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Autore: Youki    19/10/2004    1 recensioni
Come arrivò Inuyasha nel villaggio di Kikyo 50 anni fa? E cosa faceva Sesshomaru nel frattempo? E come viveva Kikyo? E chi è Sayouki? Scopritelo leggendo la mia fic, già completa, che posterò regolarmente ogni settimana! COMMENTATE COMMENTATE!!! Baci Youki
Genere: Azione, Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: Contenuti forti
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UNA STORIA DEL PASSATO
di Youki

Cap 5
Oggetti di potere


Continuarono a dirigersi verso nord-est, come indicato dal vecchio Sato. Avvicinandosi al mare, il clima divenne più mite e la neve quasi scomparve, facilitando la loro avanzata; più andavano avanti, però, più demoni incontravano. Per lo più cercarono di evitarli, ma in alcuni casi, sempre più frequenti, dovettero combattere insieme per difendersi, scoprendo così di formare una buona squadra.
Sayouki sentiva ormai di essere vicina. Chiese addirittura informazioni in un villaggio per esserne sicura, e infatti le confermarono che il luogo che stavano cercando si trovava poco più a nord. Nei giorni successivi gli scontri prima occasionali con demoni di ogni genere, divennero cosa di ordinaria amministrazione.
La Shikon no Tama pareva attirarli come api sul miele…
-Continuando così arriveremo stremati.- Constatò Inuyasha una sera.
Dovevano essere ormai vicinissimi, dato che solo quel giorno non erano riusciti ad avanzare più di qualche miglio attraverso la fitta foresta, dovendo combattere quasi per ogni metro che guadagnavano.
Sayouki sospirò. Non credeva che si sarebbe mai potuta stancare tanto! Negli ultimi tempi aveva combattuto con ogni risorsa, sia con gli artigli sia con il suo potere, ma aveva faticato non poco a frenare l’istinto demoniaco di sopravvivenza che faceva scattare la trasformazione in full youkai. Non era sicura che nel bel mezzo della battaglia sarebbe riuscita a discernere gli amici dai nemici…e non voleva rischiare ancora. Forse ciò che avrebbe dovuto chiedere alla sfera, avrebbe dovuto semplicemente essere di imporle un altro sigillo, uno più definitivo di quello posto a suo tempo da Rie…
Viaggiavano e combattevano da ormai quasi due settimane quando un giorno si trovarono a fronteggiare due giganteschi youkai-millepiedi. Erano entrambi esausti per aver dormito solo poche ore e non avevano mangiato nulla dalla mattina del giorno prima: viaggiare in quella foresta infestata di demoni cominciava decisamente a seccarli. Erano entrati perfettamente in sintonia nel maledire in vari e coloriti modi ogni avversario che si parava loro davanti; un duo davvero affiatato...La vicinanza di Inuyasha aveva avuto un tale effetto sul modo di fare della ragazza che, vedendola ora, nessuno avrebbe detto che si trattava di una miko, non fosse stato per l’abito...L’unico lato positivo era che Sayouki aveva potuto fare molto allenamento e cominciava ad avere più controllo delle sue nuove facoltà.
Ora erano impegnati ciascuno col proprio avversario e nessuno dei due notò un terzo demone pronto a balzare loro alle spalle. Sayouki aveva bloccato il millepiedi con una ferrea morsa mentale e si stava preparando ad attaccare quando udì l’avvertimento di Inuyasha.
-Attenta! Alle spalle!-
Voltandosi di scatto vide che un altro youkai le era quasi addosso e seppe che non avrebbe fatto in tempo a scansarsi.
Ma poi una freccia lanciata da chissà dove centrò la testa del demone e lo inchiodò all’albero retrostante riducendone il corpo in polvere. Repentinamente Sayouki rotolò a terra e Inuyasha finì il millepiedi che ancora si contorceva nella morsa del suo potere. La battaglia era terminata velocemente come era cominciata e i due si guardarono con aria interrogativa dopo aver osservato la freccia sbucata dal nulla. Scrutarono nella direzione da cui doveva essere stata scoccata e là, con un fruscio, apparve da dietro un albero una fanciulla. Teneva in mano un arco e un’altra freccia era già sulla cocca pronta per essere scagliata, ma dopo averli osservati abbassò l’arma e se ne andò. Videro che indossava l’abito sacerdotale, proprio come Sayouki e capirono di essere arrivati alla fine del loro viaggio.

