Libri > Shannara
Segui la storia  |       
Autore: Caillean    19/10/2004    1 recensioni
Esperimento sulle Quattro Terre della Saga di Shannara. Gli eventi si svolgono nell'arco di tempo tra le ultime due trilogie: "Il viaggio della Jerle Shannara" e "Il Druido Supremo".
Genere: Avventura, Azione, Drammatico, Fantasy, Malinconico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 3

Capitolo  3

 

La posta in gioco

 

 

 

Il tempo si era irrimediabilmente rotto.

Ripetuti lampi squarciavano un cielo grigio e opprimente, ovunque si dirigesse il proprio sguardo. Tuttavia, pur di sfuggire al clima di lugubre attesa che regnava tra le mura della fortezza, molti avevano deciso di sfidare il temporale e restare all’aperto.

Ahren era uno di questi.

Fermo sotto ad una tettoia delle mura di vedetta, lanciava occhiate colme di allarme là dove nella mattina era stata avvistata quella nave.

Erano trascorsi otto mesi dal suo arrivo a Paranor, e qualche ora dal loro ritorno da un lungo viaggio nelle terre del sud, sulle rive del Lago Arcobaleno. Era stato il primo vero viaggio, dopo mesi di clausura tra le mura della Fortezza. Solo qualche gruppetto di studenti era stato inviato per precisi motivi oltre i confini delle Terre Centrali, e fino a qual momento Grianne Ohmsford aveva visto il sentiero che conduceva fuori dalla foresta solo dall’ombra della Rocca di Paranor.

Rispondendo ad una inaspettata richiesta di Grianne, Ahren l’aveva accompagnata in quel viaggio. La meta era stata una sorpresa fino a due terzi della cavalcata; all’arrivo, si era trovato dinnanzi a Bek Ohmsford e sua moglie, Rue Meridian. La coppia aveva avviato una piccola compagnia di viaggi e trasporti proprio su navi volanti, e nei giorni della loro visita era stata varata la loro seconda nave, la Swift Sure.

Erano stati giorni molto belli, anche se non di solo divertimento. Lo avevano spinto a chiedersi se volesse veramente ritirarsi tra le mura di Paranor, dedicare la propria vita allo studio della magia della terra. Grianne doveva certamente avergli letto quegli interrogativi nello sguardo, perché lo aveva lasciato spesso solo, per riflettervi…finché non era stato lui a cercarla, una sera, dopo cena, per comunicarle la sua intenzione di riprendere l’addestramento.

Grianne lo aveva fissato per diversi minuti, i suoi occhi azzurri l’avevano penetrato. Aveva semplicemente annuito, ma Ahren era certo di aver scorto un breve accenno di sorriso sulle sue labbra. Forse era quella la manifestazione più grande di confidenza che avrebbe mai potuto aspettarsi da lei. Così, l’addestramento di Ahren si era intensificato, e Grianne Ohmsford aveva assunto un ruolo nuovamente diverso nella vita del principe esiliato: da nemica, a misteriosa alleata, a insegnante.

Erano ripartiti da Patch Run solo dopo due mesi, chiedendosi entrambi in quali condizioni avrebbero trovato Paranor.

Quella permanenza a casa del fratello, immersa nel suo mondo così diverso da quello che lei aveva scelto per se stessa, aveva fatto maturare nella mente di Grianne diverse idee, tra le quali quella di farsi costruire all’est una nave volante, della quale avrebbe potuto beneficiare tutto l’Ordine dei Druidi.

Su quel progetto, durante il ritorno, la donna aveva voluto consultarsi con lui, ed Ahren non era riuscito a nascondere la propria sorpresa.

