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Autore: Slynguhazza    19/09/2013    4 recensioni
Sapevo benissimo che alla fine mi sarei innamorata di un ragazza così bello, intelligente, divertente e romantico.
Me lo ripetevo sempre, la notte, quando ero avvolta tra le sue braccia calde che mi proteggevano dagli incubi, come un acchiappa sogni made in pakistan.
E ora, non potendolo più baciare, non potendo più sentire il suo corpo combaciare con il mio, me ne sono resa conto.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il mio vicino che urla contro la moglie alle undici del mattino mi sveglia.
Lo maledico mentalmente e fisso gli occhi sul soffitto bianco.
Focalizzo la piccola scritta che si trova proprio di fronte ai miei occhi e un ricordo mi sfiora la mente.
‘Dici sul serio?’ chiedo al ragazzo in piedi sul mio letto, che con una penna scrive sul soffitto di casa mia.
Mi guarda e ride. ‘Andiamo. Pensa che tra cent’anni i tuoi bisnipoti vedranno questa scritta e diranno ‘Ma quanto se la spassava la nostra bisnonna’
Distolgo lo sguardo, soffocando delle risate. ‘Prima devo arrivarci al matrimonio’
‘Perché dici così?’ mi chiede Zayn, interrompendosi.
‘Non so. L’idea del matrimonio non mi ha mai affascinato’ non prima che venissi tu, aggiungo mentalmente.
‘Tutti si sposano’ mi liquida lui, tornando alla scritta.
‘Beh, allora tra sessant’anni ci incontreremo e ti porterò uno dei miei cento gatti’ ribatto.
‘E io ti farò rinchiudere in una clinica psichiatrica’ ride.
Dopo qualche secondo smette di scrivere e si siede accanto a me.
‘Non è bella?’ chiede, fissando la scritta.
El + Zay = forever c’è scritto.
‘Non pensavo fossi così sentimentale con la tua finta fidanzata/migliore amica/scopamica’ rido.
‘Pensavo mi conoscessi sul serio’ dice, mettendo il broncio.
‘Perché non lo scrivevi su un albero?’
‘Perché gli alberi li abbattono’
‘Ma anche le case potrebbero venire distrutte’ osservo.
‘Oh, zitta’ mi prende il mento e mi avvicina a lui.
Uniamo le nostre labbra in un bacio dolce.
Stranamente nessuna lacrima riga il mio viso. Probabilmente ho esaurito le lacrime.
Prendo la prima cosa che mi capita – un cuscino quadrato e piccolo – e lo lancio contro la scritta.
Vaffanculo. Vaffanculo a chiunque.
Ieri è stata una delle giornate peggiori della mia vita.
Zayn che non si dichiara, la mia proclamazione come reginetta del ballo di fine anno.
Ma cos’ho fatto di male a Dio per meritarmi tutte queste cose?
Nella mia precedente vita cos’ho fatto di male?
Ho per caso ucciso qualcuno di importante? Ero un serial killer che ha ucciso la popolazione della città in cui abitava?
Mentre faccio congetture, vado in bagno e mi faccio una doccia.
Non so cosa farò oggi.
Probabilmente ripasserò per gli esami, che sono tra una settimana esatta, nonostante sappia tutto alla perfezione e poi andrò a prendere Mike con mio padre.
Viene a Brooklyn apposta per i miei esami.
Non capisco cosa ci sia di importante, dato che il diploma di maturità non vale niente se non fai l’università.
Ritorno in camera e mi vesto con le prime cose che trovo, ossia jeans e una maglietta a maniche lunghe leggera con il logo dei Nirvana.
L’ho comprata a Los Angeles, con mio padre. Era così felice.
E’ così felice. Non l’ho mai visto così e amo vederlo così.
‘Elena, posso entrare?’ la voce di Cole si fa sentire dietro la porta.
‘Si’ dico.
Apre la porta ed entra, sorridendo.
‘Ieri sei stata grandissima!’ urla, mentre mi abbraccia.
‘Cole……soffoco…..non respiro…..’ bofonchio, mentre gli do pacche sulla spalla.
‘Okay, mi allontano’ dice, ridendo.
‘Comunque, grazie’ dico, ricambiando il sorriso.
‘Con Zayn?’
Distolgo lo sguardo, posandolo sul comodino vicino al mio letto, traboccante di libri.
‘Niente’ sussuro pianissimo.
‘Come niente? Niall mi ha detto che vi eravate incontrati negli spogliatoi. Pensavo aveste fatto pace’
‘E invece siamo ancora lasciati’
Cole mi abbraccia, più piano di prima.
