Fanfic su artisti musicali > Nightwish
Segui la storia  |       
Autore: Hermes    20/09/2013    1 recensioni
Questa non è la classica storia sui Nightwish in se e per sè...a dire il vero non ho idea da dove diavolo sia uscita e non so come ho fatto a trovare il coraggio di postarla...
"Perdona la Bestia che adora...” mormorò ancora “Perdona Me.”
Il bacio che seguì fu aspettato, implorato, desiderato…tutto meno che amaro.
Dimenticammo il resto…il mattino non ci svegliò...
L’unica certezza che mi rimase fu quella della sua presenza, del movimento del suo corpo contro il mio.
Non c’era riposo…ma sognai…
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti, Tuomas Holopainen
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Dreams of Reality'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
17 Agosto 2019, ore 18 e 32
Finlandia, Savolinna
Si erano di nuovo imbarcati sul traghetto per tornare a casa dopo due serate difficili da dimenticare.
Era andato tutto alla perfezione!
Per tutti era stata un’esperienza nuova suonare con un’orchestra, forse però gli unici che non avevano fatto molta fatica di tutta la banda nightwishiana erano stati Anette e Tero.
La prima aveva una discreta consapevolezza dell’accompagnamento classico grazie ai suoi anni d’accademia ed il fonico aveva praticamente girovagato dato che il dovere di mixer ricadeva perlopiù sul fonico ufficiale del festival.
Per il resto l’atmosfera del ritorno a casa sembrava quella di una vacanza piuttosto che di un viaggio di lavoro.
I ragazzi si erano accomodati fuoribordo sul retro dell’imbarcazione armati di occhiali da sole per godersi l’ambiente mentre lei era rimasta al piccolo angolo bar sorseggiando una tazza di latte e miele.
L’aria umida stava minando la sua gola! Accidenti!
A parte quel piccolo inghippo andava tutto benone.
In quegli ultimi giorni nonostante le traversate era riuscita a dormire parecchio e bene, cosa inusuale per lei in tour.
Tuomas poi scherzava che l’aria della Finlandia meridionale le stava stuzzicando l’appetito, dato che mangiava di più del solito.
Uffa…i maschi possono gozzovigliare come gli pare e piace, e noi donne siamo sempre soggette ai loro commenti! Non è mica giusto, ecco!
Già che c’era la cantante prese un altro biscotto di meliga dalla vetrina, masticandolo soddisfatta.
In mano aveva una penna e davanti a lei stava aperta la sua agenda dove registrava tutte le sue entrate ed uscite, i pensieri del giorno e gli eventi importanti.
Marco scherzava spesso che avrebbe potuto pubblicarci un libro sul DPP tour con tutti quei dati.
Intanto Anette finì di scrivere un’idea sulla torta per il compleanno di Joseph e, in un secondo momento fece una veloce visita alcune pagine più indietro poi fece un cerchiolino su una pagina in particolare un paio di settimane in là con un sorriso che aveva molto del materno.
La cantante bevve l’ultimo sorso, chiuse con un piccolo tonfo la sua agenda, si strinse bene al collo la pashmina e fece per raggiungere i suoi compagni d’avventura.
Che tramonto meraviglioso!

