La
mattina dopo, dal riflesso
scorgo una figura pelosa muoversi sopra il letto dove dormono
tranquillamente
mia sorella e Peeta.
«Rancuncolo.»
Rue sentendomi chiamare il nome del mio gatto, si avvicina.
Nel
frattempo il micio si è
raggomitolato in mezzo alle due figure addormentate, cominciando a fare
le
solite fusa che una volta indirizzava a me quando lo accarezzavo.
-Che
diavolo... - Mia sorella
apre gli occhi sentendo lo strano rumore, quando si accorge del gatto,
sospira.
-Stai
sempre in mezzo ai piedi.-
Peeta sentendo le lamentele di Katniss, apre gli occhi, e quando nota
Ranuncolo, sorride e gli accarezza la testolina pelosa, Ranuncolo
apprezzando
il gesto gli si strofina contro.
-Come
fai a odiare questo gatto?
E' così affettuoso.- Katniss sbuffa e guarda male il ragazzo
che le sta di
fronte.
-Con
gli altri! Noi due in tutti
questi anni ci siamo solo limitati a sopportarci. Io lo sopportavo per lei.-
Il ragazzo del pane guarda mia sorella, vedo scorrere nei suoi occhi un
lampo
di tristezza rivolto sicuramente a Ranuncolo e a me, ma poi chiude e
riapre le
palpebre ed eccolo tornato il solito ragazzo allegro.
-A
me è stato sempre simpatico,
lo vedevo camminare per tutto il distretto, con la sua aria da duro. E
lo è
davvero! E' sopravvissuto a dei bombardamenti! Ora capisco
perché dicono che i
gatti hanno sette vite.- Peeta ride, accarezzando ancora una volta il
mio Super
gatto.
-Effettivamente
è duro a morire,
l'ho sempre saputo.- Katniss si lascia andare a un sorriso e
stranamente gratta
dietro le orecchie Ranuncolo, che la guarda stupito, ma ricambia subito
aumentando il volume delle fusa.
«Finalmente
quel micio ha un po'
di pace!» Rue ride, mentre io guardo la scena quasi commossa.
Quando
sotto la mia mano
trasformo un fiore, Rue continua a ridere.
«Direi
che per oggi è la scelta appropriata.»
Quando
Ranuncolo scende dal letto
per andare a farsi i suoi affari, nell' esatto posto in cui era
sdraiato, Peeta
e Katniss trovano un fiore arancione simile a una rosa, il fiore che ha
dato
nome al mio animaletto.
-Come
ci è finito questo qui?-
domanda accigliata e perplessa Katniss.
-Forse
l’ha portato lui e non c'è
ne siamo accorti, d'altronde è molto intelligente.- Peeta
cerca di chiarire i
suoi dubbi, Katniss annuisce e poi sorride divertita.
-Direi
che è il suo modo di dirci
di non dimenticarci di lui. Forza scendiamo, sicuramente
avrà fame.- Peeta è
sorpreso dalle parole di mia sorella.
Lo
sono anch’io, quando la vedo
alzarsi, scendere in cucina e mettere un po' di latte in un piattino
per
posarlo per terra in modo che Ranuncolo possa berlo.
-Sappi
che lo faccio solo per
lei.- Il gatto la guarda e miagola come se volesse rispondergli che lo
sa, poi
gira la testa e beve il suo latte.
-Secondo
me arriverai a volergli
bene sul serio.- Peeta è appena sceso e la guarda divertito
mentre la canzona.
-E'
più probabile che mi faccia
bionda!- Mia sorella lo guarda e fa la linguaccia.
-No.
mi piaci decisamente di più
mora.- Peeta appena si rende conto di quello che ha detto si blocca
imbarazzato
ed esce dalla cucina andando in bagno, nello stesso istante vedo mia
sorella irrigidirsi
mentre le sue guance si colorano, poi nasconde il volto nel frigo,
facendo
finta di scegliere cosa mangiare.
Quando
Peeta torna in cucina e
trova mia sorella a vagare ancora con lo sguardo dentro il frigo,
sorride alle
sue spalle.