****

-Credi che fosse lei, la Guardiana?- le chiese Inuyasha quella sera mentre finalmente si rifocillavano.
-Indubbiamente una semplice freccia non avrebbe ucciso quel demone.- constatò di rimando la ragazza -Ma perché non ha ucciso anche noi?-
-Forse non crede che siamo qui per la Sfera.- ipotizzò l’hanyou con noncuranza.
-E anche l’orda di demoni che infesta questa zona è qui per una festa di paese, immagino…- era davvero strano sentire Sayouki fare dell’umorismo e ogni volta che faceva dello spirito era una sorpresa per Inuyasha.
-Tsk!- si voltò dall’altra parte imbronciato e si sdraiò sul fianco per dormire, ma prima brontolò: -Bah! O magari si sarà chiesta cosa ci fa una demone vestita da miko assieme ad un elemento come me!-

****

Il mattino successivo sondando i dintorni trovarono il villaggio e, nascosti ai margini del bosco, osservarono dall’alto di un albero lo svolgersi delle attività quotidiane. Verso metà mattina apparve lei, la misteriosa miko che li aveva aiutati contro i millepiedi: scendeva la scalinata del tempio con passo regale, accompagnata da una bambina che la seguiva come un’ombra. Fece il giro del villaggio, fermandosi a parlare con tutti, dispensando sorrisi e consigli; si vedeva che era amata e rispettata da tutti.
‘Questo era ciò che desideravo quando vivevo al tempio. Occuparmi degli altri ed essere amata e rispettata proprio come lei…’ pensò Sayouki prendendo subito in simpatia quella giovane miko dallo sguardo triste e profondo, senza tuttavia riuscire ad invidiarla. Più la osservava e più l’ammirava per il duro compito che svolgeva con la massima dedizione e osservandola combattere contro i numerosi youkai che venivano attirati dalla Sfera, poté anche stimare approssimativamente la sua incredibile forza. Con le sue frecce impregnate di potere spirituale, era in grado di annientare qualunque demone minacciasse la Sfera o il villaggio.
-Io credo che lei sappia che la stiamo spiando- disse un giorno Sayouki all’hanyou -So che ti parrà impossibile, ma a volte mi sembra che anche lei ci osservi…-
-Guarda che il mio naso è infallibile!- Inuyasha si sentì profondamente offeso -Sarei in grado di fiutarla nel raggio di un miglio! Me ne sarei accorto!- Proprio non gli andava giù che Sayouki mettesse in dubbio le sue capacità…Lui aveva mai messo in dubbio le sue visioni??
-Ci sono modi e modi…Forse il suo potere è ancora più grande di quanto immaginiamo e …-
-Sciocchezze!- il ragazzo non aveva intenzione di discutere sulla presunta forza di quella femmina...come si chiamava?...Kikyo... Era pur sempre una femmina umana! -Esageri. Sono certo di essere in grado di battere quella miko come e quando voglio, anche senza il tuo aiuto e i tuoi preziosi consigli…-
-Ecco, per l’appunto, io…- Sayouki tergiversò un po’ incerta su come dire ciò che doveva dire, perchè era arrivato il momento di mantenere un impegno...e ad Inuyasha non sarebbe andata proprio giù, già lo sapeva. -Che c’è adesso?! Qualche altro insegnamento scintoista da propinarmi?-
Quando Inuyasha le blaterava dietro in quel modo, la faceva veramente infuriare! Volse lo sguardo in alto verso la luna di nuovo in fase calante e, con voce tagliente, lo informò che si sarebbe allontanata per un po’: -Ho fatto un patto con il tuo benamato fratellone Sesshomaru, ricordi?- Il suo tono fu più duro di quanto avesse inteso usare, e certo non contribuì a calmare Inuyasha, che al solo sentire nominare il fratello, stava già ribollendo di rabbia repressa.
