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Autore: Bonboncina    19/09/2013    2 recensioni
Cari lettori,
questa è la mia prima fanfiction e spero possa piacervi. Parla dei miei desideri circa la quinta stagione di The Vampire Diaries e del mio personaggio preferito, che se non si fosse capito, è proprio Bonnie Bennett. Come sicuramente sapete è morta alla fine della quarta stagione e io non riuscendo ad accettare questo fatto, mi sono rimboccata le maniche e ho iniziato ad immaginare cosa vorrei per lei. Il tutto sarà raccontato in prima persona attraverso gli occhi di Bonnie ma ovviamente verranno compresi anche molti dei personaggi della serie, primo tra tutti Jeremy, l'unico che può realmente vederla.
Buona lettura!
Ps: commenti, sia positivi che negativi, sono ben accetti. Non sono una vera scrittrice quindi credo possiate aiutarmi a migliorare con le vostre critiche e non!
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bonnie Bennett, Caroline Forbes, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Jeremy Gilbert | Coppie: Bonnie/Damon, Damon/Elena
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Mi scuso immensamente per il ritardo nel pubblicare questo capitolo, ma un pò per la mancanza di ispirazione, e un pò per le mi uniche vacanze estive non sono riuscita a scrivere nulla prima di oggi. Questo capitolo è venuto fuori di getto, senza alcuna esitazione, con pochissime modifiche, quindi spero sia all'altezza degli altri o comunque per nulla noioso! Sapete che cerco sempre di intrattenervi con un pò di souspance e spero di esserci riuscita anche questa volta! Buona lettura!



Avevo molteplici motivi per disperarmi, per urlare, per arrabbiarmi. Non solo Stefan aveva ucciso mio padre ma Damon aveva detto ad Elena che io ero morta e ora lei e Caroline piangevano l'una sulla spalla dell'altra. Improvvisamente sentii qualcosa che sfiorava i miei capelli, mi voltai e vidi Grams - Nonna? - sussurrai asciugandomi le lacrime con il dorso della mano.
- Perché sta succedendo tutto questo? - Mi alzai e mi lasciai stringere tra le sue braccia come se non volessi essere in nessun altro luogo. Non ricevetti alcuna risposta alla mia domanda, ma quando decisi di tornare accanto alle mie amiche loro non c'erano più. Sconsolata cercai conforto nello sguardo di Grams - Aiutami a trovare la pace. Sono stanca di soffrire. Non voglio più vedere tutto questo. Succede davanti ai miei occhi ma io non posso aiutare! - Lei scosse la testa dolcemente e mi accarezzò una guancia - Tesoro, la pace non si può donare, è una cosa che devi sentire dentro di te. Se ora non senti altro che dolore c'è un motivo, nulla avviene per caso. Forse non è ancora giunta la tua ora. - Cercai di replicare alla sua teoria ma non ne ebbi il tempo perché lei scomparve e io restai in quel purgatorio che sembrava più simile all'inferno.

- Ora dovrò raccontare tutta la verità ad Elena. Dirle che è stata Bonnie a riportarmi in vita e che è morta a causa mia! - Jeremy nascondeva rabbia e timore nella sua voce. Non lo potevo biasimare, Damon era stato scorretto nei nostri confronti, avrebbe dovuto rispettare i patti invece aveva mandato tutto all'aria.
- Sai l'avevo immaginato - disse Damon rompendo il silenzio - Che sotto il tuo ritorno ci fosse lo zampino di Bonnie intendo. - Il suo tono invece era calmo, a suo modo comprensivo, come se volesse farsi perdonare per quanto aveva combinato. Jeremy non rispose, ma poggiò la testa al finestrino guardando il paesaggio che scorreva lungo la strada.
- Con che coraggio torno a casa e le dico che non esiste alcun incantesimo? Non posso perderla ancora - Jeremy espresse a voce alta quelli che forse erano solamente pensieri e cercò di ricomporsi quando capì che Damon aveva sentito.