-Kat
io ora vado a casa, mi devo
cambiare.- Katniss finalmente si gira e lo guarda.
-Ok,
io cercherò qualcosa da
fare.- Peeta annuisce, le si avvicina e gli da un bacio in fronte.
-A
stasera.- mia sorella annuisce
a sua volta e Peeta se ne va.
«Ci
risiamo i soliti due incapaci!
Mi chiedo ancora come hanno fatto durante gli Hunger games.»
Rue sbuffa, ed io
non posso fare altro che ritrovarmi d'accordo con lei.
«Dovevano
farlo, c'era la loro
vita in gioco.»
«Forse
hai ragione ma resta di
fatto che sono due imbranati cronici!» Io rido contagiando
anche lei, poi mi
sdraio beata dalla sensazione di calore sulla pelle.
Nel
giardino fiorito, non c'è mai
né troppo caldo né troppo freddo, si sta sempre
bene, non sudo e non sento mai
freddo, i primi giorni quando lo feci notare a Rue, lei mi disse
semplicemente «Siamo
morte! Hai mai visto dei morti con i denti che tremano per il freddo? o
con le
ascelle puzzolenti per via del sudore?» Pur essendo
una battuta alquanto
macabra se presa seriamente, il tono con cui lo disse mi fece
letteralmente
scoppiare a ridere, continuavo a immaginare degli zombie che si
mettevano il deodorante,
e non riuscivo più a fermare le risate, e Rue peggiorava
solo la situazione
continuando a fare battute sceme e imitando cadaveri con le mani
penzolanti
rivolte in avanti che si annusavano e morivano dalla puzza, risi
così tanto che
mi scesero delle lacrime dagli occhi.
Lei
era sempre tranquilla, da
quando ero arrivata, non l'avevo mai vista triste, a volte se giù
succedeva qualcosa che non le piaceva, si arrabbiava ma tra le sue
emozioni non
ne avevo mai notato una triste, anche quando guardava i suoi
fratellini, li
osservava sempre con il sorriso sulle labbra, e incoraggiava me a fare
lo
stesso.
«Ma
tu sei sempre stata qui a
guardare?» Rue si gira e come al solito mi sorride.
«Sì,
mi sono svegliata in questo
posto, sapevo che ero morta, fino a cinque secondi prima avevo sentito
il
bruciore della lancia del ragazzo del 2 nello stomaco, mi sono guardata
temendo
di avere un grosso buco nella pancia, ma poi ho visto che era tutto ok
e mi
sono tranquillizzata, dopo ho notato i fiori e il lago e mi sono seduta
pensando a cosa stesse facendo tua sorella, e mi sono vista.»
«Hai
visto il tuo riflesso?»
chiedo a Rue non capendo quello che vuole dire.
«No,
ho visto il mio cadavere
pieno di fiori.» finalmente annuisco capendo, e le faccio
segno di continuare a
parlare.
«Ho
seguito tutti gli Hunger
Games, quando ho visto che Tresh ha lasciato andare Katniss per me,
ho
tirato un sospiro di sollievo, lui l'avrebbe uccisa con un solo dito se
avesse
voluto. Quando è morto, ho sperato che arrivasse anche lui
qui, così avrei
avuto un po' di compagnia, ma niente, quando è morta anche
Faccia di Volpe, mi
sono rassegnata all'idea che sarei rimasta sola.»
Io
sorrido a Rue, lei sorride a
sua volta e continua.
«Poi
quando finalmente hanno
sparato il cannone per la morte di Cato, ho urlato di gioia!
C'è l'avevano
fatta! Ero felice! Quando hanno detto che ci doveva essere un solo
vincitore,
ho temuto un po' per la vita di Peeta, ero sicura che lui non gli
avrebbe fatto
niente, ma sapevo che tua sorella doveva tornare a casa per te,
poi se
n'è uscita con quelle bacche e ha dato inizio al manicomio.
Dopo è iniziato il
tour della vittoria, e quando ho sentito Peeta dire che avrebbe aiutato
economicamente la mia famiglia, che in quel momento non se la stava
passando
per niente bene, avrei voluto ringraziarlo, se lo avessi avuto accanto,
gli
sarei saltata addosso per la gratitudine.»