E’ un abbraccio che dona sicurezza e conforto e io lo abbraccio forte, come se fosse Zayn.
Ma Cole non è Zayn.
Cole non ha lo stesso profumo di Zayn: miele, come il suo bagnoschiuma.
Cole è alto quanto me e quindi non mi sovrasta in altezza, come Zayn.
E queste sono solo due delle tante differenze tra il ragazzo che mi sta abbracciando e il ragazzo che amo.
‘Vado a studiare. Devo esercitarmi in matematica’ dice, sospirando e allontanandosi.
‘Io sono apposto in matematica. Cosa molto preoccupante’ dico, provocando le sue risate.
‘Ma Mike a che ora viene?’
‘Verso le sei’ dico, guardando l’orologio appeso alla parete.
Sono le due. Ho dormito decisamente troppo.
Cole esce dalla stanza e io prendo il cellulare.
Compongo il numero di Johanna e la sua voce mi saluta dopo due squilli.
‘Ehi, dormigliona!’
‘Ciao’ dico, ridendo.
‘Ti sei alzata ora?’
‘Tu che dici? Sono praticamente distrutta’
‘Mmh…quindi non mi accompagni a comprare il regalo a Niall?’ mi chiede, offesa.
Tra un paio di giorni fanno quattro….no, cinque mesi che stanno assieme.
‘Se mi dai un po’ della tua energia, forse’ dico, aprendo la porta.
‘Sai cosa? Possiamo fare come in In Time: uniamo le nostre mani, ma invece di trasferirti tempo ti trasferisco energia’ rido.
‘Davvero, Jo. Non puoi chiedere a Liam, Harry, Louis o chiunque altro? Volevo stare un po’ in pace’
‘E sentiamo: qual è la tua idea di pace?’
‘Vorrei andare dai miei nonni, cavalcare un pò’ dico, mentre mi rendo conto che non posso andare dai miei nonni.
Cole studia, i miei sono fuori, la metro non arriva fuori New York.
‘Jo, chiamo Liam per un passaggio’ dico, appoggiandomi alla spalliera del divano.
‘Okay, ciao El. Ti voglio bene’
‘Anch’io. Ciao Jo’
Compongo il numero di Liam.
‘El!’ urla. Salto in aria.
‘Ehi, Liam. Calmati quando rispondi al cellulare, però’ rispondo.
Lui ride. ‘Puoi accompagnarmi a casa dei miei nonni? Sono tutti impegnati’ proseguo, ammorbidendo un po’ il tono di voce.
‘Certo. Ci vediamo tra cinque minuti a casa tua’ e stacca la chiamata.
Prendo le cuffiette che, come sempre, sono nella tasca sinistra dei miei jeans.
Prendo l’ipod e metto Fumble di Trey Songz.
Mentre la musica inizia a rimbombare nelle mie orecchie, mi appoggio al muretto che divide casa mia dalla casa dei Pumbler.
‘Sarò sempre vicino a te’
‘Avrò sempre bisogno di te’
‘Non me andrò’
Dove sei, Zayn? Perché non sei qui con me?
Perché non hai bisogno di me?
Da quando sono diventata così sentimentale? Mi ero ripromessa di mettere una recinzione di acciaio attorno al mio cuore.
Mi ero ripromessa di non innamorarmi più. Di far soffrire io i ragazzi, non il contrario.
Ed eccomi di nuovo al punto di partenza.
Sto male per un ragazzo.
Il cuore sembra che stia per strapparsi dal dolore.
Ed ecco che l’unica che soffro sono io.
Sento un rumore di clacson e volto la testa verso la strada, vedendo che attaccata al marciapiede c’è la macchina di Liam.
Sono già passati cinque minuti e non mi sono neanche accorta che Fumble è già finita e ora è partita Heart By Heart di Demi Lovato.
‘Scusa, Liam, se non ti ho visto’ dico, mentre mi siedo.
‘Tranquilla, ormai ci ho fatto l’abitudine’ dice, l’ombra di un sorriso nella voce.
Alzo la testa, che prima avevo abbassato per controllare che mettessi bene la cintura. ‘In che senso?’
‘Ho fatto abitudine al fatto che quando ascolti musica sei in modalità offline: ci sei con il corpo ma non con la mente’
Rido. ‘Si vede che mi conosci bene’
Già’
Stiamo qualche minuto senza parlare, ma poi decide di interrompere il silenzio.
‘Stasera siamo a casa mia. Vieni?’ chiede, mantenendo lo sguardo sulla strada.
‘Certo, Lee’
‘E’ un problema se ci sarà anche Zayn?’ chiede, più esitante.
Lo guardo, confusa. Non mi pare che negli ultimi giorni mi abbiano chiesto se era un problema se ad un’uscita c’era Zayn.
‘Certo che no, Liam’ rispondo.
Lui tira un sospiro di sollievo. ‘Perché me l’hai chiesto?’ aggiungo subito.