- Tornate a casa. - dissi decisa nel momento in cui Damon stava svoltando in una stradina isolata del Tennessee. Jeremy si voltò di scatto non appena sentì la mia voce.
- Frena - ordinò lui a Damon, il quale obbedì senza dire una parola - Bonnie, mi dispiace - sussurrò vedendo lo stato in cui mi trovavo. Tra lacrime, dolore e paura non dovevo di certo essere un bello spettacolo.
- Torneremo a casa solo dopo aver parlato con questa strega. Domani mattina saremo a Mystic Falls. - Io annuii, ormai mi ero arresa, avrei accettato qualsiasi risposta. Spostai il mio sguardo su Damon, non sembrava sentirsi molto a suo agio mentre Jeremy parlava con la fidanzata fantasma. Di li a poco scese dall'auto e di avviò a piedi verso la casa di campagna a poche decine di metri.

Sia io che Jeremy scendemmo dall’auto e poco dopo tornammo a guardarci negli occhi. Lui fece un passo verso di me, ma la mia reazione fu quella di arretrare.
- Io devo capire cos’è successo - esordii - Stefan deve essere stato soggiogato e devo trovare il vero responsabile della morte di mio padre. -
Sapevo che gli unici in grado di ammaliare i vampiri erano gli originali, ma da quanto ne sapevo erano andati a New Orleans già da qualche tempo e Rebekah si comportava come la ragazza umana che aveva sempre desiderato essere in compagnia di Matt, ma anche loro erano molto lontani da Mystic Falls. Jeremy annuì semplicemente, comprendeva i miei bisogni, ma lui sembrava aver paura della verità più di me.
- Sono bloccata qui - gli dissi come per rassicurarlo - Non posso andare in cielo, o in qualsiasi altro posto ci sia dopo la vera morte. Ho parlato con Grams e lei sostiene che il mio percorso non sia ancora finito. Troverò la pace solo quando sarà davvero la mia ora, per il momento è una cosa lontana anni luce. - Sospirai, Jeremy stava per rispondere quando entrambi ci voltammo verso la casa dove si era diretto Damon. La strega probabilmente non aveva visto di buon occhio la visita di un vampiro e i due stavano litigando animatamente. Scossi la testa soffocando una dolce risata
- Vai ad aiutarlo, ci vediamo domani. -

- Bene, bene, bene - disse qualcuno alle mie spalle - ci vediamo di nuovo streghetta - Mi voltai impaurita, nessuno oltre Jeremy riusciva a vedermi, ma soprattutto fino a qualche secondo prima la piazza di Mystic Falls era completamente deserta. Era Stefan e mi fissava dritta negli occhi.
- Tu co… - mi morirono le parole in gola - Non puoi vedermi - ripresi con più decisione, ma lui scoppiò a ridere come se avessi detto un’assurdità. Mi sentivo presa in giro.
- Mi dispiace per il tuo povero papà, ma dovevo attirare l’attenzione in un qualche modo. Lui è il personaggio più in vista di Mystic Falls, avrei potuto uccidere Liz Forbes, ma la tua amica Caroline ha già perso il padre e sarebbe stato davvero cattivo da parte mia portarle via anche l’ultimo genitore rimasto. Senza contare che quell’impiccione di Klaus sarebbe tornato per consolare la biondina. E poi diciamocelo a te resta ancora tua madre. - Che cosa stava cercando di fare? Uccidere la già scarsa felicità che mi era rimasta? Non gli avrei permesso di toccare oltre quei tasti già dolorosi della mia vita. Stefan sapeva benissimo che avevo passato la mia infanzia praticamente sola.
- BASTA! - gli urlai contro con tutta la voce che avevo in corpo. - Non so cosa stai cercando di fare o chi ti sta facendo fare questo, ma giuro che lo scoprirò Stefan e…- all’improvviso volai via lontana, sbalzata da una forza puramente magica
- E cosa streghetta? - riprese Stefan avvicinandosi a me - Tu credi davvero che io sia quel vampiro da quattro soldi? Non ha nemmeno avuto il tempo di rendersi conto di chi ero, che già stava affogando. Anzi, sta ancora affogando.-
Non riuscivo a capire, era tutto così assurdo. Lui riusciva a colpire me, ma io ero consapevole che la mia magia non avrebbe mai funzionato su di lui perché i nostri mondi erano a loro modo separati sebbene io riuscissi a camminare dove passava anche lui. Ma soprattutto non capivo di cosa stesse parlando. Sbattei le palpebre, avevo la vista annebbiata a causa del volo che avevo appena fatto, ma quando riuscii a vedere nitidamente davanti a me, Stefan era scomparso. Mi rialzai guardandomi attorno, ma non c’era più anima viva: anche il corpo di mio padre era finito chissà dove.