«E
per questo che tifi per lui?»
Rue mi guarda, riflette un attimo e poi mi risponde.
«Anche,
ma principalmente perché
lui si merita di essere felice, e ormai sappiamo tutti, che solo lei lo
rende
tale.» Io la guardo e annuisco, poi le si gira e va a
guardare i suoi
fratellini che giocano.
Io
resto ferma a pensare che mi
sarebbe piaciuto essere viva e aver avuto Peeta come cognato,
chissà quanti
biscotti glassati avrei mangiato.
Dopo
quello che potrebbe essere
benissimo un minuto o un’ora, Rue mi chiama dicendomi che
qualcuno giù
sta chiedendo di me, quando mi avvicino al lago, scorgo la piccola
figura di
Posy, la sorellina minore di Gale e Rory.
-Non
puoi Posy.- Hazelle è in
piedi, mentre taglia i capelli di Rory, che gli coprono gli occhi.
-Mamma
ma io voglio fargli vedere
la bambola che mi ha regalato Gale.- Posy ha il broncio e stringe un
pugno
mentre con l'altra tiene una bambola di pezza nuova.
-Ho
capito, ma non può essere.- Hazelle
è visibilmente tesa, non sa come rispondere alla figlia.
-Ma
io voglio giocare con Prim,
dai per favore mamma.- gli occhi della bambina si fanno lucidi, Hazelle
sospira
triste, abbassando le mani, e a quel punto che vedo il viso di Rory,
è rosso di
rabbia.
-Posy
non puoi, lei non c'è! è
morta! Non giocherà mai più con te!-
succede tutto in un attimo, Rory si
alza e prende la sedia buttandola di lato rompendo un vaso che
conteneva un
girasole gigante, Posy scoppia a piangere e scappa nella stanzetta per
le urla
del fratello, e infine Hazelle lo schiaffeggia.
-Non
dovevi. Non in quel modo.-
Non ho mai sentito parlare così freddamente Hazelle.
-Non
sopporto che si parli di lei
mamma.- Rory tiene gli occhi bassi, li chiude mentre lei lo abbraccia,
e si permette
il lusso di piangere nascosto nel petto di sua madre.
-Il
dolore se ne andrà prima o
poi.- Rory sta zitto ma si lascia cullare fra le braccia di sua mamma.
Il
ragazzino con cui giocavo a
nascondino, a cui raccontavo i miei segreti, con cui scherzavo dicendo
che
saremmo potuti diventare cognati era lo stesso che ora arrabbiato
piangeva la
mia morte.
Lui
sarebbe potuto essere quello
che mi avrebbe rubato il primo bacio, quello con cui avrei scambiato
gesti
affettuosi, quello che mi avrebbe potuto guardare con lo sguardo
innamorato che
ricordo negli occhi di mio padre e che riconosco in quelli di Peeta.
«Cambia.»
dico con voce spezzata
a Rue mentre cerco di trattenere le lacrime, lei senza farselo ripetere
focalizza il lago sull'immagine di Ranuncolo che dorme sul divano.
Rue
rispetta il mio silenzio, non
fa domande, aspetta con pazienza, che io mi calmi e riesca ad assumere
un tono
di voce normale.
«Ora
è ok.» Lei annuisce, e mi
stringe la mano, quando vede che mi sono realmente ripresa mi sorride.
«Chissà
se rimarrà con metà parte
dei capelli tagliati e l'altra parte lunghi. Potrebbe creare una nuova
moda nel
Distretto 2.» Io sorrido, apprezzando che Rue provi a levare
l'alone cupo che
mi ha circondato.
«Grazie.»
Lei mi sorride gentile,
stringendomi la mano.
«Siamo
qui per questo no?
Dobbiamo farci forza l'una con l'altra.» Io annuisco e
l'abbraccio.
Quando
vediamo nel laghetto che
Sae ha cominciato a cucinare ci rendiamo conto che giù
sono passate
parecchie ore, noto che Sae apparecchia solo per due persone, e la
domanda che
vorrei fare io, esce da altre labbra, quelle di mia sorella.