“ Non ci siamo parlati molto, nel viaggio di ritorno da Parkasia, ma una cosa avresti dovuto capirla, di me ” le aveva detto, a metà tra il divertito e il diffidente, “ Non me ne intendo abbastanza di navi volanti per darti la mia opinione. ”

Grianne aveva fatto fermare il cavallo. “ Ahren, non ti ho chiesto di accompagnarmi in questo viaggio per un’opinione. Volevo la tua presenza come amico. Credevo fosse abbastanza chiaro. ”

“ Non…proprio. ”

“ Come? ”

“ La tua freddezza a volte allontana anche le persone più ben-disposte. ”

“ E’ un mio limite, lo so, lo è sempre stato, da quando il modo con cui trattavo la gente ha cominciato ad aver importanza per me. ”

In silenzio, tra sé. Ahren aveva pensato che certe forme di difesa erano utili, quando si era alle prese con politicanti come lo stava diventando suo fratello Kylen. Da quando aveva scoperto il suo inganno, Kylen aveva reso la vita dell’Ard-Rhys un inferno, tentando di metterle contro tutte le razze. Con gli uomini della Federazione era stato facile, per lui. Ma Nani e Troll restavano fedeli al sogno di Grianne, e se anche tra i Druidi alcuni erano perplessi, molti la sostenevano.

Lui e Grianne non erano tornati a parlare del tipo di rapporto che li legava, l’attenzione dell’Ard-Rhys era stata totalmente assorbita dalle esigenze del quotidiano: nuovi giovani in arrivo, nuove visite che potevano drammaticamente – nel corso di un solo colloquio – trasformarsi in tentativi di salvare precarie alleanze, prima fra tutte quella con il sovrano di Arborlorn.

Ahren non aveva sentito più alcuna notizia dalla voce diretta del fratello. Sapeva che sua nipote, Khyber, cresceva, manifestando interessi e atteggiamenti che la ponevano in continuo contrasto con il padre Kylen e il fratello Kellen.

Khyber…quando era partito aveva appena sette anni, gli mancava molto.

Ormai a Paranor viveva una comunità piccola, ma ben organizzata. Gli sforzi di Grianne, nel richiamare persone volenterose e intenzionate ad addestrarsi, a diventare druidi e membri del Terzo Consiglio, avevano cominciato a dare buoni frutti, ma solo ufficiosamente.

Di fatto, diverse decine erano stati i giovani che avevano fatto domanda per incontrare la donna, anche conoscendo il suo passato come Strega di Ilse. Alcuni si erano allontanati quasi subito, quando era stata prospettata loro una vita quasi claustrofobica, divisa tra lo studio nelle stanze della Fortezza e le esercitazioni nella foresta che la circondava. 

I più tenaci si stavano rivelando essere gli elfi, nonostante la diffidenza del loro re, ma c’era anche qualche nano, come quello che ora si avvicinava ad Ahren, rifugiandosi sotto la tettoia di tegole, la faccia barbuta sollevata verso l’alto cielo grigio e impietoso.

Quella mattina, prima che le nuvole lo imbrigliassero, il tiepido sole aveva accarezzato con i suoi raggi le forme di una nave volante.

Quella mattina, proprio Tagwen era con lui nella Biblioteca personale dell’Ard-Rhys.  “ La Federazione ” aveva commentato gelidamente. “ La detesto ancora più di quanto detesti le navi volanti in generale. ”

“ Il che è tutto dire, eh, Tagwen? ” aveva scherzato Ahren, per tentare di dissolvere la sua stessa ansia.

“ Riconosci quella nave in particolare, Tagwen? ” A parlare era stata Grianne, nell’entrare dalla porta proprio in quegli istanti.