-Maledizione! Allora hai scoperto dov’è custodita la spada!! E non mi dici niente??- l’aggredì.
Sayouki fece un cenno di assenso e ribattè: -Ebbene, tu sai dove si trova la tomba di tuo padre?-
Colto alla sprovvista dalla domanda, l’hanyou balbettò: -N…No…ma…-
-Bene, nemmeno io, e nemmeno Sesshomaru, a quanto pare. Fatto sta che è lì che si trova la spada, e questa è la risposta che darò a tuo fratello in cambio di ciò che gli ho chiesto.-
-E si può sapere cos’è questo misterioso oggetto?-
-Se sarò fortunata è la chiave di cui parlava Sato.- Sayouki non volle aggiungere altro, perché voleva attendere, prima di pronunciarsi sulla questione. Quando aveva incontrato Sesshomaru, reduce dai sogni su sua madre, spinta da un'ignota necessità, gli aveva chiesto di ritrovare il kimono di Rie, più per avere qualcosa di sua madre che per altro. Ora, ragionandoci sopra, forse era stata guidata da un’intuizione inconscia: era l’unica cosa su cui Rie avrebbe potuto lasciare un incantesimo quella notte…e Sayouki ricordava di averlo tenuto stretto tra le mani, la morbida seta che le trasmetteva un senso di calore e sicurezza, il profumo di sua madre…poi nei suoi ricordi non ve n’era più traccia: Ohjio doveva esserselo lasciato alle spalle in qualche luogo, all’inizio del loro pellegrinaggio. Ma dove? Lei non riusciva nemmeno a ricordare dove avesse avuto inizio quel loro peregrinare!
-Bene- disse la ragazza alzandosi in piedi e stirandosi come un gatto per poi coricarsi un po’ più in là -Appurato che te la caverai benissimo senza di me, io partirò domattina e, se giocherò bene le mie carte e sarò fortunata, credo che sarò di ritorno poco dopo il novilunio.-
Inuyasha ci mise un po’ per esprimere i suoi dubbi, ma alla fine parlò:
-Ma…da sola? Sesshomaru è infido e pericoloso e non credo che i tuoi giochetti mentali possano molto contro di lui. Non dimenticare che sei pur sempre una mezzo demone come me e finora io…le ho sempre prese.- Terminò la frase in un sussurro imbarazzato, abbassando le orecchie canine. Non sapeva se il suo desiderio di accompagnarla fosse dettato dall’abitudine di viaggiare con lei, dalla preoccupazione di saperla in balia del fratello, o da un masochistico impulso a voler di nuovo sfidare lo youkai…Se solo avesse avuto in suo possesso la Shikon no Tama, non avrebbe più subito umiliazioni da quel damerino!
‘E se la prendessi mentre lei non c’è…’
-Me la caverò bene almeno quanto te, non sottovalutarmi! Tu, piuttosto, attento a non passare shingetsu in questa foresta infestata…Non si sa mai che la nostra dolce Kikyo decida di uscire a caccia quella notte!-
-Insolente!- sbraitò Inuyasha.
Che se ne andasse pure da sola la piccola sotutto! Lui si sarebbe occupato della Sfera mentre lei pensava agli affari suoi…E una volta diventato full youkai, Sesshomaru avrebbe dovuto pagarla!

****

Inuyasha era solo. Da quando Sayouki era partita si era sentito diverso, nuovamente libero…Era come se per tutto il tempo in cui avevano viaggiato insieme lei lo avesse tenuto in qualche modo sottilmente soggiogato, senza che lui se ne fosse reso conto. Era bello sentirsi di nuovo libero e si ripromise che al ritorno di Sayouki non sarebbe caduto nuovamente sotto il suo influsso. Non che gli avesse fatto poi proprio male…qualcosa aveva imparato…
Gli ci erano voluti alcuni giorni per decidere il dafarsi, ma ora era pronto a muoversi; dopotutto osservare la miko come aveva voluto Sayouki si era rivelata una buona mossa e gli aveva permesso di conoscere alla perfezione le sue abitudini: Kikyo usciva tutte le mattine per fare il giro del villaggio e poco dopo mezzogiorno si inoltrava nel bosco con il suo arco per andare a caccia…di demoni. Il suo giro iniziava e finiva sempre sotto il Goshimboku. Noto questo, Inuyasha si era avvicinato nottetempo al tempio e aveva spiato l’interno, individuando la stanza in cui era custodita la Sfera.
