40.
Nessuna
stagione
Vegeta uscì dalla doccia con il solito grugnito
ben stampato in faccia, ad alimentar ancor più la sua rabbia
era la
donna che si era introdotta senza alcun riguardo nella camera
dedicata ai suoi allenamenti. «Cosa
diavolo ci fai qui, donna?».
Bulma levò gli occhi al soffitto
per un sol attimo, poi si voltò verso il suo interlocutore:
«Evito
che tu possa morire. Anche se in questo momento la tentazione
contraria è davvero forte».
Bulma lo liquidò con un sorriso
sarcastico, tornando a fissare lo schermo del computer; quello era un
affronto che, ovviamente, un principe di nobile stirpe come lui non
poteva tollerare, per cui sentenziò: «Non ho
bisogno del tuo misero
aiuto».
«Vorrei ricordarti che questo è il mio pianeta,
Vegeta. Questa è la mia casa, questa è la mia
abitazione. E questo,
al momento, è il mio studio».
Vegeta odiava ammetterlo, ma la
donna aveva ragione da un certo punto di vista; per cui, si
limitò a
sbuffare qualcosa tra sé e sé, chiedendosi a
quale razza di livello
si fossero abbassate le donne del pianeta sul quale si trovava.
«Dimmi, Vegeta, hai mai desiderato vedere il tuo pianeta da
quando è scomparso?».
34.
Pianeta
«Dobbiamo
fare conversazione? Io avrei da fare», disse Vegeta,
incrociando le
braccia al petto.
Bulma si aggiustò la montatura, la quale le
era scesa sul setto nasale, dopodiché obiettò:
«Si trattava di
una domanda di tipo scientifico. Sai, stando ai miei calcoli, potrei
aver trovato l'esatta posizione del tuo pianeta».
Vegeta sbuffò,
come al solito, eppure nella sua espressione c'era qualcosa di
incuriosito, che Bulma notò sin da subito; quindi,
continuò: «Se
ti interessa stasera sarò ancora qui, con il mio
telescopio».
Da
qualche tempo Bulma aveva come la strana sensazione che Vegeta
sentisse una certa malinconia – non che lo desse a vedere,
ovviamente, ma ogni tanto le capitava di vederlo levare gli occhi in
direzione del cielo –, così si era subito
premunita nei suoi
confronti.
Perché si dimostrava così gentile nei suoi
confronti? Vegeta non l'aveva mai ripagata con la stessa moneta e,
con tutta probabilità, non l'avrebbe mai fatto. Non voleva
darsi una
risposta, almeno non in quel momento, ingannare il proprio cuore era
meno doloroso della verità stessa.
Vegeta cacciò le mani dalle
tasche, sul suo volto indugiava la solita espressione contrita:
«Come
ti pare, donna».
32.
Stelle
Talvolta
Bulma osservava le stelle per ore intere, lasciando da parte la sua
formazione da scienziata, al fine di ammirare la luminosa bellezza
del firmamento. Vegeta, invece, non aveva mai guardato oltre il
proprio naso e stupì persino se stesso quando
accettò l'invito
della donna.
Sulle labbra di Bulma indugiava un piccolo ovale di
stupore, eppure preferì evitare ogni commento; si
limitò a guidarlo
sino al telescopio, a qualche passo di distanza.
«Credo
che queste siano le coordinate giuste», disse, facendogli
spazio.
Vegeta osservò per un sol attimo all'interno del telescopio,
poi
alzò le spalle, sbuffò tra sé e
sé e commentò: «Per quale
motivo fai tutto questo, donna?».
Bulma si soffermò sulla volta
illuminata, forse in cerca delle parole più adatte,
dopodiché
affermò: «Perché anche le stelle sono
sole».
41.
Temperatura
Vegeta
aggrottò le sopracciglia, osservando la donna con una
espressione di
disappunto; Bulma tradusse i suoi pensieri in parole, ormai si era
abituata a decifrare persino i suoi grugniti.