La mia notte trascorse tranquilla. Immersa nei miei pensieri, passai ore a girovagare per le strade di Mystic Falls, accertandomi che tutti stessero bene, che tutti si sentissero al sicuro dentro le loro case. Di certo Stefan, o chi c’era nel suo corpo, non avrebbe agito ancora, avevo già fatto il suo colpo e quello era un primo avvertimento circa qualcosa di più grande e decisamente spaventoso.
Era quasi l’alba e involontariamente mi ero ritrovata di fronte al pensionato dei Salvatore. Elena e Caroline avevano passato la notte lì, ma io avevo deciso di restare fuori, seduta sul muretto a guardare il sole mentre sorgeva dietro gli alberi. Quella era diventata un po’ anche la mia casa perché alla fine per non sentirmi completamente sola passavo gran parte del mio tempo con Jeremy. Era stato lui a rendere sopportabile quella lunga estate. In ogni caso gli lasciavo vivere la sua vita. Lui continuava a dire che un giorno sarei tornata, che avrebbe fatto di tutto per riavermi in quel mondo, ma io non ero mai stata del suo stesso parere e non era giusto che lui continuasse a combattere per me quando poteva avere una fidanzata vera, in carne ed ossa. Sarebbe stato doloroso vederlo al fianco di qualche altra ragazza, ma dovevo smettere di essere così egoista e farmi da parte una volta per tutte.

- C’è un modo! - urlò Jeremy dietro di me, seguito da Damon. Quasi balzai giù dal muretto per lo spavento. Non mi ero accorta del loro ritorno e immersa nei pensieri, mi ero completamente distratta. Mi voltai e vidi la felicità nei suoi occhi, nemmeno lui riusciva a crederci. Dopo lunghe ricerche era riuscito nel suo intento e io per la prima volta vedevo davvero una speranza. Non risposi, in realtà non sapevo proprio cosa dire così ci pensò Damon a rompere il silenzio - Calma piccolo Gilbert. C’è un modo, ma non sappiamo ancora se ci sia una strega disposta a rischiare. -
La mia euforia si spense in un lampo e così anche la luce che c’era negli occhi di Jeremy: quello era un dettaglio che avrebbe preferito non dirmi. Damon guardava nella mia direzione, probabilmente imitando Jeremy, ma ovviamente non riuscì mai ad incontrare il mio sguardo
- Ma… - riprese Damon - Siamo così nella merda che abbiamo bisogno di te streghetta, quindi non dormirò al costo di trovare una strega disposta a farti tornare in vita. Dovessi fare il giro del mondo!- Realizzare che non solo Jeremy mi rivoleva vicino fu dolorosamente piacevole. Essere consapevoli di mancare ad una persona non rendeva di certo felici, ma provocava una sensazione di benessere.

Damon si avviò verso l’entrata così io e Jeremy avevamo l’opportunità di restare un po’ soli e parlare degli ultimi avvenimenti, ma qualcuno non aveva proprio intenzione di lasciarci quell’unica intimità che ci era rimasta. Ancora prima che Damon potesse appoggiare la mano sulla maniglia, apparvero sulla porta Elena e Caroline - Vogliamo parlare con Bonnie! -



Che ve ne pare?
Come sempre sapete che i commenti sono super ben accetti, anche quelli negativi perchè aiutano sempre a migliorare. Nel terzo capitolo nessuno ha detto nulla e sono rimasta un pò spiazzata perchè inizio a temere che la storia non vi piaccia più! Quindi se volete il seguito bastano due parole in un commento e io ne sarei felice!


Un saluto ai miei lettori,
Bonboncina
  
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