Sorrise tra sé: una volta non avrebbe perso tanto tempo in ciance e si sarebbe gettato a capofitto nell’impresa, terrorizzando gli abitanti del villaggio e attaccando il tempio in pieno giorno pur di mettere mano al più presto sul prezioso gioiello.
E sarebbe sicuramente morto! Aveva visto quella miko abbattere con le sue frecce tanti demoni da sembrare un’impresa impossibile da compiere per un umano in una vita intera…ma lei lo aveva fatto in soli sei giorni e continuava implacabile a fare il suo dovere.
L’hanyou cominciava a nutrire una sorta di rispetto per quella formidabile avversaria, ma era giunto il momento di agire e nulla lo avrebbe fermato, tantomeno lei!
Era primo pomeriggio e nonostante il freddo Kikyo era uscita come solito e si era inoltrata nel bosco: Inuyasha l’aveva vista sotto l’albero sacro e appena lei si era mossa, lui aveva preso la direzione opposta, facendo un ampio giro per raggiungere il villaggio che, in sua assenza, sarebbe stato completamente sguarnito. Giunse in vista del tempio e si preparò a balzare fuori dalla boscaglia per correre il più velocemente possibile verso la tanto bramata Sfera, ma…
Un fischio improvviso tagliò l’aria e una freccia passò a pochi centimetri dal suo naso per andare a perdersi nel sottobosco, mentre lui si metteva in salvo con un balzo repentino.
-Dove credi di andare?- la voce proveniva dalla sua sinistra ed era tesa e vibrante come la corda dell’arco che aveva scagliato il dardo. Uscendo da dietro un albero, la miko si rese visibile, tenendo Inuyasha sotto tiro.
-Tu! Dannata!- sibilò il giovane. Come diavolo aveva fatto a precederlo?
-Non avrai per caso intenzione di attaccare il tempio, vero?- continuò lei ora con voce suadente -Perché se è così, te lo sconsiglio vivamente!-
L’hanyou non rispose e si guardò intorno freneticamente alla ricerca di un riparo, ma appena mosse un passo, due frecce scagliate una dietro l’altra con incredibile velocità inchiodarono le maniche del suo kariginu all’albero alle sue spalle.
-Ti avverto.- ora la voce di Kikyo era dura quanto il suo sguardo -Vattene e non osare minacciare il mio villaggio.-
Preso da una rabbia incontrollata per la vergognosa figura, Inuyasha si impegnò a liberare le sue maniche e a spezzare sul ginocchio le due frecce:
-Maledetta, guarda che non finisc…-
Si era girato di nuovo verso la miko puntandole contro i resti dei suoi dardi, ma…lei era sparita. Interdetto, rimase lì a bocca aperta a fissare il punto in cui si trovava la donna pochi attimi prima, indeciso se attuare o meno il suo proposito iniziale, ma poi, vedendo Kikyo rientrare al villaggio, decise di rinunciare, rimandando a domani un secondo tentativo.
L’indomani la storia si ripeté e pure il giorno dopo e il successivo ancora, con poche varianti: Kikyo pareva riuscire sempre a prevedere le sue mosse e aveva ingaggiato con lui una danza in cui era lei a condurre, nonostante tutti gli sforzi dell’hanyou. Una volta, tornando dall’ennesima incursione notturna fallita, ad Inuyasha sorse il dubbio che la miko fosse dotata di preveggenza.