«Intendo
dire che è normale che tu ti senta solo, in questo enorme
pianeta».
Vegeta
sbuffò, poi alzò il tono di voce: «Sono
nato solo, donna. E non è questo il motivo per cui ho deciso
di
restare sulla Terra».
Le parole di Vegeta erano aspre sentenze,
talvolta le provocavano un dolore acuto: non che Bulma si aspettasse
di più dal principe dei Saiyan, beninteso, ma in fondo
sperava che
un giorno o l'altro potesse adattarsi al suo pianeta. Ogni volta che
si chiedeva il motivo di tanto affanno nei suoi riguardi non riusciva
ad arrivare al nocciolo del problema – o, forse, non voleva
porsi
la domanda adeguata.
I pensieri di Bulma furono interrotti
dall'inaspettato arrivo di un'altra presenza, la quale incrociava la
sua direzione con una coperta tra le mani.
«Ho pensato che
avessi freddo, tesoro».
35.
Universo
Negli ultimi tempi Yamcha le rivolgeva delle
premure particolari, come se una strana sensazione si fosse
impadronita di lui: Bulma se ne era accorta da qualche settimana, in
concomitanza con l'arrivo di Vegeta. Più volte, infatti,
Yamcha le
aveva ricordato la natura istintiva di “quello
scimmione”, come
lo chiamava lui, ma Bulma non aveva voluto dargli retta.
«Cosa
stavate facendo?», chiese Yamcha, con tono sospettoso.
Bulma
boccheggiò per un paio di secondi – per quale
motivo, poi? Non
aveva nulla da nascondere –, Vegeta lo tartagliò
con una battuta
sprezzante: «Rilassati, umano».
Yamcha strinse le nocche,
mentre Vegeta lanciò un'occhiata alla donna e fece
dietrofront; non
si trattava di una situazione imbarazzante, ma Bulma aveva come
l'impressione che dovesse vergognarsi di qualcosa.
«Finalmente
siamo da soli», disse Yamcha, passandole un braccio attorno
alle
spalle. «Tutto l'universo per noi, eh?».
«Come?», chiese
Bulma, sbattendo un paio di volte le palpebre.
«Ti
trovo un po' distratta stasera, Bulma».
53.
Disordine
La vita di Bulma non era mai sprofondata nel più
profondo caos come dall'arrivo di Vegeta – e la maggior della
sua
vita l'aveva vissuta alla ricerca di avventure, principalmente
insieme a Goku.
Non solo il suo cuore era un enorme armadio in
disordine, ma anche il suo stomaco e gli organi confinanti e la testa
e tutto quello che c'era all'interno.
«Cosa
diavolo ti ha fatto...», affermò Yamcha, come se
avesse appena
letto nella sua mente.
Bulma si voltò di scatto, in quel momento
prese consapevolezza del fatto che la sua attenzione fosse ancora
rivolta altrove. Non poteva certamente negare l'evidenza,
così si
limito a bisbigliare un brevissimo “Scusa”,
biascicato
con disumana vergogna.
31.
Sole
Il
giorno successivo Bulma si svegliò con un terribile
malessere
interiore, aggravato ancora di più dal fatto che Yamcha se
ne fosse
andato sbuffando. Non che avesse tutti i torti, dopotutto nemmeno lei
era a conoscenza dei propri sentimenti.
Si infilò velocemente la
vestaglia, giunse in cucina sbadigliando e la prima cosa che vide fu
la figura altera e composta del Saiyan di fronte a lei, il quale
sembrava essersi alzato molto prima. Vegeta si passò un
panno sulla
fronte, probabilmente si stava prendendo una breve pausa dagli
allenamenti, così Bulma evitò qualsiasi
conversazione imbarazzante.
Eppure una parte di sé, non sapeva definire bene quale,
prese il
sopravvento e, senza nemmeno accorgersene, chiese: «Stasera
guarderai ancora le stelle?».
54.
Ordine
Bulma
si tappò letteralmente la bocca qualche secondo dopo, quando
ormai
era troppo tardi.