25 Agosto 2019, ore 5 e 32
Finlandia, Kitee, Lago Pyhäjärvi, Casa sull’isola

Avete presente quando vi svegliate di colpo?
Gli occhi che si aprono di scatto e la mente lucida come se il momento prima non foste state profondamente addormentate?
Ecco, adesso avete un’idea abbastanza precisa di come si svegliò Anette quel particolare mattino.
Il sole filtrava dalle imposte e la cantante lanciò un’occhiata alla radiosveglia dalla sua parte che segnava le cinque e mezza ante-meridian.
Se avesse dovuto svegliarsi a quell’ora si sarebbe sentita uno straccio ma invece era perfettamente riposata e si sentiva piena di energie!
Di solito il primo a svegliarsi era Tuomas.
La sveglia biologica del tastierista suonava alle sette spaccate sia che fosse inverno od estate, contrappuntata dal suo stomaco che batteva la conga per la fame di biscotti e caffeina. Lei invece preferiva stare a letto fino dopo le nove, era in vacanza e se lo poteva permettere con i lunghi giorni dell’estati finniche!
Bah…vai a capire cosa è saltato in testa al mio corpo…
Anette cercò di muoversi ma era ancorata al materasso da un braccio di Tuomas che russava leggermente nel cuscino. La sua zazzera cavallina sparata in tutte le direzioni ed un piede che spuntava da sotto il copriletto, compreso di caviglia pelosina.
Non voleva svegliarlo quindi usò la sua tattica pluripremiata e sgusciò dalla sua presa, infilando al suo posto il cuscino che Tuomas addormentato gradì particolarmente, stritolandolo con un brontolio attutito.
Quindi si mosse per la stanza in silenzio, recuperando la maglia appesa allo schienale della sedia ed infilandola mentre scendeva con mosse ninja le scale per evitare certi punti degli scalini che scricchiolavano.
Raggiunto il piano terra si rifugiò nella cucina, dove dalla finestra aveva una perfetta visione d’insieme della sponda dell’isola che dava su Kitee in lontananza sfocata da una leggera foschia, l’alone dorato dei raggi solari aveva già raggiunto le rifiniture in metallo della chiesa che brillavano come un faro a giorno.
Beh ormai che ci sono tanto vale farsi una bella tazza di tè…
La donna si mise al lavoro con efficienza, tirando fuori tutto il necessario e socchiudendo appena la finestra perché l’aria fresca del mattino entrasse.
Brr…l’autunno è vicino, accidenti!
Joseph era ancora in campeggio assieme ai suoi amici ed Anette era sicura che il ragazzino si stesse divertendo un mondo, ormai faceva coppia fissa con Andrea tanto che la donna iniziava a sentire profumo di fiori d’arancio e trilli di campanelle.
Era veramente carino vederli assieme! Che teneri!
Certo, la cantante sapeva che prima o poi quella prima cotta sarebbe sfumata…a nove anni non si può pretendere molto, in fondo.
Intanto che aspettava il tè, Anette iniziò a riordinare nel salotto che era peggio di un campo di battaglia fra riviste, Paperino lasciati in giro e corrispondenza varia.
Intanto il sole entrava in casa dalle finestre quatto quatto, dando colore alle assi miele del pavimento.
Che pace…non riesco a credere che abbiamo finito di volare in lungo ed in largo…
Era davvero strano dopo due anni di tour trovarsi a vivere giorni ‘normali’ costellati da eventi perfettamente ‘normali’.
Vivere su un tourbus non ti permetteva quasi mai una routine abitudinaria se non si contavano i punti fermi del Drunken Uno e le colossali gare di rutti fra i ragazzi della band e della crew…eh sì, la vita delle vocalist donne non è proprio tranquilla in una band composta al 99% di maschi.
Intanto la nostra aveva iniziato a togliere un po’ di polvere posatasi sulle superfici nell’ultimo mese di avanti ed indietro.
Almeno finché non si sentì di nuovo assonnata tanto che si addormentò sul divano appena toccò il cuscino.

~ un paio d’ore circa dopo
Mister Korg scendeva le scale, strofinandosi la chioma leonina in un asciugamano.
Arrivato in cucina notò l’armamentario preferito di An in un angolo del bancone ovvero: padellino ermeticamente chiuso con l’etichetta di tè che dondolava, la zuccheriera, la tazza con piattino completa di cucchiaio e la scatola di latta dei biscottini danesi.
Che strano…
Il tastierista zompò in salotto guardandosi attorno e notò Anette acciambellata sul divano, che faceva ron ron come i gatti, persa nel suo mondo di sogni.
A Tuomas scappò un gocciolone, afferrò uno dei vari plaid nella stanza e glielo rimboccò addosso con cura.
Ci mancava solo più che si ammalasse la mogliettina!
Per il resto il papero quel mattino si preparò come colazione caffè e crêpe con la marmellata ai frutti di bosco che avrebbero potuto far svegliare anche i morti…o più semplicemente le mogliettine in letargo.
Hehehhehe, io sì che so come svegliare ed attrarre la mia ciambella affamata!