-Haymitch
e Peeta non mangiano
con noi?- Katniss ha un’espressione strana come se si fosse
appena svegliata da
un brutto sogno.
-Haymitch
sta dormendo sdraiato
per terra nel suo soggiorno, mentre il ragazzo ha chiamato dicendo che
preferisce rimanere a casa oggi.- Kat non fa altre domande ma la vedo
irrigidirsi,
poi si gira e risale le scale.
All'inizio
penso che la
destinazione sia la sua stanza, ma quando continua a camminare
fermandosi di
fronte alla camera di mia madre, senza nessun motivo comincio ad aver
paura.
Lei
entra, chiudendosi la porta
alle spalle, gira un po' per la stanza fermandosi vicino al
comò, poi allunga
una mano prendendo una cornice, dentro c'è la foto del
matrimonio dei nostri
genitori.
-Mi
avete lasciato sola.- Kat è
bianca in viso e la sua voce trema.
-Prima
papà, poi Prim e tu che
potevi restarmi accanto, te ne sei fregata! Non contavo abbastanza per
te!-
Vedo Ranuncolo che attirato dalle urla, miagola dietro la porta.
-Che
senso ha stare qui se voi
non ci siete?! Che senso ha possedere questa casa, se non ci siete voi
che ve
ne prendete cura!- Kat trema sempre più forte, e ora capisco
la paura di
vederla in quella camera, avevo paura che crollasse esattamente come la
sto
vedendo crollare in questo momento, senza poter fare nulla, senza
poterla
aiutare.
-Dovevo
morire io al posto di mia
sorella! Tutto è iniziato perché lei si salvasse!
Tutto è iniziato perché lei
avesse una vita normale! Che senso ha avuto offrirmi come tributo
allora?! E'
stato tutto inutile!- Vedo la mano di mia sorella alzarsi e tirare la
cornice
contro lo specchio appoggiato al comò con rabbia, come se
volesse cancellare il
suo riflesso, le schegge di vetro finiscono da per tutto,
fortunatamente lei
involontariamente si copre gli occhi ma molti frammenti di vetro le
colpiscono
il viso e le braccia.
Solo
a quel punto Sae spaventata
dal rumore sale e cerca la camera da cui è venuto il rumore,
poi nota Ranuncolo
dietro la porta della stanza dei miei, ed entra e trova mia sorella in
ginocchio che piange, coperta di graffi e sangue.
-Oh
cielo! Ragazza che hai
combinato?!- Sae si mette in ginocchio per cercare di aiutare mia
sorella a
rialzarsi, ma non ci riesce, Katniss si divincola dalla sua presa.
-Lasciami
stare!- Lei urla, e
rannicchia in se stessa.
Sae
vedendola in quelle
condizioni, esce dalla stanza, scende sotto, prende il telefono e
compone un
numero.
-Dai
ragazzo, rispondi.- però
nessuna voce risponde dall'altro capo del telefono.
Sae
è visibilmente scossa, prova
a chiamare un altro numero, ma anche da quello non arriva nessuna
risposta, lei
non si rassegna, prende le chiavi, ed esce di casa.
La
vedo percorrere la breve
strada per raggiungere la casa di fronte.
Quando
suona, nessuno risponde,
lei continua per parecchi minuti, finché un Peeta parecchio
distrutto le viene
ad aprire.
-Ma
che diavolo succede oggi! Che
hai ragazzo? Stai male?- Sae guarda Peeta con aria preoccupata, con lo
sguardo
da mamma.
-No
Sae ora va meglio. Che succede?
Haymitch è svenuto e non sai svegliarlo?- Peeta ha gli occhi
cerchiati da
occhiaie scure, i capelli più spettinati del solito e
indossa gli stessi
vestiti di stamattina.
-Non
è l'ubriacone il problema,
la ragazza è come impazzita.- Peeta alle parole di Sae si
agita, esce e chiude
subito la porta alle sue spalle.