Ciò gli riportò alla mente Sayouki: chissà come se la stava cavando? Pensare a quella ragazza, ora, suscitava in lui sentimenti contrastanti: con lei si era sentito accettato ed era stato trattato da pari, ma al contempo lei aveva usato i suoi poteri su di lui, lo aveva tenuto legato a sé con trucchi meschini e questo lo faceva arrabbiare. Cosa gli era saltato in mente di continuare a seguirla dopo essere quasi rimasto ucciso per ben due volte?? Più tempo passava lontano da Sayouki, più non capiva il perché di molti propri comportamenti…La notte di shingetsu, ad esempio, perché gli era stato così facile lasciarsi andare e parlarle così apertamente? Non si era mai fidato di nessuno, ma il solo fatto che lei si trovasse nella sua identica condizione era bastato a far cadere tutte le sue barriere. Era impazzito? In fondo la conosceva da poco e il loro incontro non era stato certo uno dei più amichevoli…Quella femmina ora sapeva più cose di lui che chiunque altro…Aveva in mano la sua vita...E gliela aveva consegnata lui stesso con il sorriso sulle labbra!!
‘E adesso sarà con Sesshomaru!’
L’idea non lo rassicurava per niente. Una vocina nella sua mente gli diceva che non avrebbe dovuto fidarsi, affidare tutti i suoi segreti ad una perfetta sconosciuta con un potere così infido come quello di giocare con la mente altrui…Stupido! E poi perché se n’era andata così di fretta e dov’era diretta? Non gli aveva mai detto dove sarebbe dovuto avvenire l’incontro e, tanto per cambiare, non gli aveva neppure rivelato quali fossero di preciso i termini dello scambio e perché doveva avvenire così lontano, visto che Sayouki era partita una settimana prima della data stabilita…E perché aveva voluto andare sola a tutti i costi? Certo lui non aveva insistito poi tanto per accompagnarla, ma neppure lei glielo aveva chiesto ed era stata prontissima nel rifiutare il suo aiuto.
E se fosse stato un complotto organizzato ai suoi danni per scoprire l’ubicazione della tomba di suo padre? Magari pensavano che lui sapesse qualcosa, o, forse ne aveva la chiave e ne era all'oscuro.
Un quadro quanto mai grigio gli si delineò nella mente: Sayouki, d’accordo con Sesshomaru, fa in modo di trovarsi sulla sua strada e usa i suoi poteri per indurlo a seguirla. Poi finge di perdere il controllo, lo attacca, lo indebolisce e fugge con la scusa di non voler rischiare di nuovo di ucciderlo, ma in realtà deve incontrarsi con Sesshomaru. Lui però la segue e li scopre (o forse era previsto anche questo?) e Sayouki finge di fare il doppio gioco per salvargli la vita. Una volta conquistata la sua fiducia, gli racconta della fantomatica spada nascosta nella tomba di suo padre, ma non ricavando alcuna informazione, gioca tutte le sue carte e, inscenato l’incontro con Sato (chi gli assicurava che in quel tempio avesse veramente incontrato il suo maestro? Lui era rimasto fuori quella notte…), prepara il gran finale per la notte di shingetsu…e lui c’era cascato come un fesso…
E la ricerca della Sfera? Forse aveva unito l’utile al dilettevole…alla fine l’avrebbe consegnato a suo fratello e si sarebbe impossessata da sola della Shikon no Tama…
‘O magari quei due sono d'accordo anche su questo?’
Credevano veramente che non sarebbe stato capace di sconfiggere la miko e metterci le mani sopra prima di loro?
La rabbia si gonfiò dentro di lui pronta ad esplodere e Inuyasha cominciò a correre verso il villaggio: ‘Prima che lei torni, io avrò rubato quella dannata Sfera e sarò diventato un full youkai!’ si fermò di scatto sferrando un colpo portentoso al tronco di un grosso albero.
-E poi vedremo se riuscirai ancora a divertirti con i tuoi giochetti mentali!- Gridò con ira fissando il punto in cui il suo pugno aveva scheggiato la corteccia.
Il vento sibilò e fece vibrare i rami e alzando lo sguardo l’hanyou vide la chioma spoglia del Goshimboku ondeggiare in segno di diniego.