1 Settembre 2019, ore 14 e 22
Finlandia, Kitee, Caverock studio

I Nightwish al gran completo si erano riuniti per una prova di gruppo in vista del penultimo concerto del tour a Mosca.
Marco ed Emppu avevano appena iniziato ad accordare le chitarre che…
O. Mio. Dio! È successo!!!”
La porta d’ingresso si era aperta di slancio ed era entrata Anette in una mezza corsa gioiosa che fece voltare la testa a tutti i ragazzi dei Nightwish, compreso Tuomas.
“Cos-” iniziò il tastierista, ma non finì di parlare che Manki e Satu si alzarono per raggiungere la donna.
Mister Korg ebbe un brivido nel vedere che i loro sguardi sembravano tutti identici, anche quello di François arrivato da Helsinki per il weekend!
“Vuoi dire…?” esclamò Satu, afferrandola per le mani per quello che poteva con il suo pancione, Anette annuì con un sorriso raggiante.
“Stai dicendo sul serio?! Sarà così bello!” le fece eco Manki gli occhi che le brillavano mentre si abbracciavano a turno.
“Bisognerà pensare a tutto!” disse François, mentre per poco non saltava sul posto.
Intanto intorno a loro era calato il silenzio tipico di chi non capiva una parola.
Tuomas si voltò verso Marco con una domanda muta negli occhi ma il bassista scosse la testa ed alzò le spalle.
Intanto i quattro continuavano a ridacchiare e scambiarsi frasi a metà che non contribuivano di certo a svelare il grande arcano.
Tuomas osservò la scena curioso ma prima che interpellasse Anette lo fece Joseph per lui “Si può sapere di cosa stai parlando, mamma?!”
Sua moglie fissò il bambino come se si fosse accorta solo in quel momento della sua presenza “Ehm…” e arrossì.
“Niente Jo, abbiamo solo trovato la mise giusta per il concerto finale all’Hartwall, Anette ci teneva tanto!” François dette una gomitata a Satu e Manki che si misero subito ad annuire con la testa.
Jukka e Marco avevano la stessa espressione del bambino ovvero ‘Non contate balle!’
“Ma come fanno a capirsi senza usare soggetti?” domandò Emppu, con in grembo la chitarra che stava accordando.
“Sono donne, non hanno bisogno di soggetti!” replicò Jukka seduto accanto a lui, passandosi una mano sulla faccia.
Intanto il gruppetto si era spostato nel cucinino dello studio per chiocciare senza interruzione a bassa voce ma il dubbio rimaneva a tutti i componenti del sesso maschile.
Tuomas alzò le spalle e riprese a leggere Paperino…ma era un po’ preoccupato.

1 Settembre 2019, ore 22 e 35
Finlandia, Kitee, Lago Pyhäjärvi, Casa sull’isola

Tuomas Holopainen fissava il suo riflesso nello specchio del bagno senza realmente vederlo, mentre si lavava i denti.
Ritornava con la mente a quel pomeriggio ed all’entrata strana di Anette.
L’aveva vista così felice solo dopo l’inizio del Dark Passion Play Tour, adesso la loro sfilza di concerti era quasi finita.
Era contento pure lui delle prossime vacanze, ma quella gioia sul viso di lei era troppo profonda per ingannarlo.
Finì quel gesto solito e tornò in camera dove Anette era già a letto, tutta intenta a leggere un nuovo libro in paperback. Il tastierista la fissò per un momento, notando la piega trionfante delle sue labbra ed il luccichio misterioso degli occhi.
Anette si sentì osservata e lo guardò intercettando il suo sguardo e sorridendo, prendendo in considerazione quanto le sembrava pensoso il marito. Le venne da ridere nel vedere Tuomas in maglietta e pantaloni del pigiama, i capelli sparati in tutte le direzioni…aveva un aspetto talmente casalingo!
Il cuore le si gonfiava di tenerezza e ripose il libro sul comodino, non sarebbe più riuscita a leggere comunque.
Tuomas intanto si era seduto sul letto ed aveva scrollato le spalle come per scacciare qualcosa d’invisibile poi si era sdraiato al suo fianco supino, le braccia incrociate sotto la testa e lo sguardo accigliato rivolto al soffitto.
Anette gli si avvicinò, non riuscendo a mascherare la propria felicità nemmeno un pochino e posò il capo sotto il suo mento senza parlare.
Passò un minuto prima che si rendesse conto che Tuom era da tutt’altra parte men che meno lì.
Alzò la testa, fissandolo interrogativa e finalmente lui la guardò di rimando.
“Che ti prende?” gli mormorò tesa, dimentica della sua allegria.
“Niente…” rispose lui sincero, nei suoi occhi però le sembrò di scorgere del dubbio “Tu, piuttosto, mi rendi partecipe della tua vincita alla lotteria?”
Ci volle un po’ prima che Anette estrapolasse il senso da quel gioco di parole.
“Nessuna vincita…sono solo felice!” mentì e gli baciò la guancia, strofinandoci il naso contro. Avrebbe potuto mangiarlo dalla contentezza ne era certa!
“Quello l’avevo capito…mi chiedo solo quale sostanza abbia provocato questa esaltazione.” il ghigno del marito era ironico e perfettamente tranquillo, gli piaceva farla arrabbiare per poi riappacificarsi.
Anette però non si arrabbiò, lo fissò severamente poi tornò a sorridere, raggomitolandosi contro di lui come un felino.
“Ma come siamo simpatici stasera, mmmhhh?” ribatté.
“Ok…dov’è la vera Anette? Quella che mi avrebbe già sbranato?” domandò lui, continuando a guardare in basso “Che ne hai fatto di lei?”
“Tuom…sono stanca…” e nel dire questo, represse uno sbadiglio.
Il tastierista la fissò irritato per un momento poi sospirò, la sua espressione si raddolcì e spense la lampada.
Non c’era niente da fare…se Anette gli nascondeva qualcosa in quel modo, allora era decisamente inutile provare anche solo ad indovinare di cosa si trattava.