-Cosa
è successo?-
-Che
io sappia niente, quando io
sono arrivata dopo pranzo, stava bene, mi ha aiutato a pulire mi ha
perfino
sorriso uno o due volte, poi è andata a riposarsi, e quando
è scesa prima di
cena era di nuovo cupa, è andata sopra nella camera di sua
madre, e dopo cinque
minuti ha cominciato a urlare. Quando sono salita, l'ho trovata per
terra
coperta di sangue, da me non si fa toccare.- Peeta annuisce preoccupato.
Sono
già arrivati, quando vedo il
ragazzo del pane salire a velocità su per le scale,
Ranuncolo lo scorta fino
alla porta, quando entra Katniss non è più per
terra, si è sdraiata nel letto,
non piange ma continua a tremare.
-Katniss
sono io.- Lei non
risponde.
-Cosa
succede?- anche ora nessuna
risposta.
Peeta
si siede vicino a lei, e si
accorge del sangue che esce dalle piccole ferite causate dal vetro.
-Katniss
devi disinfettarti
questi graffi.- Lei continua a ignorarlo, lui esce e torna dopo due
minuti con
in mano disinfettante, pinza e pezzi di cotone.
-Kat
ti prego, fatti levare il
vetro dalle braccia.- Lei si gira finalmente a guardarlo, i suoi occhi
sono
spenti, ma gli porge prima un braccio e poi l'altro, Peeta si mette al
lavoro
estraendo con la pinzetta i pezzettini di vetro e poi disinfettando con
cura
ogni taglio.
A
un certo punto mia sorella alza
gli occhi, e si accorge dell' aspetto del ragazzo che le sta di fronte.
-Peeta
cosa ti è successo oggi?-
Lui la guarda e ride.
-Cosa
è successo a me? Ti sei
vista?- Lui continua a sorridere, mentre le toglie schegge di vetro.
-Hai
avuto dei flashback?- Lui
non risponde, continuando a prendersi cura di lei meticolosamente.
-Cosa
hai visto? Io posso dirti
se è vero o falso.- Peeta si gira a guardare la ragazza che
ha di fronte.
-Perché?-
-Tu
ci sei sempre quando io sto
male, io invece non faccio mai abbastanza per te.-
-Non
è vero.-
-Si
invece, tu sei corso qui
subito, invece io non mi sono neanche fermata a riflettere quando Sae
mi ha
detto che non venivi.-
Peeta
ha tolto tutti i pezzi di
vetro dalle braccia di Katniss, le si avvicina e comincia a
disinfettarle i
tagli sul viso con il cotone.
-Non
potevi sapere che era per
quello che non venivo.-
-Si
invece. Cosa hai visto?-
-Non
voglio parlarne Kat.- Lei lo
guarda con uno sguardo truce.
-Ma
io ti posso aiutare.- Peeta
la guarda, fermandosi a pensare.
-Io
ti dico cosa ho visto e tu mi
racconti cosa hai sognato e perché hai rotto lo specchio.-
Lei sembra pensarci
e poi annuisce.
-Ok
inizia tu.-
-Mi
sono visto mentre uccidevo
della gente innocente.- Katniss prende la mano di Peeta per richiamare
la sua
attenzione.
-Falso!
Peeta tu non hai mai
ucciso degli innocenti.-
-Faccia
di Volpe, Brutus,
Mitchell sono morti per causa mia.- Peeta guarda mia sorella con gli
occhi
tristi.
-Faccia
di Volpe è morta a causa
dei morsi della notte, e poi eri dentro gli Hunger games, era lo scopo
dello
show, perciò non devi darti colpa neanche per Brutus. E
Mitchell, non lo hai
ucciso, lo hai solo spinto, è stata colpa della trappola,
non tua.- Peeta
guarda mia sorella non del tutto convinto.
-Ora
tocca a te.- Mia sorella
lascia la mano di Peeta e si stringe le ginocchia al petto.
-Ho
sognato di essere nella mia
vecchia casa nel Giacimento, stavo giocando seduta per terra con Prim,
mio
padre era seduto nella vecchia e logora poltrona di fianco al fuoco, e
mia
madre era lì accanto che cucinava e ci ordinava di andarci a
lavare le mani per
la cena.-
-Ma
questo non è un incubo.-
Peeta la guarda non capendo.