“ Viaggia da sola, posso presumere che non ci sia a bordo nessuno di importante, o avrebbe preteso qualche nave di scorta. ” Il nano aveva quasi ringhiato il proprio disappunto per quella presenza. “ Dannati politicanti. ”

“ Potresti anche sbagliarti, sai? Sen Dunsidan è proprio il tipo da rinunciare ad una scorta di rappresentanza, per motivi che non prometterebbero nulla di buono. ”

“ Voi non l’avete mai vista, Signora? ”

Lei aveva sorriso appena, rinunciando a replicare che non le piaceva la si chiamasse Signora, o che la si trattasse con quella riverenza. Ma farlo capire a Tagwen si stava rivelando molto difficile. In qualche modo, il nano si era proclamato suo segretario e sua guardia personale. Portava avanti il suo compito con una devozione quasi imbarazzante, e nessuno ormai si sarebbe sognato di mettere in discussione la sua competenza.

Tagwen affiancava Grianne nelle sue ricerche, seguitando nelle ore libere ad allenarsi insieme agli altri nani nelle arti di difesa, eccellendo in quelle a mani nude.

Non sarebbe stato un bene, per un nemico, lasciarsi ingannare dal suo sguardo, apparentemente giocondo e rassicurante. No, non sarebbe stato affatto un bene, perché la determinazione di Tagwen era in grado di compensare qualunque lacuna si potesse trovare nelle sue capacità o nella sua cultura.

Forse non sarebbe mai diventato un druido, ma per Paranor Tagwen sarebbe stato sempre indispensabile. 

“ No, quella nave mai. ”

Grianne Ohmsford si era concentrata nello studio del mezzo volante, delle sue imponenti dimensioni. Aveva incrociato per un attimo il suo sguardo, e Ahren aveva scorto una breve esitazione, subito scacciata da una fredda determinazione. “ Continueremo la nostra vita, fino a che i passeggeri di quella nave non ci interromperanno, intesi? ”

Ahren aveva annuito. Con quelle parole, Grianne gli aveva confermato di volerlo entro l’ora del pranzo nella foresta attorno alle mura, per proseguire l’addestramento.

Il peggiorare del temporale aveva cambiato i programmi per la giornata, ma immaginava che l’esercitazione fosse stata soltanto rimandata alla sera. Nel frattempo, ignorando dove si trovasse l’Ard-Rhys, Ahren si era esercitato individualmente, e quella era la prima pausa dopo almeno tre ore di costanti tentativi, alle prese con la sperimentazione dei limiti della propria magia.

Conoscere l’equilibrio tra le forze della terra, alla base degli studi di tutto l’Ordine, imparare a capire quando fosse opportuno e necessario influire nel delicato succedersi di eventi infinitesimali, e quando invece occorreva restarne fuori.

Aspettare, osservare, e solo eventualmente agire.

Aspettare, osservare e…

“ Principe, Ahren…”

Si volse di scatto, pronto a rimproverare Tagwen per l’uso di quel titolo che non sentiva più suo, quando lo vide fissare agghiacciato l’inizio della foresta. Una figura insanguinata correva scomposta verso di loro, le gambe ferite che affondavano nel prato ormai divenuto un’immensa pozzanghera.

Tress! ” gridò Ahren, raggiungendolo insieme a Tagwen.

Il corpo dell’elfo suo amico gli piombò addosso, fradicio e lacerato dagli artigli di un mostro. Memore del racconto di Bek, Ahren pensò di trovarsi di fronte all’opera di un caullo. “ Aiutami a portarlo dentro, Tagwen. ”

Ma l’elfo scuoteva già la testa. “ Ahren, ascolta…Tuo fra…”

“ Mi dirai tutto quando starai meglio. ”

“ No, Ahren. Devi ascoltar…E’ stato ucciso. ”

“ Ucciso? ”

Kylen è stato ucciso. Nel Prekkendor. ”

Tagwen imprecò a mezza voce, cercando di tamponare la ferita che lacerava il petto dell’elfo. “ Così, infine ci siamo. ”

 

Continua…

 

 

Un GRAZIE SHANNARIANO di tutto cuore a chi sta seguendo e recensendo questa ff. Spero continui a soddisfarvi. Prossimo chap: “ Distruttore di sogni. ”

 

    

  

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Shannara / Vai alla pagina dell'autore: Caillean