, adorabili, idioti maschi", la sentii dire.
Scoppiai a ridere e lei con me.



 

Ed eccoci arrivati all'ultimo capitolo.
Non odiatemi per aver separato Harry e Jo, mi farò perdonare nell'epilogo. Lo giuro.
Beh, devo dire che mi sento sempre più triste ogni volta che si avvicina sempre di più la fine...
Comunque, sono moooooooolto impegnata e non so quando riuscirò ad aggiornare con l'epilogo, anche perché volevo fare un bel lavoro, almeno lì.
Va be', ringrazio tutti, as usual e ciao, ciao. Al prossimo.
Baci,
Vale. :)






 

  
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