‘Beh….dopo ieri sera….’
‘Ieri sera? Cos’è successo ieri sera?’ chiedo, con finto stupore.
Si, mi sento un po’ cogliona a fare finta che non sia esistito il giorno di ieri.
‘Dai, non fare finta di niente’ ribatte.
‘Davvero, Liam. Ieri non è successo niente di strano’
‘Certo, vogliamo parlare del tuo poco rispetto per la corona? Il preside sembrava avesse un attacco di cuore’ e scoppia a ridere.
Sbuffo e alzo gli occhi al tettuccio della macchina.
‘Hai finito?’ chiedo, dopo qualche secondo.
‘Aspetta un minuto’ dice, tra le risa, cercando di riprendersi.
Incrocio le braccia e fisso la strada di fronte a me, cercando di non urlare per la rabbia.
‘Okay, mi sono calmato’ dice, eliminando gli ultimi singulti.
‘Oh, per fortuna’ dico.
Fuori ci sono degli skater che passano tra la folla, ricevendo mille insulti.
Chiudo gli occhi e un altro ricordo mi sfiora la mente.
‘Zayn, non ci so andare sullo skate’ dico, incrociando le braccia.
‘Sei l’unica diciannovenne che non sa andare sullo skate’ ribatte, scuotendo la testa.
‘Sei l’unico diciannovenne che non sa nuotare’ dico, mostrandogli la lingua.
‘Ehi, questa era pesante!’
‘Pazienza. Comunque io prendo il monopattino’ dico, andando a prendere il monopattino della sorella di Zayn, Julie.
Dopo esserci messa sopra, esco dal garage dei Malik ed inizio a sfrecciare per la strada.
A volte mi giro per controllare che Zayn sia dietro di me e ogni volta rischio di andare a sbattere contro un palo o una macchina.
Zayn è maledettamente sexy anche sullo skate.
Possibile che ogni volta che lo guardo mi innamoro sempre di più?
‘Che ci guardi?’ proprio mentre concepisco questi pensieri Zayn mi supera, ridendo.
‘Sto guardando un pakistano su uno skate!’ urlo.
Lui si ferma all’istante e alza gli occhi al cielo.
‘Quante volte ti devo dire che sono inglese con origini pakistane?’
‘Quante volte ti devo dire che sono americana con origini italiane?’ dico, nel suo stesso tono.
‘Ti odio’
‘Ti piacerebbe’ dico, lanciandogli un’occhiata maliziosa.
Si avvicina e mi bacia la guancia. ‘Non ti odierei neanche tra un milione di anni, Elena’
‘Perché?’
‘Perché ti voglio troppo bene’
Alla radio parte Impossible di Shontelle.
Appoggio la testa al finestrino e fisso la strada accanto a me.
‘El, che succede?’ mi chiede Liam, con la voce colma di preoccupazione.
‘Non ce la faccio più, Liam. Non ho mai amato nessuno come amo Zayn e lui non fa che farmi soffrire’ sussuro.
‘Devi avere tempo’ dice, allungando una mano e accarezzandomi la coscia.
‘Non voglio aspettare’
‘Non ho mai visto due persone più felici di voi due, quando state assieme. E’ destino, Elena’
Rido. ‘Il destino fa schifo’
Lui ignora le mie parole. ‘Voi due avete bisogno l’uno dell’altro, voi due vi amate. Ma a volte non ci si rende conto degli errori che si fanno e si crede di essere nella ragione, mentre si è nel torto’
‘E cosa potrei fare? Andare da lui e…dirgli ciò che sento?’
‘No, in questo caso tu sei nella ragione e quindi lui deve scusarsi’
Il mio sguardo, prima accesso di una folle speranza, si spegne all’istante.
‘Allora potrei pure morire’
Mi lancia un’occhiataccia. ‘Lo so. So che sei convinta che Zayn non ti ama, ma credimi, Elena, lui ti ama. Anche troppo’
‘Sono io l’unica che ama. Io vivo dell’amore non corrisposto, Liam’
‘Ti sbagli. E’ corrisposto eccome. Zayn prova per te quel tipo d’amore che vedi solo nei libri. Zayn per te farebbe qualunque cosa, anche allontanarsi da te per non farti soffrire. E questo è uno di quei casi’
Lo guardo, scioccata. ‘Sta avendo l’effetto contrario’
‘Tu e lui siete una coppia forte. Alla fine troverete il vostro felici e contenti’
‘E tanti figli maschi’ borbotto, mentre entriamo nella fattoria dei miei nonni.
Liam ferma la macchina proprio di fronte alla casa dei miei nonni, così mi tolgo la cintura.
‘Hai il passaggio di ritorno?’ mi chiede.
‘Si, mi viene a prendere mio padre’ dico, protendendomi per dargli un bacio sulla guancia.