****

L’alba del quinto giorno di viaggio aveva colto Sayouki sulla riva del mare. Per uscire dal bosco infestato aveva impiegato due lunghi giorni ed era stata rallentata da occasionali scontri con demoni, fastidiosi più che pericolosi. Comunque il fatto di allontanarsi dalla Sfera pareva essere stato un salvacondotto non da poco. Il ritorno sarebbe stato ben più duro, ma sperava per allora di avere acquisito il pieno controllo delle sue facoltà. Se avesse avuto fortuna, ci avrebbe guadagnato molto di più lei dallo scambio con Sesshomaru… Fece scorrere lo sguardo sulla superficie plumbea del mare e finalmente individuò quello che cercava: una piccola isola al centro della baia Suruga su cui troneggiava bianco di neve in lontananza il monte Fuji. Era proprio come l’aveva descritta Sesshomaru, era impossibile sbagliarsi. Poco più avanti, alcune barche erano state tirate in secca e rovesciate per l’inverno e la giovane si incamminò in quella direzione, immaginando dovesse esserci un villaggio nei dintorni.
Procurarsi un’imbarcazione con cui raggiungere l’isola fu semplicissimo, in quanto i poveri pescatori furono ansiosi di compiacere quella giovane e spettrale miko sbucata dal nulla nel pieno dell’inverno. Forse la credettero veramente uno spettro e tirarono un grosso sospiro di sollievo quando la videro allontanarsi remando ritmicamente.
In breve Sayouki raggiunse l’isola su cui aleggiava una nebbiolina umida, dovuta, scoprì poco dopo, alle sorgenti termali che ne costellavano la ridottissima superficie e che la rendevano una piccola e mite oasi anche nel cuore dell’inverno.
Passò la mattina in giro per l’isoletta, raccogliendo erbe e tuberi per il pranzo, e litigandosi le ultime mele raggrinzite e gelate con le scimmie, che parevano essere gli unici abitanti di quel posto. Ora non doveva fare altro che attendere, quindi perché non godersi un po’ di meritato riposo e rilassarsi con un bel bagno nelle acque termali? Nascose gli abiti al sicuro dai dispettosi animali e, scioltasi la lunga treccia, si immerse voluttuosamente nelle acque calde e sulfuree, abbandonandosi completamente alla piacevole sensazione di benessere.
-Benearrivata, mia signora.- la voce suadente di Sesshomaru la riportò bruscamente alla realtà: -Ti stavo aspettando…-
Dunque lui era già lì! Ed era stato ad osservarla…spiarla…per tutto il tempo! Un misto di ira e vergogna salì a colorarle le gote, già arrossate dal calore. Ma come aveva potuto non accorgersi della sua presenza? L’isola era così piccola…aveva fatto il grosso errore di sottovalutarlo…o forse era lei ad essersi troppo sopravvalutata…
Era partita in svantaggio, bene; doveva trasformarlo in vantaggio…Sesshomaru era pur sempre un uomo, no? Combattendo contro il proprio pudore, assunse un tono malizioso e disse:
-E’ dunque tua abitudine spiare le donne durante il bagno, mio signore? Ti credevo uno youkai ben al di sopra di simili bassi istinti…- Detto questo si alzò in piedi rimanendo immersa nell’acqua fino ai fianchi, i lunghi capelli neri bagnati appiccicati alla pelle arrossata delle spalle e del seno. Si volse con decisione verso lo youkai e cominciò ad avanzare nella sua direzione, camminando nell’acqua:
-Hai trovato ciò che ti avevo chiesto?- gli chiese.
-L’ho trovato. E tu, hai le mie risposte?- Sesshomaru sembrava sulla difensiva mentre non staccava gli occhi di dosso a quella bellissima yasha il cui corpo nudo e sottile fumava nell’aria fredda della sera. Nonostante la bassa statura e i tratti infantili del volto minuto, il suo corpo era decisamente quello di una donna.
