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Autore: Mentos E CocaCola    19/09/2013    1 recensioni
E se Maria avesse più tempo a sua disposizione per salvare la valle? E se Robin avesse l'incarico di fermarla? Porterebbe a termine il suo compito per riscattare il suo onore?
ATTENZIONE: è una what if, quindi è una sorta di rielaborazione della trama originale.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Robin De Noir, Maria Merryweather, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Maria
 
-Guardia, apri la porta-
Quella voce…non poteva essere!
Sgranai gli occhi anche se ero con la faccia rivolta verso la parete, mentre davo le spalle alla porta.
Sentii il rumore della chiave girata nella toppa arrugginita della porta della mia cella .
-Maria- mi chiamò con un fil di voce.
Neanche mi girai a guardarlo, quel farabutto!
-Ti ho portato delle coperte-
Ad un tratto un presentimento atroce si insinuò dentro di me.
-Quando mi ucciderete?-
Si bloccò, rimase in silenzio.
Ebbi un tuffo al cuore.
-Domani, giusto?-dissi con la voce strozzata, un nodo alla gola e una paura atroce mi impedivano di parlare.
Volevo gridare, ma non ci riuscivo.
Mi alzai, voltandomi per guardare quello stramaledettissimo  ragazzo.
Una lacrima scivolò lungo la mia guancia.
Non dovevo piangere, non davanti a lui almeno.
Guardava il pavimento, quel codardo, non riusciva neanche a guardare negli occhi la sua preda.
-Ti consideravo un amico, cosa credevi? Che non sapessi che non fossi un De Noir? L’ho sempre saputo, ma ho deciso di fidarmi di te e ho fatto male, io…io…-non ce la facevo a continuare, le lacrime scendevano, anche se cercavo disperatamente di fermarle.
Il dolore di essermi illusa di avere finalmente un amico cominciò a riaffiorare.
-Non dici niente?-
-Non mi ascolteresti-
Stavolta mi guardò duro negli occhi ma poi si addolcì, tornando ad essere il Robin che mi ero illusa di conoscere.
Ero arrabbiata, delusa e ferita.
Cominciai a piangere, dandogli dei pugni sul petto.
-Ti odio, come hai il coraggio di fare soffrire così una persona? Credevo che fossimo amici per la pelle, ti ho raccontato quelle cose perché mi fidavo di te. Dimmi almeno perché sei venuto!-
Abbassò gli occhi.
-Mi ha mandato mio padre -
Rimasi in silenzio. Sospirò.
-Domani mattina delle donne verranno a prenderti per prepararti quando scenderà il sole…la tua esecuzione- riuscì a dire flebilmente alla fine.
Nononono! Continuai a piangere, avevo paura, tanta paura.
Mi abbracciò forte, mi strinsi a lui, avevo bisogno del suo profumo, del suo petto, della sua presenza, di lui, di quel traditore!
-Maria- mi disse alzandomi il viso e appoggiando la fronte alla mia-Ti giuro che farò di tutto per tirarti fuori da questa cella- mi staccai e lo spinsi via.
-Certo come hai fatto di tutto per sbattermici dentro, vattene via mostro!-
Mi guardò come se gli avessi dato un pugno, sembrava quasi che mi chiedesse pietà, ma poi se ne andò e anche se allora non lo seppi un’ombra quella notte partì dalla Rocca.
 