5 Settembre 2019, ore 16 e 52
Russia, Mosca, Luzhniki Hall, Camerini

“O cribbio, cribbio, cribbio!!!”
Anette faceva avanti ed indietro per il camerino, in mano una tazza fumante di tè corretto con miele e cannella e l’espressione più tormentata che Tuomas le avesse mai visto.
Tutto per un po’ di raffreddore.
“Adesso basta! Come facciamo a concentrarci se continui a girare come una belva in gabbia e tenti di ustionarci tutti con quella tua maledetta tazza!?” sbottò Jukka, tirando di stizza una bacchetta contro il muro.
La cantante si lasciò cadere su una sedia vicino a Marco con fare colpevole ed un ‘Scusa’ che sbollì in un secondo tutto il nervoso del batterista.
“Bevilo caldo, tesoruccio. O non ti farà alcun effetto.” le consigliò il bassista, posando l’i-pad sul quale stava giocando a carte e dando alcuni colpetti consolatori alla spalla della donna.
Tuomas sospirò, si disincastrò dalla seggiolina di plastica sulla quale si era appollaiato ed afferrò il pacchetto delle sigarette. Ewo lo seguì fuori dal locale e si misero a fumare, appoggiati al muro del cortile di servizio.
Fra una boccata e l’altra non proferivano parola.
Alla fine il manager buttò per terra il suo mozzicone e lo spense con la punta degli anfibi.
“Niente di cui preoccuparsi…sono sicuro che mezz’ora prima del concerto riuscirà a spaccare tutti i bicchieri del locale senza sforzo!” esclamò il vichingo biondo con un sorrisetto.
“Meglio di no…come faremo poi a bere?”
“Hai ragione…ci attaccheremo direttamente ai barilotti di birra!”
Tuomas sorrise, ringraziando mentalmente Ewo e la sua facoltà di alleggerire la tensione sparando cretinate.
Il biondo gli strinse la spalla poi sparì di nuovo dentro.
Il moro accese una seconda sigaretta, alzando gli occhi verso il cielo bluastro, dove iniziavano a spuntare più stelle man mano che si faceva buio.
C’era qualcosa di poetico nel silenzio di quel crepuscolo, ma non sapeva se a pensare fosse lui o la vodka.
Non ebbe tempo di sondare meglio i suoi pensieri perché Tero spuntò dalla porta antipanico e lo chiamò dentro per il soundcheck.

5 Settembre 2019, ore 23 e 12
Russia, Mosca, Luzhniki Hall, Backstage

“Dove si va a festeggiare?” domandò Marco al tastierista, asciugandosi il sudore con una salvietta.
Avevano appena finito un buon concerto e tutti avevano il sorriso sulle labbra, anche Anette che s’era preoccupata tanto all’inizio. A proposito…
“Ragazzi, avete mica visto An?” chiese il tastierista alla compagnia, guardandosi dietro le spalle.
“Non proprio, scommetto che si sta facendo un’altra tazza di roba verde!” commentò Jukka con una smorfia, a lui faceva proprio vomitare quella broda zuccherata!
An era passata da un giorno all’altro dal tè al bergamotto a quello verde, deteinato.
Il tastierista l’aveva assaggiato per curiosità ma non sapeva proprio di nulla e quando le aveva chiesto il perché lei si era limitata ad alzare le spalle con un sorriso.
Intanto nel camerino lei non c’era e – anche se faceva finta di non pensarci – Tuomas non si sentì perfettamente tranquillo finché i ragazzi non acconsentirono a scarrozzarlo fino all’hotel dove nella loro camera Anette - rintanata sotto il piumone del letto - era profondamente addormentata.
Tuomas richiuse come un ladro la porta dietro di se e tornò giù nella hall…si sentiva un tantino stupido per quell’azione, ma non poteva farci niente.
L’amore l’aveva totalmente ed inesorabilmente rimbecillito, proprio come diceva Emppu.

~~~

Sentite odore di pargolo...? ^^
Non sbagliate poi molto! xD
Nel prossimo capitolo avremo l'Hartwall ed il papero sarà messo a parte della lieta novella! =)
Consiglio impersonale...armatevi di Nutella da qui fino alla fine di DOR. LoL
Ringraziamenti e cookies a CrystalRose (visto il Trollo? Ha fatto in fretta anche se non lo sà ancora! xD) e Petitecherie (le tortorelle si sono riprodotte, Missione compiuta! LoL) che hanno commentato il capitolo della scorsa settimana.

Ovviamente vi saluto, vi abbraccio e vi aspetto sabato con un capitolo nuovo di pacca!
See you soon, dearies!
Hermes

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Nightwish / Vai alla pagina dell'autore: Hermes