-Prima il kimono, poi ti dirò della spada.- A Sayouki costava notevole sforzo stare così, nuda e disinvolta a contrattare con quello youkai che, pur non dandolo a vedere, non rimaneva certo indifferente a quello spettacolo.
-Ahimè, mia signora, sei in errore.- Un sorriso di scherno fiorì sul bel volto di lui -Ho detto che l’ho trovato, non che te l’ho portato.-
Doveva immaginarselo! Inuyasha non aveva tutti i torti a dire che Sesshomaru era un essere infido!
-Non erano questi i patti!- gli ringhiò contro Sayouki sollevando un gran numero di schizzi mentre balzava fuori dalla pozza termale.
-Se è per questo, non era nemmeno previsto che io il tuo kimono lo trovassi...sulla tua tomba!- Sesshomaru la afferrò per un braccio e la tirò vicino a sè, minacciandole la gola con la mano artigliata: -E ora dimmi chi sei e perché hai provato ad ingannarmi!-
Era giunto il momento per Sayouki di scoprire le carte e sperare in bene:
-Il mio nome è Sayouki e sono l’unica figlia di Rie, Dama dei sogni e sua legittima erede…- La presa sul suo braccio si allentò, ma non più di tanto e lei giocò d’azzardo nel continuare -…cosa che non credo si possa dire di te riguardo a Tessaiga…-
-Maledetta femmina!- sibilò allora Sesshomaru a denti stretti, rinforzando la presa e afferrandola anche per l’altro braccio -E’ questo che ti ha detto quell’inetto di Inuyasha? Fino a tal punto si è elevata la sua presunzione? Lui, un misero mezzo demone, ritiene di essere il vero erede di uno dei più potenti youkai mai esistiti? - e poi, con più calma e un tono di disprezzo -Non mi dire che ti sei abbassata ad allearti con lui…?- Sayouki lo guardò dritto negli occhi prima di rispondergli e mentì, sperando di essere convincente:
-Tuo fratello non sa nulla di Tessaiga e ora come ora non saprebbe nemmeno come usare un simile portento. Una spada simile sarebbe sprecata in mano sua, sono d’accordo con te. E poi io cosa ci guadagnerei ad allearmi con uno come lui?-
-MENTI!- Sesshomaru era stanco di giocare a quel gioco -Mi risulta che tu abbia sempre viaggiato con lui in questi ultimi tempi e mi è stato riferito che andate d’amore e d’accordo…quasi che tu l’avessi stregato…-. Notò il lampo di incertezza nello sguardo della ragazza e aggiunse: -Ho mille occhi per guardarti, mia signora…-
Lo youkai le lasciò libere le braccia e nel farlo sfiorò la pelle umida dei suoi fianchi mentre continuava: -Ma potremmo giungere ad un accordo se sarai disposta a collaborare e comincerai col dirmi ciò che sai di Tessaiga.-
Sesshomaru credeva forse di averla in pugno solo perché l’aveva colta in flagrante? Aveva ancora mille risorse per rigirare la storia a suo piacimento…ma intanto, se così gli piaceva credere…
-Sia come vuoi tu, mio signore.- gli sussurrò avvicinandosi sensuale, fino a sfiorarlo con il malizioso scopo di turbare quel suo ferreo controllo - Ma lasciami almeno terminare il mio bagno in pace...sempre che tu non voglia immergerti a tua volta…-
Forse aveva azzardato un po’ troppo, ma la farsa doveva continuare…Sesshomaru pareva avere una ben infima opinione delle donne e comunque Sayouki sperava di avere intuito giusto nel pensare che non si sarebbe lasciato andare tanto facilmente a piaceri terreni con una potenziale e infida nemica. Perlomeno lo sperava proprio…
Fortunatamente ebbe ragione, anche se di poco: lo youkai, controllando a stento i suoi più bassi istinti, si allontanò tra gli alberi, ma senza perderla di vista e Sayouki si permise di tirare un sospiro di sollievo immergendosi completamente nell’acqua per nascondere il violento rossore che salì ad infiammarle il viso e le orecchie. Una volta calmatasi, uscì dal laghetto, si asciugò con il mantello e si rivestì, presentandosi poco dopo a Sesshomaru che l’attendeva accanto ad un fuoco scoppiettante. Ai suoi piedi era accoccolato un orrendo piccolo essere dall’aspetto viscido che non le toglieva gli occhi gialli di dosso. Quello sguardo voglioso le fece correre un brivido di disgusto lungo la schiena, ma al contempo evocò una visione in cui…-Ho atteso a lungo questo momento!- diceva Sesshomaru stringendo uno strano bastone e piantandolo poi a terra...(o su qualcosa di estremamente piccolo?!)... dalla punta del bastone si sprigionò un bagliore rosato e, mentre riecheggiava una risata sinistra, quel mostriciattolo dagli occhi gialli esclamava qualcosa -...il portale sta per aprirsi!-
-Jaken!- la voce di Sesshomaru la riscosse dalla visione.