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Il tramonto arrivò presto, troppo presto.
Non avevo fatto altro che pensare a quel momento.
Mi morsi il labbro inferiore per tutta la giornata, non volevo scoppiare a piangere davanti a chi mi avrebbe ucciso.
Mi avevano preparata, indossavo un pesante vestito nero bordato di bianco con una luna ricamata sul busto.
Sarebbe stato splendido se non fosse stato per il fatto che tra poco sarebbe diventato il mio sudario.
Avanzai tra la folla, scortata da due ragazzi vestiti di nero, mi stavano conducendo verso un altare di pietra, vicino al quale c’era Coeur De Noir che sorrideva.
Mi morsi il labbro ancora più forte, scorgendo un antico coltello tra le sue mani.
La folla gridava qualcosa come: “Vendetta, uccidetela!”.
Aiuto!
Non riuscivo a respirare.
Ora ero in piedi dietro l’altare e riuscivo a vedere tutto.
-De Noir, la Principessa della Luna è nelle nostre mani-
Un urlo si alzò dalla folla, rispondendo al padre di Robin-Possiamo permetterle di restituire al mare le Perle?-
-No-
-Allora cosa ne facciamo di lei?-
-Uccidila, facciamola finita-
Ebbi un tuffo al cuore.
-No, vi prego- nessuno mi ascoltò, il chiasso aveva coperto il mio grido supplichevole.
Coeur De Noir afferrò il mio braccio.
-Che il tuo spirito non possa avere mai pace- mi sibilò all’orecchio.
Chiusi gli occhi e mi morsi il labbro inferiore, mentre le lacrime sgorgavano dai miei occhi come non avevano mai fatto.
Vidi davanti a me il viso di quel bellissimo traditore, non volevo morire, non senza poterlo rivedere un’ultima volta.
-De Noir lascia stare mia nipote!-
Alzi la testa di scatto e non riuscii a credere ai miei occhi.
 
Robin
 
Tutti quelli del mio Clan ci guardavano increduli, certo trovarsi di fronte Sir Benjamin, con mia sorella Loveday, più di cinquanta Cavalli del Mare e cinquanta cavalieri assetati di sangue non è una cosa da tutti i giorni.
Maria era in piedi dietro all’Altare, non l’avevo mai vista così sollevata.
Povera ragazza, chissà quanta paura doveva aver avuto!
Partimmo all’attacco con un tremendo urlo e ci abbattemmo su quella massa urlante di soldati .
Scesi velocemente da cavallo, ormai le persone che combattevano intralciavano il passaggio, dovevo correre se volevo salvarla.
Maria mi vide in mezzo alla battaglia.
Com’era bella la mia Principessa!
Cercò di scavalcare l’Altare per raggiungermi più in fretta, ma mio padre fu molto più svelto.
Riuscì a pugnalarla alla spalla.
Il suo urlo di dolore mi perforò le orecchie.
Probabilmente gridai il suo nome più volte, anche se non sentii il suono della mia voce.
Sinceramente non sentivo niente, i suoni intorno a me si erano attutiti.
Strinse la mascella, per poi rimettersi a correre, raccogliendo tra le mani la lunga gonna.
Ma era troppo lenta, mio padre non era rimasto fermo a guardare e ora le era dietro, io ero troppo lontano anche solo per riuscire ad avvertirla.
L’afferrò per un braccio per poi portare il coltello alla sua gola.
-Maria!-
Correvo a più non posso, dovevo salvarla, non potevo perderla né ora né mai.
Ma ad un tratto successe una cosa che non avevo mai visto in vita mia: Maria cominciò a risplendere per poi emanare una tale energia che tramortì tutti i nemici intorno a lei.
Poi cadde svenuta.
-Maria!-
Non mi rispondeva.
Cominciai ad accarezzarla, le sollevai la testa.
No, non poteva essere…non riuscivo neanche a pronunciare quella terribile parola.
-Robin!-mi girai verso Sir Benjamin-Portala in un posto sicuro nella foresta, Moonacre Manor è troppo lontana e sarà già sorvegliata-
Poi mi guardò.
-Mi fido di te!-
 
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Maria




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Robin



SALVE A TODOS!!
ALLOOORA RIASSUNTO DEL CAPITOLO (immaginatevi la sigla di Beautiful, nananana-nana...): MARIA SCAMPA DALLA MORTE PER MIRACOLO MA VIENE ACCOLTELLATA!
SPERO CHE NON STIATE TRAMANDO LA  MIA  MORTE IN QUESTO MOMENTO...PANICO, PAPPANICO, PAPPANICO PAURA...OHI MA QUANTO Sò MUSICALE OGGI!
SPERO CHE LE GIFS CHE VI HO LASCIATO SIANO DI VOSTRO GRADIMENTO!
CIAO CIAO
  
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