Cosa le era preso all'improvviso? Non si era
promessa di evitare qualsiasi tipo di conversazione, giusto qualche
secondo prima?
Vegeta non era certamente un tipo eloquente,
fortunatamente per lei, per cui si limitò a borbottare
qualcosa
sottovoce e a liquidarla così, come una perfetta ebete.
Eppure,
nonostante l'imbarazzo e nonostante fosse ormai da cinque minuti
buoni in piedi e con una ciotola di latte tra le mani, Bulma si
sentì
come sollevata. Era come se tutta la tempesta, il caos ed i terremoti
che la sera precedente si erano scatenati in lei, si fossero
improvvisamente acuiti.
33.
Luna
La luna dominava alta nel cielo, neppure una nuvola la
copriva, Bulma si era persa da innumerevoli minuti in
quell'immensità. Gli occhi della scienziata vedevano
millenni e
millenni di storia nel cielo, ma quelli più fragili della
donna vi
trovavano una moltitudine di domande. E il cielo sembrava un tappeto
creato appositamente per accrescere i suoi dubbi e provocare ancor
più tumulto nel suo cuore. Da
quando Bulma era diventata così romantica?
Non era mai stata così in preda alle paure, alle insicurezze
e
ai dubbi come in quel periodo della sua vita: sapeva benissimo qual
era la strada da scegliere, peccato che la mente non ne volesse
sapere di ragionare e il cuore non volesse proprio quietarsi.
Vegeta
aveva deciso di non farle compagnia quella sera, nonostante Bulma
fosse rimasta ad aspettarlo diverse ore – dopotutto, se le
stelle
erano sole c'era un motivo: nella loro infinita moltitudine non
necessitavano di compagnia, erano abbastanza per se stesse.
55.
Libertà.
Anche lei avrebbe dovuto ragionare così: era una donna
intelligente, capace e avventurosa. Sarebbe stata per se stessa
ciò
che altri non sarebbero mai stati per lei, né Yamcha,
né tantomeno
Vegeta.
Bulma indugiò ancora per un attimo, prima di voltarsi in
direzione della porta e salire velocemente la rampa di scale.
Assaporò l'immensa sensazione di libertà che
sembrava essersi fatta
larga nel suo cuore, almeno finché non intercettò
con la coda
dell'occhio il Saiyan: Vegeta se ne stava sullo stipite della porta,
a braccia conserte, incollato al suo sguardo.
Bulma annaspò per
qualche secondo, dopodiché disse: «Non
ti aspettavo».
«Certo che no. Altrimenti perché avresti dovuto
fissare per due ore il vuoto?».
Vegeta sapeva sempre dove
colpire, ma Bulma aveva imparato a difendersi: «Immagino di
poter
dire la stessa cosa», obiettò, con un'alzata di
spalle. «Non
proprio, aspetta: non fissavi il vuoto, fissavi me».
E,
guadagnandosi una brusca occhiata, Bulma si avviò nella sua
camera e
assaporò una brevissima sensazione di vittoria –
se le stelle
erano sole, erano tutte
insieme: Bulma sarebbe semplicemente stata il suo tutto,
nulla
più.
__________________________
In
queste dieci flash ho voluto narrare “gli
inizi” della storia tra Vegeta e Bulma. E l'ho fatto
sottoforma di
una breve mini long-fic, ho voluto focalizzare l'attenzione sulla
Bulma scienziata e su come, attraverso i suoi occhi, Vegeta potesse
apprendere tante cose nuove. Diciamo che è un
“prequel” della
loro storia, ecco.
La prossima mini long-fic sarà una “What
If”. Sarà ambientata in un mondo parallelo, nel
quale Bulma sarà
la concubina di Vegeta. Vi avviso sin da ora perché saranno
presenti contenuti forti e un linguaggio scurrile. Probabilmente
aggiornerò in questi giorni, poiché son rimasti
due capitoli e
vorrei terminare la raccolta al massimo entro gli inizi della
prossima settimana. :)