-S…Si, mio padrone?- quell’essere era viscido proprio in tutti i frangenti, anche nel parlare.
-Vattene. Lasciaci soli.-
Lanciando occhiate bieche a Sayouki ed esibendosi in una serie di ossequiosi inchini, il piccolo demone si allontanò e la giovane si sedette accanto allo youkai voltando le spalle al fuoco per far asciugare i capelli ancora sciolti e umidi.
-Sei disposta a parlare, ora?- Più che una domanda era un ordine, ma lei annuì, come se avesse avuto una scelta.
-Come ti ho detto sono l’erede di Rie, ma devi sapere che non sono ancora in possesso dei pieni poteri della Dama dei sogni.- Così poteva andare…era quasi la verità. Lui forse avrebbe creduto di trovarsi di fronte ad una yasha debole e quasi priva di poteri, mentre invece era proprio la mancanza di controllo sui quei poteri a renderla letale. –Tutto ciò che finora ho scoperto è che Tessaiga è custodita nella tomba di tuo padre, che mi appare diversa di volta in volta. Forse il luogo è protetto da potenti incantesimi.- Ricordando la visione di poco prima, decise di aggiungere: -Forse posso anche indicarti un oggetto che potrebbe aiutarti nella tua ricerca…si tratta di uno strano bastone, in grado di riconoscere e aprire il portale della tomba che stai cercando…Non ho visto bene, ma sulla sommità mi pare ci fosse una testa.- ‘...o due?’ terminò mentalmente.
Vedendo che la ragazza non diceva altro, Sesshomaru la incalzò:
-Dimmi di più.-
-Non c’è altro, mio signore- ribatté Sayouki, ma al grugnito di disappunto di lui, contiuò: -Questo almeno per ora. Ma se riavessi il kimono di Rie, allora avrei la chiave per utilizzare a pieno i miei poteri e forse potrei scoprire altro…-.
Doveva assolutamente farsi dire dov’era il kimono e l’unico modo era di fargli credere che sicuramente sarebbe stato utile anche a lui. In realtà Sayouki questo non poteva saperlo, perché per ora tutte le informazioni sulla spada le erano venute dalla chiaroveggenza ereditata da suo padre; i ricordi di Rie e delle sue antenate, sarebbero stati utili solo nel caso che una di loro avesse avuto esperienza diretta, vale a dire che avesse visto o sentito in prima persona, dove si trovava la tomba in questione…
Per un lasso di tempo che parve infinito Sesshomaru tacque fissando il fuoco e Sayouki temette di dover combattere per la propria vita; poi lui si volse a guardarla e annuì.
-Ti porterò nel luogo in cui è custodito il kimono, però tu dovrai mettere i tuoi pieni poteri al mio servizio per aiutarmi a cercare Tessaiga.-


Allora? Allora? Vi prende la storia??
Il prossimo capitolo è un CAPITOLONE...Vi consiglio di andare avanti! Ho deciso di dare una certa svolta agli eventi... Ciao ciao da Youki


Piccolo dizionario di giapponese (senza pretese ^_^ ):
Goshimboku: albero sacro, solitamtne secolare, che si trova nei pressi dei templi shintoisti.
  
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