Quando le mie labbra toccano la sua pelle, sente i muscoli della guanci contrarsi per il sorriso che sta sfiorando la sua bocca.
‘A stasera, Payno’ dico, mentre scendo dalla macchina.
Arrivo a casa dei miei nonni e busso.
Mia nonna sa capire tutto, da una semplice espressione facciale.
Quindi devo fingere che vada tutto bene. Devo fingere alla perfezione.
Busso e dopo qualche istante la porta si apre.
‘Ehi, nonna!’ l’abbraccio e lei, dopo qualche istante, ricambia l’abbraccio.
‘Picciridda mia’ (ndr. Piccola mia) dice, ricambiando l’abbraccio. ‘Che ci fai qui?’
‘Ti sono venuta a trovare. Che stai preparando da mangiare?’ dico, annusando il profumo che arriva dalla cucina.
‘Lasagne. Mangi qui?’
‘Si, però prima voglio fare una passeggiata con Trouble’ dico, sorridendole.
‘Okay, allora ci vediamo dopo’
Dopo che mia nonna chiude la porta, mi volto e inizio a camminare verso la scuderia.
Trovo Trouble che beve acqua nel suo box e sorrido, istantaneamente.
‘Ehi, piccolo’ dico, aprendo il box.
Lui riconosce la mia voce e alza la testa.
Inizio ad accarezzargli la testa. ‘Che ne dici di andare a fare una passeggiata?’
Lui nitrisce.
Inizio a mettergli la sella e il resto.
Proprio mentre sto aprendo la porta del box, spunta mia cugina Margaret di fronte a me.
Metto una mano sul cuore e respiro profondamente. ‘Meg, mi hai fatto prendere un colpo!’ dico, guardandola sorpresa.
‘Scusa, El. Nonna mi ha detto che eri qui e che volevi andare a fare una passeggiata. Voglio accompagnarti’ dice, sorridendo.
‘Va bene’ dico, sorridendole anch’io.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Non trascorro un po’ di tempo con Meg da un po’, rifletto, mentre camminiamo lungo il sentiero che ci porterà in un prato.
‘Che stronzo’ sussuro, dopo che mi ha raccontato l’ennesima lite con il suo fidanzato.
‘Esatto!’ urla.
Io e la mia famiglia abbiamo il vizio di urlare quando siamo arrabbiati.
‘Dovresti lasciarlo. Litigate continuamente, Margaret’ dico, guardandola seriamente.
Lei non mi guarda e ci mette un po’ per rispondere. ‘Io lo amo, Elena’
‘Lo capisco, Meg. Ma ti fa soffrire, non lo capisci?’
‘Non voglio parlarne’
‘Almeno promettimi che ci penserai’ la supplico.
‘Certo. Stiamo arrivando’ dice, indicando uno spazio aperto in lontananza.
‘Non venivo qui da almeno sei mesi’ dico.
Dopo essere entrate nel prato, ci fermiamo in un albero al centro e leghiamo i cavalli.
Ci sediamo sull’erba, rilassandoci prendendo i raggi solari che filtrano tra le foglie.
‘Quando hai gli esami?’ le chiedo, dopo qualche minuto.
‘Il ventinove, tu?’
‘Ventotto’ sospiro.
‘Hai paura?’
‘Si, dai. Alla fine sono sempre gli esami del diploma’
Ride.
Mi vibra il cellulare in tasca e lo prendo.
E’ un messaggio. Da Louis.
‘Non voglio liti, stasera.

Louis’
Digito velocemente la risposta e premo invio.
‘Tranquillo.

Elena’
‘No, ma l’hai sentita la nuova di Drake? Io amo questo ragazzo’ Meg mi fa distogliere lo sguardo dallo schermo. Lo schermo che ha come sfondo me e Zayn.








 


SHIMBALAIEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE a tutti.
si, sono viva, yaaaaaaaaay.
ecco, tra mare, viaggio in sardegna, modem che non andava non ho scritto nulla e così ho finito ieri il capitolo.
scusatemi se vi ho fatto aspettare tanto.
manca solo un capitolo e l'epilogo alla storia e poi, prometto, non mi avrete più tra le palle lol
parliamo dell'aggiornamento di efp? non capivo più un tubo AHAHAHAH
btw, che avete fatto quest'estate?
btw2, avete visto che è uscita la data? ci andate?
io devo solo convincere mio padre, che è in forse. perchè dice che se non sono promossa non mi ci porta.
se ci andiamo io farò di tutto per impegnarmi, vuol dire.
okay, vado che la sto tirando troppo lunga.
grazie per essere rimaste con me anche se non mi faccio sentire da taaanto tempo.
vi voglio bene.
#peacenlove


twitter - @zaynsbeing




 
  
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