-Già,
ogni tanto quando le cose
vanno male, la mia mente mi regala un bel sogno, ma poi mi sveglio ed
è tutto
diverso.- Katniss guarda negli occhi Peeta, e lui sembra aver capito.
-Sono
sola e spezzata.-
Mia sorella guarda il ragazzo che le sta seduto di fronte come se
volesse
aggrapparsi a qualcosa.
-Lo
siamo entrambi. Ma insieme
possiamo farcela.- A quel punto Peeta si avvicina a mia sorella e
l'abbraccia
come se tenesse tra le braccia una cosa minuscola e delicata, come
farebbe un
padre con una figlia per proteggerla.
Il
senso d’impotenza che avevo
sentito prima, di colpo se ne va, è vero io non posso fare
niente per aiutare
mia sorella, ma lei non è sola.
Me
lo ripeto come un tantra.
Lei
non è sola.
Lei
non è sola.
Lei
non è sola.
E
non potrebbe avere accanto
essere migliore di quel giovanotto con gli occhi azzurri.
Angolo autrice: Eccoci al quarto capitolo! Che per intenderci è stato un parto! Scrivevo frasi e le cancellavo subito dopo, e anche ora non ne sono pienamente convinta.
Il fatto è che siamo ancora in un punto troppo vicino alla morte di Prim, il dolore è ancora vivo tra le persone che le volevano bene, e scrivere queste scene non solo mi uccide perchè amavo la piccola paperella, ma anche perchè è difficile, ogni persona prende le perdite in modo diverso. E se in questo capitolo vediamo le reazioni rabbiose di Rory e Katniss, nei prossimi vedremo come la vivranno la Sign.Everdeen, Gale e gli altri. Vedremo anche come Peeta vivrà la perdita dei suoi cari, e come Haymitch in modo sicuramente sbagliato vive le sue.
Il finale del Canto della rivolta lascia molta terra bruciata. Io credo che Katniss non tornerà mai la ragazzina che era prima degli Hunger games, tornerà a vivere molto lentamente, perciò non aspettatevi il "mi ami vero o falso" subito, perchè sarebbe assurdo. Katniss deve prima imparare a rispettare se stessa per poi dire apertamente di amare Peeta.
Prim e Rue saranno le teleaspettatrici di questa rinascita senza poter fare niente esattamente come lo saremo noi. :)
Ora dopo avervi spiegato, vorrei tanto ringraziarvi, perchè il capitolo precedente mi ha dato molte soddisfazioni (che non mi aspettavo), ringrazio le tre ragazze che mi hanno recensito, più una che mi ha detto ciò che ne pensava in un messaggio privato. Siete state gentilissime a scrivermi, ho apprezzato le ragazze educatissime che mi hanno fatto notare gli errori (scusate tanto a volte sono davvero distratta), non sono perfetta e non esigo di esserlo perciò sentitevi libere di dirmi pure "Asina hai scritto un idiozia"! XD
Per il resto ringrazio: Dreamer_1203, Eli_Evans e ValeChii per aver messo la mia storia tra le preferite (non riesco a crederci :D) e le 15 ragazze che hanno messo la mia storia tra le seguite (non vi scrivo tutte perchè siete tante) sono onorata della fiducia che avete dato alla mia storia, spero di non deludervi.
Infine spero che il capitolo via sia piaciuto! Ditemi che ve ne pare, vi piace che Prim oltre a seguire cosa fanno Katniss e Peeta, segua nel suo lago-monitor anche gli altri? Io credo che sia meglio, così potete vedere come anche gli altri personaggi del libro vanno avanti, nel capitolo precedente ho accennato ad Annie, mi piace l'idea di seguirla durante la sua gravidanza, spero che lo appreziate anche voi. Ho intenzione di nominare più meno tutti nella mia storia, in modo che nessuno sia dimenticato.
Ora basta! Ho parlato troppo! Vi ringrazio ancora una volta e aspetto i vostri pareri!
Un bacio.
Cicia.